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Millésime

Anteprima: arriva il Vintage 2002 di Krug!

Se non erro, è l’ultimo champagne millesimato figlio dell’annata 2002 ad arrivare sul mercato. E, come avvenuto a suo tempo con il Grand Vintage di Moët, debutta dopo...
di Alberto Lupetti

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Se non erro, è l’ultimo champagne millesimato figlio dell’annata 2002 ad arrivare sul mercato. E, come avvenuto a suo tempo con il Grand Vintage di Moët, debutta dopo il 2003. Sto parlando dell’attesissimo Vintage 2002 di Krug, tra l’altro l’ultimo vendemmiato come responsabile dal grande, compianto e indimenticabile Henri Krug. Così, oggi tocca a suo figlio Olivier tenere a battesimo questo nuovo millesimato…

Henri Krug
Devo fare un tributo personale al grande Henri Krug: il 2002 fu il suo ultimo anno con un ruolo attivo nella maison.

In casa Krug, il Vintage è l’erede naturale di quella Cuvée N.2 messa a punto dal fondatore Joseph alla fianco della multimillesimata N.1 (oggi Grande Cuvée) come fotografia dell’annata nel rispetto dello stile della maison. Il fondatore la immaginò come la “cuvée corposa”, ma, personalmente, più che tale, l’ho trovata quella più intensamente rappresentativa dello stile, dell’essenza, della forte personalità Krug. È un’opinione personale, ma il buon Olivier conosce benissimo la mia predilezione per il Vintage tanto nei confronti della Grande Cuvée, quanto dei Clos

Olivier Krug
Il figlio Olivier ha tenuto a battesimo il Vintage 2002, soprattutto è il miglior ambasciatore dei grandi champagne che portano il nome della sua famiglia!

Venendo al Vintage 2002, è figlio di un’annata che oramai conosciamo come eccezionale, un’annata che per Krug “è stata clemente e generosa, con temperature miti e stabili e un clima relativamente asciutto: le condizioni ideali per una maturazione perfetta. Non a caso, le uve sono giunte al momento della pressatura in uno stato eccellente. La grandiosa omogeneità e il sublime equilibrio delle uve fanno del 2002 un anno davvero speciale per Krug”. Sarà per questo motivo che il Vintage 2002 è stato sottotitolato “ode alla natura”?

Per lo chef de cave Eric Lebel, l’annata 2002 ha dato “vini rotondi, ricchi, robusti, dominati dalla frutta e particolarmente aromatici. Con il proseguimento dello sviluppo, abbiamo trovato in questo assemblaggio una notevole raffinatezza, come se ogni vino del 2002 potesse essere esso stesso un assemblaggio. L’idea continuava a tornare in mente: eravano di fronte a un inno alla frutta, un’ode alla natura…”.

Allora, dopo ben 11 anni sui lieviti e oltre un anno di riposo post dégorgement, andiamo a scoprire questo benedetto Vintage 2002!

controetichetta krug 2002
La controetichetta ci ricorda il tema dell’annata e, ovviamente, riporta l’oramai classico ‘Krug ID Code’ che ci rivela il dietro le quinte sul sito della maison oppure attraverso la ‘app’.

krug 2002

Vintage 2002

40% Pinot Noir, 39% Chardonnay, 21% Meunier
dég. aut. 2014 (ID Code 414071) – Il naso, nella più pura essenza Krug, si offre in un contesto di straordinaria freschezza (in questo sorprende che sia un 2002…) che incornicia letteralmente tostature e agrumi, fini grassezze, note di brioche. La bocca colpisce immediatamente per il perfetto equilibrio, un equilibrio tra la materia – peraltro elegantissima – e l’acidità, certamente sopra la media dell’annata. È uno champagne gustoso, ampio e profondo, anzi tridimensionale, fruttato, con spunti di cioccolato e un’importante vena agrumata che strizza appena l’occhio alla canditura, risultando così veramente affascinante. L’aspetto più eclatante, però, è che questa tridimensionalità conquista la bocca e vi rimane naturalmente e autorevolmente padrona, per sfumare poi piano, ma proprio piano, risultando praticamente infinito. È difficile fare un 2002 così perfettamente equilibrato, ma in Krug ci sono riusciti. Ciò nonostante, proprio questo suo essere perfetto e l’innegabile giovinezza in questo momento lo limitano quasi. Paradossalmente…
Voto: 95/100

chef de cave Eric Lebel?
Come dimenticare lo chef de cave Eric Lebel? Dopo aver passato sei anni al fianco di Henri Krug, ne ha raccolto il testimone e oggi ne onora perfettamente l’opera.

