Anteprima mondiale: le nuove Cave Privée di Veuve Clicquot!
A ottobre 2008, nel corso di una degustazione presso la maison, Veuve Clicquot presentava a un ristrettissimo gruppo di giornalisti specializzati di tutto il mondo (tra cui il sottoscritto…) la nuova linea di champagne Cave Privée, che sarebbe poi entrata nel mercato quasi due anni più tardi, in occasione del bicentenario del primo millésime di Veuve Clicquot (la maison ha “inventato” lo champagne millesimato nel 1810). Ma cos’è la Cave Privée? La proposta da parte della maison di Reims dei propri vecchi millesimati, conservati sui lieviti in cantina. In altre parole, Cave Privée sono gli champagne œnothèque o dégorgement tardif o anche collection di Veuve Clicquot.
Non sono molte le maison che possono permettersi di commercializzare in quantità apprezzabile le vecchie annate, ma Clicquot è sicuramente tra quelle che può vantare una vinothèque di straordinaria ricchezza. Jacques Péters, lo storico chef de cave della maison, da un lato è sempre stato gelosissimo della vintothèque di Veuve Clicquot, ma dall’altro ha sempre desiderato dimostrare le eccezionali capacità di maturazione dei millesimati della maison. L’idea di proporre una sorta di œnothèque targata Veuve Clicquot in Jacques ha preso definitivamente forma nel 2006, quando è arrivato al suo fianco Dominique Demarville con il compito di raccoglierne il testimone nel giro di qualche anno (cosa che è avvenuta definitivamente nel 2009). I due chef de cave hanno così selezionato alcuni grandi millesimati, dividendoli in due fasce – oltre 15 e oltre 30 anni di maturazione sui lieviti – quindi li hanno degorgiati nel 2008 e dosati tra i 4 e i 9 g/l a seconda dell’annata e del formato. Già, perché in Veuve Clicquot hanno deciso di fare le cose in grande e alcune annate sono proposte perfino in magnum e jeroboam oltre che nel formato tradizionale. Queste le etichette proposte per la Cave Privée e la quantità:
1990 Vintage (16.388 bottiglie, 3.576 magnum e 298 jeroboam),
1989 Vintage Rosé (24.825 bottiglie e 2.555 magnum),
1980 Vintage (1.341 bottiglie e 561 magnum),
1978 Vintage Rosé (2.296 bottiglie),
1975 Vintage Rosé (354 magnum).
Ovviamente, più si va indietro con gli anni e minore è la disponibilità di bottiglie, però va plaudito come annate eccezionali come la 1990 o da grandi intenditori come la 1989 siamo proposte in numero tale da essere concretamente reperibili e non destinate al solo mercato del collezionismo. Non a caso, proprio la Cave Privée 1990 è stata una delle etichette in assoluto protagoniste di Grandi Champagne 2012, mentre anticipo che nella prossima edizione ci saranno le Cave Privée 1982 e Rosé 1979… Sì, avete letto bene e si tratta di due annate inedite che rappresentano la seconda uscita della linea Cave Privée.
Al momento del lancio della Cave Privée in Veuve Clicquot dissero che negli anni ci sarebbero stati diversi lanci di varie annate. Così, dopo la prima rosa di cinque Vintage, si avvicina il momento delle nuove annate. A Reims ancora non hanno ufficializzato nulla se non che la presentazione avverrà nel corso del 2014, ma grazie a Dominique Demarville ho avuto l’onore di assaggiare in anteprima mondiale le prossime Cave Privée e… non lo ringrazierò mai abbastanza! Che saranno quattro: Vintage 1982 e Vintage Rosé 1979, come detto, ma anche Vintage 1989 e Vintage Rosé 1990. Le prime due sono recensite nella seconda edizione di Grandi Champagne, le altre due le proporrò qui su Lemiebollicine. Iniziamo con il 1989.
Cave Privée 1989
67% Pinot Noir, 36% Chardonnay; dosage 4 g/l
dég. mag. 2010 – Gran bel naso, affascinante, ricco e fresco, inizialmente giocato su intense note di fungo porcino, poi via via più dolce su un leggero fondo di miele. A dirla tutta questo vino sulle prime può non sembrare molto espressivo, ma basta assaggiarlo per scoprire una ricchezza tridimensionale che riveste letteralmente la bocca con una materia opulenta e brillante, addirittura croccante, ma pure rotonda, setosa e freschissima allo stesso tempo, piacevolmente articolata su una raffinata fruttosità e finissime dolcezze di torrone. E non è finita, perché lo sviluppo asciutto e gustoso porta a chiusura sapida sulla mineralità. Vino pieno, corposo, figlio di un’annata particolare (da intenditori per come ha “resa” poi in champagne) che ha l’unico torto di essere capitata in mezzo a due mostri sacri come ’88 e ’90. A mio giudizio, veramente un grande champagne.
Grazie ancora, Dominique!
Voto: 95/100
Moët Hennessy Italia – tel. 02/6714111 – www.moethennessy.it
Ho avuto di recente il piacere di degustare una bottiglia del 1990 e l’ho trovata veramente affascinante, note di miele e uva passa in contrasto con una freschezza fruttata e un finissimo perlage… La nota piu’ sorprendente viene dalla continua evoluzione nel bicchiere che distinque quasi nettamente il primo sorso dall’ultimo, pur con un filo conduttore unico ben presente… come dice un mio caro amico:” averne una vasca da bagno!!!”
Averne? Beh, ancora si trova, per fortuna, e tra l’altro a un prezzo molto, molto interessante. Nella scorsa edizione della guida Grandi Champagne l’abbiamo premiata con un punteggio da “miti”, d’altro canto. In conclusione, forse la migliore occasione di provare uno champagne con oltre 20 anni di invecchiamento.
Salve Alberto,a che prezzo si può trovare questo cave prive?
Dipende dall’annata. 1990 e 1989 stanno entro i 200 euro, poi più si va indietro nel tempo, più il prezzo aumenta. Ovviamente…
Salve, possiedo uno Champagne Veuve Clicquot rosè del 1975, mi sembra in ottimo stato, vorrei aprirla per un’occasione importante ma non ho il coraggio, potreste dirmi se ha valore questa bottiglia?
Grazie
Ma si riferisce al Cave Privée o all’originale?