Riedel e il bicchiere perfetto per lo champagne
Ha perfettamente ragione Alessandro Scorsone quando ricorda, a costo di ripetersi, l’importanza del giusto bicchiere per il vino. Nello specifico, dice: “siamo da sempre abituati a vedere il bicchiere come un semplice contenitore, oppure come elegante ornamento della tavola da esibire solo in occasioni importanti, invece… Beh, niente di più falso, niente di più sbagliato! Perché un bicchiere da solo può cambiare il senso del gusto del vino”.
Non ci credete? Prendete una buona bottiglia, versatene un po’ in un comune bicchiere da acqua e un altro po’ in un calice specifico, poi date un’annusatine a entrambi e assaggiateli… Allora? Sì, sembra incredibile, ma è come essere di fronte a due vini. Insomma, il bicchiere è fondamentale e un set di calici di qualità dovrebbe essere il primo investimento da parte di ogni appassionato. E, poiché lo champagne è prima di tutto un vino, vale lo stesso discorso. Anzi, forse vale di più…
Bene, ma, abbandonata da anni la coppa (che manterremo solo per gli spumanti dolci come l’Asti), dismessa la flûte (oramai fuori luogo), quale bicchiere scegliere?
Un buon bicchiere da vino va benissimo, e, in effetti, questa era stata anche la nostra scelta (mia e del panel di degustazione della guida Grandi Champagne) con il Riesling della linea Vitis di Riedel. Per carità, avevamo avuto eccellenti esperienze con gli specifici calici di La Grande Dame (Veuve Clicquot) e Le Jospeh (Krug), guarda caso sempre realizzati da Riedel, ma, trattandosi di elementi non facilmente reperibili, alla fine possiamo dire che il suddetto Riesling era per noi il miglior bicchiere da champagne in linea generale.
Era? Già, perché poi è arrivato Champagne Wine Glass, il nuovo bicchiere sviluppato da Riedel appositamente per lo champagne in seno alla linea Riedel Veritas e tutto è cambiato. Vediamo come.
Tutto ha inizio a dicembre dello scorso anno con la degustazione di champagne targati 1988. Siamo ospiti di Marco Reitano a La Pergola e lo stesso Marco propone di fare gli assaggi con un nuovo bicchiere che la Riedel gli ha appena inviato in anteprima per una prova. Non lo sappiamo, ma si tratta proprio dello Champagne Wine Glass… Ebbene, basta un attimo per capire come questo calice abbia qualcosa di diverso rispetto a tutti gli altri: denota un’intensità e un’articolazione dell’espressione olfattiva incredibili, per non dire sconosciute agli altri bicchieri.
Comunque, lì per lì la cosa finì, ma poi sono iniziati gli assaggi della nuova edizione della guida… Personalmente erano anni che volevo legare Grandi Champagne a un importante produttore di bicchieri, ovvero sviluppare una vera e proprio ‘partnership tecnica’, allora m’è tornato in mente lo Champagne Wine Glass. Ecco, dunque, i primi contatti con l’ottimo ufficio italiano di Riedel grazie ai buoni uffici di Alessandro Scorsone, quindi mettiamo in campo all’Enoteca al Parlamento di Roma un ulteriore confronto tra il Riesling e lo Champagne Wine Glass e, al termine, arriviamo senza alcun dubbio alla decisione di adottare Champagne Wine Glass come calice ufficiale per gli assaggi della guida e di LeMieBollicine.
Ma cos’è Champagne Wine Glass?
