122 commenti
Consigli

10 consigli per bere bene sotto i 40 euro

  Va bene, è vero (e vale anche per il sottoscritto…): gli champagne di maggior prestigio, come i millesimati o le top cuvée, hanno maggiore appeal. Ma, alla...
di Alberto Lupetti

 

consigli, 10 champagne sotto i 40 euro

Va bene, è vero (e vale anche per il sottoscritto…): gli champagne di maggior prestigio, come i millesimati o le top cuvée, hanno maggiore appeal. Ma, alla fine, a fare la parte del leone sul mercato sono i meno blasonati, i meno ‘attraenti’ sans année. Già, proprio così! D’altronde, non è un caso se per quasi tutti i produttori il classico brut sans année rappresenta il grosso della produzione, toccando in alcuni casi addirittura il 90% e poi, alla prova del mercato, sono proprio questi gli champagne più venduti. In altre parole, il consumatore occasionale acquista solitamente proprio uno champagne di questo tipo e pure gli appassionati di tanto in tanto si rivolgono immancabilmente a questa popolarissima categoria. Categoria che, lo avrete capito, è per forza di cose incredibilmente popolata, pertanto non è sempre facile orientarsi bene: da qui l’idea di questo articolo (nato dalla domanda: quale champagne posso comprare senza sbagliare sotto i 40 euro?), che, però, vuole andare anche un passo più avanti e consigliare dieci champagne dieci, ovviamente tutti non millesimati, che permettano di rimanere più che soddisfatti pur non investendo cifre importanti. Avrei dovuto parlare di ‘rapporto qualità/prezzo’, ma questa definizione ha finito per assumere un significato quasi negativo, per questo preferisco parlare di bottiglie altamente soddisfacenti a un prezzo umano, che rimane confinato, appunto, entro i 40 euro…

Qualcuno potrebbe obiettare che 40 euro non sono proprio pochi oggigiorno, ma posso rispondere con una domanda: lo champagne è un vino caro o costoso? Anticipo subito la risposta: è un vino costoso perché figlio di una serie di operazioni che, nel ciclo produttivo, hanno dei costi. A cominciare dalla stessa uva: in una bottiglia di champagne ci sono circa 10 euro di sola materia prima, senza contare tutto il resto. Capito?

E, infine, prima di lasciarvi a questa ‘splendida decina’, una nota sul prezzo: abbiamo fatto una media dei prezzi in Italia, tra enoteche e siti specializzati (la vendita online è, oramai, ben più che un fenomeno e presto mi toccherà scriverne…), per questo motivo troverete anche alcuni champagne che solitamente superano, anche se di poco, i 40 euro. Potere delle offerte estive…

 

champagne alexandre filaine brut

Alexandre Filaine

Cuvée Spéciale
(n.d.)
Non solo devo ancora trovare qualcuno a cui non piaccia, ma devo anche trovare qualcuno che abbia remore a non finire di slancio questa bottiglia! Tutte e tre le uve targate Damery con prevalenza di Pinot Noir, fermentazione in vecchi tonneaux senza malolattica e tutto il genio di Fabrice Gass, per un risultato semplicemente… godurioso!

 

champagne andre Jacquard brut experience

André Jacquart

Brut Experience
(Masciarelli Distribuzione)
In teoria l’entry-level di Marie Doyard (uve più di Vertus che di Le-Mesnil, legno parziale, classica bottiglia champagnotta), in pratica uno champagne rotondo e gustoso, assolutamente piacevole per il grande pubblico, ma tutt’altro che scontato per gli appassionati. Per non parlare del fatto che un blanc de blancs a questo prezzo è praticamente imbattibile.

 

champagne billecart salmon brut reserve

Billecart-Salmon

Brut Réserve
(Velier)
In passato, quando aveva l’etichetta bianca, era tra i migliori tre brut sans année. Senza dubbio. Poi sono arrivati alcuni anni di incertezza che l’avevano fatto passare in secondo piano. Ma, con calma e pazienza, l’abile mano dello chef de cave François Domi ci ha alla fine riconsegnato quell’eccellente champagne, quel grande classico che conoscevamo. E che fa sempre centro.

 

champagne delamotte brut

Delamotte

Brut
(Ceretto)
L’abile direzione di Didier Depond non ha solo cristallizzato il mito di Salon, ma ha anche e soprattutto fatto un piccolo miracolo con la sorella Delamotte. Già a partire da questo Brut, nel quale lo Chardonnay gioca ovviamente un ruolo da protagonista. Freschezza senza mancare di incisività, leggerezza senza mancare corpo, soprattutto una bevibilità al limite dell’irresistibile. Per chiunque.

 

champagne eric rodez blanc de noirs

Eric Rodez

Blanc de Noirs
(Capagio)
Personalmente sono più da blanc de blancs che da blanc de noirs, ma quando ho assaggiato la prima volta questo champagne sono rimasto folgorato! È brillante, teso, più agrumato che fruttato, rinfrescante… insomma proprio buono. Eric Rodez è senza dubbio un talento innato e dimostra di saper esaltare il terroir di Ambonnay anche più di nomi ben più blasonati.

 

champagne lançon black label brut

Lanson

Black Label
(Duca di Salaparuta)
L’altro giorno, un grande appassionato di bollicine, molto esigente e pure Master Sommelier, mi diceva quanto gli fosse piaciuto questo champagne, con sua sorpresa, e che ne avrebbe subito ripreso altre bottiglie. Ecco, penso che non si possa fare complimento migliore a una bottiglia. Che ha addirittura doppiato la sua classica qualità consolidata nei decenni. Da notare che è uno dei rarissimi del genere a non svolgere la malolattica…

 

champagne leclerc reserve brut

Leclerc Briant

Brut Réserve
(Vintrading)
Ho parlato recentemente di questo eccellente champagne Leclerc Briant, ma non poteva certo mancare in questa selezione visto anche il suo prezzo estremamente invitante… Ancora un “bravo!” a Frédéric Zeimett ed Hervé Jestin.

 

champagne luis roederer brut premier

Louis Roederer

Brut Premier
(Sagna)
Oramai sapete che da anni metto sul gradino più alto del podio di categoria questo eccellente champagne, che non solo non sbaglia mai un colpo, ma sa anche invecchiare magnificamente. È addirittura ricco più che semplicemente completo, finanche appagante più che semplicemente gustoso, nonché capace di soddisfare puntualmente anche gli appassionati più esigenti. Basta?

