Aveva ragione Olivier: Krug è piacere! Il 2004, ad esempio…
Da qualche anno, Olivier Krug ripete con tale perseveranza un concetto che è diventato una sorta di mantra: “Krug non è uno champagne per esperti, per conoscitori. No Krug è uno champagne ideato da un tale Joseph, mio antenato, che voleva dare piacere a tutti”. Da ‘vecchio krugista’, quando ho sentito questa frase per la prima volta sono quasi saltato dalla sedia e ho pensato all’ennesima trovata di quei demoni del marketing, che poi hanno costretto il povero Olivier a ripeterla ossessivamente. Anzi, il mio cervello rifiutava un concetto simile, legato com’era all’idea di Krug = eccellenza assoluta per grandi appassionati, così ho più volte rotto le scatole al buon Olivier dicendogli “ah, Krug è cambiata, non è più quella di una volta! Infatti, i Krug che faceva tuo padre erano un’altra cosa…” eccetera, eccetera. Peggio, ho perfino iniziato a chiedermi perché mai in LVMH abbiano deciso di fare di Krug degli champagne non dico per tutti, ma per molti quando, invece, avrebbero potuto farne la Romanée-Conti della Champagne…
Devo ammettere onestamente che Olivier Krug non s’è mai scomposto e, con tanta pazienza, non solo mi ha risposto “certo che Krug è cambiata, ma in meglio!”, ma mi ha anche spiegato questo cambiamento migliorativo, identificato non tanto nel savoir-faire, quanto nella logistica: migliore conservazione e gestione dei vins de réserve, uniformità dei tempi di maturazione sui lieviti per lo stesso vino, inderogabile riposo di un anno post dégorgement. Io, però, ho continuato ad avere i miei dubbi, che, però, hanno prima iniziato a sgretolarsi con due Krug (Grande Cuvée 164èmee Vintage 2002) e sono poi definitivamente crollati con altri due Krug (Grande Cuvée 166èmee Vintage 2004).
Due settimane fa ritorno da Krug. Ora l’accesso non è più da Rue Coquebert, nel celebre cortile che prima della vendemmia si riempie di pièce, ma da Boulevard Lundy, in quello che era il giardino della famiglia. La vecchia casa dei Krug è stata trasformata in spazi per accoglienza ed eventi, ma il resto, quindi le celebri cantine, è immutato. In questo periodo dell’anno gli spazi riservati alle pièce sono vuoti, mentre i due livelli sotterranei sono sempre pieni di bottiglie che riposano nell’attesa del loro momento. Durante la visita ci sono degli operai che stanno sostituendo alcune lampade: quelle al sodio non sono più prodotte, allora si inizia la sostituzione con le moderne a LED, partendo dai corridoi dove ci sono le pupitre per il rémuage. Al livello inferiore ci sono anche i locali riservati ai vins de réserve, il vero tesoro di Krug. Sono diventati tre questi locali (dite quello che volete, ma la produzione di Krug è cresciuta..) e le vecchie cure Alfa Laval sono state sostituire da moderni tini in acciaio inox, costruiti su misura dei locali e su due livelli: sopra da 40 hl, sotto da 20. Sono 200 in tutto e vengono utilizzati così: in assemblaggio, si prelevano i 20 hl inferiori e 20 dei 40 hl superiori, ovviamente solo dai tini scelti dallo chef de cave, quindi i 20 hl rimanenti passano sotto e sopra si mette del vino nuovo. Pensare che fino alla fine degli anni ‘70 Krug conservava i vins de réservein magnum…
Poi è arrivato il momento della degustazione. Per questa volta mi limito a dire che la Grande Cuvée 166ème Éditionè la più buona degli ultimi anni, almeno da quando è stata adottata l’ultima etichetta. Una Grande Cuvée semplicemente eccezionale che riporta finalmente a quello stile Krug che in questo vino era sembrato un po’ latente negli ultimi anni. Meglio pure della 164ème Édition? Ora sì, domani non saprei. Insomma, Krug è tornata Krug! Diavolo d’un Olivier…
