Il colpo di coda della 2009. Grazie a Lanson
Molti hanno un po’ troppo frettolosamente paragonato l’annata 2009 alla 1989. Sbagliando. D’accordo, l’andamento climatico ha pure avuto delle similitudini, ma alla fine le due annate sono state ben diverse: fine, con una progressione entusiasmante nel tempo la più vecchia, fin troppo solare nel tratto e carente di finezza la seconda, nonché tutta da verificare negli anni a venire. In linea generale, naturalmente. Il risultato, comunque, è che la 2009 al debutto sembrava decisamente promettente, salvo poi mostrare la corda già dopo poco tempo, anche con etichette blasonate. Non appare dunque strano che siano stati non moltissimi i produttori blasonati a confrontarsi con la 2009 (ad esempio, da Pol Roger è rimasta ‘schiacciata’ tra 2008 e 2012, mentre Bollinger l’ha dirottata sul solo 007, invece Veuve Clicquot e Perrier-Jouët non l’hanno affatto millesimata) e comunque sono davvero pochi quelli che fino a ora hanno fatto champagne di alto livello (mi vengono in mente Roederer con il Cristal, Egly-Ouriet con il Millésime, ci sarà Jacquesson con i Lieux-Dits). Il vero problema della 2009, a mio avviso, è che, pur essendo oggettivamente stata un’annata migliore, alla fine si è comportata come la 2006: molto pronta al debutto, sempre più in affanno con il passare del tempo e il caso più clamoroso in tal senso è il Vintage di Dom Pérignon, diciamolo chiaramente!
Vedremo nei prossimi anni come andrà a finire, nel frattempo Lanson sembra averla molto ben interpretata, questa 2009: la super anteprima (bottiglia degorgiata appositamente per noi) del futuro Clos Lanson 2009 (lo troverete in Grandi Champagne 2020-21) ci ha messo di fronte a uno champagne assolutamente eccezionale, mentre il riassaggio del Gold Label 2009…
Chi segue questo sito e la guida Grandi Champagne sa che ho una certa predilezione per questa etichetta. Non per partito preso – ci mancherebbe! – ma perché non sbaglia mai un colpo, è oggettivamente molto piacevole, se la cava bene anche con le annate complicate (vedi Lanson Gold Label 2005) e, dulcis in fundo, ha pure un prezzo molto competitivo. Bene, se il Gold Label 2008 assai probabilmente passerà alla storia come uno dei migliori mai fatti, il Gold Label 2009 sembra invece capace di mostrare quanto di buono ci possa essere stato nell’annata. Nonostante tutto. Questo champagne non ha anticipato il 2008 come successo in molte altre maison, ma lo ha seguito normalmente e, anzi, sta proprio per debuttare sul mercato. Ciò nonostante, lo presentammo già in (enorme) anteprima in Grandi Champagne 2018-19 (oramai esaurita, grazie ancora a tutti voi!) mentre in Grandi Champagne 2020-21 troverete un’alta grande anteprima, quella relativa al Gold Label 2012! Ciò nonostante, la maison ci ha mandato per un riassaggio pure il Gold Label 2009, cosa che abbiamo puntualmente fatto e riproponiamo qui a due anni di distanza dal suddetto assaggio per la guida, con il medesimo dégorgement.
Da parte mia, voglio solo ricordare che il Gold Label fu creato da Victor Lanson nel 1959 come classico millesimato della maison. È tradizionalmente fatto con uve d’eccezione, in questo caso quasi tutte Grand Cru, dei villaggi di Bouzy, Verzenay, Aÿ e Mareuil per il Pinot Noir, Avize, Le-Mesnil e Trépail per lo Chardonnay. La vinificazione è avvenuta tipicamente in cuve senza svolgimento della malolattica, poi, dopo l’assemblaggio, lo champagne ha maturato poco più di 6 anni sui lieviti e poi è stato dosato un po’ più basso del solito, a 7 g/l.