 

champagne perrier jouet grand brut

Perrier-Jouët

Grand Brut
(Antinori)
Potrà pure essere di parte, ma trovo la definizione di Leo Damiani (direttore PJ Italia) di questo champagne assolutamente perfetta: “è la bottiglia che finisci senza accorgertene e ne vuoi subito un’altra…”. È un grande classico, nel senso che ha tutto quello che uno champagne dovrebbe avere, ma lo ha con la giusta dose di complessità e un’invidiabile armonia. Piacevolissimo.

 

champagne thienot

Thiénot

Brut
(Balan)
Chi la dura la vince e così, dopo anni di impegno silenzioso, Thiénot vede finalmente i migliori frutti del proprio lavoro. Tra l’altro, per Stanislas Thiénot champagne significa “leggerezza ed eleganza, quindi facilità di beva da parte di tutti” e questa etichetta significa esattamente tutto ciò senza risultare mai banale. Anzi… Proprio un bello champagne.

Suggerimenti a tema:

122 risposte a “10 consigli per bere bene sotto i 40 euro”

  1. Ciao Alberto, una lista interessante, anche se mi soprende un pò l’assenza di champagne come POL ROGER Réserve e LAURENT PERRIER Brut L-P, spesso a di sotto dei 40 euro, a mio avviso non con un buon rapporto qualità/prezzo ma con un buon rapporto prezzo/felicità :-).
    Contrariamente è più difficile trovare prodotti come Jacquart e Rodez vicino i 40 euro (soprattutto in enoteche on-line che spesso ad oggi hanno i prezzi migliori).

    un saluto
    Claudio

    • Caro Claudio,
      purtroppo in una selezioni limitata per forza di cose a X etichette, ne mancherà sempre qualcuna! In tal caso, ho applicato un po’ la logica della rotazione (il Brut di L-P, ad esempio, l’ho inserito spesso e volentieri tra i consigli ed effettivamente il suo rapporto prezzo/felicità è molto elevato), sfruttando anche alcune offerte online di champagne solitamente sopra i 40 euro (come Roederer e Rodez).
      Giusto?

      • Giustissimo, io ormai acquisto champagne quasi esclusivamente on-line sfruttando spesso le super offerte che propongono, a questo proposito sarebbe da approfondire la lunga filiera che fa molte volte lievitare i prezzi nelle enoteche “fisiche” non permettendo a molte persone di godere di una buona bottiglia di champagne.

        • Ho tanti amici titolari di enoteche, anche storiche, ma devo ammettere che l’online non è più un fenomeno, ma una realtà ben consolidata che ha già tolto una grossa fetta di mercato al canale tradizionale e in futuro rischia di togliermene ancora. Oramai si trovano serissimi venditori online, con prezzi molto aggressivi che, nel caso delle offerte, diventano addirittura irresistibili. E, in effetti, chi ne beneficia è l’appassionato. Com’è giusto che sia…

    • Ciao Claudio ne conosco 5 su 10 ma trovo che sia in linea con i miei gusti questa interessante decina. Lo champagne deve essere goduria e sinceramente l entry le vele di Laurent perrier è una gazzosina gasata gasata e non ha il perlage dei 10 citati e non ha nemmeno sfumature di gusto..perciò a mio avviso non è stato menzionato..ciao

      • Mi spiace di dissentire. Le selezioni da 10 lasciano sempre fuori qualcuno e, magari, dipendono anche dal momento in cui sono fatte, quindi non sono la Bibbia. All’epoca volli consigliare quelle 10 etichette, ma diverse ne restarono fuori, è ovvio.
        Invece, definire L-P La Cuvée “una gazzosa gasata gasata” mi sembra fuori luogo. Potrà non piacere e ci sta, lo rispetto, ma lo champagne è molto ben fatto, tutt’altro che gasato (oddio ma che bottiglie le è capitata?) e a mio avviso di una piacevolezza rimarchevole. Infatti, nella guida Grandi Champagne s’è sempre fatto più che valere! IMHO…

  2. Champagne sotto i 40 diciamo che è una categoria che frequento e conosco abbastanza bene amando bere champagne non solo nelle grandi occasioni (in quelle si bevono i grandi champagne) ma anche nella vita diciamo “di tutti giorni” come vino da pasto, obiettivamente è il più versatile.
    Io penso che in questa categoria di prezzo i recoltant abbiano spesso la meglio sulle maison che tendono troppo frequentemente a sovradosare i vini, probabilmente perché i loro base sono più bevuti dai cosiddetti bevitori occasionali più che dagli amanti di vino.
    Il blanc de noirs di Eric Rodez è un vino strepitoso, è tutto ciò che un blanc de noirs deve essere.
    Filaine, Thienot e Lanson mi mancano, vedrò al più presto di approfondire, il delamotte è ottimo.
    Ora però gliene propongo io tre che reputo di altissimo livello, curioso di sapere che ne pensa.

    1) Cuvèe Sainte Anne
    Chartogne-Taillet
    Vino dal naso intossicante e dalla bocca morbidissima senza essere mai dolce o pesante, bottiglia che finisce sempre troppo presto.

    2) Special Club
    Marc Hebrart
    Questo è un millesimato ma il prezzo è sotto i 40 ergo rientra nella categoria, boh, vino da pasti seri e di grande complessità, per me vale il doppio del suo prezzo, l’ho provato in varie annate ed è sempre una certezza.

    3) Infinitement Blanc
    Etienne Calsac
    Sembra quasi un Comtes Taittinger meno dosato, però per 30 euro, un naso elegantissimo di gesso e fiori bianchi e una mineralità sparata, secondo me uno dei migliori blanc de blancs della categoria, il vigneron è giovane ma molto talentuoso e temo che i prezzi saliranno tanto in futuro

    Mi faccia sapere, saluti.

    • Ecco, questi sono gli interventi che mi piacciono, che contribuiscono a fare cultura dello champagne, che ci accomunano nella passione!
      Sul primo non si discute, non a caso anche in guida è uscito benissimo!
      Sul secondo non sono così entusiasta, ma 1) è questione di gusti, 2) è vero che non lo assaggio da un po’.
      Il terzo… beh, confesso di non conoscerlo, ma, da come ne parla, devo rimediare al più presto!
      Grazie

  3. sotto i 40 euro ci compro lo Jaquesson 😉 altri grandi nomi Philipponnat , Deutz , Gosset oltre ai gia citati .
    Poi se entriamo nei piccoli rm c’e’ da perdersi ma reperibilità e qualità non costante nel tempo non sono alla portata di tutti.

