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Verticale

Per la prima volta Rive Gauche / Rive Droite in verticale!

  Marc Hebrart è un eccellente vigneron, anzi un ‘Propriétarie-Récoltant’, come tiene giustamente a sottolineare Jean-Paul Hebrart. Un vigneron a mio avviso ingiustamente poco conosciuto e ancor più...
di Alberto Lupetti

 

verticale degustazione rive gauche rive droite hebrart
Jean-Paul Hebrart, alla guida del domaine di famiglia dal 1997.

Marc Hebrart è un eccellente vigneron, anzi un ‘Propriétarie-Récoltant’, come tiene giustamente a sottolineare Jean-Paul Hebrart. Un vigneron a mio avviso ingiustamente poco conosciuto e ancor più ingiustamente non valorizzato come meriterebbe. Sito a Mareuil-sur-Aÿ, ha una storia relativamente recente: Marc dà vita a questa piccola realtà affacciata sul canal latéral della Marne nel 1964 e poco dopo è tra i fondatori del ‘Club des Trésors de Champagne’.

marc hebrart sede canal lateral
La sede della Marc Hebrart a Mareuil, affacciata sul canale laterale della Marne.

Nel 1983 inizia ad affiancarlo il figlio diciannovenne Jean-Paul, che nel 1997 ne raccoglie definitivamente il testimone. Ed è stato Jean-Paul, con un lavoro paziente e rigoroso, nonché veramente mosso dalla passione, ad aver portato la maison in una dimensione di incontestabile eccellenza. Champagne come Rosé, Mes Favorites e Noces de Craie non possono essere mancati da un vero appassionato, l’ultimo nato Clos Léon dopo solo tre annate (2014, 2016 e ora 2016) si inserisce con autorevolezza tra i migliori ‘clos’ e, soprattutto, il Rive Gauche / Rive Droite è uno champagne semplicemente eccezionale. Ce ne siamo resi sempre più conto con le degustazioni delle ultime tre edizioni della guida Grandi Champagne, così ho pensato bene di chiedere a Jean-Paul di fare una verticale di questo champagne.

Detto, fatto: appuntamento la mattina del 19 luglio a Mareuil per assaggiare tutte le annate (cosa che non mi aspettavo: è stata una bellissima sorpresa!) fatte di questo champagne magnifico! Con Jean-Paul, naturalmente, e suo figlio Guillaume, che lo affianca stabilmente da alcuni anni, dopo gli studi e varie esperienze all’estero.

Jean-Paul Hebrart, a capo della maison champagne hebrart
Jean-Paul Hebrart, alla guida del domaine di famiglia dal 1997.

Lo champagne

In teoria, è questo il millesimato di Marc Hebrart, visto che gli altri due ‘vintage’ sono uno Spécial Club e l’altro un Clos. Tuttavia, anche il Rive Gauche / Rive Droite va ben oltre il classico millesimato. Anzi, a mio avviso è il grande champagne di Jean Paul Hebrart, visto che ne rappresenta il massimo in termini di vigneti del domaine e di savoir-faire dello stesso vigneron, che lo ha creato soltanto con la vendemmia 2004, quindi sette anni dopo aver iniziato a guidare in totale autonomia la maison. Per questa nuova creazione, Jean-Paul è partito dai vigneti: l’idea era di unire il Pinot Noir della riva destra del fiume Marne con lo Chardonnay della riva sinistra. Così, nelle 80 parcelle (!) di proprietà, per 15 ettari totali, tutti di rigorosa selezione massale, Jean-Paul ha individuato le migliori, al di là e al di qua del fiume, scegliendo sulla rive droite i lieux dits ‘Le Léon’, ‘Pruche’ e ‘Chauffour’ ad Aÿ, e sulla riva opposta, la gauche, le parcelle ‘Justice’ a Oiry, ‘Montaigu’ a Chouilly, ‘Les Robarts’ e ‘Les Coutelas’ ad Avize. Si tratta, pertanto, di soli Grand Cru che poi, in bottiglia, significano un assemblaggio sempre con Pinot Noir e Chardonnay in proporzioni identiche, quindi 50/50. Parcelle e proporzioni d’assemblaggio sono sempre le stesse, ma la decisione se dare vita al Rive Gauche – Rive Droite dipende ovviamente dall’annata.

controetichetta rive gauche rive droite
La controetichetta racconta in dettaglio lo champagne, fino alla data di dégorgement.

Non basta. Per il Rive Gauche – Rive Droite Jean-Paul isola sistematicamente soltanto il cœur de cuvée, quindi la primissima spremitura, che poi fermenta in tonneaux usati da 228 litri (è il primo champagne di Marc Hebrart vinificato in legno) con i soli lieviti indigeni, svolgendo sempre la malolattica. Dopo un lungo élevage, i vini sono assemblati e il tiraggio, pertanto tardivo, è fatto senza filtrazione né passaggio a freddo, a seguire lo champagne matura non meno di 60 mesi sui lieviti, prima del dégorgement. Il dosaggio, praticamente sempre a 3 g/l, è fatto con MCR, per Jean-Paul, come peraltro molti vigneron di grido, la soluzione più neutra e capace della migliore regolarità, oltre ad assicurare l’ottimale integrazione con il vino. D’altronde lo impiega da oltre vent’anni…

La produzione media di Rive Gauche / Rive Droite è tra le 4.000 e le 4.500 bottiglie massimo (compresa qualche magnum…).

Della verticale qui pubblichiamo l’annata corrente e la prima prodotta.

Rive Gauche / Rive Droite 2016

dégorgement febbraio 2023, dosage 3 g/l
(ma le prima bottiglie degorgiate a fine 2022 erano a 4 g/l)

L’ultima uscita al momento, che trovate nella guida Grandi Champagne – VII Edizione, alla quale rimando. Si conferma, comunque, tra i più coinvolgenti Rive Gauche / Rive Droite di sempre per struttura, solidità e piacevolezza insieme. Splendido champagne. Punto.

Voto: 94(96)/100

Rive Gauche / Rive Droite 2004

dégorgement dicembre 2012, dosage 3 g/l

Il Rive Gauche – Rive Droite del debutto. E, con il senno di poi, lo champagne che a suo tempo doveva già far intuire che ne stava nascendo uno eccezionale. Anche in questo caso, il naso è piuttosto introspettivo, quindi misurato, equilibrato, con una bella trama fitta e articolata tra agrumi, florealità, note speziate, mineralità da pietra focaia e una freschezza talmente netta e vibrante da arrivare fino al balsamico. Come tipico di questo champagne, però, a un naso tendenzialmente delicato corrisponde poi una grandissima bocca: intensamente succosa e saporita, precisa e pulita, energica nel frutto, fresca nella mineralità salina che si distende senza conoscere fine. Il tutto con la finezza tipica dell’annata, quindi dimostrando ancora una volta e in maniera evidentissima quanto Jean-Paul sia coerente nel rispetto del millesimo prima del suo stesso stile. Senza contare il fatto che tanto i venti anni all’anagrafe, quanto i quasi dodici post dégorgement non hanno minimamente inciso sulla vitalità di questo champagne. Sì, il buongiorno si vede proprio dal mattino!

Voto: 95(96)/100

(hanno partecipato alla degustazione Vania Valentini e Sara Cappanna)

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