L’eccezionale ‘Cuvée du Bicentenaire’ di Billecart-Salmon
Domenica 17 giugno, con un sontuoso evento presso lo Château de Mareuil, che ha accolto più di 2.000 invitati, Billecart-Salmon ha festeggiato il prestigioso traguardo dei 200 anni, essendo stata la maison fondata nel 1818. Tutta la famiglia Billecart ha ovviamente animato l’evento, con in testa l’ultra novantenne Jean (lucidissimo e in forma smagliante, tanto da partecipare ancora a tutte le sessioni di degustazione: ho avuto l’enorme privilegio di parlargli una decina di minuti ed è stato un sogno!), i suoi figli François e Antoine e la nuova generazione, la settima, con Nicolas e Matthieu. A proposito di quest’ultimo, proprio durante l’evento è stato definitivamente ufficializzato il passaggio di testimone il prossimo primo gennaio alla testa della maison tra lui e François come Président.
All’evento non potevano naturalmente mancare François Domi e chi all’inizio del 2018 ne ha ricevuto l’eredità come chef de cave, Florent Nys, giovane e brillante enologo entrato da Billecart-Salmon nel 2005 come stagista al termine degli studi e poi cresciuto al fianco di Domi per oltre un decennio. È bravo Florent, riservato, ma molto preparato e ottimo degustatore: insieme a Matthieu Roland-Billecart come Presidente faranno di Billecart-Salmon una maison giovane ma con abilità al top! L’ideale per affrontare al meglio i prossimi 200 anni…
A proposito di duecentesimo compleanno, in previsione del prestigioso traguardo, nel 2012 la maison ha ideato e creato una cuvée d’eccezione, poi tirata nel 2013 esclusivamente nei cosiddetti ‘grandi formati’. Questo champagne, battezzato proprio Cuvée du Bicentenaire, sarà anche immesso sul mercato in 1.818 esemplari (noblesse oblige…), ma nel frattempo è stato incredibilmente fatto assaggiare a tutti gli invitati alle ore 16:00, tanto che sono state stappate più di 400 magnum! Se non è generosità questa…
Per quanto mi riguarda, verso ora di pranzo, avendo intuito che sarebbe stato impossibile valutare questo champagne come meritava, ho chiesto a Matthieu se fosse stato possibile assaggiarlo privatamente e devo ringraziare tanto lui per aver accondisceso con entusiasmo (mi ha subito messo a disposizione due magnum!!!), quanto Florent per avermi portato in sala degustazione e avermi dedicato un’oretta per l’assaggio. Ma vediamo meglio.
Con l’approssimarsi del prestigioso traguardo dei 200 anni, come dicevo, in Billecart-Salmon hanno iniziato a pensare per tempo a qualcosa di straordinario da presentare in occasione dei festeggiamenti e l’idea del progetto che stava prendendo forma era di unire alcuni tesori della cantina con un’annata d’eccezione: l’occasione buona è arrivata con la vendemmia 2012, che sappiamo essere stata eccellente, ma di quantità ridotta (meno di 7.000 Kg/ha). Pertanto, l’ipotesi di un ‘semplice’ millesimato 2012, nonostante si trattasse di un “grand millésime”, era stata esclusa perché bisognava andare oltre, bisognava fare qualcosa di eccezionale, e per farlo l’unica strada era quella del super assemblaggio. Un assemblaggio di annate particolari, non semplici vins de réserve, ma addirittura champagne che si trovavano in cantina sui lieviti (l’operazione si chiama ‘remise en cercle’). Nel dettaglio, i vini della vendemmia 2012 sono stati fermentati per la metà in legno con malolattica parziale (il 50% per l’esattezza) e poi sono stati uniti con Cuvée Nicolas François 2000, Clos St. Hilaire 2003, più i vini che comporranno la Cuvée Louis 2008; il tiraggio di questa esclusiva composizione è avvenuto nella tarda primavera del 2013 (giugno) ed è avvenuto esclusivamente in magnum e jéroboam chiuse con il sughero (bouchon liège). Il risultato ci mette di fronte a uno champagne molto particolare, quasi un blanc de noirs Grand Cru (visto che abbiamo Aÿ, Mailly, Verzenay, Avize, Cramant, Chouilly e Le-Mesnil e, come Premier Cru, la sola Mareuil, ovviamente…), che ha maturato quattro anni e mezzo sui lieviti prima di essere dosato a 4,5 g/l.