    • Esatto, il problema dei piccoli è proprio la costanza qualitativa, salvo pochissime eccezioni.
      Per il resto siamo d’accordo, anche se Gosset (immagino si riferisca alla Grande Réserve) e Jacquesson si trovano sotto i 40 euro solo con le offerte, peraltro come Rodez, PJ e Roederer dell’articolo…

  4. Buonasera,
    io al di sotto dei 40 euro ho bevuto con un certa soddisfazione anche:
    1) diebolt – vallois blanc de blancs
    2) H. Billiot réserve brut grand cru
    3) F. Bonville grand cru
    Cosa ne pensa?
    Fermo restando, come dice lei, che nelle grandi occasioni mi piace gustare un millesimato o una cuvée prestigiosa, li ritengo degni di un buon aperitivo estivo, considerato il prezzo.
    Saluti
    Chiara

    • Buonasera Chiara,
      assolutamente d’accordo sul Diebolt-Vallois (avrei dovuto inserirlo, accidenti!), un po’ meno su Bonville, che negli ultimissimi assaggi mi ha proprio deluso, invece non riprovo Billiot da un po’.
      Ma, come detto ad altri che hanno commentato, se le piace ben venga!

      Ma voglio ritornare sul Diebolt-Vallois per dirle che, sì, come aperitivo estivo ha ben pochi rivali…

      • Era in effetti da un po’ che non bevevo Bonville e ne avevo un ricordo positivo… Sono quindi andata a verificare: acquistato, bevuto e ahimè non finito (cosa assai rara de ci piace uno champagne!).
        Ha proprio ragione…

        • Ecco…
          Anche gli stessi champenois, sottovoce, dicono che non è più quello di qualche anno fa…

          • Sono però felicissima allo stesso tempo di aver trovato lanson gold label 2004 al prezzo di 32 euro! Non tutti i “mali” vengono per nuocere…

          • Direi proprio di no! Questi sono i veri campioni del rapporto qualità/prezzo, nel senso più positivo del termine.
            Santé!

        • Buongiorno, ho avuto la fortuna di acquistarlo a meno di 40 e per me è stato il coup de coeur di quest anno Sono curioso di leggere la sua nota di degustazione se la maison Huot sarà ancora presente nella prossima guida.

          • Certo che sarà ancora presente nella prossima edizione della guida!
            D’altronde, nell’attuale come nelle passate, Huot si è sempre fatto ben valere…

  5. Salve!

    noto la mancanza del Brut di Charles Heidsieck sempre, giustamente, elogiato sia su queste pagine che durante le varie masterclass cui ho partecipato. E’ un semplice motivo di “turnover” per conoscere altre etichette? Colgo l’occasione per il mio piccolo contributo, ricordo di esser rimasto soddisfatto, in questa fascia di prezzo, dal Brut Nature di André Clouet.

    Leonardo

    • Il Brut Réserve di Charles Heidsieck è uno dei migliori sans année in assoluto. Ma è praticamente impossibile trovarlo a meno di 40 euro, per questo non è presente nell’articolo…
      Buon produttore André Clouet, anche se personalmente mi ha un po’ deluso negli ultimi assaggi.
      Saluti

      • Ne ho bevuta una bottiglia giusto la scorsa settimana, presa sotto i 40€ in offerta, ma non mi ha entusiasmato, forse un problema mio. Idem dicasi per l’extra brut di Bruno Paillard della stessa cifra. Mi è piaciuto un sacco invece il brut di J.Charpentier bevuto l’altro giorno.

        • Di Charles? Sono sorpreso, ma, come dico sempre, il gusto personale comanda su tutto. Altrimenti berremmo tutti lo stesso vino…

    • Per quanto riguarda la Champagne in generale, su questo stesso sito trova un articolo in puntate dedicato proprio ai consigli per visitare la Regione.
      A proposito di Reims, invece, ci sono diverse cantine che fanno visite organizzate (Veuve Clicquot, Taittinger, Mumm, etc), mentre altre come Krug e Roederer non prevedono visite per il pubblico, ma solo per professionisti e su appuntamento.
      Non escluda di visitare i piccoli. Ad esempio, poco fuori Reims, nella parte nord della Montagne può prendere la strada per Villers-Allerand e passare villaggi come Rilly, Chigny, Very, etc dove ci sono molti RM interessantissimi.
      Non dimentichi che ad agosto anche gli champenois sono in vacanza e che intorno al 20 settembre inizierà la vendemmia, quindi difficilmente qualcuno le darà retta…
      Buon viaggio

  6. Buonasera Alberto,
    ha mai assaggiato lo Champagne Dumangin “Le Rosè”?
    Alcuni amici piuttosto “affidabili” me l’hanno consigliato dicendo che ha un eccellente rapporto qualità/prezzo.
    Ne ho acquistate alcune bottiglie ma non l’ho ancora assaggiato…provvederò quanto prima e mi piacerebbe un confronto.
    Saluti
    Antonio

      • Buongiorno Alberto,
        sabato sera ho assaggiato il Dumangin Le Rosè, avendogli lasciato il giusto tempo per riposare dopo la consegna.
        Alla vista si presenta con un bel rosa antico piuttosto acceso, naso un po’ corto e gusto delicato, di facile beva non molto articolato.
        Direi che nel complesso per uno champagne che si acquista al di sotto dei 30 Euro è indubbiamente una scoperta piacevole, che si beve facilmente tanto che la bottiglia finisce in un attimo.
        L’altro rosè che abbiamo bevuto (e che ho gradito ancor di più) è il Rosè Prestige brut s.a. di J. Charpentier. Direi un vino un po’ più articolato del precedente, seppur di facile beva tanto che, anche in questo caso, la bottiglia termina in un attimo. Per essere un vino acquistabile a meno di 35 Euro, direi che ha un ottimo rapporto qualità/prezzo.
        Poi, naturalmente, è sempre questione di gusti personali.

