Roederer e l’annata 2009: dopo il Cristal, è la volta del Brut Vintage
Lo champagne più noto di Louis Roederer è senza dubbio il Cristal, di cui abbiamo già scoperto in anteprima il nuovo 2009. Ma, storicamente, quindi prima della nascita del suddetto Cristal, lo champagne che stava più a cuore allo stesso Louis Roederer I era un altro, il Vintage. Non a caso, il fondatore acquistò nel 1845 ben 15 ettari di vigneti, proprio a cavallo dei villaggi di Verzenay e Verzy, per produrre questo ‘nuovo’ champagne. Nuovo perché il millesimato era nato solo 35 anni prima con l’intuizione di M.me Clicquot.
Ancora oggi, il custode dello stile Roederer, lo chef de cave Jean-Baptiste Lécaillon, impiega questi vigneti nell’assemblaggio del Brut Vintage, il classico millesimato della maison. Nello specifico, tutto il Pinot Noir, che pesa ben il 70%, mentre il resto è Chardonnay di Chouilly, proviene da questi vigneti, il che rende questo champagne un Grand Cru, vista la classificazione dei tre villaggi al 100%. Ricordo che, come tutti i millesimati Roederer, questo champagne è prodotto con sole uve di proprietà, di cui una parte biodinamiche, che la fermentazione avviene parzialmente in legno (il 18% per quanto riguarda il 2009) e che la malolattica non viene svolta (come nel caso di questo 2009) o, semmai, svolta in piccolissima parte.
Nel corso di una recentissima visita alla Louis Roederer, Lécaillon ci (con me c’erano Vania Valentini, che ha redatto con me la scheda di degustazione, e altri amici appassionati) ha proposto una serie di chicche, alcune vecchie, altre inedite e tra queste ultime c’era proprio il Brut Vintage 2009, che esordirà a breve sul mercato con il non facile compito di non far rimpiangere l’ottimo 2008. Ultimo dato da riportare quello del dosaggio, pari a 9 g/l.
Brut Vintage 2009
70% Pinot Noir, 30% Chardonnay
Il naso è evidentemente segnato da mineralità e freschezza, quindi nel perfetto rispetto delle caratteristiche del Pinot Noir della parte nord della Montagne. Nel dettaglio, ci sono note di pietra, più che di craie vera e propria e bagnata, quindi un bel frutto rosso, spunti fumé, poi florealità di gelsomino, agrumi fino al bergamotto e pure un tocco di frutta secca (nocciolina). L’assaggio è rotondo, anzi sferico, nel senso che non ha la tensione del 2008 (giustamente: l’annata è diversa…), ma non manca di una certa levigatezza, di una certa vivacità, anzi, si dimostra immediatamente appagante, con tutte le componenti perfettamente integrate. È ancora nettamente fresco di mineralità, possiede una grande purezza di frutto, lo sviluppo è deciso al limite del prorompente, mentre la trama salina esalta l’allungo fino alla chiusura nuovamente minerale e di frutta secca. In estrema sintesi? È buonissimo e lo è già da ora!
Un altro centro di Jean-Baptiste Lécaillon, che, guarda caso, definisce questo champagne “di complessità, carattere gourmand e freschezza salina”. Appunto.
Voto: 93/100
Dopo il Cristal, anche questo Brut Vintage conferma il valore dell’annata 2009, soprattutto nei vigneti Roederer. Un’annata che per certi versi ci riporta alla 1989 (così come la 2008 ci ha riportati alla 1988…), oggi in forma a dir poco splendida, il che ci mette al sicuro anche in prospettiva futura. Ma non è tutto. Ingiustamente poco conosciuto, questo champagne è una sicurezza, una bottiglia di rara affidabilità. Sa, infatti, tanto rispettare l’annata esaltando lo stile Roederer, quanto, soprattutto, essere capace di invecchiare magnificamente migliorando anno dopo anno. Anzi, con il tempo può perfino permettersi di rivaleggiare con etichette in teoria più blasonate. Insomma, va bene il Cristal, ci mancherebbe, ma non si vive di solo questo…
Gli champagne Louis Roederer sono distribuiti in esclusiva da:
Sagna – tel. 011/8131632 – www.sagna.it
Buongiorno Alberto,
Riprendo questo vecchio articolo sul Vintage 2009, ricollegandomi al suo commento finale alla recensione e mi pongo la domanda:
Come si sarà evoluto ad oggi?
Cosa avrà perso, cosa avrà guadagnato?
Un saluto
Non è passato molto tempo, inoltre il dosaggio non trascurabile e la non malo ne favoriscono l’invecchiamento. Credo una minore sensazione di dolcezza e, inizialmente, una certa maturità del naso, ma non credo si sia evoluto più di tanto.