A fine 2014, Riedel lancia la nuova linea Riedel Veritas, che significa non solo i calici in cristallo realizzati a macchina più leggeri al mondo (quindi anche competitivi in termini di prezzo), ma anche e soprattutto bicchieri modellati sulla base degli specifici vini e delle loro varietà d’uva. E, come detto, della linea Riedel Veritas fa parte pure (o… soprattutto?) Champagne Wine Glass, il cui nome già sottolinea la presa di distanza dalla convenzionale flûte: “La scelta del nome non è assolutamente casuale – spiega lo stesso Maximilian Riedel – è anzi appositamente studiata. Lo champagne è un vino e come tale deve essere trattato. Che sia un Blanc de blancs o una Cuvée, il nuovo bicchiere permette agli aromi di questo pregiato vino di svilupparsi pienamente. Il bordo, dal diametro più largo, fa sì che gli splendidi profumi dello champagne vengano sprigionati, risultato impossibile da ottenere con la stretta flûte. Il design del nuovo bicchiere presenta, infine, un punto particolare – lo ‘sparkling point’ – necessario per esaltare al massimo l’effervescenza, componente fondamentale nell’esperienza gustativa dello Champagne”.
Non a caso, questo calice è il risultato di numerose degustazioni insieme ai più importanti produttori di champagne e, proprio nel corso di questi tasting, i calici da vino – specialmente quello da Riesling (guarda un po’…) – hanno sempre dato performance migliori della flûte, che fu subito messa al bando da Georg e da Maximilian. Padre e figlio quindi hanno avviato insieme lo studio per sviluppare un design unico e perfetto che sposasse le caratteristiche dello champagne. È così nato Champagne Wine Glass.
Questa la genesi del bicchiere, da parte nostra, come detto, gli inizi dei lavori della nuova edizione della guida ci hanno portato ad avviare una proficua collaborazione con Riedel (da parte del sottoscritto posso dire che è un vero onore) e, di conseguenza, a scegliere Champagne Wine Glass come calice ufficiale di tutte le degustazioni di Grandi Champagne, di LeMieBollicine e pure quelle personali del sottoscritto. Lascio ancora alle parole di Alessandro Scorsone la descrizione di questo bicchiere: “l’esperienza di quest’anno con il nuovo calice ‘Champagne Wine Glass’ di Riedel, ci ha fatto fare un grandissimo salto di qualità. Già nel corso della primissima prova in anteprima a La Pergola capimmo di trovarci di fronte a qualcosa di veramente diverso, di superiore rispetto agli altri bicchieri. Ci accorgemmo da subito dell’accelerazione che i calici imponevano alla beva, dei tempi di reazione delle papille dimezzati e, soprattutto, di un’immediatezza e di un’intensità olfattiva che facilitava i riconoscimenti, andando a deliziare il naso e predisponendo la mente a un’elegante beva. Tutti questi mesi che ci hanno visti all’opera per gli assaggi, hanno man mano svelato l’essenza della perfezione di questo bicchiere, al punto che oggi siamo talmente viziati da questi fantastici calici da non poterne più fare a meno!”.
Alla fin fine, però, non vogliamo convincervi, non è certo il nostro compito, ma un consiglio ve lo possiamo dare, questo sì: provate Champagne Wine Glass. Anche perché è a nostro avviso il miglior calice per lo champagne! Provare per credere…
Io uso gli Spiegelau Adina, quelli da vino rosso/acqua, che sono molto molto simili come forma e credo anche dimensioni. Non hanno quell’eleganza “da Zalto” di questi Riedel, ma costano anche un terzo credo… Molto molto belli, in effetti da provare.
Una domanda: lei che gira molto più spesso di me in Champagne, che bicchieri trova dai produttori? Ognuno fa un po come vuole, quali sono le scelte più comuni e quelle più curiose?
Un caro saluto.
Gli Zalto sono un po’ diversi e, almeno a mio avviso, non proprio ottimali per lo champagne. Anzi, il loro specifico è piuttosto deludente, mentre quello denominato Bordeaux mi sembra buono per grandi champagne o i rosé millesimati.
La questione dei bicchieri nella Champagne è piuttosto singolare e, anzi, noi siamo molto più “avanti”. Infatti, solo da qualche anno i produttori hanno capito l’importanza del calice, per questo non è raro trovarsi di fronte ai bicchieri ISO o, peggio, alle piccole flute da 10 cc!
