Krug 1988: vedi Napoli e poi muori
Erano un paio d’anni che non riassaggiavo quest’annata by Krug. La fortunata occasione è arrivata con una visita all’amico Gaetano Verrigni, non solo produttore di una pasta semplicemente straordinaria (credo proprio sia la migliore…), ma anche grande appassionato di champagne.
Ora, Gaetano conosce bene il mio rapporto con le nobili bollicine francesi, così ha voluto farmi un regalo (mai più gradito…) e mi ha accolto con una bottiglia di Krug 1988. Una bottiglia superba, bellissima, perfetta, ancora nella sua scatola originale.
All’epoca, la parola “vintage” ancora non figurava nell’etichetta e il Krug millesimato era semplicemente rappresentato dall’annata.
Oggi sappiamo che questo avveniva (e avviene tuttora, ovviamente) nel pieno rispetto della filosofia del fondatore, Joseph Krug, che produceva soltanto due champagne: un multimillesimato tutti gli anni, simbolo della sua idea di champagne, e un millesimato quando possibile.
Per Joseph Krug, infatti, non è possibile produrre lo champagne perfetto tutti gli anni con l’uva di una sola vendemmia, pertanto lo si può fare solo selezionando le migliori uve dei migliori Cru degli ultimi anni, mentre, quando le condizioni climatiche lo consentono, si può dare vita a uno champagne con queste caratteristiche ma frutto di una sola annata. In altre parole, quest’ultimo rappresenta lo stile della maison secondo una specifica vendemmia. Ecco, dunque, la Grande Cuvée, lo champagne n.1 per Joseph Krug, e il Vintage, il n.2. Ricordo che all’epoca i due Clos e il Rosé non erano neanche in mens dei…
Il Krug 1988 fu lanciato dopo il 1989 e anche per la versione Collection sarà lo stesso, visto che la 1989 in questa declinazione è uscita due anni fa e noi appassionati siamo in trepidante attesa per la 1988, ma di questa annata parliamo oggi in versione “originale”, dégorgement historique, per dirla come gli champenois.
La 1988 fu la prima di tre annate eccezionali consecutive, il trio di champagne delle meraviglie (1988, 1989 e 1990), come abbiamo avuto di vedere in precedenza su queste pagine, anche se oggi più che mai con caratteristiche diverse: opulenta e matura la 1990, morbida e suadente la 1989, tesa e piena di energia la 1988.
E Henri Krug, papà di Oliver e per oltre 40 anni chef de cave della maison di famiglia (anche se l’assaggio dei vins clairs era sempre fatto insieme al padre Paul e al fratello Rémi) capì subito che la 1988 era un’annata fuori dal comune, visto anche che dovette rifare ben 5 volte l’assemblaggio della Grande Cuvée perché, per via della caratteristiche eccezionali dell’annata, ogni volta non era soddisfatto in quanto “sembrata troppo un millesimato”. E gli appassionati impazziranno nel sapere che le tre annate preferite da Henri Krug sono la 1962, la 1973 e, appunto, la… 1988!
Ma andiamolo finalmente a scoprire questo 1988, il cui assemblaggio è, come tutti i Vintage Krug, all’incirca 2/3 di Pinot (Noir e Meunier) e 1/3 di Chardonnay. In Krug non amano dichiarare l’assemblaggio, anzi Henri Krug era proprio infastidito se qualcuno glielo chiedeva, perché ricordano che in quella bottiglia (il Vintage) è racchiuso il miglior vino possibile per quella vendemmia secondo lo stile della maison: noblesse oblige…
Krug 1988
Non appena accosti il naso al bicchiere capisci subito di essere di fronte a un Krug, anzi alla più profonda essenza di Krug. Il vino è freschissimo, segnato soprattutto da note di torrefazione, da un bel frutto appena maturo, tanta mineralità e perfino sfumature agrumate scure: fantastico! La bocca è straordinariamente tesa, addirittura esplosiva tanto per l’energia insita nel vino quanto per l’acidità, potentissima ma elegante, che esalta i ritorni di agrume scuro e un’asciutta mineralità. Finale lunghissimo, sapido, succulento, appagante. Champagne straordinario, complesso e maturo ma, pur se sembra un paradosso, incredibilmente fresco. Tanto da sembrare ancora molto giovane. Wow!
Voto: 98/100
Moët Hennessy Italia – tel. 02/6714111 – www.moethennessy.it
un ottimo champagne accompagnato di cruditè di pesce……….
Già, un ottimo, anzi, se mi permette, uno champagne straordinario che sta bene con tutto…
Fortunata che è riuscita ad assaggiarlo, perché oggi non è facile da reperire. Purtroppo.
Auguri
Io avrei una bottiglia da vendere, ma non riesco a capire quale ne sia la quotazione. E’ del 1988.
Ma si riferisce a un Krug Vintage?
salve io ho tutti vintage Krug dal 1988 al 2006. Quanto potrebbe valere la collezione? Grazie
Accidenti! In linea di massima: 1998, 1989 e 1990 650-850 euro ciascuno; 1995 e 1996 550-650 euro ciascuno, 1998 sui 500 euro, gli altri sui 400 o poco più.
Buongiorno Lupetti
Ho una bottiglia di Krug Grand cuvée in cantina ma non è scritto il numero della cuvée..
Come si fa a riconoscerla?
È come l’etichetta attuale ma senza Edition? Oppure è la cosiddetta ‘foglie d’acanto’, quindi la precedente?