Ma quanto è buono il Blanc de Blancs di Besserat!
Non è la prima volta che parlo di Besserat de Bellefon su questo sito, d’altronde non è solo stata una maison costantemente in primo piano sulla scena champenois, ma da quando è entrata in orbita BCC nel 2006, grazie a Philippe Baijot, ha vissuto una grandiosa operazione di rilancio, tecnica e umana, tanto che oggi può giustamente vantare il raggiungimento di nuovi e più ambiziosi traguardi qualitativi. Come ci hanno confermato gli assaggi di Grandi Champagne 2018-19 e, più recentemente, una degustazione nel corso di una visita, che ci ha nuovamente permesso di spaziare su tutta la gamma insieme allo chef de cave, l’ottimo Cédric Thiebault, e all’export manager Matthieu Luneau. Prima della degustazione, quest’ultimo ci ha anche fatto visitare nuovamente le cantine, le incredibili cantine sotterranee! Non tanto per l’estensione (ben 15 Km, comunque), quanto per la profondità: 8 livelli che toccano i -35 metri. E stavolta Matthieu ci ha fatto la sorpresa perché, nel livello più basso, ci ha portato in una parte molto antica, dimenticata, totalmente priva di illuminazione e ancora scavata direttamente nella craie, senza mattoni di rinforzo e con le scalpellate ancora ben visibili, così come la firma di chi quelle cantine le scavò oltre un secolo e mezzo fa. Che avventura…
Tornati ‘a riveder le stelle’, eccoci alla degustazione. Come detto, abbiamo spaziato tutta la linea Cuvée des Moines, dal Brut (sensibilmente migliorato) all’Extra Brut (ancora da mettere a punto del tutto), dal Rosé (sempre convincente, perfetto a tavola) al nuovo Millesime 2008 (giovanissimo, troppo, lo teniamo per la prossima edizione di Grandi Champagne…), fino alle perle, quindi il Blanc de Noirs (in costante crescita, un’intrigante interpretazione del Pinot Noir in purezza) e il Blanc de Blancs, di cui vi racconterò. Non prima di aver ricordato che gli champagne Besserat de Bellefon sono fermentati in acciaio a bassa temperatura, non svolgono mai la malolattica e, al momento dell’imbottigliamento, sono tirati a 4,5 atmosfere, quindi sono dei demi-mousse. Nel caso del Blanc de Blancs, poi, è un Grand Cru, essendo le uve selezionate nei villaggi di Avize, Chouilly, Cramant, Oger e Le-Mesnil in più, come accaduto con il precedente tiraggio, si tratta di un millesimato non dichiarato (2013), avendo rinunciato anche a quella minima parte (5%) di vins de réserve. Poi tre anni pieni sui lieviti e dosaggio ‘risalito’ a 9 g/l.
Blanc de Blancs
100% Chardonnay
dég. mag. 2017– L’approccio olfattivo? Raffinato, ampio e gratificante, senza dubbio segnato da una grande finezza. Propone immediatamente note di frutta secca, nocciola, con le sue grassezze, quindi fiori bianchi freschi, intensa mineralità di craie e delicate tostature, oltre agli agrumi gialli più in secondo piano. Attrae, cattura, soprattutto è una splendida fotografia della Côte des Blancs. Massima rispondenza in bocca: sfodera una cremosità agile e gustosa, con il plus di una trama sapida e minerale che rende il vino sottilmente levigato, ma solido. E, man mano, eccolo farsi sempre più sapido, per uno sviluppo, anzi uno slancio succoso di mandarino, vivace fino al finale veramente gustoso, tra ritorni agrumati e salini. Da non dimenticare, poi, il perlagecarezzevole, stuzzicante, avvolgente, che poi è un po’ la caratteristica della linea. Proprio buono, complimenti!
Voto: 91/100
(ha collaborato alla degustazione Vania Valentini)
Cambia l’annata, ma questo champagne conferma invariabilmente l’ottima prestazione della guida. In teoria la 2013è un’annata minore rispetto alla 2012, invece si sta rivelando sempre più interessante, come ha dimostrato per l’ennesima volta questo champagne veramente tutto da bere con piacere. Non a caso Cédric Thiebault l’ha definita “une année très champenois, avec beaucoup de finesse et tension” A proposito di piacere, la degustazione si è conclusa con la Cuvée B de B (la medesima di Grandi Champagne 2018-19 e il risultato è stato parimenti coinvolgente) e con il Triple B, lo champagne ‘bio’ di Besserat, stavolta con il secondo tiraggio della sua storia, mentre in guida c’era il primo, in anteprima. Però ne lascio il racconto a Vania in una prossima occasione…
Gli champagne Besserat de Bellefon sono distribuiti in esclusiva da:
Barone Ricasoli– tel. 0577/7301 – www.ricasoli.it
Buonissimo il BdB, ma anche il BdN e la cuvée B de B sono vini di alto livello a prezzo contenutissimo. Ho la percezione sia una maison un po’ snobbata dal pubblico, non saprei dire perchè, i 3 bevuti sono stati eccezionali.
Bevuto il BdB prima di BdMillenaires ’95 e l’ha annichilito con la sua freschezza; una lama, super definito.
Bevuto anche in Magnum, prezzo fantastico per una bevuta coi fiocchi.
Felice di averlo provato!
Esatto, perché certi ottimi champagne sono semi sconosciuti? È qui che dovrei fare di più…
Comunque lieto di sapere che si sia regalato tutte queste ottime bevute!
Per curiosità, la B de B era la prima o la seconda?
La versione del B de B era la prima, n°4677 deg. 30/08/2013; diciamo che l’ho trovata parimenti ottima agli altri due (entrambi deg. 2015, ma vado a memoria), per qualcuno al tavolo giudicata anche più buona.
Sono tutti fantastici, meritano di essere ribevuti!!
Mi fa piacere. E quando proverà il secondo tiraggio della B de B…
Mi scusi Lupetti, molto OT. Ma quando sarà disponibile sul mercato il Cristal 2008? Non riesco a tornare notizie….cordialmente
È stato appena presentato ufficialmente in Francia. Da ora, a seconda delle scelte dei vari importatori, arriverà via via nei più importanti mercati. A quanto ne so, Sagna non ha ancora rivelato le tempistiche…