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Millésime

Ripensaci Laurent!

Adoro la maison Vilmart e ritengo Laurent Champs, sua anima, l’astro nascente della Champagne. Già diversi anni fa Tom Stevenson definiva questo piccolo (circa 100.000 bottiglie annue) produttore...
di Alberto Lupetti

bottoglia champagne vilmartAdoro la maison Vilmart e ritengo Laurent Champs, sua anima, l’astro nascente della Champagne. Già diversi anni fa Tom Stevenson definiva questo piccolo (circa 100.000 bottiglie annue) produttore di Rilly la Montagne “il mini Krug”, ma ritengo che sia solo l’eccellente uso del legno e ad accomunarli, perché invece i due hanno stili e identità ben diverse. Sin da quando ha ricevuto il testimone dal padre René, Laurent ha apportato intelligenti ammodernamenti (rispetto della natura in vigna, tradizione ed efficienza in cantina) ben sintetizzati, ritengo, da tre champagne: il non millesimato Grand Cellier, il vintage Grand Cellier d’Or e la cuveé de prestige Cœur de Cuvée. Champagne sempre eccezionali, con una straordinaria crescita nel tempo, soprattutto l’ultimo; ciò nonostante credo che la cartina da tornasole delle capacità di Laurent, l’emblema del suo stile sia la Cuvée Creation. Che riprende i medesimi concetti di base dei due millésime appena citati (uve da sole vecchie vigne, di oltre 40 anni, forte predominanza di chardonnay con ben l’80%, vinificazione ed élevage in barrique con periodico bâtonnage, no malolattica), ma poi li estremizza con l’uso di soli legni nuovi. Il tirage è durato quattro anni, quindi dosaggio a 8 g/l e almeno un ulteriore anno di riposo in bottiglia.

Foto di Laurent Champs
Laurent Champs

La Cuvée Creation ha debuttato con l’annata 1990 (praticamente ha coinciso con il passaggio del timone da René e Laurent) ed è tirata in sole 4.000 bottiglie. L’etichetta riprende le vetrate presenti nella sala principale della maison, realizzate dallo stesso padre di Laurent. Dopo le successive vendemmie 1995 e 1996, ecco l’ottima 1999, forse una delle migliori espressioni di quest’annata interlocutoria. Ha un bellissimo naso grasso, di burro alle erbe, ma anche vivace per via della mineralità ben integrata. È molto invitante al limite dell’ammiccante, veramente buono. La bocca è morbida e cremosa, ma tutt’altro che carente di acidità. Mostra perfetta coerenza con l’olfatto con in più un’affascinante combinazione tra dolcezze e agrumi. E con una persistenza notevole. Sì, non ha l’autorevolezza del Cœur de Cuvée, ma è buonissimo! Successivamente, Laurent ha dato vita a un’altra Cuvée Creation con la vendemmia 2000 ma, durante la mia ultima visita, ha confessato che sta pensando di non produrre più questo champagne per concentrarsi maggiormente su Grand Cellier d’Or e Cœur de Cuvée. L’annuncio mi ha lasciato perplesso e, pur ritenendo giusta e condivisibile la decisione di Laurent, mi dispiace non poco perché trovo questa etichetta gustosissima. L’importatore italiano ancora ha la Cuvée Creation a catalogo, toccherà sbrigarsi, a meno Laurent non ci ripensi…

Gli champagne Vilmart sono distribuiti in esclusiva da: Teatro del Vino – tel. 055/8811394 – www.teatrodelvino.it

 

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4 risposte a “Ripensaci Laurent!”

  1. e fa bene, perché GCO e Coeur rendono meglio il potenziale delle loro uve milgiori (non lo dico io…). Se non hanno cambiato, per il Creation usa(va)no barriques nuove, quindi vini “interessanti” ma … Basta bere (adesso dopo anni) un GCO Magnum ’88 (che credo neppure più la Maison abbia in casa) per capire. Cmq se trovate ancora in giro del Creation 1996 prendetelo. Ha un bouquet di nociato/vaniglia fantastico; poi il vino, pieno e corposo, è ancora fresco e acido, e durerà a lungo. Abbiamo atteso anni per assaggiare la prima bottiglia (comprata nel 2005), ma è ancora presto (si beve bene, per carità, ed è perfetto per chi ama soprattutto la freschezza, ma si percepisce che deve ancora raggiungere l’apice). Ultima nota: troviamo migliorato il Grande Reserve (ultimo assaggio nel 2005), che ha un bel fruttato in buon equilibrio con acidità. Non ha il corpo dei “millesimati” (GCO e Coeur). Salute

    • Ottima analisi, vedo con piacere che anche lei è un appassionato di questo piccolo poduttore che considero di eccellenza assoluta. Sì, son d’accordo con lei quando dice che GCO (Grand Cellier d’Or) e Coeur de Cuvée sono più solidi e rappresentativi del Creation (il legno nuovo, detto tra noi, è una forzatua in Champagne…), però come appagamento, come piacevolezza di gusto, era davvero notevole, come ho detto nel post a suo tempo. E sì, il 1996, come gli altri champagne di razza di questa annata, ancora deve dire tutto. Peccato solo, come dice giustamente lei, che nemmeno da Vilmart abbiamo più annate relativamente vecchie come la 1996: l’utlima volta ho chiesto a Laurent se avesse ancora una magnum di CdC 1993 (uno degli chamagne più buoni che abbia mai bevuto!), ma… niente. Infine, sono ancora perfettamente d’accordo con lei sulla crescita della Grande Réserve, gradino d’ingresso al mondo Vilmart.
      Santè!

      • mi verrebbe ora da dire “e non fa … troppo bene” (Laurent a dismettere il Creation), giacché alla lunga si rivela una piéce a sé stante e meritoria di esser presente in catalogo. Uniamoci nell’esortare m.Laurent a “pensarci” …

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