  7. Buongiorno Sig. Lupetti,
    cosa ne pensa della Maison Roger Coulon?
    ultimamente ho sentito diverse persone competenti parlarne molto bene.
    Ma vorrei, se fosse possibile, il parere di un vero esperto come lei!
    quasi tutti i loro Chamapgne sono disponibili a un prezzo inferiore ai 40€.
    Recentemente ho acquistato una bottiglia del BRUT GRANDE TRADITION e una del BRUT MILLESIME 2007 “blanc de noirs” entrambe sotto i 30€ e non vedo l’ora di provarle..
    buona giornata

    • Grazie della stima! E… che responsabilità.
      n effetti è un produttore molto quotato e, non a caso, fa parte dell’associazione Trait-d-Union insieme a ‘mostri’ del calibro di Jacquesson, Selosse, Egly-Ouriet, Jerome Prevost e Pierre Larmandier… Ciò nonostante, non mi convince e, anche in occasione dell’ultima degustazione (lo scorso aprile), non mi ha colpito.
      Ma non mi ritengo certo il depositario della ‘verità assoluta’. Comunque, mi riprometto una degustazione più attenta prima che ricomincino le degustazioni per la prossima edizione della guida.
      Infine, però, le piace? Lo trova a quei prezzi? Non devo aggiungere altro…

  8. Buongiorno Sig. Lupetti,
    nei giorni scorsi ho passato qualche giorno nella capitale, tra un Caravaggio e l’altro ho avuto la fortuna di imbattermi in un’una piccola enoteca (di cui non faro’ il nome se non su richiesta) dove ho avuto la fortuna di trovare personale preparatissimo e disponibilissimo che mi ha fatto assaggiare i seguenti champagne, tutti ampiamente sotto i 40€ vorrei chiederle cosa ne pensa.
    1. Robert Aillat cuvée réservée Brut 100% Pinot Meunier
    2. Michel Gonet Blanc de Blancs
    3. Gallimard père & fils cuvée de réserve Brut 100% Pinot noir
    grazie,
    buona giornata

    • Conosco l’enoteca in questione, in quanto anche io ho avuto il piacere di scoprire queste piccole e belle realta’ grazie ai ragazzi del posto, che sono molto bravi e preparatissimi

      Jean Gimmonet un altro marchio scoperto in loco e che rientra nella stessa categoria under 40 … abbondantemente

  9. Io vado contro corrente e dire che sotto i quaranta euro si puo bere… 1-drappier brut nature sans ajout de souvre 2-chateaux de l’auche brut 3-prestige de sacres brut reserve 4- henriot brut 5-drappier carte d’or mi faccia sapere

    • Champagne certamente buoni, ma, rispetto agli altri, caratterizzati più dal prezzo molto competitivo…
      Però, se le piacciono, ha ragione lei!

  10. Grazie per l’articolo, davvero interessante. E per i vari contributi.
    Le sottopongo una lista con i prezzi che ho trovato per le bottiglie da voi citate, con disponibilità immediata. Cosa mi consiglia?
    Perrier-Jouët Grand Brut – 34,90 €
    Louis Roederer Brut Premier – 39,95 €
    Laurent Perrier Brut L.P. – 36,45 €
    Champagne Lanson Black Label – 32,50 €
    Delamotte Brut Blanc de Blancs – € 35,95 €
    Billecart – Salmon Brut Reserve – 39,49 €
    Alexandre Filaine Cuvée Spéciale – 35,80 €

    • I prezzi sono quelli medi di mercato in enoteca, anzi, forse anche un po’ più bassi della media, quindi più che corretti. Ma… Cosa dirle? Qui entra il gioco il suo gusto personale, la sua preferenza per un’etichetta più che un’altra…
      Gli champagne sono tutti ottimi. Indiscutibili.

    • Beh, ci può stare: se a tutti piacesse lo stesso, unico champagne…
      Però, per curiosità, quale? Proprio il Brut?

  11. Buongiorno Alberto,
    volevo fare un raffronto tra due brut base con il medesimo prezzo ( € 27): Alain Thienot Brut e Lallier Grande Reserve Grand Cru.
    Lei conosce quest’ultimo di cui me ne han parlato un gran bene? E se si, a suo avviso, qual è preferibile tra i due?

      • Accidenti, m’era sfuggita! Mi scusi, ma cerco di rispondere a tutti in questo periodo di viaggi continui…
        Thienot: ottimo brut sans année. Migliorato tantissimo, come avemmo modo di vedere con le degustazione della scorsa edizione della guida, e le attuali, per la prossima edizione, hanno confermato questo piacevolissimo ‘trend’.
        Lallier: i vecchi assaggi non mi colpirono, ma parlo di anni. Ora diversi champenois mi dicono sia migliorato. Approfondirò…

  12. Buongiorno Alberto,
    Anni fa assaggiati lo champagne Michel Liebart cuvèe de reserve brut… Lo conosce? E in tal caso cosa ne pensa?
    Grazie
    Cordiali saluti

    Maddalena

    • Il nome non mi è nuovo, ma non ricordo proprio… (quindi non deve aver lasciato il segno)
      Mi spiace.

  13. Buongiorno, complimenti per la vostra guida che ho la fortuna di avere con copertina rigida, vorrei chiedere un parere spassionato su un vino economico e semplice, ma che sto apprezzando molto da aperitivo e coi dolci di queste feste, grazie e auguri:
    Veuve Pelletier – Champagne Brut

    • Ahia… Si tratta di un MA, quindi di uno champagne prodotto conto terzi in tutto e per tutto. E non sono certo da annoverare per la qualità, ma per il prezzo… Nello specifico, questo mi sembra sia uno champagne ridotto per la catena Metro. È un prodotto mooooooolto semplice, per usare un eufemismo, ma se a lei piace non mi arrogherò certo l’ardire di farle cambiare idea…
      Una cosa, però: è un brut, non lo accosti ai dolci!
      Buone Feste

    • Provato anch’io, sono rimasto molto colpito da Veuve Pelletier, direi perfettamente bilanciato e armonico, molto meglio a mio avviso di come sono bilanciato molti nomi blasonati. Altissimo rapporto qualità/prezzo.

  14. Buongiorno Andrea,

    seguo da qualche tempo il vostro portale e vi faccio i miei complimenti! Traspare tanta passione professionalità che altrove, oggi come oggi, è difficile trovare.

    Scrivo perchè, essendo fra pochi giorni il mio compleanno, ed avendo intenzione di invitare a cena persone a me care, volevo un suo consiglio per acquisto di una bottglia di champagne,
    Il mio obiettivo non è ostentazione ma quello di far vivere loro un’esperienza sensoriale diversa da solito. Cosa potrebbe consigliarmi?

      • Andrea? Forse Alberto…
        Domanda di impossibile risposta, non conoscendo i suoi gusti, le sue esigenze, il suo budget. Prenda quello che le piace di più. Ecco il consiglio! Non si sbaglia mai…

        • Mi scusi per l’errore nel nome.
          Alla fine ho seguito l’istinto ed ho preso una bottiglia di Cristal.
          Sulla questione gusti, non ho un gusto specifico perchè sono di mente aperta e quindi sempre disponbile ad assaporare nuovi gusti, sia nel mangiare che nel bere.
          Naturalmente devono essere gusti non banali.
          Sulla questione budget, tendo sempre a non imporli in quanto il valore di alcuni oggetti, in questo caso una bottiglia di champagne, ma come anche nel cibo, per me è direttamente proporzionale alla qualità ma soprattutto alle sensazioni che mi provoca.
          E sono disposto, se merita, a pagare il giusto!
          Grazie comunque della sua risposta!

