Ma quanto è buona la Grande Réserve di Jean Milan!
Erano diversi anni che non mi capitava di assaggiare uno champagne firmato Jean Milan, piccolo produttore nel villaggio Grand Cru di Oger. Siamo nel cuore della Côte des Blancs e per molti champenois Oger e Cramant sarebbero i villaggi “migliori”, con non una, ma ben due marce in più. La famiglia Milan produce champagne nel villaggio da oltre cinque generazioni (inizia nel 1864 con Charles) con la stessa elevata cura di sempre. Nata e prosperata come récoltant, la piccola maison è diventata recentemente négociant per poter continuare a operare sugli elevati livelli che l’hanno fatta apprezzare e conoscere. Oggi, infatti, possiede 5,22 ettari, ma produce circa 100.000 bottiglie annue, pertanto acquista uve per poco più di 3 ettari equivalenti, quasi totalmente di Chardonnay Grand Cru. A ogni modo, il cambio non ha minimamente modificato la personalità delle etichette, firmate prima da Henri-Pol Milan, erede del fondatore Jean, e successivamente dai figli Caroline e Jean-Charles, bravi deus ex machina della maison e con il secondo che ricopre anche il ruolo di chef de cave.
La gamma si articola su 9 etichette, tutte blanc de blancs Grand Cru (tra le quali anche un Sec) a eccezione dell’immancabile Rosé. Al vertice si colloca lo champagne che omaggia il fondatore, battezzato Grande Réserve 1864 e caratterizzato dal fissaggio del tappo con lo spago (ficelle). È un assemblaggio di un’attenta selezione di vini di due annate (2003 e 2004) fermentati e maturati in barrique, quindi seguono 8 anni sui leviti, remuage e dégorgement à l’ancienne, quindi rigorosamente manuali, infine dosaggio a 6 g/l.
Grande Réserve 1864
100% Chardonnay
Davvero un gran bel naso, questo: gustoso, invitante, intrigante. È pervaso da tostature fuse a fini grassezze e a una solida mineralità, peraltro indici di uno Chardonnay di valore. Non solo: il vino appare in uno stadio di maturazione virtualmente perfetto che lo rende… sì, irresistibile. Non mancano spunti delicati di agrumi e di fiori di campo a rendere ancora più articolato l’insieme. La bocca è rotonda e di buon volume, poggiata su una bollicina finissima e, soprattutto, assolutamente coerente con l’olfatto, ma con un in più una tanto vivace quanto ben integrata componente agrumata che rende ancora più brillante l’assaggio. È, insomma, un gran bello champagne, appagante nella beva, mai scontato, sufficientemente asciutto e profondo da conquistare anche i palati esigenti… Perfetto, dunque? Si vorrebbe qualcosa in più alla fine, nel senso che forse gli manca il colpo d’ala, ma la sua piacevolezza va senza dubbio premiata.
Voto: 91/100
Heres, tel. 055/5341093, www.heres.it
Illustre Alberto salve, come sta? In questè settimane ho provato più volte il Jean Milan tradition….una bella sorpresa un prodotto molto interessante, ben fatto e con un rapporto qualità prezzo, secondo me,ottimale…..peraltro, nel suo piccolo, secondo me non per tutti…..a presto
A mio avviso champagne piuttosto semplici, ma bevibilissimi da parte di tutti, con, se me lo permette, una superiorità del Blanc de Blancs (peraltro nelle corde del produttore) rispetto al Tradition.
Ma, alla fin fine, è una questione di gusti, quindi… Santé!