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Cuvée de Prestige

Il ‘misterioso’ Dom Pérignon P2 1999…

Lo avevo promesso ed eccomi finalmente a parlare di un Dom Pérignon molto particolare, il P2 1999. Particolare perché è arrivato sul mercato in maniera bizzarra: solo 99...
di Alberto Lupetti

dom pérignon p2 1999

Lo avevo promesso ed eccomi finalmente a parlare di un Dom Pérignon molto particolare, il P2 1999. Particolare perché è arrivato sul mercato in maniera bizzarra: solo 99 bottiglie per l’Italia, vendute direttamente attraverso un canale specifico di MHI. Punto e basta. Per questo, la maggior parte degli appassionati ha pensato che dal P2 1998 si sia passati direttamente al P2 2000 ed effettivamente all’inizio rimasi pure io sorpreso di questo salto. Infatti, mi sembrava strano che la linea P2 mancasse un’annata particolarmente riuscita per Dom Pérignon. Ne chiesi conto a Richard Geoffroy tempo fa, poco prima del lancio ufficiale del P2 2000, e mi rispose con aria un po’ da buontempone “il 1999? È il mio asso nella manica…”. Trovai la risposta un po’ criptica, ma conoscendo Richard pensai avesse qualcosa in mente. Invece, poco dopo, ecco arrivare sul mercato italiano queste 99 bottiglie…

Richard Geoffroy
Ancora lui: il mitico Richard Geoffroy durante la degustazione, che ha visto nel bicchiere anche qualcosa di veramente speciale di cui non posso ancora parlare…

Successivamente ho avuto tempo e modo di incontrare con maggiore calma Richard e gli ho nuovamente chiesto conto di questo ‘misterioso’ P2 1999. Stavolta il mitico chef de cave mi ha detto molto onestamente come stanno effettivamente le cose: “facemmo un piccolo errore di valutazione e tirammo pochissime bottiglie di 1999 come P2…”. Ecco risolto l’arcano e ci sta. Mi spiego. L’annata 2003 è stata cruciale per Richard e il suo staff, che con quella vendemmia non hanno solo imparato a ‘gestire’ le annate molto calde, ma hanno anche e soprattutto fatto esperienza con vini molto maturi e bassi di acidità, il che gli ha poi permesso di affrontare serenamente 2005, 2006 e 2009. Ma all’epoca, la 1999 (l’annata in Champagne fino ad allora in assoluto più calda da cinquant’anni) li mise a dura prova e probabilmente non se la sentirono di ‘rischiare’ con un tiraggio importante di P2. Invece, poi il tempo ha completamente ribaltato la situazione, ma oramai i giochi erano fatti. Invece, come annunciato in passato, vedremo il P2 2003 (e, credetemi, sarà sorprendente!): d’altronde Richard ama più di ogni altro Dom Pérignon proprio il 2003 (“il mio figlio difficile…”). Per la cronaca, la 1999 in Champagne ebbe valori di alcol, potenziale e acidità pari rispettivamente a 9,71° e 6,34 g/l, la vendemmia iniziò il 15 settembre e la resa fu prossima ai 13.000 kg/ettaro.

dom pérignon p2 1999
La bottiglia di P2 1999 in versione ‘tecnica’, priva del classico habillage. Non a caso, la degustazione si è tenuta al ‘Département d’œnologie’ di Moët.

Non resta che andare a scoprire questo P2 1999, che, come tutti i Dom Pérignon della serie, è stato tirato con il tappo in sughero (bouchon liège) nella primavera del 2000, è rimasto sui lieviti per quasi 16 anni (!) prima di remuage e dégorgement manuali, quindi, ogni bottiglia è stata verificata da un enologo dello staff di Richard e, infine, dosata a 6,5 g/l.