          • Ottima scelta!
            Ripeto, è difficile dire questo è meglio di quello: assaggi, si faccia un’idea e vedrà che la scelta sarà molto facile.
            Sulla nuova edizione della guida Grandi Champagne, comunque, troverà tutte le descrizioni dettagliate per individuare gli champagne a lei più consoni. Se vuole…

  15. Ho assaggiato uno Champagne durante una degustazione in un locale a Modena. Mai sentito prima ma era davvero ottimo e l’ho trovato on line a 26 eur: Pothelet-Margouillat

  16. Buongiorno
    Tra quelli menzionati nell articolo ma anche in generale, quando e come si riconosce se uno champagne è da pasto o aperitivo?
    Grazie

  17. HO ACQUISTATO DELLA CHAMPAGNE DIRETTAMENTE DALLA DITTA HOSTOMME
    DI CHOUILLY…..COSI’ PER CURIOSITA’ ….

    COSA NE PENSA DI QUESTA AZIENDA?

    GRAZIE

    LB

    • Perché scrivere in maiuscolo?

      Comunque, l’ho assaggiato un paio di volte, ma non lo ricordo, quindi non deve avermi colpito. Ma se piace a lei va benissimo, ci mancherebbe!

  18. Ok…ora mi è più chiara la situazione tra millesime e sans annèe…
    quindi un millesimato costa almeno sopra i 40…

  19. Buongiorno Alberto

    Hai mai bevuto Champagne Joly – Cuvée Spéciale Millésime ?

    Grazie

    Cordiali saluti
    Marco Grassi

  20. Buongiorno, signor Lupetti vorrei un consiglio per una degustazione di champagne della cote des blancs naturalmente chardonnay che le diversità dei sei comuni grands cru. Grazie.

    • Ops, mi scusi, che consiglio vorrebbe esattamente? Villaggi? produttori? Etichette specifiche? Su quale fascia di prezzo?

      • Non so se questa idea ha poi avuto seguito, ma in effetti sarebbe interessante avere uno spunto su quelle che possono essere bottiglie piu identificative di altre dei vari villaggi. Per rubarle un’espressione, dove emerga piu il terroir che la mano, come dice in guida per il mycorhize. Ecco, se ci sono altri mycorhize negli altri villaggi, ci faccia sapere
        Che vino ragazzi, uno dei piu buoni che abbia mai bevuto, se la gioca (e spesso vince) con bottiglie che costano 3 volte tanto

        • Non so se con la prossima guida riusciremo a soddisfare anche questo aspetto, comunque ce la stiamo mettendo tutta per fare un’edizione ancora più bella e ricca!

  21. Buonasera Sig. Lupetti,
    innanzitutto complimentissimi per il sito e per la sua immensa cultura nel mondo degli Champagne che condivide in maniera chiara e capibile con tutti noi.
    Le volevo chiedere un parere su di una bottiglia in formato magnum :
    – Champagne Brut “La Cuvée” Magnum Laurent-Perrier
    L’ho trovata in sconto a 89€ le pare un buon rapporto qualità/prezzo ?
    Eventualmente lei a che pietanza consiglia di abbinarla, in una serata in casa tra 5 amici amanti delle bolle.
    La ringrazio molto del parere, buona serata
    Mattia

    • Ottima scelta, ma è il suo prezzo. Intendo che potrebbe trovarsi a meno, almeno online…
      È un ottimo champagne da aperitivo eo, più semplicemente, quando si ha voglia di una bella bollicina.

  22. Buonasera Alberto
    Ho comprato il suo libro sui grandi champagne e a forza di leggerlo l’ho consumato.
    Ho comprato e già assaggiato alcuni champagne da Lei consigliati. Notevole la grande annee di Bollinger e il Filaine. Recentemente ho assaggiato il Huot carte noir che ho trovato su internet a 21,5€ e mi è piaciuto molto. Anche ai miei commensali.
    Complimenti.
    Il 5 aprile ci berremo al ristorante anche il Dom P2..

    • Sono messaggi come questi che non solo mi fanno particolarmente piacere, ma mi danno anche la forza di andare avanti!
      Grazie

  23. Buonasera sig.Lupetti, avrei bisogno di un consiglio da un’esperto come lei… Ho trovato da un’azienda con cui lavoro degli champagne che loro importano direttamente, siccome non li ho assaggiati è mai sentito parlarne vorrei sapere il suo parere se li ha mai assaggiati o conosce i produttori:
    Charles Devallin
    Faniel & fils
    Pol Cochet
    Grazie mille e complimenti!!!!

    • Mai sentiti. D’altronde i produttori di champagne sono circa 5.000…
      Però li assaggi e veda come vengono recepiti dai suoi clienti, perché non sempre il nome Champagne in etichetta significa eccellenza e, anzi, oggi c’è una vera e propria smania a importare champagne solo perché tali.

  24. Ho avuto modo di conoscere il Veuve Pellettier e concordo. Mi permetto di segnalare Freres Laherte, 27 euro se lo trovi e non è facile. Sta crescendo moltissimo e credo che nei prossimi anni diventerà un must. Piccolo clos con bassa produzione, a tutto vantaggio della qualità. Gusto piuttosto particolare, molto minerale, per molti aspetti simile a Veuve Pellettier. Sbaglio?

    • Laherte Frères è effettivamebnte un nome che si sta sempre più proponendo alla ribalta, nettamente superiore a V.ve Pellettier a mio avviso…

  25. Buonasera sig. Lupetti,
    Sugli champagne dall’ottimo rapporto qualità prezzo gradirei conoscere il suo pensiero sul brut reserve exclusive di Feuillate che ho trovato ottimo e non inferiore ai brut s.a. delle grandi maison.
    Nel formularLe ancora una volta i complimenti per il sito La saluto in impaziente attesa della prossima uscita della guida 2020-2021!

    • Sono assolutamente d’accordo. Spesso la parola cooperativa spaventa, invece bisognerebbe prima assaggiare (scevri da pregiudizi) e poi parlare. Uno champagne dalla grande bevibili, che ha sorpreso in positivo diversi miei amici ‘appassionati’…

  26. Buongiorno Sig. Lupetti,
    innanzitutto complimenti per il sito , veramnete interessante ed utile per chi, come me adora lo champagne ed il vino in generale anche se non ne sono esperto.
    Ho appena ordinato alcuni champagne dal sito fier ce fit (piccoli produttori): ad oggi ho potuto bere un Hervy Quenardel Rosè de Saignèe Grand Cru ed un Hervieux- Dumez cuvee de rois de france .
    Il primo l’ho trovato buono ma non eccellente forse perchè è la prima volta che bevo un rosè de saignèe , il secono mi è molto piaciuto .
    Volevo una sua opinione in merito .
    Inoltre ho letto da parte sua giudizi etremamente positivi su Jean Bailette.
    Di questa cantina sempre da fier ce fit ho acquistato La cuvee Heritage. non vedo l’ora di adssaggiarlo .

