Champagne Thiénot: chi la dura la vince. E, magari, sorprende pure…
Oramai non si può più dire che Thiénot sia una giovane maison de champagne: essendo stata fondata nel 1976, quest’anno compie giusto quarant’anni. Va bene, quarant’anni non sono poi tanti nel mondo del vino e, pertanto, sono ancor meno nello champagne, ciò nonostante posso dire che, personalmente, trovo che già da qualche anno gli champagne Thiénot abbiano finalmente ingranato dal punto di vista qualitativo (come hanno dimostrato anche gli assaggi dell’ultima edizione della guida Grandi Champagne): Brut e Rosé sono oramai una certezza, la Cuvée Garance si muove oramai in una dimensione d’eccellenza, de La Vigne aux Gamins abbiamo parlato su questo stesso sito, il Vintage 2008 assaggiato velocemente al Pro Wein (ne riparlerò con dovizia di particolari…) sembra aver fatto l’atteso salto di qualità e… beh, mancherebbero all’appello la Cuvée Stanislas e la Cuvée Alain Thiénot. A dire il vero, questi due champagne sono mancati anche nelle varie edizioni della guida e questa mancanza è dovuta semplicemente al fatto che non mi hanno mai convinto del tutto, anche se devo confessare che urge una nuova, approfondita degustazione e vi spiego il perché.
Pochi giorni fa ero nella mia cantina a cercare uno champagne quando mi imbatto in una bottiglia di Thiénot, una di Cuvée Stanislas 2005 nello specifico. Proprio ricordando che questo champagne mi aveva sempre lasciato a dir poco perplesso, mi son detto “beh, riassaggiamolo, non si sa mai…”, anche se i dubbi erano perfino ingigantiti dall’annata, la ‘famigerata’ 2005.
Bene, volete sapere com’è andata? Un attimo di pazienza…
La Cuvée Stanislas fa parte della linea top di Thiénot e comprende tre champagne millesimati, dedicati ciascuno a un membro della famiglia: il fondatore Alain (assemblage a forte prevalenza di Chardonnay) e i figli Garance (blanc de noirs) e, appunto, Stanislas (blanc de blancs). Quest’ultimo è una vera e propria fotografia della Côte des Blancs, visto che le uve provengono sempre dai tre villaggi di Avize, Cramant e Le-Mesnil più qualche altro Cru della stessa zona. I tre Grand Cru, però, quotano percentuali diverse a seconda dell’annata e, nel caso della vendemmia 2005, è stata la pregiata Cramant a prevalere con ben il 40%. La vinificazione è avvenuta in acciaio con svolgimento della malolattica, quindi tiraggio nella primavera del 2006 e ben 8 anni di maturazione sui lieviti; dopo il dégorgement, poi, lo champagne è stato dosato a 9 g/l.
Cuvée Stanislas 2005
100% Chardonnay
Naso invitante, evidentemente da blancs de blancs, nel senso che appare molto rappresentativo della varietà bianca come si esprime nella Champagne, ma anche denso, in maniera confortante, ma senza essere mai pesante, ovvero riuscendo a sfoderare anche eleganza. Ha una certa maturità che lo riporta giustamente all’annata, ma questa maturità è ‘giusta’, intrigante, e sembra quasi accompagnare una trama giocata innanzitutto su agrumi e mineralità, i primi a strizzare l’occhio alle canditure, la seconda nettissima. Bocca rotonda, di volume, setosa e gustosa, assolutamente simmetrica con l’olfatto, ora con la mineralità evidentemente protagonista che porta il vino a distendersi fino al brillante finale, ancora nettamente minerale e di rinfrescanti ritorni agrumati. Molto, molto buono. Un sorpresa. Ma proprio una sorpresa.
Voto: 92/100
Che dire? Pensavo a l’ennesima degustazione deludente di questo champagne, invece! Invece, come detto, sorpresa: mi sono trovato di fronte a un ottimo champagne e un ottimo blanc de blancs, che sorprende ulteriormente perché si tratta di un vino targato 2005, annata che, come ho detto e ridetto, mi lascia più che perplesso e conta neanche una decina di champagne validi. Ecco, forse è questo l’aspetto più sorprendente di questo Thiénot, essere un 2005 ed essere così buono, perché per il resto avrei dovuto ricordarmelo… Cosa? Che i Thiénot cambiano parecchio con il tempo. Anzi, hanno bisogno di tempo, almeno per quanto riguarda le cuvée fortemente legate allo Chardonnay. E questa Cuvée Stanislas 2005 ne è la riprova, riuscendo addirittura a trascendere l’annata. A questo punto, però, non mi metto certo a inseguire la nuova annata (2006), ma aspetto…
Gli champagne Thiénot sono distribuiti in esclusiva da:
Balan – Tel. 049/9378058 – www.balan.it
Salve Alberto,
io ho in cantina una Cuvèe Alain Thienot 2002.
Secondo la sua esperienza, cosa mi devo aspettare da questa cuvèe e da questo millesimo?
Per me sarebbe la prima esperienza con gli Champagne Thienot e un consiglio su quando potrebbe essere meglio stapparlo, lo accetto volentieri.
Buon lavoro.
Considerando l’annata e, soprattutto, la necessità di tempo da parte dei millesimi Thiénot, lo terrei in cantina non meno di 5 anni ancora…