Un aspetto sul quale vorrei focalizzare l’attenzione è che un assemblaggio con champagne ‘remise en cercle’ non è facile, perché bisogna rifermentare vini con un grado alcolico più alto del solito (12,5°), ma tutto questo è stato gestito benissimo da François Domi (all’epoca chef de cave) e Florent Nys perché, come vedremo, lo champagne non ha né eccessi, né tendenze ossidative, anzi rivela una finezza e una freschezza encomiabili. E questo risultato eccezionale, considerando anche le annate calde in assemblaggio (2000 e 2003), è stato possibile grazie anche alla celebre fermentazione alcolica a bassa temperatura tipica di Billecart-Salmon.
Cuvée du Bicentenaire
92% Pinot Noir, 4% Chardonnay, 4% Meunier
dég. nov. 2017 – Naso magnifico, nobile e leggiadro, disegnato da note di torrefazione, di nocciola, di spezie, di agrumi (limone, insolitamente ben presente a dispetto del solo 4% di Chardonnay…), oltre a spunti fumé e una sensazione a richiamare ancora gli aromi primari dell’uva. È un’espressione complessa e profonda, ricca, perfino ‘gourmand’, ma abbinata a una freschezza, una finezza, finanche una leggerezza che non ti aspetti e rendono questo olfatto veramente intrigante. E, soprattutto, è impossibile dire che sia praticamente un blanc de noirs! Attacco in bocca avvincente, ti fa subito alzare il classico sopracciglio, con una trama elegantissima, fresca e minerale, tesa e fine, di bella struttura, profonda e verticale, con una evidente sapidità che si propone come la spina dorsale della gustativa. Nuovamente, la componente agrumata (ora rossa) è curiosamente – e piacevolmente… – ben presente al fianco di una splendida mineralità, più pietrosa della craie ed è forse questa l’unica nota scura di questo champagne che, lo ripeto, è di fatto un blanc de noirs. Incredibile. Il finale sapido, rinfrescante ed eccezionalmente pulito ne rappresenta la ciliegina sulla torta, perché è lungo e delicato, con il risultato che rende questo champagne incredibilmente invitante nella beva a dispetto della sua oggettiva importanza. Tutto questo oggi, nonostante sia innegabilmente giovane e faccia presagire un cammino molto lungo e con un potenziale di crescita rimarchevole. Magnifico, Billecart-Salmon non poteva festeggiare meglio i 200 anni!
Voto: 98/100
Va bene, dò subito conto del punteggio e anticipo la risposta alla domanda “perché non 100?”. Beh, perché lo champagne è buono, anzi buonissimo, ma non solo ancora non pienamente espressivo, ma evidentemente con una lunghissima strada davanti a sé, come anticipato. Sapete che se lo champagne è perfetto non esito ad attribuire il massimo punteggio (sarebbe ingiusto e scorretto fare diversamente, magari solo per ripicca nei confronti di qualcun altro che l’ha assaggiato prima di te e così, siccome ti secca essergli secondo, dài un punto in meno per distinguerti… che tristezza!), anche se potrebbe migliorare ulteriormente dal punto di vista del coinvolgimento, dell’emotività, mentre da quello tecnico è, come detto, già perfetto. Ma non è questo il caso: la Cuvée du Bicentenaire, complice il formato magnum (non lo dimentichiamo: è soprattutto questo ad avermi fatto conservare due punti per un prossimo, futuro assaggio…), deve ancora dire qualcosa sia dal punto di vista della maturazione tecnica, sia da quello dell’appeal, quindi penso che, sì, tra 2-3 anni raggiungerà la perfezione. E, quindi, il massimo punteggio. Sono pronto a scommetterci.
Quindi, cari Matthieu e Florent, vi toccherà conservarmi almeno un’altra magnum…
Un’altra occasione speciale con aneddoti e piccoli dettagli che racconterò nel libro che sto portando a termine. Se vuoi essere informato sulla sua uscita, scrivimi. Se hai qualche consiglio, meglio ancora. Grazie.
Gli champagne Billecart-Salmon sono distribuiti in esclusiva da:
Velier – Tel. 010/3108611 – www.velier.it