Bottiglia di dom pérignon p2 1999

P2 1999

52% Pinot Noir, 48% Chardonnay
Beh, metti il naso nel bicchiere e ti viene subito in mente una cosa: era notevole il Vintage ma il P2… Sì, nel senso che rispetta perfettamente il rapporto tra il Dom Pérignon diciamo classico e il suo omologo in ‘Alta Definizione’. Il naso, infatti, è prima di tutto assolutamente DP, poi è denso nel frutto, concentrato, ma anche vivace per via di una nota balsamica che arriva alla menta, arricchito da note di cioccolato e di resina, spunti fumé, di erbe aromatiche (timo e lemongrass), pure di mirto. E poi c’è la netta mineralità salina, pilastro dello stile, al fianco di un continuo chiaro-scuro tra maturità e frutto, tra profondità e intensità. Palato levigato, disteso, sembrerebbe morbido, ma è naturalmente teso e pure asciutto. Il vino ha energia ma è anche rotondo, è fruttato e sa di ‘umami’, soprattutto ti prende la bocca e non la lascia più. Il finale colpisce ancora per l’energia, che va a donare una lunghezza infinita. Come sintetizzarlo? Forza e rotondità. Sarà, ma alla fine i P2 hanno una texture unica, irresistibile…
Voto: 98/100

Ricordo benissimo quanto mi colpi all’epoca il Vintage 1999, ben più di 1998 e 2000, e oggi il P2 1999 non ha minimamente tradito le (grandi) aspettative. Peccato che, di fatto, non esista, anche se so di alcuni grandi appassionati italiani che sono riusciti ad accaparrarselo: beati loro! Un’ultima curiosità: sapete a cosa lo abbinerebbe Richard? Risotto al nero di seppia… Santé!

Gli champagne Dom Pérignon sono distribuiti in esclusiva da:
Moët-Hennessy Italia – tel. 02/6714111 – www.moethennessy.it

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42 risposte a “Il ‘misterioso’ Dom Pérignon P2 1999…”

  1. Questa è la conferma di quanto evolve si trasforma e cambia questo vino …..dove ancora tanti scettici pensano il contrario ….ho sentito veramente le cose più incredibili sopratutto sui DP …..Tornando a questo DP davvero splendido peccato per le sole 99 bottiglie

  2. Salve Alberto complimenti sinceri per le splendide recensioni!
    Una curiosità……
    Se per caso avesse a disposizione 3 bottiglie di DP 1999 P2 in che periodo dopo l’uscita le berrebbe e a che distanza una dall’altra per degustarle al meglio?
    Grazie

    • Vista la forma attuale e come potrebbe evolvere, una me la godrei subito, una seconda a distanza di un paio d’anni e la terza… una decina d’anni?

    • Non è stato ancora deciso se a fine di quest’anno o a inizio del 2019. Comunque non prima…

  3. Buonasera,
    Ho trovato in cantina una bottiglia di Dom Perignon vintage del 1995 perfettamente integra nella scatola ancora sigillata, cosa può costare? È stata conservata dritta, può aver subito dei danni?
    Grazie e cordiali saluti

    • Uno splendido Dom Pérignon e la conservazione in scatola sembra sia stata perfetta, a quanto si capisce. L’unico problema è la posizione verticale, giusto? Che potrebbe aver asciugato il tappo… Prenda la bottiglia e osservi il livello del vino e, poi, controluce il colore dello stesso vino. Se il livello è ancora fino alla stagnola del collo e il vino è trasparente la bottiglie è in forma. Allora il suo valore è quello attuale di mercato, sui 280-300 euro

      • Ho aperto la scatola tagliando il sigillo, la bottiglia e piena fino alla stagnola che chiude il tappo, e lo champagne in controluce è limpido. Come posso venderla? Io sono astemia!
        Approfitto della sua gentilezza per chiederle se queste altre bottiglie di champagne possono essere pregiate: ph daviaux-quinet anno 1990, Taittinger cuovée prestige ma per quest’ultima non trovo l’anno. Grazie mille.

