Champagne Lanson: una questione d’eccellenza. Per tutti
Una delle maison che ci ha maggiormente colpito negli assaggi della nuova edizione (2016-17) della guida Grandi Champagne è senza dubbio Lanson. Tutta la gamma, nessuna etichetta esclusa, tanto che alla fine Alessandro Scorsone ha fatto giustamente notare come gli champagne Lanson siano in grado di piacere a tutti, dal consumatore occasionale all’appassionato esigente, proprio grazie alla capacità di declinare questa bontà in numerose sfaccettature.
E pensare che la recente storia di Lanson è stata tutt’altro che rose e fiori… Già, perché a dispetto del difficilissimo cambio di proprietà (che ha comportato la perdita di tutto l’eccellente patrimonio viticolo), la maison ha saputo non solo risalire la china, ma addirittura ritornare a muoversi su livelli di eccellenza assoluta, dal brut sans année Black Label fino alle etichette top Noble Cuvée. Il tutto grazie all’opera del presidente Philippe Baijot e, soprattutto, dello storico chef de cave Jean-Paul Gandon, che quest’anno ha passato il testimone all’ottimo Hervé Dantan dopo ben 43 anni. È stato proprio Gandon a mantenere intatto lo stile degli champagne Lanson e perpetrarlo in quella che può essere definita una vera e propria rinascita. Ma di tutto ciò abbiamo parlato più volte, come abbiamo anche avuto l’occasione di conoscere da vicino la cuvée multimillesimata di Lanson, la Extra Age, nata come singolo champagne e poi diventata una vera e propria linea (XA: Brut, Rosé, Blanc de blancs).
La Extra Age, o meglio, l’Extra Age Brut debutta nel 2010, quando Lanson festeggia in pompa magna a Versailles i 250 anni di storia (a dirla tutta, li avrebbe festeggiati Delamotte, fondata sì nel 1760, ma, visto lo stretto legame tra le due maison…), un traguardo importante per il quale Gandon si era già mosso per tempo ideando un nuovo champagne. Uno champagne frutto di tre annate particolari (nel caso, 1999, 2002 e 2003) e di uve Grand Cru dei villaggi di Chouilly, Avize, Oger, Vertus, Verzenay e Bouzy. Naturalmente, in ottemperanza al legame della maison con il Pinot Noir, questo è prevalente nell’assemblaggio, mentre la maturazione sui lieviti è stata portata a sei anni (minimo), da cui il nome. Dopo il dégorgement (riportato in controetichetta), poi, lo champagne è normalmente dosato a 6 g/l.
Bene, in questa occasione (e direttamente dagli assaggi della guida…), vorrei ritornare proprio sull’Extra Age Brut, quello attualmente sul mercato, quindi basato sulle annata 2000, 2002 e 2004. Non è una novità, ne ho già parlato su queste pagine, però, a distanza di due anni, è cambiato parecchio. In meglio. Quello assaggiato a suo tempo era certamente troppo giovane, questo, invece, ha avuto tempo di maturare e, soprattutto, è rimasto più a lungo sui lieviti, ben nove anni, oltre ad avere un dosaggio diverso, ora cresciuto fino agli 8 g/l. Ma il risultato finale è vincente…
Extra Age
60% Pinot Noir, 40% Chardonnay
dég. dic. 2014 – Questo champagne per certi versi va un po’ fuori dagli schemi stilistici tipici della maison per via di una certa maturità che lo caratterizza, sia sul frutto, sia sulla componente di miele, mentre la frutta secca riporta alla leggera prevalenza di Pinot Noir.
Però, si tratta di una maturità che non lo limita, ma, anzi, lo rende più profondo, più cerebrale. Per questo motivo, tutto ciò non significa rinnegare lo stile Lanson, ma declinarlo in maniera diversa, in modo da catturare un pubblico ancora più ampio, soprattutto appassionato in questo caso. Già, perché questo champagne rappresenta forse l’evoluzione della personalità Lanson, strizzando l’occhio all’ossidazione, ma risultando innegabilmente fresco, dimostrando una ricca polposità di frutto che finisce per diventare la protagonista dell’assaggio.
Ecco, forse è uno champagne meno facile degli altri Lanson, ma, proprio per questo, va a conquistare un altro pubblico, più appassionato come detto. L’altro Lanson, ma un altro grande Lanson.
Voto: 92/100
Il video dei festeggiamenti per i 250 anni di Lanson.
Duca di Salaparuta – tel. 091/945201 – www.duca.it
ottima questa come le altre cuvee di Lanson , bevuta al macrame un mare di champagne alassio 2015.
purtoppo sia al momento di difficile reperibilità.
Sul fatto che sia ottima siamo d’accordo. E, purtroppo, pure sulla reperibilità… Devo confessare che l’attuale importatore non brilla affatto per la diffusione del marchio Lanson.
Lanson extra age un prodotto esageratamente buono
Un prodotto che non ha nulla da invidiare a grandi marchi come dom perignon…è una maison che continua a stupirmi è a livelli altissimi ma il portafoglio non piange
Beh, Lanson come maison sono d’accordo che non ha nulla da invidiare a chicchessia. Però, se me lo permette, paragonare l’XA al DP è forse un po’ azzardato. Fermo restando che non mi piacciono i paragoni, se proprio vole farli, allora meglio farlo con la Noble Cuvée Brut…
Però, d’accordo con lei: eccellente champagne, l’XA, soprattutto in questa “versione” maturata più a lungo sui lieviti e con dosaggio più alto rispetto all’originale!
Sul prezzo, infine, è vero. Soprattutto in Francia…
Caro Alberto aveva ragione lei che avevo sbagliato il paragone oggi ho avuto un privilegio raro ed enorme aver bevuto lanson in compagnia di olivier de la gerardon per me un esperienza indimenticabile … Lanson una grande maison di grandi uomini con champagne unici
Appunto…
E Olivier de la Giraudière è un grande!