La crescita di Lenoble non è solo ‘Mag’…
Damery, ‘fatti non parole’, potremmo dire. Infatti, è un villaggio classificato ‘solo’ all’89% ed è pure fuori dalla parte teoricamente più prestigiosa del lungofiume, la Grande Vallée de la Marne (si trova sempre sulle rive del celebre fiume, ma qui la sottozona Champagne diventa Vallé de la Marine Rive Droite), ciò nonostante vanta una storia molto importante, uve nere molto apprezzate (soprattutto il Meunier) e produttori assolutamente d’eccellenza. Sia vigneron piccolissimi (Alexandre Filaine, ad esempio), sia maison di dimensione artigianale e abilità rimarchevole. Mi riferisco ad AR Lenoble, ‘maison familiale et indépendante’, come ricordato orgogliosamente in controetichetta. Dal 1993 è guidata dai fratelli Antoine e Anne Malassagne, nipoti del fondatore, e per una ventina d’anni devo dire che gli champagne Lenoble si sono costantemente mossi in una dimensione di correttezza, con alcuni picchi di tanto in tanto, ma senza quel colpo d’ala che li avrebbe fatti amare dagli appassionati. Il tutto nonostante Antoine abbia sempre avuto un occhio particolarmente attento all’aspetto tecnico, essendosi sempre più impegnato sul fronte vigneti e vinificazione fino al 2010, quando una netta svolta lo ha reso la vera e propria anima degli champagne Lenoble più che ‘soltanto’ lo chef de cave. È vero che l’attenzione di Antoine in cantina è stata costante, ma ho avuto come l’impressione di un lampo di genio a un certo punto, un’ispirazione che ha permesso ad Antoine di far compiere un netto passo agli champagne Lenoble, passando da onesti che erano a eccellenti. E i risultati sul mercato non hanno tardato a evidenziarsi: la prima uscita dei rinnovati sans année (i Mag14 Intense e Blanc de Blancs che ho raccontato su questo sito) ha fatto registrare un successo notevole, con tanto di rapido sold-out, e i successivi Mag15, affiancati dal Mag 14 Nature, sono sulla medesima falsariga (li trovate in Grandi Champagne 2020-21). Ma pure il Rosé Terroirs è cresciuto (è anch’esso in guida), così come il Gentilhomme 2013 del quale vi dirò presto, invece oggi vorrei raccontarvi del prossimo Blanc de Blancs 2012, che debutterà a breve, raccogliendo il testimone dal 2008.
È il pomeriggio di lunedi 3 Febbraio quando arrivo a Damery da Lenoble, primo appuntamento di una settimana intera (la prima…) dedicata alla presentazione di Grandi Champagne 2020-21 ai vari produttori. Arriva Antoine e mi mostra i lavori di estensione della cantina a seguito dell’acquisizione dello stabile adiacente (“i magnum occupano spazio…” mi confessa). Poi due chiacchiere, l’analisi della guida e la domanda fatidica: “cosa vuoi assaggiare?”. Sapendo che è solo lunedi e che mi aspetta un vero e proprio tour-de-force, temo che se inizio a bere ora a venerdi non ci arrivo, così tento una timida difesa: “mah, nulla, grazie, sono di corsa…”. Pensavo di riuscire a cavarmela così, a buon mercato, invece ecco Antoine “neanche il nuovo 2012 in anteprima?”. Ho ceduto miseramente…
Scherzi a parte, il classico millesimato di Lenoble è un Blanc de Blancs Grand Cru (il Blanc de Noirs è arrivato molto più tardi e siamo ancora fermi alla seconda uscita) fatto con sole uve di Chouilly e di proprietà, fermentate in parte in barrique e senza svolgere la malolattica. Da Lenoble, il millesimato non è solo uno champagne di selezione (la produzione è contenuta, solo 28.000 bottiglie per questo 2012), ma incarna il classico concetto di millésime di Champagne, quindi un vino prodotto soltanto nelle annate veramente eccezionali. Così, dopo la 2008, Antoine ha saltato ben tre vendemmie (saltando addirittura la 2010, teoricamente ‘annata da Chardonnay’) per approdare direttamente alla 2012, annata senza dubbio eccellente, ma di non facile interpretazione, come abbiamo avuto modo di vedere con gli assaggi della guida. Lo champagne ha maturato oltre 6 anni sui lieviti ed è stato poi dosato a soli 3 g/l.
Blanc de Blancs 2012
100% Chardonnay
Il valore dell’annata 2012 in Champagne è oramai assodato, sebbene non tutti i produttori siano stati capaci di ‘leggerla’ nel migliore dei modi. Non è questo il caso di Lenoble, come ci ha dimostrato a suo tempo con il Blanc de Noirs e ora fa evidentemente il Blanc de Blancs. Il cui naso è veramente attraente, ricco ma tesissimo, molto legato alla craie, anche grasso, certamente agrumato, pure floreale. Dà una netta idea di fittezza e verticalità, soprattutto appare molto rispettoso dell’annata, mettendone in mostra la faccia più bella. Bocca cremosa, ma anche vinosa, nella quale a un tratto fa capolino il legno… ma è solo un lampo, perché ritornano ben presto in campo gli agrumi e la mineralità, protagonisti fino al lunghissimo finale, che è pure molto apprezzabile per la sua pulizia. È un blanc de blancs mai scontato, forte di un’eleganza nobile che lo rende scorrevolissimo e non meno piacevole, senza diventare mai etereo. Molto buono in assoluto, perfetto nel dosaggio, ben riuscito nel mancato svolgimento della malolattica, più d’ogni altra cosa tra le più belle espressioni di Chouilly in purezza. E molto buono lo è da solo, così come a tavola…
Voto: 93/100
Gli champagne AR Lenoble sono distribuiti in Italia da:
Barbara Rinaldi – tel. 366/1380521 – champagnelenoble@gmail.com