Gold Label 2009
53% Pinot Noir, 47% Chardonnay
dég. feb. 2017 – Naso ‘abile’, ops, meglio, molto ben riuscito nel coniugare pienezza e freschezza, nonostante la nota scura che lo pervade e lo lega al Pinot Noir più di quanto sia in realtà. Nel dettaglio, questo naso mostra la florealità secca, tanta mineralità, il frutto (albicocca secca) che vira man mano verso il tropicale, un carattere maturo che sembrerebbe cozzare con la freschezza insita, ma in realtà riporta correttamente all’annata. Con coerenza. Bella bocca, tesa e asciutta, pervasa da note di zenzero e da una freschezza balsamica, poi sapida e pulita nella progressione, senza dubbio molto piacevole, con una chiusura sulle note di ananas e un’asciuttezza che invoglia la tavola. Anche la carne: con coniglio alla cacciatora. A ogni modo, gran bella interpretazione dell’annata, bravi!
Voto: 92/100
Gli champagne Lanson sono distribuiti in esclusiva da:
Duca di Salaparuta – tel. 091/945201 – www.duca.it
Alberto buonasera.
Leggere una recensione del Lanson è sempre un piacere, grande champagne ad un prezzo onesto, ma io sinceramente lo comprerei anche se costasse di più perché lo trovo davvero buono, soprattutto il vintage.
Come ci ricordava, il gold label 2008 è davvero buono, e forse meriterebbe più considerazione?
Resto invece un po’ perplesso sull’analisi complessiva dell’annata 2009….in particolare del Dp. Ricordo che quando lo aveva assaggiato aveva ‘chiuso’ con l’affermazione….diventerà un gigante. Dandogli un gran 96/100, vado a memoria ma credo di non sbagliarmi.
Quindi ha recentemente riassaggiato questo Dp e lo ha trovato deludente?
Quindi meglio bere le bottiglie che ho in cantina e non lasciarle maturare?
Ho anche Cristal 2009, un Louis Roederer vintage 2009 Magnum, moet vintage 2009….tutte da rivedere al ribasso?
Sono un po’ confuso, ma se mi consiglia di consumarle beh ne approfitto volentieri!!
Grazie mille e buona serata.
Gabriele
Bella domanda!
L’annata 20090 è meglio della 2006, ma hanno una caratteristica in comune: ottime al debito, iniziano a deludere con il tempo. Tutto questo in linea generale, ovviamente, perché poi ci sono le eccezioni. In un senso e nell’altro…
Lanson ha fatto un ottimo 2009, giustamente inferiore a 2008 e 2012 (il prossimo, in anteprima in Grandi Champagne 2020-21), ma è un 2009 onesto, che ben rappresenta l’annata e ne mette in mostra gli aspetti positivi.
Invece, per DP concordo con lei: si sta rivelando deludente. E in molti mi stanno dicendo la stessa cosa. A settembre vedrò Vincent Chaperon ed è uno egli aspetti che voglio affrontare con lui.
Il Cristal fa, invece, un po’ storia a sé. Nascendo da vigneti specifici di particolare valore, riesce ad andare ‘oltre l’annata’. Così, il Cristal 2009 è semplicemente… godurioso. Personalmente preferisco il 2007, ma poi è una questione di gusti… Comunque, uno dei migliori 2009 in assoluto, se non il migliore.
Moet. Caso opposto a DP! Strano, vero? Un bello champagne, anche lui privo dei problemi tipici dell’annata. Non a caso, lo chef de cave dice che, per quanto riguarda Moet, ha preferito la 2009 alla 2008…
Spero di averla aiutata!
PS: ha straragione su Lanson!
Buongiorno Alberto, mi associo anch’io alle “perplessità” ed alle domande di Gabriele in merito al DP 2009… Dopo un debutto sfavillante e un’aspettativa molto alta (anche da parte Vostra) ha già deluso le attese? Lo lascio in cantina o meglio consumarlo già ora?
Quanto alle altre annate 2009, credo che le recensioni positive siano troppo recenti per aversi già un’inversione di marcia… O sbaglio?
In effetti è proprio così: grande debutto, ma poi sempre meno convincente. Non a caso, le degustazioni di Grandi Champagne 2020-21 ci stanno mettendo di fronte a 2009 fortemente deludenti e le eccezioni in tal senso sembrano mosche bianche. Forse ha ragione chi non ha voluto millesimi quest’annata…
che differenza c’è tra il Gold Label 2009 e il Le Vintage 2009 ?
Assolutamente nulla. Dal 2021 hanno deciso di cambiare etichetta e nome, ma lo champagne è immutato
Grazie. Come vede oggi il Gold Label 2008? vorrei inserirlo in una degustazione il prossimo Marzo 2023
Semplicemente eccellente. Ottimo adesso, ma ancora con una lunghissima strada davanti a sé…