Alla scoperta di Boërl & Kroff

Alcuni appassionati ricorderanno, giusto quattro anni fa, il lancio di uno champagne tanto sconosciuto quanto costosissimo. Si trattava di Broël & Kroff, brand di extra lusso creato da Patrick Sabaté e Stéphane Sése, importanti uomini d’affari francesi, in collaborazione con la maison Drappier di Urville. Una sola cuvée, soltanto in magnum e ovviamente millesimata (1997, cui seguiranno 1995, 1996, 1998, 2000 e ora è in dirittura di arrivo anche la 2002), plasmata da uve selezionatissime in proporzione 90% di Pinot Noir, 7% Chardonnay e 3% Pinot Meunier, con accuratissima vinificazione della sola cœur de cuvée e lunga maturazione sui lieviti (sempre bilanciata in base all’annata, però, per questo è uscita prima la 1997 e così via…).

Non è da meno la presentazione, davvero esclusiva: già il tappo era selezionato singolarmente a mano e composto da ben cinque pezzi di puro sughero (pare che costi addirittura 11 euro…), la capsula era in oro massiccio 18K e la confezione un prezioso cofanetto di legno con raffinata glaçette dedicata in dotazione.

Inutile aggiungere che la tiratura è limitata, solo 2.000 esemplari numerati. Il prezzo? Più o meno 3.000 euro a magnum.

Poco dopo ecco accodarsi, sempre in preziosissime magnum, il Brut sans année e il Rosé, anch’esso non millesimato, ma sono arrivati quasi in sordina rispetto al millesimato.

Comunque, non sono mai riuscito ad assaggiare queste magnum, anche se Roberto Schneuwly, titolare della Ercole Brovelli che distribuisce in Italia Boërl & Kroff, mi aveva dato l’occasione di provare il millesimato un paio di volte. Pace, ma prima o poi…

Invece, sul finire dello scorso anno, lo stesso Schneuwly mi invia una bottiglia di champagne dicendomi “dimmi cosa ne pensi”. Apro la confezione e – incredibile! – si tratta di un Boërl & Kroff, ma non il prezioso magnum, bensì una bottiglia. Lo assaggio, è molto buono come vedrete sotto, ma lascio da parte gli appunti. Anzi, quasi me ne dimentico finché li ritrovo e decido di pubblicarli, non prima di aver approfondito per scoprire che “quella bottiglia” è la una nuova linea di Boërl & Kroff, battezzata B. Prodotta stavolta nel solo formato da 0,75, è un blanc de noir (100% Pinot Noir) millesimato, anch’esso da uve selezionate e dalla sola primissima spremitura, con il mosto spostato esclusivamente per gravità, aggiunto di pochissima solforosa (tre volte meno della media, specifica il produttore), e infine vinificato in parte in botte.

Questo B matura sui lieviti ancora più a lungo del più blasonato fratello magnum e pure in questo caso la prima annata proposta è la 1997, cui hanno fatto seguito la 2000 e recentemente anche la 2002. Dopo il dégorgement allo champagne è applicato un dosaggio di 6 g/l con la liquer composta da vini maturati oltre 15 anni in botte.

B 1997
100% Pinot Noir
Bott. n. 0304, dég. nov. 2011. Naso pieno nel disegnare chiaramente una bella materia fruttata emblematica del Pinot Noir, ma supportata da una bella sensazione di freschezza. La bocca è rotonda e morbida, perfettamente simmetrica con l’olfatto, arricchita da una sinuosa vena minerale che ne esalta la freschezza. È uno champagne gustoso, più giocato sulla finezza che sulla vinosità, per questo si esprime sull’ampia croccantezza e non sulla profonda polposità come ci si aspetterebbe da un blanc de noir. Bella la chiusura, per via della netta sapidità.

Non è uno champagne facile, da un lato il nome crea grandi aspettative, dall’altro lo stesso champagne è improntato a una gradevole finezza, pertanto non colpisce al primo sorso per la sua intensa pienezza. Invece, va sorseggiato senza patemi, gustandolo spensieratamente… solo allora si fa piacevole, una piacevolezza che a questo punto ti fa alzare un sopracciglio ed esclamare “beh, però è buono!”.
Voto: 89/100

PS: non dimentichiamo che la 1997 è stata un’annata particolare. Non è ricordata come eccellente né ottima, ma chi l’ha saputa interpretare ha dato vita a champagne davvero molto interessanti. Magari ne riparleremo.