I grandi anni ‘80: è la volta del sorprendente Moët Grand Vintage Collection 1983. In magnum…
Ricordo la cena di Natale di due anni fa, quella consueta fatta con alcuni grandi (amici) chef de cave della Champagne. Ebbene, capitarono diversi champagne del 1983, quella sera, e il buon Régis Camus ebbe dire che si trattò di una “très belle année, mais oublié par la plupart”. Forse perché veniva dopo l’eccezione 1982 e fu seguita da ‘mostri’ come 1985, 1988 e 1989, pertanto con il tempo finì nel dimenticatoio. Però, a vederla oggi, si sta prendendo la sua rivincita. Come dimostra questo classico millesimato di Moët (prima Vintage, oggi Grand Vintage) proposto non solo come dégorgement tardif (Collection), ma addirittura in magnum!
Dei Grand Vintage Collection di Moet, delle loro peculiarità, della loro eccellenza ho avuto modo di parlare più volte su queste pagine, quindi mi limiterò a ricordare che si tratta dei millesimati del colosso di Epernay tenuti a lungo sui lieviti in cantina, con la bottiglia chiusa con il tappo di sughero (bouchon liège) e successivamente riproposti in quantità limitatissima dallo chef de cave Benoît Gouez in occasione del lancio di qualche nuovo Grand Vintage. Le uve provengono dai migliori vigneti di proprietà tra i quali ‘Les Vignes de Saran’, ‘Les Champs de Romont’ e ‘Les Sarments d’Aÿ’, mentre, per quanto riguarda questo 1983 Collection, la maturazione sui lieviti è durata ben 17 anni e il dosaggio finale è stato pari a 7,5 g/l. Non solo, essendo Moët stata fondata nel 1743, questo champagne celebra il 140° anniversario della maison, ma è anche il 56° della serie.
Invece, per quanto riguarda il magnum, è il ‘miglior’ formato per lo champagne per via del rapporto ideale tra gas e volume all’interno del flacone. Tra l’altro, un magnum rifermenta più lentamente (1-2 settimane in più) rispetto a una bottiglia da 0,75, quindi ha una bollicina più fine, e avendo il medesimo tappo e il medesimo spazio (quindi ossigeno) tra base dello stesso tappo e la superficie del liquido, matura con una ‘velocità’ dimezzata rispetto alla bottiglia. Insomma, il magnum è il miglior formato in termini di qualità e maturazione. E questo Grand Vintage Collection 1983 è proprio in magnum…
Grand Vintage Collection 1983
60% Pinot Noir, 40% Chardonnay
dég. Mag. 2001, magnum – Beh, l’olfatto di questo champagne è a dir poco straordinario! È innanzitutto ricchissimo, morbido ma teso, decisamente complesso tra note di tartufo bianco, di erbe aromatiche, di agrumi gialli, di frutta a pasta bianca, quindi, ancora, di sottobosco, di tostature che arrivano al fumé vero e proprio, oltre a una fine mineralità. In un crescendo irresistibile che non manca un solo istante di armonia e di fascino. Bocca freschissima e succosa, sorprendentemente asciutta, ma non così coinvolgente come l’olfatto avrebbe fatto prevedere. Nel senso che non è tanto articolata quanto ci si sarebbe aspettati, essendo giocata sul frutto su tutta la gustativa e pure sul finale, peraltro molto lungo. Un frutto, però, incredibilmente fresco e intenso ed è questo aspetto, alla fin fine, a compensare in parte questa minore articolazione, risultando dunque premiante.
Voto: 94/100
Gli champagne Moët & Chandon sono distribuiti in esclusiva da:
Moët Hennessy Italia – tel. 02/6714111 – www.moethennessy.it
Illustre Alberto salve, questa mia per farle una domanda al di là del moet di cui sopra….ieri sera discutevo di spumanti e champagne con un mio amico, questi è in ottimi rapporti con un noto produttore di vini siciliani che fra le altre cose spumantizza anche bene…ad un certo punto mi rivela una cosa che mi lascia come minimo esterrefatto. Il produttore gli ha confessato che manda spesso i mosti ad altre aziende per i loro vini anche in champagne, così alcuni di questi avrebbero nella loro composizione mosti stranieri….le pare possibile? Grazie
Impossibile. È vietato. Per una cosa del genere, un secolo fa scoppiò una rivoluzione in Champagne…
In Champagne sono molto seri, se una cosa è vietata non si fa. Punto e basta.
