Jacquesson: con il 2008, il Vauzelle Terme si conferma al top!
Come promesso (e come giustamente sollecitato da qualche lettore…) andiamo a scoprire un altro champagne millesimato 2008 della linea Lieux-Dits di Jacquesson, che sta arrivando sul mercato proprio in questi giorni. A proposito di Lieux-Dits, si tratta di champagne parcellari nati nel 2002 (dopo i primi esperimenti iniziati nel 1995…) e che dal quel momento vedono la luce non soltanto quando le uve dei loro vigneti sono idonee a essere imbottigliate in solitaria, ma prima di tutto quando non sono necessarie all’assemblaggio della Cuvée 700, che rimane l’etichetta più importante per i fratelli Chiquet. In teoria, i Lieux-Dits sarebbero quattro, ma il Terres Rouges ha da sempre fatto un po’ storia a sé e, dopo essere stato proposto come rosé (2002, 2003, 2004, 2007 e 2011), sarà lanciato (2012) prossimamente come blanc de noirs, rientrando così a pieno titolo nella serie. Pertanto, a oggi, possiamo ridurre i ‘classici’ Lieux-Dits a tre etichette, due blanc de blancs (Corne Bautray e Champ Caïn) e un blanc de noirs (Vauzelle Terme), usciti tutti e tre insieme nel 2002, nel 2004 e nel 2005, mentre il 2007 ha visto il solo Corne Bautray. La vendemmia 2008, invece, ha permesso di riproporli tutti e tre e se il Corne Bautray 2008 lo abbiamo conosciuto recentemente, ora è la volta del Vauzelle Terme 2008.
Il vigneto ‘Vauzelle Terme’ si trova subito dopo il confine tra Dizy e Aÿ, dentro quest’ultimo, ed è pertanto Grand Cru. Meglio, si trova su quel grande coteau esposto a sud detto “delle cuvée de prestige”, visto che il Pinot Noir di questa zona è pilastro dell’assemblaggio di champagne del calibro di Dom Pérignon, Cristal, La Grande Dame e tanti altri. Tornando al lieu-dit ‘Vauzelle Terme’, come avviene per quasi tutti i vigneti in Champagne, è comune a diversi proprietari e qui i fratelli Chiquet possiedono solo 30 are, o meglio, “2.500 pieds de Pinot Noir”, piantati nel 1960 da Jean Chiquet, il padre di Jean-Hervé e Laurent. La porzione degli Chiquet si trova a metà pendio e beneficia di un’elevata pendenza; il suolo è fortemente calcare e la potatura è a cordone permanente.
Come d’abitudine Jacquesson, le uve del ‘Vauzelle Terme’ sono vinificate in botte (una, da 20 hl) più un tonneaux (da 500 l) con due soli travasi, uno finalizzato alla rimozione delle precipitazioni tartariche e l’altro, ovviamente, all’imbottigliamento; pertanto, passaggi a freddo, collaggi e filtrazioni sono banditi. Nel caso del 2008, la vendemmia è avvenuta il 25 settembre, con valori di 10,8° potenziali e 7,2 g/l di acidità, mentre il tiraggio dello champagne è stato effettuato il 19 maggio del 2009, con le bottiglie ‘bouchon liège’: i Lieux-Dits 2008 sono stati i primi in tal senso, seguiti l’anno successivo della Cuvée 737 destinata a diventare DT. Da quel momento, tutti i Lieux-Dits e tutti i futuri DT saranno tirati con il tappo in sughero.
Il Vauzelle Terme 2008, la cui produzione è purtroppo limitata a 2.652 bottiglie e 198 magnum, ha maturato 9 anni sui lieviti prima di non essere dosato affatto dopo il dégorgement manuale.
