Un grande uomo, sua madre e un Franciacorta d’eccezione
A ben pensarci trovo il nome di questa bottiglia il più regale, imponente, affascinante di tutti. Quanta forza, e quanta poesia! Quella che solo un nome di donna può possedere, magnificato dal fatto che qui la donna in questione è prima di tutto, una mamma. Mamma alla quale il figlio ha dedicato questa cuvée, oggi indiscutibilmente una delle due più importanti nel panorama italiano delle bollicine e che quando incontri nella gigantografia che la ritrae nei moderni corridoi della cantina di Erbusco ti sorride, dolce e sorniona, ben consapevole dello straordinario risultato conseguito. Sto parlando di Annamaria Clementi, che, come sappiamo è colei che, insieme al marito, diede fiducia al figlio Maurizio Zanella affinché realizzasse il suo sogno di produrre Metodo Classico in un’area dedita sino ad allora solamente alla produzione di vini rossi (di dubbia personalità). Il sogno diventò ben presto progetto e innescò la scintilla che diede origine all’importante sviluppo enologico che oramai tutti noi conosciamo.
Sto parlando di Ca’ del Bosco, che attualmente conta su 180 ettari di vigna, non tutti in proprietà, e una produzione di 1,3 milioni di bottiglie l’anno. Da quattro anni è anche iniziato il processo di conversione al biologico dei vigneti, che terminerà su tutte le parcelle in conduzione nel 2017.
Oggi la Franciacorta è diventata, a tutti gli effetti, nostra portabandiera del Metodo Classico italiano nel mondo e Ca’ del Bosco l’azienda che ne ha scandito la storia, nonché una delle più moderne e avanzate cantine d’Italia. E Annamaria Clementi ne è la cuvée di punta: straordinaria, assoluta, sicuramente uno dei migliori Franciacorta mai prodotti, un Metodo Classico in grado di misurarsi con qualsiasi altro nel mondo, dai numerosi riconoscimenti e che, come abbiamo più volte avuto l’occasione di constatare, da sempre dimostra di saper andare oltre l’annata e (ben) oltre il territorio. Proprio per questo, oggi vorrei parlare della mitica bottiglia datata 1989, anno in cui questo Franciacorta millesimato veniva dedicato alla fondatrice dell’azienda nonché madre di Maurizio Zanella e si trasformava così nella prestigiosa cuvée che conosciamo oggi: bottiglia che ho avuto il grande onore di ricevere in regalo e di condividere recentemente con due dei miei più cari amici (e colleghi).
Come abbiamo avuto modo di vedere in altre occasioni qui su LeMieBollicine, la Annamaria Clementi è prodotta solo nelle annate migliori, da uve accuratamente selezionate nei diversi cru collocati all’interno della Franciacorta. Nei vigneti la resa è limitata, la vinificazione in cantina attentissima (in piccole botti) e, soprattutto, viene apportato un lunghissimo affinamento a contatto sui lieviti, che si protrae per non meno di otto anni. Nel 1989 si vendemmiarono le uve per la Annamaria Clementi dal 5 al 8 settembre, mentre il tiraggio avvenne il 19 febbraio 1990. Questa bottiglia ha maturato sui lieviti la bellezza di 67 mesi e al termine non è stata dosata.
Annamaria Clementi 1989
30%Pinot Nero, 35% Chardonnay, 35% Pinot Bianco
La veste è indiscutibilmente aristocratica, con un colore giallo paglierino trafitto da nuance oro e dal perlage raro, lento, di una finezza quasi magica. L’olfatto si alterna tra sensazioni fruttate e rocciose, sviluppando profumi che nel complesso ricamano note ferrose, di pietra focaia, iodio, nocciola, fieno essiccato, funghi, tabacco biondo e crema chantilly. Al palato ripercorre gli stessi percorsi aromatici del naso, il sorso è tessuto di una complessità finissima fatta di trasparenze minerali e sapide ed è vibrante, profondo, con una carbonica ancora vivacissima, fine e perfettamente integrata. È cremoso, avvolgente, ne esce una bocca calda ma sufficientemente aggraziata, dallo sviluppo graduale e diffuso con scie agrumate e minerali a dominarne il finale, interminabile. Capolavoro assoluto.
Voto: 94/100
bella recensione e bella storia ma mi chiedo , a che scopo ?? dove la trovo questa bottiglia ? meglio avere dei feed sulla produzione attuale di Ca Del Bosco che è nel pannel dei miei preferiti in Italia ma purtroppo i prezzi di certe cuvee stanno prendendo troppo il largo .
Saluti.
Beh, è un po’ come le recensioni delle supercar, o delle auto d’epoca, sulle riviste d’auto… Solo che se la supercar è per i più inarrivabile, invece bottiglie del genere possono capitare molto più facilmente (e a prezzi abbordabili). Inoltre, è anche un modo di fare il punto della situazione di un’etichetta, vedere come sfida il tempo, anche in ottica produzione attuale. Infine, per rimanere nel tema dell’Annamaria Clementi, su questo sito sono state sempre puntualmente raccontate le nuove annate…
Saluti
In effetti chiedo venia per le recensioni delle cuvee per i “comuni mortali ” era solo che mi sono inacidito un attimo per invidia 😉
Tra l’altro proverò a fare pressione all’amica Maria Lavina Zanella per assaggiarne un bicchiere 🙂
Lupetti sei un fuoriclasse!!!
Grazie! Ma l’articolo è di Vania…
Buongiorno
parteciperò ad una “verticale” di Annamaria Clementi il 30 di Ottobre.
Le annate saranno 2007-2005-2001-1999-1995-1989 più una sorpresa finale di cui non si conoscono i particolari. Sono molto curioso di capire l’evoluzione di un metodo classico come questo.
Potreste comunicarmi impressioni ed emozioni sulle annate da voi degustate? (tra quelle in degustazione, naturalmente).
Grazie
Buongiorno,
beh, se permette, credo sia meglio arrivi alla degustazione libero da ogni condizionamento esterno… non crede?
Pertanto, la inviato a darmi le SUE impressioni dopo la degustazione. Allora sarà bello confrontarsi.
Giusto?