François Hemart (Henri Giraud) Réserve: l’essenza del Pinot Noir
Non fatevi ingannare dall’apparenza sorniona di Claude Giraud (uno dei miei produttori preferiti…) perché è un vero e proprio vulcano. Infatti, nell’arco di una ventina d’anni ha letteralmente rivoluzionato la maison di famiglia, firmando sempre ottimi champagne particolarmente espressivi del terroir di Aÿ. Oggi, la gamma Henri Giraud, forte anche di un habillage rinnovato, si estende su tre linee che vanno dal classico brut Esprit fino al monumentale Argonne, di cui abbiamo recentemente scoperto la seconda annata. Fino a qualche anno fa, però, gli champagne targati Henri Giraud erano molti meno e al loro fianco c’era la linea-boutique François Hemart, che omaggiava il fondatore (oggi il nome Hemart è onorato dalla cuvée Hommage di Giraud). Era composta da tre sans année prodotti in poche migliaia di bottiglie annue con le sole uve Grand Cru di Aÿ: Brut (70% Pinot Noir, 30% Chardonnay, stessa percentuale dei vigneti), Réserve (100% Pinot Noir da suolo di pura craie) e Rosé (d’assemblaggio con vino rosso sempre di Aÿ). Si trattava di ottimi champagne, potenti, strutturati, molto territoriali e, soprattutto, di fascino innegabile. Ricordo che me li fece scoprire quasi una quindicina di anni or sono un grande appassionato bolognese, Paolo Trevisani, che tramite i sigari Avana arrivò a conoscere direttamente Claude Giraud…
Ebbene, la mia ultima visita da Henri Giraud si è conclusa proprio con l’assaggio di uno di questi champagne, il più importante dei tre per l’esattezza, il Réserve. Oramai si tratta di una bottiglia quasi da collezione, con una quindicina d’anni sulle spalle, però può rappresentare la dimostrazione di come anche i brut sans année possano invecchiare benissimo, migliorando, quando sono realmente di qualità. Vediamo.
François Hemart Brut Réserve
100% Pinot Noir
Caspita che naso! È un trionfo di frutti tropicali maturi e frutta secca, ma è anche brillante, vivace, vivissimo, profondo. Bocca di spessore, supportata da un’acidità incredibile e una bollicina finissima. Così, alla fin fine, l’assaggio non è solo giocato sui continui ritorni di frutta secca e polposità tropicale, nonché spunti di miele, ma appare anche molto meno maturo, ovvero fresco, di quanto l’olfatto avrebbe potuto far supporre. Il tutto arricchito da mineralità e una gustosa e sapida asciuttezza in chiusura a esaltare una persistenza insospettabile. E, se si ha la pazienza di saperlo aspettare nel bicchiere, beh, si fa sempre più fine e complesso. Un grande champagne e un grande blanc de noirs, non solo per gli appassionati del genere…
Voto: 90/100
Insomma, proprio un gran bello champagne, uno champagne in forma eccezionale, di struttura e grande fascino, perfettamente rappresentativo dello stile della maison. Stupisce per la freschezza, in continua contrapposizione, quasi fossero lo Yin e lo Yang, con la pienezza e la maturità della materia. Gli amanti del Pinot Noir impazziranno…
Bene – direte voi – ma si tratta pur sempre di una delle tante chicche che non esistono più…
No, non stavolta… Io l’ho assaggiato in bottiglia, però l’importatore italiano è riuscito ad accaparrarsene una piccola quantità, con un habillage leggermente diverso targato Henri Giraud, in magnum e jeroboam. Si tratta di un piccolo tesoro, dimenticato per anni nelle cantine della maison, quindi con una maturazione praticamente perfetta. In proposito, se già la bottiglia ha dimostrato questa stoffa, i formati maggiori dovrebbero essere non solo ancora più freschi, ma veramente da sballo. Provare per credere.
Consiglio dunque gli appassionati di contattare al più presto l’importatore per aggiudicarsi una di queste chicche ancora disponibili – tra l’altro il prezzo non dovrebbe neanche essere elevato – per gustare un grande champagne, un grande Pinot Noir Grand Cru in purezza, un grande brut sans année che ha saputo sfidare il tempo, facendoselo amico…
Occasioni del genere mica capitano tanto spesso!
Ercole Brovelli – tel. 02/58100675 – www.ercolebrovelli.it
salve,
Dovrei organizzare una degustazione di champagne del 96,
Mi aiutereste a reperire (cercando di spendere il meno possibbille),una bottiglia di Taittinger comtes de champagne?
Grazie
Buongiorno,
purtroppo, tra gli champagne del 1996 è andato a pescare uno dei più difficili da reperire oggi. Quando feci l’articolo sull’annata (https://www.lemiebollicine.com/3007-champagne-1996-imperdibile-degustazione/), la bottiglie di Comtes arrivò direttamente dalla maison, grazie a Clovis Taittinger, e ricordo che mi disse che ne avevano pochissime quindi stava facendo un’eccezione.
Forse può ancora trovarla, magari pure a un prezzo non esagerato, nel Regno Unito, il migliore mercato per gli champagne vintage. Quindi faccia una ricerca su Internet…