La cosa grave, purtroppo, è che in diversi ristoranti/brasserie ancora ti propinano questi ultimi quando ordini una bottiglie di champagne, pur avendo a disposizione calici da vino che sono certamente migliori!!!
Credo proprio sia un problema di cultura del bicchiere.
Comunque, i piccoli più dinamici iniziano a usare bicchieri appropriati, mentre i grandi si sono già mossi in maniera efficace. Ad esempio, Veuve Clicquot aveva già in tempi non sospetti un eccellente calice per la Grande Dame realizzato in esclusiva da Riedel (era fantastico, lo rimpiango), mentre oggi si affida agli elementi disegnati da Philippe Jamesse (sommelier di Les Crayères), Krug quattro anni fa ha lanciato Le Joseph (anche questo by Riedel), mentre Louis Roederer e Dom Pérignon, ad esempio, si affidano a elementi tradizionali del catalogo Riedel. E ancora, qualche piccolo usa il calice ideato dall’enologo James Darsonville (ade esempio Olivier Collard), ma si tratta di un bicchiere un po’ difficile, per non dire estremo, mentre Perrier-Jouët impiega un’evoluzione della flute sviluppata insieme a Serena Sutcliffe.
Insomma, il panorama è ampio e diversificato. Forse pure troppo…
Mi permetto di aggiungere un commento a questo vecchio articolo per completezza, dopo aver eseguito un lunga ricerca per sostituire i miei vecchi “Tulips” di Riedel e vista la vostra collaborazione con la Riedel stessa, dare un più imparziale punto di vista.
Il Riedel Veritas Champagne è senz’altro un ottimo bicchiere, oggi disponibile anche in altre serie di Riedel (Fatto a mano, Vinum ecc.), ma ad oggi molti produttori, gli preferiscono i Lehmann Jamesse Grand Champagne, sia nelle degustazioni, come nella fase di assemblaggio (Louis Roederer). Nei pacchi regalo (bottiglia e due calici per esempio), spesso gli stessi produttori (Roeder, Charles Heidsieck, ecc.) sembrano scegliere i Lehmann Jamesse Premium (28.5cl), di dimensioni più piccole. VCP invece promuove il Jamesse Gran champagne, sia per la Grand Dame, che per il loro Vintage.
Un altro bicchiere raccomandato è lo Spiegelau (marchio acquistato da Riedel anni fa) Authentis per Bianchi (versione 2, con un punto centrale inciso a laser per far concentrare le bollicine). Lo usa e raccomanda lo Chef de Cave di Dom Pérignon e lo vendono nel loro pacco regalo con il P2. Lehman ha anche altre serie di bicchieri, tra cui il Lallement n3, simile al Riedel champagne wine glass, ma con un Punto. Entrale a goccia più pronunciato. Molti considerano anche l’Italesse Juhlin come un ottimo calice, ma io non lo preferisco perché troppo concentrato in degli aspetti aromatici, in maniera simile allo Zalto Champagne.. Per finire, se uno può fare a meno dello spettacolo e piacere delle bollicine concentrate, lo Zalto universal e il Gabriel Glas, fanno un ottimo lavoro per una degustazione tecnica.
Ottima analisi.
Dico la mia. Il Riedel non nasce per via della collaborazione, ma è il contrario. L’abbiamo scoperto, ci ha colpito, l’abbiamo riprovato e allora adottato per le degustazioni della guida e del sito. A nostro avviso, in questo momento è il migliore per degustazioni tecniche e si fa valere anche a tavola, quindi in contesti meno tecnici.
Jamesse: Philippe è un amico e ha fatto un gran lavoro. Con un importante chef de cave che loa dotato abbiamo fatto un side-by-side con il Riedel. Sono molto vicini, ma il verdetto è stato che il Riedel e più tecnico e lo Jamesse (il Grand Champagne, il Synergie è un po’ troppo grande, a mio avviso) più ‘facile’, più ‘aperto’. Insomma, è il contrario del Riedel: più trasversale e un po’ meno tecnico.