Ne ero certo!
Ps: NESSUNO TOCCHI LO CHAMPAGNE!
Mai! 🙂
Egregio Lupetti,
forse mi sono perso qualche passaggio ma non riesco a torvare notizie della nuova Guida.
Ho scaricato da App Store ma e’ uguale a quella dello scorso anno.
La cartacea non e’ piu’ disponibile?
Ringrazio in anticipo e saluto. GB.
La nuova edizione della guida (2018-19) uscirà a fine anno.
Per quanto riguarda l’app Top Champagne, ha già ora alcune etichette in più rispetto alla guida cartacea (edizione 2016-17, esaurita, salvo qualche copia ancora in giro nelle varie librerie…), ma a brevissimo uscirà un aggiornamento (gratuito) ce porterà gli champagne recensiti a 400…
Grazie. La cartacea 2016/17 la possiedo ed ho notato che la telematica contiene qualche recensione in più, per cui non resta che attendere gli aggiornamenti e la nuova Guida. Saluti GB.
Esatto. E l’aggiornamento appena uscito, oltre alla lingua inglese, ha ancora qualche champagne in più per un totale di 400.
La cartacea 2018-19 sarà ovviamente un’altra cosa…
Alberto salve, per la serie non si finisce mai di imparare, che differenza c’è tra il moet brut imperiale e il moet reserve imperiale? Grazie sempre.
Uno, il Brut, è destinato un po’ a tutti i canali di vendita, l’altro, il Réserve, a solo canale Horeca.
Saluti
Sostanzialmente la stessa cuvee un po’ come il mumm cordon rouge brut e la cuvee privilege?
Esatto, proprio così! Come, peraltro, Carte Jaune e St. Petersbourg di VCP…
Signor Lupetti
Mi saprebbe indicare cortesemente la quotazione di un Cristal del 1983, grazie
Fermo restando la ‘solita’ condizione ideale di conservazione, direi sui 280-320 euro
grazieeee
Pregooooo!
Ciao Alberto, una curiosità: il dosaggio dei Vintage è lo stesso del Collection o cambia? Perché ho in cantina un Vintage 95 “historique” di cui non riesco a risalire al dosaggio ma ho letto sul loro sito che il Collection 95 è stato dosato 6.5 g/l.
Come sempre: grazie!
Credo proprio che all’epoca fosse più alto, 9-10 g/l…
Immaginavo. Grazie mille. A presto.
Buongiorno Alberto,
l’altro giorno ho acquistato un dom Perignon 1980 letteralmente stupendo (nell’attesa di acchiappare un Legacy). La stessa persona mi offre un “Les Champs de Romont”, che per la mia giovane età non avevo mai sentito. Vedendo che lei ne parla vorrei sapere se potrebbe essere una buona bottiglia e quanto potrei pagarla, essendomi venuta la voglia di comprarla, leggendo il suo articolo. Ha anche un 1er cru Moet etichetta nera, un Blanc de Blancs Avize (condizioni esterne poco belle). Grazie come sempre.
Quei parcellari di Moët furono fatti per esaltare le parcelle storiche dei vigneti di proprietà. Se perfettamente conservata, sarà una bella esperienza, oltre la rarità.
Invece, non ho capito la terza bottiglia… 1er Cru Avize non è possibile. Provi a mandarmi la foto a guida@lemiebollicine.com
Ho una bottiglia di champagne moet e chandon reserve Imperial con un n. 3185370010150 su retro etichetta regalata nel 1983. Posso conoscere il suo valore attuale e se è ancora consumabile?
È il classico non millesimato della linea destinata al canale Horeca. Valore solo affettivo e difficilmente sarà bevibile…