    • Non conosco questi produttori, quindi non saprei. In linea generale i rosé de saignée sono piuttosto insidiosi e sono pochi i produttori ai quali riescono bene.
      Non male i Billette, anche se non li assaggio da qualche anno…
      Saluti

  27. Buongiorno signor Lupetti
    volevo chiederle dei consigli su alcuni champagne da provare, non necessariamente sotto i 40 euro visto che risponde sempre a tutti con grande cortesia.
    Tendenzialmente preferisco Champagne di corpo (oserei aggiungere con una certa prevalenza di pinot nero ma non ho ancora la certezza ci sia un collegamento diretto), tra le maison di solito mi oriento su Bollinger, Gosset (Grand Reserve), Roederer fino ad arrivare a Krug.
    Tra gli RM stravedo per Egly Ouriet e trovo molto affascinante Beaufort, anche se forse non per tutti giorni…
    Basandosi su queste indicazioni di base potrebbe suggerirmi altri marchi sia di maison sia di RM su cui orientarmi?
    La ringrazio molto

    • Queste sono le domande che mi mettono in maggiore difficoltà… Infatti, è complicato, nell’ampio panorama champenois, dare dei consigli senza avere più elementi che possano meglio indirizzare la scelta. Per il PN dei piccoli mi viene in mente Chartogne-Taillet, i parcellari di Maillart, quello di Eric Rodez, per arrivare ai Lieux-Dits di Selosse. Da appassionati anche i parcellari di Marguet, meno corposo ma di una beviblità entusiasmante quello di Rochet-Bocart. Tra le maison, è sempre molto buono il BdN di Philipponnat ed è una sorpresa quello di Lenoble. Così, tanto per fare due nomi. Se poi dovessimo parlare di assemblaggi a prevalenza di PN, mi vengono in mente il Vintage di Pol Roger e l’NF di Billecart… Però, mi dia qualche elemento in più e magari potrò essere più preciso!

      • Grazie mille della solerte risposta, mi sto appassionando da poco al mondo dello champagne, diciamo non solo come aperitivo ogni tanto, ma cercando maggiore consapevolezza di ciò che prediligo quindi elementi ulteriori mancano proprio anche a me 😉
        Però già così mi ha dato spunti interessanti e per questo la ringrazio…
        Ultima cosa, dei NV delle maison, e come tali a larga o discreta diffusione, sulla scia bollinger, gosset grand Reserve, brut di Roederer (tra i quali, per quel poco che ci capisco io noto una certa affinità essendo tutti potremmo definire “full body” o quanto meno tendenti ad esso) ha qualche altro nome interessante?

        • Diversi… Lanson Black Label e Charles Heidsieck Brut Réserve. Su una maggiore finezza, invece, Laurent-Perrier e Taittinger…

  28. Buongiorno, devo fare i miei complimenti al Lei “Sig. Lupetti”, al suo staff, collaboratori e amici professori relatori degustatori.
    Vi ritengo portatori sani di notizie utili in un mondo pieno di filastrocche.
    Il sito utile per confrontarsi mai banale, mai fuori le righe, gl articoli e la guida chicche che spero tutti apprezzino colleghi e neofiti per lo sforzo e fatica che si fa nello spostarsi, degustare, valutare e non essere mai superficiali.
    Grande sforzo, grande passione, ma tanta tanta professionalità. Complimenti .
    Alessandro

    • Mi spiace, non lo conosco. magari conoscessi solo la metà di tutti produttori!
      Sarà dunque lei a dirmi come l’avrà trovato…

  29. Buongiorno signor Lupetti, mi sono imbattuto nel vostro sito e ho letto con curiosità ed interesse i vari pareri sull’argomento champagne di qualità e piacevole beva under 40 euro.Mi pare di aver inteso di una sua propensione per i blanc de blanc, per cui mi chiedevo che opinione avesse di Mallol Gantois brut. Io ne apprezzo la finezza e la mineralità e volendo spendere qualche euro in più , ma proprio qualche, posso berne il grand reserve,più complesso e persistente ma che mantiene, a mio giudizio l’obbiettivo della raffinatezza . Grazie

    • Non lo conosco. Mi spiace. D’altronde, in Champagne in produttori sono più di 4.500 e se li conoscessi tutti sarei un fenomeno da baraccone…

  30. Salve, una curiosità: ha mai provato a bere il Comte de sennval, champagne venduto alla Lidl per circa 14 €? So bene che Lei degusta champagne di ben altro livello, ma avendolo provato lo ritengo un prodotto valido per il rapporto qualità/prezzo, anche superiore a bottiglie sui 20 €. Cosa ne pensa?

    Grazie

    • No e se è in vendita alla Lidl e a quel prezzo è assai probabile che si tratta di uno champagne ‘cooperateur’ oppure di uno fatto con parecchia taille…
      Legga il codice del produttore in etichetta, probabilmente sarà RC o MA.

  31. Complimenti sig. Lupetti oltre che per la competenza anche per la gentilezza e umiltà, qualità che in questo settore talvolta mancano, soprattutto nei confronti di amanti dello champagne come me “occasionali”, infatti consumo champagne mediamente solo un paio di volte al mese ed è l’unico vino che amo/bevo oltre a Sauternes e tokaj (ungherese), e amante dello champagne “rotondo” ormai fuori moda…
    Prediligo champagne sn base brut entro i 50€ e rosè 70€, non solo per il rapporto qualità /prezzo ma anche perchè onestamente non ho (ancora) il palato per valutare/apprezzare i millesimati da me occasionalmente provati, ma che spesso mi hanno deluso o comunque non ho riscontrato quella superiorità…(escluso crystal e belle epoque…divini..)
    Inoltre prediligo grandi maison sia per la garanzia della qualità costante che del nome che ha il suo fascino, per non parlare della facilità di reperibilità pure nei supermercati (immagino una bestemmia per molti qui), un moet, mumm o vcp a 20/25 € in offerta nel periodo natalizio non è il massimo di rapporto qualità prezzo ?

    ps
    nella mia cantina non mancano mai i base bollinger, c.h, roederer, philipponat, tattinger, moet, vcp….e piper il mio preferitò per la rotondità…
    ma lo champagne sn per eccellenza per me rimane il moet brut, classico, immutabile, perfetto da pasto e con fascino storico secondo a nessuno

    • Capisco il suo punto di vista. Ma riprovi anche qualche vigneron. Negli ultimi anni molto sono migliorati tantissimo…

  32. Ho una Cristal 1988 colore giusto ,livello buono. Gentilmente vorrei sapere il valore e dove conviene venderla. Grazie.

