Mumm Cordon Rouge: si rinnova dentro e… fuori

Prosegue il profondo rinnovamento Mumm, volto a restituire alla maison la posizione e il lustro che le spettano. Un rinnovamento tanto sui vini, con l’opera dello chef de cave Didier Mariotti che inizia a dare i primi frutti e riserverà splendide sorprese nei prossimi anni, quanto sull’estetica, quindi su nuovi habillage, più moderni e accattivanti, ma senza rinnegare la tradizione grafica della maison. Abbiamo già visto questa novità estetica sul Mumm de Cramant, diventato prima Blanc de blancs e poi ulteriormente rivisto in occasione del 130° anniversario di questo champagne, mentre ora tocca all’etichetta più importante della gamma, il Cordon Rouge.

Delle novità introdotte da Mariotti su questo popolare brut sans année ho già detto, però sta per arrivare sul mercato il Cordon Rouge base vendemmia 2009, quello che sarà emblematico della svolta in tal senso e che un assaggio in anteprima me lo aveva già fatto apprezzare non poco.

Ebbene, per rafforzare questo concetto di rinnovamento, lo champagne, a partire da questo mese di luglio, avrà un habillage tutto nuovo che devo confessare non solo molto ben riuscito a mio avviso, ma addirittura decisamente accattivante. Un nuovo habillage sempre imperniato sui classici elementi di Mumm, ma con nuovi caratteri e, soprattutto, nuovi materiali, con etichetta dorata stampata a caldo, finitura verniciata ed elementi a rilievo.

Il nuovo habillage, però, non si limita al solo il Brut Cordon Rouge, ma interesserà anche tutta la linea omonima, quindi Rosé, Demi-sec e Millésime (con la nuova annata 2006 che, però, sarà il nuovo champagne Mumm ad arrivare più tardi sul mercato italiano, probabilmente non prima del prossimo anno), mentre il rinnovamento grafico è da intendersi a 360°, pertanto esteso anche agli astucci singoli, alle cassette di legno (per i formati più grandi, da magnum in su) e perfino ai cartoni da 6 bottiglie.

Last but not last, per la gioia dei collezionisti, cambieranno anche le plaquette, diversificate per ciascuna cuvée.

Insomma, anche l’abito fa un po’ il monaco…