Molti potrebbero rimanere sorpresi dal punteggio… A parte che con 95/100 secondo lo standard della guida Grandi Champagne saremmo nei ‘miti’, ma… beh, forse sotto sotto anche io mi aspettavo di più. Attenzione, è buono, buonissimo, ricco e raffinato, mi sbilancio a dire che forse con gli anni eguaglierà il mitico Vintage 1990, ma oggi è un po’ troppo ‘perfettino’ come detto, e molto, troppo giovane per esprimersi appieno. Tra l’altro, è stato servito al fianco del Vintage 2003 e quello sì, come ha dimostrato la stessa guida, è sorprendente, in una forma strepitosa. A proposito, da qualche anno Krug ha deciso di avere sul mercato due Vintage allo stesso tempo, pertanto il 2002 rimpiazza il 2000 e affianca il 2003

Una curiosità, quanto Krug si produce? E quanto Vintage? Olivier ha detto meno del due per mille di tutta la produzione di champagne, pertanto siamo intorno alle 600.000 bottiglie e, quindi, alle 60.000 di Vintage, più o meno. Sono certamente poche.

In Krug dicono che faranno di tutto per evitare speculazioni su questo 2002, beh, non sarà facile…

Last but not least, come si dice: Olivier Krug ha anche presentato in contemporanea la Grande Cuvée 158éme Edition, basata proprio sull’annata 2002, ma questa è un’altra storia di cui vi dirò presto!

Gli champagne Krug sono distribuiti in esclusiva da:Moët Hennessy Italia – tel. 02/6714111 – www.moethennessy.it

 

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10 risposte a “Anteprima: arriva il Vintage 2002 di Krug!”

  1. Caro Amico proprio l aver presentato
    La 2002 con la 2003 ha dimostrato per me i limiti della 2003. La 2002 è sorprendentement rotonda con ottima acidita fruttata vino potente con sorprendente aromaticita

    • Alla lunga sì, caro Daniele, ma oggi il 2003 è una vera sorpresa. Forse è il “miglior” 2003, se si può usare questa parola pesante…
      Invece, come detto, il 2002 è fin troppo perfetto, anche se è fuori discussione che alla lunga sarà notevole.

  2. Buongiorno Sig. Lupetti,
    inutili gl infiniti complimenti per il suo lavoro….vengo al dunque.
    Vorrei un consiglio per la gestione della mia cantina, anni fa, una volta raggiunta un insostenibile quantità di vetrinette frigo, ho deciso di dedicare una stanza di casa (una cinquantina di metri cubi seminterrati) ai miei vini, dopo numer se ricerche ho seguito la via di EUROCAVE, ho isolato a regola d arte tutta la stanza (come da istruzioni) e montato l INOA 50 il condizionatore appunto di EUROCAVE.
    Premetto di avere un rilevante “deposito” (collezzione mi sembrava troppo arrogante come termine) di vini, con i quali cerco di spendere più tempo possibile.
    Mi trovo oggi di punto in bianco con un umidità del 50% che non intende ad alzarsi a prescindere dalle condizioni atmosferiche, cosa mi suggerisce di fare o meglio, viaggio in continuazione e vorrei essere sicuro che le bottiglie non soffrano, vorrei installare un umidificatore, ha qualche consiglio ?
    Scusi se mi son dilungato nei racconti,
    spero d incontrarla presto.
    MCM

    • Intanto sono io a farle i complimenti: poter dedicare un’intera stanza a cantina climatizzata è fortuna e… grande passione!
      Beh, certamente siamo almeno 20 punti sotto al valore di umidità ideale… Non sono un esperto di climatizzazioni per cantine, ma mi sembra come se la macchina si sia messa improvvisamente ad asciugare troppo l’ambiente, visto che lei parla di “punto in bianco”. Tra l’altro, da quel poco che Eurocave dichiara sul suo sito, per questa macchina parla semplicemente di “livelli di umidità naturale”, pertanto non sembra che sia dotata di un sistema di de/umidificazione.
      Al mio amico Federico, con un importante mobile-cantinetta, successo il contrario, quindi un eccesso di umidità, e fu necessario l’intervento del tecnico. Pertanto, il primo consiglio è contattare la Eurocave…
      Nel frattempo, può provare a mettere un secchio contenente sabbia ben bagnata, in modo da riportare l’umidità al 70%.
      Mi faccia sapere.