        • Allora la bottiglia sembra in ordine, anzi perfettamente in ordine!
          Come venderla? Oddio, la cosa più semplice sarebbe il passa parola, altrimenti deve ricorrere ai vari canali internet.
          Infine, no, gli altri due non sono ogni di nota: il primo è un piccolo produttore sconosciuto (anche se la 1990 è una grande annata: andrebbe assaggiato per curiosità), il secondo è un non millesimato.
          Saluti

  4. Complimenti per l’articolo e per il raro assaggio, io vorrei sapere se Lei fosse a conoscenza dell’esistenza di P2 1996…o se nel 96 esisteva ancora solo oenotheque…grazie

    • Grazie!
      Allora, si tratta sempre dello stesso champagne, solo che le bottiglie presenti in maison dopo il cambio di nome da OE e P, sono state etichettate come P2. Quindi, sì, esiste il P2 1996, ma altro non è se non l’OEnothèque 1996 con etichetta diversa.

  5. Buongiorno Alberto,
    Avendo a disposizione una bottiglia di P2 98 ed una di P2 99, quale di queste berrebbe adesso e quale invece terrebbe in cantina ancora per qualche anno?
    Grazie come sempre per la sua risposta

  6. Buongiorno, ho trovato in cantina una astuccio da 2 bottiglie (coffret doppio) di dom Perignon 1999 ancora sigillato con la plastica originale ancora in torno, mi chiedevo quanto potrebbe valere perché vorrei decidere se berle o venderle per acquistarne una singola da bere.
    Grazie mille un saluto

    • Nonostante si tratta dell’ultimo DP del XX secolo, ancora non si può parlare di valori significativi da collezione. Quindi siamo entro i 180 euro a bottiglie.
      Mi scusi, ma perché vuole venderle per prenderne un’altra da bere? pensa che queste non siano più bevibili? Sono, invece, eccezionali, se ben conservate…

  7. Buonasera Alberto,
    questa sera con stupore ho trovato in vendita in un negozio una bottiglia di Dom Perignon 1999, non il P2, bensì l’ultimo vintage etichettato Moet.
    L’acquisto potrebbe essere un azzardo, o è possibile avere al contrario delle piacevoli sorprese?
    Grazie,

    Paolo

  8. Alberto buongiorno, in tema Don Pérignon P2/P3/Oenotheque ne approfitto per fare una domanda: volevo chiedervi un parere su un bottiglia di Oenotheque 1962 che vorrei acquistare e un’idea del suo reale valore economico.

    Una domanda, non ho molta familiarità con i colori delle vecchie etichette dell’Oenotheque, mi pareva fossero in quegli anni nere con le rifiniture dorate. Almeno la 1969, unica che ho visto, è così.

    Questa nella bottiglia che mi hanno proposto è dorata e pressoché uguale alla vintage ma con la scritta Oenotheque Vintage 1962 , l’etichetta è corretta?

    • Sì, è giusto, i primissimi OE erano identici ai Vintage ma avevano un collarino con la scritta OEnothèque, poi l’etichetta è diventata verde scuro con fregi oro anch’essi scuri e la scritta OEnothèque. Poi ci sono state le differenziazioni: etichetta nera a fregi argento oppure oro e, infine, P2 e P3. Il raro 1962 appartiene alla primissima serie. È una bottiglia d ben oltre i 2.000 euro…

      • Io degorgement dell’OE 1962 di quando dovrebbe essere?

        E secondo lei Alberto bottiglia da tenere ancora in cantina oppure da bere subito?

        • Non attenderei oltre… Sarà un dégorgement della fine degli anni ’90, quindi una trentina d’anni sui lieviti e quasi venti dopo.Non è poco, nonostante le qualità dei DP dell’epoca…
          Ma, qualora la stappi, mi faccia sapere!

