Anteprima Charles Heidsieck 2005: ecco il nuovo, attesissimo Vintage
Era un bel po’ di tempo che si aspettava il nuovo Vintage di Charles Heidsieck, almeno qualche anno. Però, come ama dire lo stesso chef de cave Thierry Roset, “qui da Charles non abbiamo fretta”, nel senso che non sono ossessionati dal proporre un millesimato dietro l’altro, anzi, tutt’altro: ne lanciano un paio, massimo tre per decade e lo fanno solo quando sono assolutamente pronti. Così, quando molte maison hanno già proposto il proprio 2006, se non addirittura il 2008, qualcun altro, al limite, il 2004, loro, invece, erano ancora fermi al 2000. Forse a ragione, perché il tempo ha fatto proprio bene a quello champagne, migliorando tantissimo: l’ennesimo mio assaggio, neanche un paio di mesi fa, me lo ha fatto trovare in forma assolutamente strepitosa, al punto da elevargli il punteggio a 91/100 dagli 89/100 della guida Grandi Champagne.
Bene, però adesso ci siamo e il nuovo Vintage Charles Heidsieck è finalmente pronto al debutto sul mercato, penso già il mese prossimo o giù di lì. Di cosa si tratta? Beh, sorprendentemente né del 2002, né del 2004, bensì del 2005. A molti questa scelta potrebbe sembrare decisamente singolare, ma in Charles Heidsieck hanno una politica sul millesimato molto personale: non conta si tratti di una grande annata, ma conta che si tratti un’annata tale da rispettare i canoni stilistici della maison, ovvero rotondità e generosità, cremosità e freschezza, grande equilibrio e immediata piacevolezza. Ai quali, proprio nel millesimato, si aggiungono complessità e vinosità. L’assemblaggio di questo Charles Heidsieck 2005 è da sempre intorno al 60/40 tra Pinot Noir e Chardonnay, ma poi le percentuali possono variare di qualche punto verso l’uva bianca a seconda della vendemmia. Nel caso della 2005, lo chef de cave ricorda che è stata “un’annata calda che ha dato vita a champagne ricchi e generosi, per questo è stato necessario sviluppare con grande attenzione un assemblaggio con vini che, apportando freschezza e acidità, bilanciassero questo calore e questa ricchezza”. Nel caso, sono state selezionate le uve di 11 villaggi tra Grand e Premier Cru, tra cui Oger, Avize, Cramant e Vertus per lo Chardonnay, Mailly e Ambonnay per il Pinot Noir. Inoltre, a proposito dell’annata 2005 sullo champagne, sulla quale io continuo a nutrire delle riserve personali, Thierry Roset spiega che si tratta di una “dai tipici tratti del grande classico per il millesimato Charles, fatta di grande profondità, bilanciamento e ricchezza, in ottemperanza ai canoni stilistici tipici dei vini Charles”. E, dall’alto della sua esperienza quasi trentennale in seno alla maison, aggiunge che “l’acidità armoniosa e la grande intensità fanno prevedere una lunga vita per questo vino, che migliorerà man mano nel corso di parecchi anni”.
Vedremo, intanto andiamolo a scoprire questo nuovo Charles!
Vintage 2005
60% Pinot Noir, 40% Chardonnay
dég. apr. 2014 – Il naso denota una grande abbondanza di materia, una materia opulenta, levigata, evidentemente fruttata, ma anche rinfrescata da una componente di agrumi, oltre a una nota floreale e una mineralità talmente ben integrata da rappresentare, di fatto, la spina dorsale del vino. Forse questo naso non è ancora pienamente espressivo, ma siamo pur sempre a soli 4 mesi dal dégorgement… L’attacco in bocca è segnato da una bollicina abbondante ancorché molto fine, che apre a un’impostazione vinosa nella quale, ancora una volta, il frutto lascia man mano il posto a un agrume giallo che, con la sua nota leggermente amaricante, finisce per pulire il palato, al fianco dell’imprescindibile mineralità.
È uno champagne appagante questo Charles Heidsieck 2005 e, pertanto, anche piacevole, che dimostra il suo valore già da giovane.
Voto: 90/100
Avevo un po’ di timore, prima dell’assaggio, ricordando quanto all’inizio della sua vita mi avesse lasciato perplesso il 2000 e pensando alle mie riserve sull’annata 2005, invece… Invece, ho, anzi abbiamo (con me c’erano il buon Alessandro Scorsone e Roberto Mangione della Salsamenteria dei Monti Parioli) trovato uno champagne davvero molto buono che ci ha conquistato sorso dopo sorso. Uno champagne vinoso e complesso, ma soprattutto piacevole, al punto che alla fine ci… è mancata una seconda bottiglia. Insomma, un’altra ottima prova di Charles Heidsieck: Roset ha certamente centrato appieno l’obiettivo e, considerando i margini di miglioramento, nel giro di qualche anno avremo un millésime sorprendente.
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