Successivamente abbiamo riassaggiato il Krug 2004. La combinazione tra quello che ritengo il miglior Krug della gamma (il millesimato) senza se e senza ma e un’annata di piacere come la 2004 ha dato vita a qualcosa di eccezionale…
Krug 2004
37% Pinot Noir, 39% Chardonnay, 24% Meunier
Naso brillante e fitto, raffinato, elegantissimo, articolato tra la mineralità di roccia bianca e gli spunti marini, tra gli agrumi e la frutta secca, le immancabili tostature, ma anche, via via, il pan di zenzero, la pasticceria, il cioccolato bianco, gli spunti fumé. È tanto e indubbiamente Krug, ma lo è con una facilità di approccio, addirittura una golosa immediatezza che trascinano letteralmente verso la beva. Che si offre all’assaggio fresca e leggiadra, fine e cesellata, ampia e saporita, con uno sviluppo succoso sui ritorni salini e agrumati che si distendono sottilmente in profondità, restituendo una chiusura sapida. La sua forza è saper essere un vino armonico ed equilibrato, dalla fattura davvero magistrale e dall’identità solidissima. Grande. Appunto.
97/100
(ha collaborato alla scheda di degustazione Vania Valentini)
Il più recente erede della Cuvée N.2 di Jospeh Krug conferma una piacevolezza al limite dell’irresistibile e dimostra di non soffrire affatto alcuna forma di sudditanza nei confronti del Krug 2002. Che non è né meglio né peggio, semplicemente è… diverso. A proposito, tanto il Krug 2004quanto il Krug 2002 sono stati recensiti in Grandi Champagne 2018-19, la nostra guida che, con questa quarta edizione, ha avuto un successo che ci ha spazzati tutti. Sapevamo di aver fatto un buono lavoro e speravamo nell’apprezzamento da parte di voi, appassionati che ci seguite, ma non potevamo immaginare un tale successo! Come con le precedenti edizioni, abbiamo stampato 5.000 copie (Limited Edition a parte, ovviamente), ma a soli 6 mesi dal lancio non abbiamo più copie in magazzino! Sono rimaste soltanto quelle distribuite, quindi quelle già nelle librerie, ma per il resto possiamo dire che la guida è esaurita!
Che dire se non grazie, grazie e ancora grazie?
Ma una domanda sorge spontanea: che fare a questo punto? La prossima edizione uscirà solo tra un anno e mezzo… nel frattempo? Beh, ci stiamo riflettendo e, alla luce di questo successo clamoroso, posso anticipare che stiamo seriamente pensando di fare una ristampa. Magari corredata, nel frattempo, da un inserto di aggiornamento, chissà. Nel caso, ci vorranno non meno un paio di mesi, quindi invito tutti coloro non abbiano ancora preso Grandi Champagne 2018-19 a seguirci per aggiornamenti…
Gli champagne Krug sono distribuiti in esclusiva da:
Moet-Hennessy Italia– tel. 02/671411 – www.moethennessy.it
Buongiorno Alberto,
non credo sia possibile che la 166ème sia migliore della … 166ème.
Forse intendeva della 164ème?
La 166ème, se non sbaglio, porta base 2010.
Ma della 165ème, con base 2009,non ho mai visto alcun suo commento o recensione. Non L’ha convinta o non l’ha provata? Se non sbaglio mi sembrava di averla notata in commercio, giusto?
Che occhio! L’errore di battitura è sempre in agguato… Corretto. Grazie.
La 165ème, che, sì, è base 2009, è stata prodotta in quantità talmente ridotta che è andata solo su 2-3 mercati, ma non in Italia. L’ho provata, sì, e mi aspettavo di più, detto tra noi. Assaggiata insieme a 166, 165 e 160 è risultata la meno incisiva delle quattro…