  9. Buongiorno,
    in passato ho ricevuto in regalo alcune bottiglie di Dom Perignon, che sono state conservate in attesa di trovare estimatori sufficientemente “preparati”.
    Si tratta di Dom Perignon 1998, 1999 e 2000 (bottiglie da 0,75 con astuccio) sempre tenute in orizzontale in luogo fresco ed asciutto. Quanto potrebbero valere?
    Ringrazio anticipatamente per la disponibilità

    • Avendo visto le foto, la conservazione degli stucco è perfetta, ma spero che questa sia avvenuta in ambiente con condizioni ideali per il vino.
      Ciò premesso, direi che il valore va dai 350-400 euro del 1998 ai circa 200 del 2000.

  10. Buongiorno Alberto, mi ricollego all’ultimo commento di questo articolo.
    Leggo poco sopra che ha stimato il prezzo del P2 1999 sui 350€ , essendoci state solo 99 bottiglie immesse nel mercato italiano da inesperto mi sembrerebbe basso, come spiega questa valutazione?
    E di conseguenza valuterebbe sovrastimato un acquisto di questo P2 a 500€?
    Grazie come sempre.

    • Il prezzo di vendita al momento del lancio era quello. Poi, trattandosi di un numero limitato di bottiglie, l’attuale prezzo di mercato si colloca effettivamente sui 500-530 euro…
      Sovrastimato? Dire se è un prezzo eccessivo o meno è frutto di una valutazione fortemente personale, però, alla fin fine, è il mercato che fa il prezzo. Volenti o nolenti…

      • Grazie Alberto, gentilissimo.
        Reputa la bottiglia potenzialmente valida per acquistare valore nel tempo avendo una tiratura così limitata? Vorrei prenderne due se riuscissi a trovarle, una per me e uno per il tempo.
        🙂
        Buon lavoro per il libro.

  11. Dom Pérignon 1999… in merito alla mia domanda, due anni or sono, aveva previsto preannunciato “sorprese ben più che piacevoli “…
    …aperto oggi! Finalmente, e dopo due ulteriori anni di cantina! Come promesso le faccio sapere! Caro Alberto, aveva proprio ragione!
    Bottiglia perfetta, colore stupefacente e bolla finissima!
    Vino stupefacente, complesso, ricco, con intriganti note speziate, ma sempre finissimo, e sorprendentemente ancora fresco, piacevolissimo è invitante alla beva!
    L’ultimo Dom Pérignon del millennio… emozionante ma soprattutto buonissimo!
    Santé!

    Paolo

    • Mi fa estremamente piacere!
      E la 1999 non è la sola annata calda a regalare belle sorprese con il tempo…
      Santè!

  12. Buonasera sig Alberto
    Riferendomi ad un suo vecchio articolo che parlava di dom perignon P2 del 1999 annata particolare per il famoso quantitativo 99 bottiglie per il mercato italiano sono in procinto di acquistarne una di queste bottiglie c’è un modo per capire se sia proprio una di quelle? Un certificato un tagliandino è qualcosa del genere?

    • Quelli di provenienza francese hanno la ‘Marianna’, quelli UK la controetichetta in inglese. Ecco, la controetichetta può dare degli indizi da paese a paese, o, quantomeno, da area di paesi…

  13. Buona sera Sig. Alberto ho una domanda da farle magari se possibile gradirei parlarne in privato tramite la mia email grazie.
    Cordiali Saluti
    Simone

  14. Salve. Ho una bottiglia di dom perignon vintage del 99. Perfettamente integra, colore limpido e liquido a livello naturale. Volevo informazioni di quanto possa valere. Grazie

    • Il DP 1999 non sembrava memorabile, invece il tempo e l’uscita in quantità limitata della versione P2 gli hanno fatto fare un sensibile salto tanto qualitativo, quanto di interesse. Quindi, sebbene non ancora così ‘vintage’, ma considerando anche gli aumenti dell’annata in corso, direi che vale tra i 320 e i 350 euro…

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