    • Vista l’annata e la rarità (è uno dei pochissimi Cristal a prevalenza di Chardonnay) può valere anche ben più di 500 euro, ma bisogna vedere cosa intende per ‘livello buono’ e, soprattutto, la conservazione. Ciò premesso, il miglior canale di vendita è forse il passaparola tra appassionati, in quanto una sola bottiglia priva di astuccio è complicata da proporre a un’asta di vini, ma può sempre fare un tentativo.
      Saluti

    • È quella sensazione di vino estremamente teso all’assaggio. Quindi il cui gusto non tende a permanere nella parte anteriore della bocca, ma dà sensazione di distendersi netto e teso verso la parte posteriore della bocca, senza cedimenti o incertezze.
      Saluti

  33. Buongiorno sig. Lupetti.
    La seguo con attenzione e le faccio davvero i complimenti per la preparazione enciclopedica!
    È passato un po di tempo dalla pubblicazione di questa top 10 sotto i 40€.
    Sono cambiati tempi e mercati, avrebbe voglia e tempo di creare aggiornare o di creare una nuova lista, che abbia sempre le caratteristiche del prezzo entro i 40/50€ a bottiglia.
    Grazie e buon proseguimento di 2021!

  34. Buongiorno Sig. Lupetti,
    vorrei una sua opinione sulle mie considerazioni.
    Recentemente ho bevuto:
    Philipponnat royal reserve
    Billecarte Salmon brut reserve
    Delamotte brut
    Dei 3 quello che mi è piaciuto di più è il Philipponnat(ed è quello su cui nutrivo minori aspettative..).
    L’ho trovato potente,veramente piacevole ad ogni bicchiere.
    Il Billecarte Salmon sinceramente mi ha deluso,forse per i miei gusti personali l’ho trovato troppo rotondo,con queste morbidezze (forse legate al meunier?)in casella “over”.
    Il Delamotte sicuramente elegante fine ed equilibrato.
    Aggiungo che i miei commenti sono da neofita e la ringrazio se vorrà a aiutarmi a capire meglio.
    Grazie per il suo sito web e le sue guide,informazioni preziosissime.
    Con ammirazione

    • La propria esperienza – e con essa il proprio gusto – si affina con il tempo, quindi assaggiando. La sua semplice analisi è condivisibile e, almeno in questo momento, lei predilige più ‘pinotteggianti’ com’è quello di Philipponnat. Giusto aver sottolineato la finezza di Delamotte (stile legato allo Chardonnay), mentre quello che a suo gusto personale trova un difetto (la morbidezza) di Billecart è invece uno dei suoi punti di forza, sebbene io non l’abbia mai trovata troppo evidente. Ma, come ho detto, è il proprio gusto a comandare.
      Ora sono curioso di conoscere i suoi prossimi commenti su altri assaggi…

  35. Lupetti buonasera,
    Ieri ho assaggiato PN di Bollinger
    devo dire che lo ritengo migliore di
    tanti millesimati.
    Attendo sua opinione in merito
    Grazie

    • Un eccellente champagne senza alcun dubbio. Però non lo paragonerei a un millesimato in quanto, sebbene la 2015 preponderante, l’influenza dell’annata è minore rispetto a un millesimato vero e proprio. Invece, possiamo dire che tra i 100% Pinot Noir dice autorevolmente la sua. Comunque, alla fine, non devo essere io a dirle se sia buono o meno… le è piaciuto? Beh, questo è l’importante!
      A proposito, ha visto la mia recensione qui sul sito?

  36. Buongiorno Lupetti
    Quando finirà questo maledetto periodo magari riusciamo finalmente a trovarci.
    Io e i miei amici argonauti delle bollicine abbiamo trovato molto buono il A. Margaine extra-brut. E di Collard Chardelle che lei ha ben in mente il Prestige. Lo abbiamo trovato tutti notevole. Solo non facile trovarlo. Non mi dispiace il Gatinois brut réserve.
    Complimenti per la sua umiltà gentilezza e competenza. A presto.

    • Margaine sarà uno degli ingressi nella nuova edizione della guida, Gatinois non lo assaggio da un po’, dal cambio generazionale. Invece Daniel Collard faceva (ho smesso e lo stock di cantina andrà a esaurimento) ottimi champagne. Chieda all’importatore LeCru75, credo ne abbia…

  37. Buonasera sig. Lupetti,
    Torno a scriverLe dopo un pò di tempo. Ancora complimenti innanzitutto per il Suo libro “La mia champagne”, che ho acquistato a dicembre scorso. Un’opera davvero notevole, unica e preziosa, che ho letto, riletto e rileggerò. Volevo poi chiederle, scusandomi se approfitto come già in passato della Sua pazienza, perchè alcuni champagne, mi pare di averlo notato più che altro per quelli delle grandi maison, pur essendo certamente dei grands crus (per esempio , ma potrei citarne altri, il Millesimato 2008 di Laurent Perrier che ho acquistato e che devo ancora aprire) non evidenziano ciò in etichetta. Inoltre, abusando ancora della Sua disponibilità, volevo conoscere il Suo Pensiero sul fatto che, avendo bevuto il Grande Reserve di Gosset, ho trovato lo stesso perfetto di un armonia davvero eccezionale tra le varie componenti e anche superiore ai cosiddetti “base” di altre maison di “pari prezzo e categoria”, che ho bevuto dopo avere in passato chiesto i suoi consigli in proposito, come ad esempio il sempre meravigliso brut reserve di Charles heidsieck, o gli eccellent brut premier di Roederer e special cuvee di Bollinger.
    Un caro saluto, con l’auspicio di potere tornare a conversare con Lei, magari anche di presenza in qualche occasione futura.

