Una grande annata (2002) secondo un grande (Anselme Selosse)
Nonostante i neanche quarant’anni di storia professionale al timone del domaine di famiglia, Anselme Selosse può essere giustamente collocato tra i miti di champagne. “Anselme è stato il primo a dimostrare che un vigneron poteva fare grandi vini” ha fatto notare molto acutamente Pierre Larmandier. Tra l’altro, nonostante il piccolo patrimonio vitato (7,5 ettari totali), il buon Anselme vanta una gamma di champagne eccezionalmente ampia, composta da ben 12 etichette (o, se preferite, 11 di cui una con due dosaggi diversi), distribuite su un totale di circa 60.000 bottiglie annue. Tra queste, un decimo della produzione è rappresentato, ma solo in alcune annate, dal Millésime, forse lo champagne meno conosciuto di Selosse, ma probabilmente il più prezioso.
Anche in casa Selosse, questo champagne rappresenta il classico millesimato, ma è tutt’altro che un vino da trascurare, visto che è prodotto con le uve di sole due vecchissime parcelle (piantate rispettivamente nel 1945 e nel 1947) di Avize, Le Mont, 24,8 are, parta bassa del coteau, esposta a est, e Les Chantereines, 21,1 are in pendenza, esposta a sud. Dal 1975 queste vigne hanno ininterrottamente dato vita al millesimato, ma dal 1986 anche al Substance e, più recentemente, pure a uno dei sei Lieux Dits, anche se in quantità irrisoria (600 bottiglie). Come tradizione di Selosse, la fermentazione avviene rigorosamente in barrique di Borgogna, di cui una parte (20%) nuove, cui fa seguito un élevage di circa 10 mesi. Tra gli champagne di Anselme, il Millésime è quello che matura più a lungo sui lieviti, non meno di 9 anni, mentre dopo il dégorgement manuale è sempre dosato bassissimo, tra gli 0 addirittura e massimo gli 1,8 g/l, a seconda dell’annata.
Attualmente sul mercato c’è il 2005, recensito in Grandi Champagne 2016-17 e, ovviamente, in Top Champagne, ma, grazie alla generosità di Anselme, negli ultimi mesi mi sono imbattuto per ben tre volte (!!), insieme a Vania Valentini, nel 2002, mitico, mitizzato e, purtroppo, rarissimo. Non solo: in tutti e tre i casi si è trattato di un dégorgement recente, avvenuto qualche anno più tardi rispetto all’originale, quindi ancora più interessante. Vediamo.
Millésime 2002
100% Chardonnay
dég. 24 ott. 2015 – Champagne seducente già al colore, ambra dai riflessi ramati, caldo, luminoso e invitante. Il naso è dir poco sontuoso, intenso nella sua espressività nella quale emerge nettamente la mela cotogna, quindi i profumi delle scorze d’agrumi canditi, le spezie, lo zenzero, la ginestra, tutte le declinazioni del sottobosco, finanche le resine, le note balsamiche e pure spunti metallici, ferrosi, più che la mineralità vera e propria. Con un po’ di attesa nel bicchiere, quindi con l’innalzarsi della temperatura, i profumi si evolvono incessantemente proponendo un florilegio di sfumature calde e autunnali che vanno dal fungo alla castagna, dai chiodi di garofano alla curcuma, fino alle affumicature e concludere trionfalmente con un’intensa nota di mughetto. Insomma, un olfatto davvero impressionante, che, anche dopo un’ora nel calice (!), non cede, ripresentando di volta in volta tutti i caldi ricami odorosi dell’autunno e inebrianti dell’oriente. Ma è in bocca che questo champagne stupisce definitivamente. L’assaggio, infatti, spiazza per la sua freschezza, una freschezza che non ti aspetti, dopo un olfatto così evoluto. Il centro bocca è denso, rotondo, saporito, appagante… quasi consolatorio, dalla concentrazione di succo formidabile e con una bollicina molto sottile, quasi eterea, oltre a, stavolta sì, una salinità di craie che allunga nel finale, lasciando la bocca perfettamente pulita e desiderosa di un altro sorso. Straordinario.
Voto: 97/100
(ha collaborato alla degustazione Vania Valentini)
Un grandissimo champagne, ma non è affatto uno champagne facile. Pretende pazienza, anzi, come abbiamo visto cambia parecchio nel bicchiere, anche nell’arco di un’ora! Ed è tutt’altro che immediato, per non dire addirittura cerebrale. Così, appena versato, può non colpire, ma basta saperlo attendere per scoprire un mondo e capire perché Anselme è assurto al mito. Gli appassionati dei grandi sigari Avana potrebbero trovare l’abbinamento irresistibile…
Gli champagne Jacques Selosse sono distribuiti in esclusiva da:
Moonimport – tel. 010/314250 – www.moonimport.it
Amo da sempre gli champagne di Selosse (trovo unico il Rosè) ma nn ho ancora avuto il piacere di degustare il suo millesimato ….. detto questo avrei una curiosità che riguarda un altro champagne …. so che il Mumm de Cramant è di fatto un millesimato nn dichiarato, ma è possibile risalire al millesimo ….??? E se si come ??? Nelle bottiglie che ho in cantina la contro etichetta dichiara che è stato messo in bottiglia il 3-2008 ed è stato sboccato il 3-2013….. La ringrazio e le auguro buon lavoro
Con le bottiglie che indicano il tiraggio naturalmente sì, con le precedenti no. Pertanto, se il tiraggio è 2008, l’annata sarà la precedente, quindi la 2007. Facile, no?
Buonasera da New York sig Lupetti,
Come sempre inizio a farle i complimenti e ad incoraggiarla a fare un corso qua nella grande mela!
Comunque a breve faro’ un viaggio in Italia, di conseguenza volevo chiederle dove potrei andare per trovare una scelta vastissima di champagne ma senza che ci facciano un ricarico pazzesco sopra la bottiglia.
La Stella d’oro mi e’sembrato un posto perfetto, ne conosce altri cosi’ ?
Grazie mille e complimenti ancora
In Italia non mancano i locali ben messi quanto a champagne, ma, per non fare un elenco lungo, almeno mi dia un’idea ella sua zona d’interesse!
New York? Beh, sarebbe bello, molto bello…