Lallement: ha detto bene lei, è largamente ‘ispirato’ al Riedel, ma quest’ultimo resta a mio avviso avanti.
Spiegelau: buon bicchiere, ma nulla più. Non lo usa lo chef de cave di DP, che usa due Riedel differenti per bianco e rosé (si fidi…), ma viene usato da DP per le confezioni.
Zalto: va di moda tra i vigneron, ma per lo champagne non va propio, a mio avviso. Buono per i vini fermi, molto buono, ma per lo champagne è moda.
Gabriel Glas non lo conosco…
Saluti
Sig Lupetti,
La ringrazio per la risposta. Personalmente, dopo aver fatto anche io test comparativi con i bicchieri in questione fianco a fianco, preferisco lo Jamesse Grand Champagne anche perché da un punto di vista scenico oltre che degustativo, riesce meglio del Riedel Veritas, a concentrare la colonna di bollicine, seguito dallo Spiegelau Authentis White 2.. Sono anche abbastanza sicuro, che quello che lei forse ha visto marchiato Riedel, è la versione 2 dello Spiegelau, fatta secondo gli standards della serie Riedel Sommelier (gli Spiegelau Authentis sono fatti a macchina) e che possono essere acquistati solo sul sito clos19, del gruppo LVMH. Sono anche io al corrente della preferenza del sig Geoffroy per il Riedel Pinot Noir per il loro Rosè.
Il Gabriel Glas è un’alternativa allo Zalto Universal, e per molti anche meglio (io sono tra questi).
La mia esperienza personale viene solo dal fatto che mi piace bere champagne con i pasti e lo faccio mediamente 2/3 volte a settimana.
Mi ha incuriosito, sa? Visto che conosco bene Philippe Jamesse, voglio fare una comparata con lui al più presto, molto tecnica e approfondita…
Ci vorrà un po’ di tempo per organizzare, ma mi metto subito al lavoro!
Le farò sapere
Buongiorno, sul sito della Riedel nella serie VERITAS c’è il Champagne Glass ma non Champagne WINE Glass. Mentre nella serie SUPERLEGGERO c’è. Quale dei due è quello giusto ?
Grazie e saluti.
È sempre lui. Comunque, a me risulta riedel.com -> it -> collezioni -> riedel veritas -> Champagne Wine Glass…
È questo.
Il Superleggero è simile, un po’ più grande, ma più costoso…
Saluti
scusate ma il calice Franciacorta di Rastal per quale motivo non andrebbe bene per lo Champagne? Se invece di chiamarsi calice Franciacorta si chiamasse Champagne Super Glass fatto da Riedel forse andrebbe bene … 🙂
Chi ha detto che non va bene?
Qui si fa un altro discorso volto a raccontare l’eccellenza di questo calice Riedel.
Comunque, non è questione di nome, ma di forma e tecnologia produttiva. A mio avviso il Riedel di questo articolo è perfetto per i vini spumanti, Champagne o Franciacorta che siano.
Ovviamente, si tratta della mia, anzi della nostra opinione frutto di numerose degustazioni.
Poi, se il Consorzio di Franciacorta ha sviluppato con Rastal il calice di cui lei parla è un’altra cosa.
io ovviamente stavo scherzando ma ponevo una domanda seria. Potendo scegliere tra Champagne wine glass di Riedel e il calice Franciacorta di Rastal, qual è il migliore e perché?
Beh, senza dubbio il Riedel: di bicchieri ne ho, ne abbiamo provati tanti e questo è veramente sorprendente.
Buongiorno Alberto ero in procinto di acquistare sempre su Riedel il Vitis Oaked Chardonnay che mi è stato proposto ad un pranzo dove scelsi uno champagne zero dosage in un noto ristorante stellato ….cosa mi può dire a tal proposito per questo magnifico calice ??
grazie
Alessandro
Personalmente preferisco i calici con il fondo “a goccia” , un po’ come quelli della pubblicità dell’acqua nel retrocopertina della guida 2016-17…….