    • Buongiorno,
      è sempre un piacere, ci mancherebbe!
      Nelle maison la dicitura Grand Cru in etichetta è meno importante dei vigneron, che la usano anche per darsi un tono, per emergere. Nelle maison, come ha letto anche nel libro, è la marca a contare più di tutto. In seconda battuta, l’assemblaggio cambia ogni anno, quindi può capitare che un anno vi entrino un po’ di uve Premier Cru che costringerebbe a ‘declassare’, cosa che non è bella dal punto di vista dell’immagina. Quindi, meglio non scrivere niente!
      Il non millesimato di Gosset è, per tradizione, un ottimo non millesimato, che invecchia anche molto bene. Comunque, con gli assaggi della prossima edizione della guida, l’abbiamo trovato un po’ più ‘democratico’ ed è comprensibile…

  38. Ho acquistato il suo ultimo libro e ho acquistato ultimamente diverse bottiglie di champagne ,ho vissuto in giovinezza 10 anni in Francia e avendo un amico figlio di vignaioli ,Maurice.blin ho bevuto spesso champagne di piccoli vignerons,non riesco attualmente a trovarmi difronte ai ricordi dei miei vent’anni di allora a sapori simili del tempo dei sans anee, forse il taittinger si assomiglia e il lallier,cosa suggerisce,ricordo anche il pol roger allora venduto ai monoprix nel 1972 a prezzo modesto.

    • I sans année sono gli champagne che sono più evoluti negli ultimi vent’anni. Non hanno rinnegato se stessi, si sono fatti più precisi e piacevoli. Lallier è cambiato molto, in parte pure Pol Roger, invece credo che Taittinger sia rimasto più vicino ai suoi ricordi. Mi saprà dire…

  39. Buongiorno Alberto,
    Complimenti per quello che fá.
    nella lista degli AMPIAMENTE SODDISFACENTI, compare solo un p.n. In purezza e nessun rosé, posso chiederLe qualche chicca?
    Buona bolla a tutti.

  40. Buonasera Signor Lupetti,
    mi ero confrontato con lei il 24 gennaio con i non millesimati Phillipponat, Bollinger, Billecart, Delamotte. Lei mi scrisse di lasciare nuove opinioni su altri champagne.
    In questo anno ho avuto modo di assaggiare altro, le mie impressioni saranno sintetiche soprattutto sui quali non mi sento debitore di particolari emozioni e di conseguenza il ricordo è sbiadito. Duval Leroy brut, colore molto particolare giallo molto scuro non so dovuto cosa, nel suo range di prezzo uno champagne senza troppe pretese. Deutz brut classic, mi aspettavo veramente molto di più, retrogusto non piacevole insieme al precedente fanalini di coda.
    Pol Roger reserve ho trovato molto particolare il gusto che si avvicinava al miele, potrebbe essere dovuto al liqueur d’expedition nella loro personale ricetta?
    Laurant Perrier brut, ammetto che mi aspettavo altro. Ho trovato un’acidità un pochino invadente per i miei gusti, uno stile troppo agrumato, con ciò resta sicuramente un buon prodotto. Taittinger brut reserve, un ottima qualità prezzo, un classico champagne che metto un gradino sotto sotto al Phillipponat e al Bollinger (che per me è il top di categoria).
    Louis Roederer brut premiere, ben fatto, cremosità, finezza, bollicina fine, ma anche qui questo stile agrumato non è nelle mie corde (la collection 242 ha sempre questo stile agrumato?).
    Charles Heidsieck but reserve, fra tutti questi forse il migliore anche perchè sarà un classico ma secondo me osa uscire dagli schemi con uno stile di gusto tutto suo a cui bisogna prendere confidenza.
    Signor Lupetti perdoni i miei commenti poco articolati, sono solo mie opinioni e grazie di rendere partecipi tutti in questa grande passione.
    Con stima e ammirazione,
    Alberto

    • Grazie del suo contributo, mi fa piacere veder fare un percorso appassionato con tanta precisione!
      Non mi permetto di controbattere, faccio solo alcune osservazioni:
      – Duval-Leroy: il loro non millesimo di punta è il Fleur, nettamente superiore al Réserve. Anzi, tutta un’altra cosa. Se le capita, lo provi
      – Deutz: solitamente piace. Forse non è conforme al suo gusto. O era la bottiglia? Chissà…
      – Pol Roger: il miele è vietato. Se ha trovato questi sentori, il vino è piuttosto evoluto. Bottiglia vecchia? O che ha sofferto?
      – L-P: il suo stile è effettivamente legato alla Chardonnay.
      – Taittinger: un grande classico.
      – Roederer: stile teso e un po’ ‘acido’, proprio per questo è nato il Collection… (ha letto il mio articolo qui sul sito?)
      – Charles: non ha caso mira al podio di categoria insieme al Roederer…

      Continui così! Alla prossima, dunque…

  41. Buongiorno sig. Lupetti, comprando e consumando (come altri immagino) champagne maggiormente in questo periodo di feste mi rileggo la vostra ultima guida che trovo migliorata sotto ogni punto di vista, unici appunti che secondo me dovrebbero esser recensiti tutti i brut base (delle grandi maison) e poi anche qualche demisec (da me amati…)
    Vi domando (come già feci alcuni anni fa e lei gentilmente mi rispose in mdo esaustivo) sempre in questa categoria di brut base (delle maison maggiori) quali in questi ultii tempi risulta più rotondo/amabile…purtroppo non lo è più il mio (ex) amatissimo Piper e nemmeno mi pare il Mumm….forse il Pommery o il Billecart ?
    e un paio di rosè basi rotondi ?

    • Grazie, innanzitutto. Poi, ogni anno cerchiamo di fare meglio. Tuttavia, la prossima sarà oggetto di una piccola ‘rivoluzione’…

      Se parliamo di rotondità, forse andrei sul Brut Apanage di Pommery. Billecart è cresciuto tantissimo, ma s’è anche fatto più ‘affilato’. A me piace più ora, ma se cerca rotondità… Provi anche il Grand Brut di Perrier-Jouët.

  42. Mai assaggiato Michel Jaquot ? Bottiglia acquistata sotto le 20 euro, colore profumo e sapore strepitosi!
    Invece poi ho assaggiato un paul goerg, fortunatamente pagato solo 25 euro… delusione totale.
    Ora ho acquistato lanson in quanto preferisco blanc de noirs. Ha altro da consigliare ?

    • No, il primo mai. È la marca di un vigneron dell’Abe, a quanto ne so, noto proprio per i prezzi aggressivi. Di più non so, ma se è così buono… tanto meglio!
      Paul Goerg è il marchio della cooperativa di Vertus. Non lo riassaggio da qualche anno, ma i Blanc de Blancs li ricordo buoni. Lei quale ha assaggiato?
      BdN: senza scomodare quello straordinario di Egly, direi: Geoffroy (Empreinte), Paul Dérthune (Blanc de Noirs), Huré (4 Elements PN), Rodez (Blanc de Noirs)…

    • Quelli italiani sono oramai noti, quindi le direi il francese enviedechamp.com. Anche perché oggi è difficile per il mercato italiano restare sotto la barriera dei 40 euro…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.