Vauzelle Terme 2008
100% Pinot Noir
Dopo la grandezza dimostrata nell’assaggio in anteprima nel 2017 (nel corso di una degustazione volta a decidere se far uscire prima i 2008 o i 2009), lo champagne si conferma in ‘versione definitiva’. È tanto Aÿ, con la sua eleganza e potenza allo stesso tempo, ma qui c’è di più. C’è un naso che esprime innanzitutto finezza e profondità, in un’interpretazione unica del terroir di Aÿ da parte dei fratelli Chiquet, al punto da rendere questo champagne un blanc de noirs atipico. O non scontato. È equilibrato e completo nell’espressione olfattiva nella quale il frutto rosso (piccolo, di bosco, come lampone e ribes) sfuma a tratti verso il tropicale, poi si accompagna all’agrume scuro, quindi al sottobosco, alle tostature, il tutto sottile, ovvero mai troppo scuro, mai cupo, mai saturante, pertanto sempre giocato sulla finezza e la freschezza. La bocca… beh, saresti tentato di dire che è esplosiva, ma non è così, perché è tesa e succosa. Meglio, per dirla come Vania, “è un gladiatore in abito da sera”, poi distesa su una gustativa asciutta ancorché mai secca, fatta di agrumi scuri e ritorni fruttati, per poi sfumare… senza finire mai. Già, ti aspetti che a un certo punto finisca, invece, continua, continua, sempre sui ritorni di frutto rosso e, soprattutto, sulla mineralità di craie. Un grandissimo champagne, tra i migliori mai fatti dai fratelli Chiquet, ma la notevole eleganza, la grande precisione finiscono paradossalmente per limitarne l’appeal, seppure in piccola parte. È figlio della sua annata, ma non capisci se questa sua eccezionale eleganza vada premiata o ne rappresenti un limite…
Voto: 98/100
(ha collaborato alla degustazione Vania Valentini)
Vista l’annata, nettamente percepibile, come è giusto che sia, sarà solo il tempo a dirci se questo champagne sarà straordinario o mostruoso. Ovviamente è notevole e sul suo valore stiamo veramente spaccando il capello in quattro. D’altronde, se il ‘Corne Bautray’ è per i fratelli Chiquet il vigneto più importante, il ‘Vauzelle Terme’ è quello che ha permesso loro di fare uno champagne straordinario, sempre, senza nulla togliere agli altri Jacquesson, certo. Uno champagne che si pone sul podio dei migliori blanc de noirs in assoluto, con giuste aspirazioni al gradino più alto del podio. Posso anticiparvi che il Vauzelle Terme 2009 (per il quale è stato deciso un dosaggio di 0 g/l) ha un carattere leggermente diverso e credo che alle fine lo sopravanzi di un filo. Ma avremo tempo e modo di discuterne…
Gli champagne Jacquesson sono distribuiti in esclusiva da:
Pellegrini – tel. 035/781010 – www.pellegrinispa.net
Complimenti Alberto,
sempre molto interessanti i tuoi articoli. Creano una sorta di dipendenza da attesa e lettura del successivo… (Un po’ come succede quando si assaggiano i bocconcini “dai dai”…)
Ti chiederei un consiglio. A tuo parere, quali sono i migliori interpreti di Blanc de Noirs? potresti indicarmi 4-5 bottiglie da acquistare?con una logica da tenere in cantina
grazie mille
Marco
Accidenti che responsabilità! Beh, Les Crayères di Egly-Ouriet giganteggia e invecchia in maniera magnifica. Occhio anche ai vicini di Bouzy Pierre Paillard (Les Maillerettes) e Benoit Lahaye (Blanc de Noirs), mentre molto più a sud si fa valere Rémy Leroy. A un costo maggiore non dimentichiamo la Cuvée Garance di Thiénot e Sous le Mont del mitico Selosse. Ovviamente, le annate influiscono in un vero o nell’altri in quelli che sono millesimati. Non arrivo a scomodare il VVF di Bollinger, ma tra i miti consideri il Clos St- Hilaire di Billecart (magari il 1999) e Les Cintres di Philipponnat (magari il 2008). Buon divertimento…
Grazie mille per i preziosi consigli.
Buona serata
Marco
Naturalmente complimenti anche a Vania Valentini. Siete un team davvero professionale.
Grazie!
Buonasera Alberto, anche in momenti di crisi noi appassionati abbiamo bisogno di consigli per quanto riguarda lo champagne.
Dato sono innamorato di jacquesson e soprattutto dei loro Lieux-Dits ho fatto scorta della loro 2008.
Dato che più volte lei ha ribadito come il numero 9 è fortunato per jacquesson lei ha avuto modo di provare la 2009? Li consiglia? Quali di questi?
Grazie e buona serata
Simone
Sono già presenti nella guida Grandi Champagne 2020-21…
Ok grazie mille dell’informazione…