  3. Gentile Sig. Lupetti,
    Innanzitutto volevo farle i complimenti per il sito e ringraziarla per le emozioni che riesce a trasmettermi con i suoi articoli. La seguo ormai da qualche anno e ogni suo articolo è una miniera di preziose informazioni per tutti noi appassionati di champagne. Volevo gentilmente chiederle, a proposito del Krug 2002, tra quanto tempo, secondo lei, sarà al massimo della sua espressività.
    La ringrazio e saluto cordialmente

    • Grazie!
      L’invecchiare lo champagne è anche una questione di gusti. Diciamo che uno champagne come il Krug 2002 è molto buono subito, sarà migliore dopo un paio d’anni di cantina, ma, a seguire, dipende dalle preferenze personali. È uno champagne con enorme potenziale, ma uno, cinque o dieci anni in più diventano, come detto, una faccenda del suo personale gusto di champagne o… di un’occasione!

  4. Buonasera,
    Mi complimento davvero con voi per la precisione e la passione con cui parlate degli champagne , diventando oramai una guida fissa sugli acquisti delle varie bottiglie.
    Vengo ora al dunque
    Ho in cantina ancora 4 bottiglie di oenotheque 1996 e 2 di Krug 2002, e ora avrei L occasione di acquistare un paio di uno dell altro, lei cosa mi consiglierebbe?
    Venerdì scorso li ho bevuti entrambi uno vicino l’altro e tutti 2 ,come prevedibile, mi hanno entusiasmato.
    Oenotheque é di una perfezione unica, come continuo a ripetere ogni volta che lo bevo é talmente perfetto da essere fastidioso…ovviamente in tono sarcastico…
    Mentre Krug é un carro armato che ti vien voglia di aprirne 3 o 4 da solo e scolartele tutte.
    Lei cosa mi dice?
    Oppure L alternativa e prendere un Krug collection 1990, che non ho mai assaggiato ma leggo pareri entusiasmanti.
    Ultima cosa un suo parere su dom 2002. Mi sta deludendo sempre più..problema mio ,fase un po’ di crisi del vino o fase calante come mi verrebbe da pensare?
    Bevuto sempre venerdì insieme ai due sopra e ad altri champagne ed è risultato il peggiore di tutti, anonimo, e più si scaldava nel bicchiere e più rimaneva tale e quale..
    Scusi se mi sono dilungato e a presto.

    • Grazie!

      Beh, ha un tesoretto…
      Il Krug 2002 ha un potenziale enorme. Nel giro di un paio di anni dal debutto è cresciuto in maniera impressionante. Quindi se riesce a pagarlo bene e ha la possibilità di farlo invecchiare, beh… si preparerà un gran bel futuro.
      DP OE 1996: qualcuno dice il capolavoro di Geoffroy, io dico uno dei capolavori. Intenso, esplosivo, travolgente, oggi in forma smagliante.
      Quale dei due? Bella domanda! Le ripasso la palla: scelga quello che le piace di più.

      Andiamo avanti.
      Krug Collection 1990: buono, buonissimo, ma l’originale resta avanti. Non so cosa sceglierei tra 3 Krug 2002 e un Collection 1990 (il costo è equivalente). A buon intenditor…
      DP Vintage 2002: altro champagne dal potenziale enorme, ma oggi è chiuso, serrato, criptico. Infatti, ogni volta che lo assaggio al fianco di altri DP è quello meno convincente. Ora, però. Gli dia tempo, infatti, poi ne riparliamo…

  5. Buongiorno caro Alberto,
    È con grande stima che leggo i suoi articoli.
    Avrei due domande per lei.
    Avrei l’occasione di acquistare 6 bottiglie
    Di vintage 2092 per l’appunto, 275€ a bottiglia. Credo sia un prezzo corretto, ne conviene?
    L’ultima domanda: ha avuto occasione di riassaggiato recentemente?
    Grazie mille per risposte!
    Buona serata!
    Davide

    • Il prezzo è sicuramente buono, ma, a dirla fuori dai denti, perché 6 bottiglie? Ne prenderei due e destinerei il resto del budget alla Grande Cuvée…
      Sì, l’ho riassaggiata da non molto: sempre ottima, ma personalmente farei come le ho detto. Per piacere, bevibili, soddisfazione…

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