Novità in casa Duval-Leroy e… quanto è buono questo champagne!
Tra le sorprese positive dell’edizione 2018-19 della guida Grandi Champagne va annoverata senza dubbio Duval-Leroy. Non che non conoscessimo bene la maison di Vertus o nutrissimo dubbi sul suo savoir-faire, no, per carità, però dobbiamo confessare che negli ultimi anni Duval-Leroy ha dovuto completare quella ‘messa a punto’ necessaria a seguito di un cambiamento importante come quello dello chef de cave (da Hervé Jestin a Sandrine Logette) e dell’ammodernamento della cantina. Così, per alcuni anni gli champagne non sono sempre stati all’altezza del blasone, ma ora… beh, ci sono veramente piaciuti tutti, dal più semplice sans année fino alla Femme in versione ‘œnothèque’, ma per questo, come detto, rimandiamo all’ultima edizione della guida!
Duval-Leroy va annoverata oggi più che mai tra le Grandes Marques e il merito va ascritto a Carol Duval-Leroy, al timone della maison dal 1991 a seguito della scomparsa del marito. Persona eccezionale per carisma, piglio, abilità, conoscenza dell’universo champagne, ha fatto crescere Duval-Leroy in quantità (poco meno di cinque milioni di bottiglie) e, soprattutto, qualità, visto il livello attuale della gamma. Peraltro insolitamente ampia: ben 14 champagne, compresi un Clos e quattro selezioni parcellari. Ops, in realtà questi champagne sono 15, perché se n’è appena aggiunto uno inedito, uno che per pochissimo, veramente per una questione di una ventina di giorni, abbiamo mancato in guida, salvo proporlo qui ora in una sorta anteprima. Si tratta dell’Extra-Brut Prestige, il cui nome fa immediatamente capire che si tratta di uno champagne a dosaggio ridotto, per la precisione 5 g/l. Attenzione, però, perché non è un mero Duval-Leroy a basso dosaggio, men che meno di uno champagne nato per rispondere alle attuali richieste del mercato, a volte isteriche… No, si tratta di uno champagne nel quale il dosaggio ridotto è la naturale conseguenza di un assemblaggio per dare vita a uno champagne “puro che, unendo audacemente un giusto equilibrio gustativo e un carattere di classe, apra con armonia il pasto”. Un assemblaggio a prevalenza di Chardonnay (lo stile della maison è pur sempre legato a questa uva…), selezionato nei villaggi di Avize, Vertus, Chouilly, Le-Mesnil (Côte des Blancs), nonché a Trépail (Montagne de Reims), mentre il Pinot Noir è di Ambonnay, Bouzy, Verzenay, Verzy, Ludes e Rilly La Montagne, ma anche Mareuil, Avenay Val d’Or e Cumières (Vallée de la Marne). Quindi solo uve Grand e Premier Cru, in parte fermentate in barrique e poi unite a ben il 45% di vins de réserve.
Extra-Brut Prestige
30% Pinot Noir, 70% Chardonnay
Beh, definire questo naso molto bello, attraente, è addirittura riduttivo! È intensamente e nettamente champagne nella sua raffinatezza, minerale e agrumato, non semplicemente fresco ma brillante, tostato, arricchito da sfumature lievitose, con una ricchezza perfettamente equilibrata. Cattura… L’attacco in bocca sembrerebbe seguire specularmente l’olfatto, ma ecco poi lo champagne rivelare un’energia insospettabile: è molto verticale e molto Chardonnay, letteralmente ‘spinto’ da un’acidità netta di matrice agrumata che, però, non è mai appuntita ma, anzi, dona succosità, fino alla chiusura intensamente minerale e ancora agrumata (tanto). Perfetto il dosaggio, poi, perché lo champagne è asciutto ma mai secco, anzi ha una certa rotondità. Molto, molto buono.
Voto: 92/100
La maison propone questo champagne come uno gastronomico, perfetto per aprire il pasto. Sì, siamo d’accordo, anche se lo vediamo bene anche al fianco di piatti di pesce o a primi ‘bianchi’. Ciò nonostante, seguendo la classificazione della guida Grandi Champagne, più che nella categoria ‘tavola’ lo inseriremmo nella ‘piacere’, perché questo champagne piace. Accidenti se piace!
Gli champagne Duval-Leroy sono distribuiti in esclusiva da:
Pescarmona Importatori – tel. 011/533471 – www.pescarmona-importatori.it
Buongiorno e complimenti
La seguo costantemente, il suo blog è per me diventato il riferimento per la scelta delle mie bolle.
Vorrei conoscere la sua opinione per la scelta del calice. Appurato che il riedel è il top, cosa mi consiglierebbe in alternativa?
Ero orientato sui calici di Ferrari ma una recensione letta mi ha fatto cambiare idea.
Vorrei conoscere il suo parere su Marguet e pierre Gimonnet
Grazie
Stefano
Grazie! Anche se preferisco chiamarlo sito, non blog…
Mi perdoni, ma se conviene sul fatto che sia il top, perché vuole un’alternativa al Riedel? Ragioni di costo? Oppure?
Marguet: bravo produttore, persona molto simpatica, ma i suoi champagne sono un po’ troppo estremi in questa ricerca intensa della biodinamica.
Gimonnet: grandissimo patrimonio vitato e invidiabile tradizione, ma negli ultimi anni sembra tentennare un po’.
Li trova entrambi in guida, comunque…
Grazie
1 _ si, ragioni di costo
2_marguet appena ordinato , assaggeró
Gimmonet lo troverei a poco e me ne han parlato bene
Mi sto affacciando ultimamente al mondo degli champagne e vorrei entrare in lunta di piedi per capire bene. Se dovessi partire dai top sarebbe troppo semplice , oltre che costoso
Per questo ho preso spunti dal suo articolo ’12 piccoli champagne da non perdere’
E lo spunto dell’articolo ha funzionato?