Emozioni targate Selosse
Metti un’intera mattinata passata con Anselme Selosse per gettare le basi di un progetto di cui darò annuncio presto. Metti che poi si pranza insieme, all’ottimo ristorante di Les Avisés, naturalmente. Anselme mi fa accomodare e sparisce, per tornare dopo una decina di minuti con due bottiglie. Sono impolverate e vedo che sopra c’è scritto qualcosa con il pennarello. Anselme me le mette davanti e mi fa: “sono due champagne per me molto importanti, li ho appena degorgiati à la volée, quindi sono così, senza dosaggio”. Rimango di stucco quando mi rendo conto di cosa si tratta…
Il primo dei due assaggiato è il terzo Substance della storia di questo champagne straordinario, un ‘Solera’ 1986-1993. Per Anselme il ‘Solera’ è diverso dalla réserve perpétuelle e, comunque, questo sistema di assemblaggio serve per cancellare l’influenza delle annate e portare in evidenza solo ciò che è permanente, quindi Avize. Che nel Substance è rappresentato da due parcelle, sempre le stesse, i cui rispettivi vini sono poi conservati ciascuno in una botte specifica. All’epoca lo champagne si chiamava Origine, un concetto fondamentale dell’Anselme-pensiero, poi è diventato Substance.
Com’era? Il colore è oro antico, intenso e profondo. Anselme osserva che con un colore così la gente è predisposta mentalmente in negativo: “il vino sarà maderizzato, penseranno, quindi il loro approccio sarà falsato da un preconcetto”, mi fa. Invece, secondo Anselme, se ti fidi del tuo senso del gusto “trovi qualcosa di nobile, la stimolazione del palato data dalla croccantezza della craie: è la confusione dei sensi, perché tu hai una sensazione che viene da un altro senso, il gusto, non la vista”.
Sarà, ma di fronte a questo calice sono senza parole. Anselme nota che “lo champagne è maturo, ma tutt’altro che decadente”. Stavolta non sono d’accordo con il vigneron perché trovo questo champagne di una vitalità pazzesca. In teoria ha gli anni che ha, invece nel calice dimostra almeno quindici anni di meno. Inoltre, è appena degorgiato, ma non è solo perfettamente identitario dell’etichetta, è anche soprattutto uno champagne complesso e piacevole al tempo stesso. Ha un’energia e una profondità incredibili, legate senza dubbio alla mineralità. Di più: è uno champagne fuori da ogni schema che ti rivela tutta la personalità di Anselme. È esperienza e bevuta di piacere al tempo stesso. È puro e intenso. Come dice Anselme, lo contempli, quindi fa pensare, riflettere. Ma è anche capace di chiamarti un sorso dietro l’altro.
Ecco perché Anselme Selosse è a mio avviso unico e i suoi vini parimenti tali. E il Substance è l’unico champagne al quale mi sento di tributare sempre i fatidici 100/100…
A seguire, abbiamo assaggiato l’ottimo millesimato 1999, lo champagne creato da Anselme nel 1975, pertanto è il suo primo blanc de blancs. È rimasto invariato fino al 2006, sempre le due stesse parcelle. Poi, dal 2007, il figlio Guillaume ha intrapreso una strada diversa… La 1999, ultima del XX secolo, fu un’annata molto calda, forse la prima veramente calda dell’era moderna. Ma fu anche l’anno che vide iniziare finalmente la consacrazione degli champagne Selosse.
Il naso è compatto e concentrato e sono queste le uniche sensazioni che riportano al tratto solare del millesimo. Altrimenti è un naso fresco che spiazza. Una freschezza iodata e mentolata, che si accompagna a una florealità primaverile. La bocca è tesa e levigata, tutta sulla salinità. È più sofisticato del Substance… ops, dell’Origine, nel senso che quest’ultimo, con la sua innegabile piacevolezza, è un vino ‘di pancia’, l’altro, il millesimato, più ‘di testa’, se non proprio cerebrale. Ma è un altro pezzo d’opera, beninteso.
Già, entrambi sono blanc de blancs strepitosi che ben disegnano la personalità complessa – non complicata – dell’Anselme-vigneron. Amen.
Assaggiare queste bottiglie fuori dal Domaine Jacques Selosse è oramai quasi impossibile, tuttavia, chi volesse assaggiare l’attuale gamma del vigneron di Avize (i quattro pilastri Initial, VO, Rosé e Substance più tutti e sei i Lieux-Dits) può farlo il 17 aprile, nel corso della Masterclass organizzata dall’enoteca di Corerggio (RE) La Zecca (tel. 0522/694973, www.lazeccaconiamopiaceri.it), durante la quale il sottoscritto sarà relatore con il supporto dell’immancabile Vania Valentini.