….che credo sia il Riesling
Alla fine, anche per il bicchiere è questione di “gusti”… Ciò nonostante, devo dire che questo Riedel è sorprendente.
Buongiorno Sign. Alberto, mi consiglierebbe un canale per l’acquisto di questo bicchiere. Questo bicchiere mi incuriosisce. Anche io come forma, lo preferisco al modello proposto da Zalto.
Sul sito Riedel c’è la possibilità di acquisto on-line. Altri canali in questo momento non li conosco, ma credo che con una ricerca qualcuno salti fuori…
Buonasera sig. Lupetti. Esco dal tema del calice e pure da quello degli champagne. Volevo un suo parere sul perlè rosè Ferrari del 2008 e del riserva lunelli 2006. Sono un amante degli champagne ma credo che la spumantistica italiana, capitanata dal Ferrari, sia in fase di ascesa e meriti una buona considerazione.
La ringrazio per il lavoro che svolge.
Saluti
Andrea
La famiglia Lunelli e soprattutto il loro “chef de cave” Ruben Larentis stano facendo un eccellente lavoro su un territorio molto votato, credo il più votato in Italia. Le due etichette che cita sono state recensite su questo sito – anche se con altre annate – con risultati a dir poco eccellenti.
Quindi, possiamo andare ben oltre la “buona considerazione”…
Ma senza paragoni.
Grazie a lei!
Buongiorno Sig. Lupetti, le volevo chiederle dove mi conviene acquistare online i bicchieri Riedel
ho letto la risposta sopra.. grazie
Ah Alberto, ieri sera con mia moglie abbiamo festeggiato in anticipo la fine dell’anno con i nostri regalini di Natale, che dopo una attenta e giornaliera frequentazione del sito, abbiamo deciso di concederci: i nuovi calici champagne Riedel Veritas.
Il DP 2004 di certo ha fatto la sua parte, ma davvero la nostra esperienza di degustazione ha fatto un piccolo salto di qualità!
Veramente eccezionale! Ottimo consiglio, come sempre.
Auguri!
Andrea
PS
Curiosità, hai mai provato il Superleggero di Riedel?
Mi sembra un po’ – come dire – estremo…
Che dire? Mi fa molto piacere!
Grazie della fiducia.
No, il Superleggero non ancora… Mi toccherà organizzarmi un test.
Seguendo i suoi suggerimenti abbiamo acquistato i bicchieri di cui sopra.
Seguendo i suoi suggerimenti abbiamo acquistato Cristal 2007.
Ne è uscito un momento indimenticabile.
Grazie
Mi fa moooolto piacere!
Sono io a ringraziare…
Com’è bello leggere vecchi commenti e capire quanto ci sia da imparare, da tutti… E come sia intelligente cambiare opinione e non rimanere fosilizzati solo sulle proprie convinzioni aprendosi al mondo.
Probabilmente sarebbe interessante un bell’articolo molto approfondito su come lavare e curare i nostri meravigliosi calici, a mano ed in lavastoviglie: un dettaglio non da poco, visto chè è bellissimo utilizzarli e goderci… ma poi mi occupo io del lavaggio, asciugatura, aloni per farli ritornare perfetti, e spesso è una dura battaglia!
Certamente un articolo di grande utilità. Ci devo pensare…
Concordo…non facile la pulizia soprattutto se l’acqua di casa è abbastanza dura. Attendiamo preziose eindicazioni e complimenti!!
Buongiorno Alberto, sto finendo di leggere il libro La mia Champagne, davvero elegante e con tante informazioni utili. Mi chiedevo, sull’argomento di questa pagina, se ci sono altre segnalazioni o se ancora reputi i Riedel Veritas i migliori calici per Champagne. Grazie!
Sono passato da tempo ai Jamesse Grand Champagne 45 che trovo molto più espressivi…
https://www.lemiebollicine.com/11240-bicchieri-champagne-lehmann-jamesse/