Cristal Rosé 2005: Anteprima Assoluta
Pochi giorni fa, a Torino, Sagna ha presentato ufficialmente il nuovo Cristal 2005, champagne in anteprima ad aprile su queste pagine. Anzi, grazie alla gentilezza dell’amico Jean-Baptiste Lécaillon, chef de cave di Louis Roederer, nel corso della primavera avevo avuto modo di assaggiare un po’ tutte le nuove annate della maison a eccezione di una, l’etichetta più prestigiosa: il Cristal Rosé 2005. D’altronde, scoprirò dopo che allora non era neanche pronto, visto che il dégorgement è avvenuto solo a maggio.
Adoro il Cristal Rosé e non solo ritengo che sia uno dei tre migliori rosé in assoluto, ma anche uno dei dieci “grandi champagne”.
Anzi, quando mi chiedono quale sia il migliore champagne, rispondo sempre che è impossibile dirlo, ma anche che in una rosa di cinque miti potrei inserire proprio il Cristal Rosé, annata 1976. Certo, però, che se penso anche al 1988…
Il Cristal Rosé, infatti, invecchia in maniera magnifica, anzi, da un lato credo che maturi molto meglio del fratello blanc, dall’altro penso che inizi a rivelare appieno la sua magnificenza non prima di un paio d’anni dal dégorgement. Il suo unico difetto? Costa parecchio, più di 400 euro a bottiglia. Ma è prodotto in quantità limitata – mediamente 25.000 bottiglie, ma dipende dall’annata – e le sue uve sempre ed esclusivamente da 5 ettari di vigneti selezionati tra le proprietà Roederer, due parcelle ad Aÿ per il Pinot Noir e altre due ad Avize e Le-Mesnil-sur-Oger per lo Chardonnay Tra l’altro, questi vigneti ricadano in quei 30 ettari che la maison di Reims coltiva in biodinamica, quindi i “talebani” del vino rimarranno sorpresi nello scoprire che, di fatto, il Cristal Rosé è da diversi anni un biodinamico.
Da un punto di vista più tecnico, le uve sono in gran parte fermentate e affinate in tini tronco-conici di legno con frequenti bâtonnage; da notare, però, che prima della fermentazione alcolica il Pinot Noir viene totalmente macerato a freddo sulle bucce per 5-8 giorni. I vini non svolgono mai la malolattica e poi sempre assemblati secondo la percentuale 55% Pinot Noir e 45% Chardonnay, che è la medesima suddivisione dei vigneti di cui ho detto poc’anzi. Il Cristal Rosé matura poi circa 6 anni sui lieviti e, dopo il dégorgement, è dosato a 8-10 g/l. Troppo, soprattutto in un’era di rincorsa quasi affannosa all’extra brut? Beh, assaggiatelo e poi ne riparliamo…
Cristal Rosé 2005
55% Pinot Noir in rosa, 45% Chardonnay
dég. maggio 2012. Naso elegantissimo e fitto fitto, molto intenso sulla mineralità e, quindi, sul frutto, però più su un versante agrumato che dei piccoli frutti rossi, oltre a spunti di spezie e di erbe aromatiche.
La bocca è croccante, piuttosto asciutta per via dell’importante base minerale e dell’ottima spalla acida (incredibile per un 2005) che portano il frutto, sempre sugli agrumi, via via in maggiore evidenza e a farsi più concentrato. Bollicina perfetta, finissima, e chiusura di notevole pienezza e persistenza, sempre con grandissima eleganza. Insomma, è un vino ricco e concentrato, di straordinario potenziale.
Oggi, infatti, è criminalmente giovane, ma se il buongiorno si vede dal mattino…
Voto: 95/100
Voluto da Jean-Claude Rouzaud, attualmente Presidente Onorario della maison, nel 1974 per festeggiare il bicentenario di Louis Roederer e il centenario del Cristal, il Cristal Rosé si è evoluto nel tempo senza rinnegarsi. Anzi, si è perfezionato e credo che Jean-Baptiste Lécaillon ci stia regalando delle interpretazioni superbe di questo rosé d’eccezione e lo ringrazio ancora una volta di cuore per questa impagabile opportunità che mi ha dato.
Il Cristal Rosé 2005 dovrebbe arrivare sul mercato a partire dall’inizio del 2013.
Sagna – tel. 011/8131632 – www.sagna.it
il miglio champagne che ho mai bevuto ed offerto…………………per il mio piacere e soprattutto il piacere dei palati altrui……… ahahhahaah
Beh, mi fa piacere…
Buonasera.ho bisogno di un champagne Rosé strepitoso Emozionale cosa migliore consiglia tra Cristal Rosé2005,belle epoche rose2012 ,e Alexandra 2004 dom perignon 2006 grazie mille
Scelta non facile perché ha citato tutti rosé al top. Non ha una sua preferenza? Le dò qualche traccia per scegliere:
– Alexandra 2004: annata di eccezionale piacere ben interpretata da L-P. La lunghissima permanenza sui lieviti gli ha dato intensità ed eleganza
– Cristal 2005: non solo uno dei rarissimi grandi champagne di quest’annata, ma la rivincita dell’annata! Finezza e mineralità.
– DP 2006: non sembra aver sofferto l’annata calda e matura. Ricco e profondo, può invecchiare alla grande. Però al momento sta meglio a tavola.
– Belle Époque 2012: sempre gustosissimo, in questo caso ha anche il ‘vantaggio’ dell’annata. Complesso, ma di grandissima bevibilità.
Mi faccia sapere cosa sceglie…