Un’esperienza indimenticabile: Olivier Krug, i “suoi” champagne e la grande cucina di Heinz Beck
(I PARTE)
Giusto un anno fa, grazie all’iniziativa di un gruppo di amici appassionati, venivo coinvolto in una memorabile verticale di Dom Pérignon in quel tempio della cucina che risponde al nome di La Pergola, il mitico ristorante tre stelle Michelin di Roma.
Quest’anno, gli stessi amici mi contattano per il bis, ma, fermo restando la location (sempre La Pergola) pensano di puntare a Krug come champagne della serata, sempre in verticale, ovviamente. Inizia così un fitto scambio di mail per individuare la data e, soprattutto, stabilire chi si occuperà di quel Vintage, chi di quell’altro. L’idea, infatti, è di mettere in piedi una verticale di classici millesimati della maison di Reims (quindi niente Clos…), ovviamente preceduta da un paio di Grande Cuvée con qualche anno sulle spalle. Prende così forma una solida verticale che va dal Vintage 2003 al 1988, per proseguire con i Collection 1976 e 1962. Però a un certo punto, ecco uno degli amici, Marco, chiedermi: “perché non provi a invitare Olivier Krug?”. Detto, fatto, anche se non ci speravo molto a causa dei numerosissimi impegni dell’amico Olivier, invece… Invece, mi risponde di esse onorato dell’invito e che ci sarà.
L’appuntamento è mercoledi 21 ottobre alle 19:30 a La Pergola. Eccone il racconto…
Il valore aggiunto della serata, anzi, il protagonista della serata: Olivier Krug, Directuer de la Maison e figlio dell’indimenticato Henri, tra l’altro autore di tutti gli champagne della serata.
Olivier si presenta con due Grande Cuvée e una bottiglia di Clos d’Ambonnay 2000! Dopo un breve consulto e su suggerimento di Olivier, questa preziosissima bottiglia rappresenta l’aperitivo di benvenuto… Per i dettagli su questo vino rimando alla nuova edizione (2016-17) della guida Grandi Champagne.
Il ‘benvenuto dello chef’ accompagna le prime due Grande Cuvée, portate da Olivier. La prima, stando agli ID code, base 2003, è regolarmente sul mercato e per i dettagli vi rimando nuovamente alla prossima edizione di Grandi Champagne, la seconda (base 2000, assemblaggio di 118 vini di 10 annate, il più vecchio del 1990, dégorgement autunno 2006): grande champagne e grande Krug, veramente raffinato, fresco, finemente agrumato e tostato.
94/100
Con la prima portata (Fegato grasso d’anatra su cremoso di pere, noci e infuso di camomilla) si va avanti con un’altra Grande Cuvée, più vecchia, la prima con ‘etichetta tutta dorata’ per capirci. Un monumento a Krug! Potente ma elegante, appena maturo, con note di brioche, caffè e tostatura, di sviluppo pieno, animato da grande freschezza e con un finale di sapidità travolgente. Notevole.
96/100
L’ultima Grande Cuvée è ancora più vecchia (oltre 25 anni), non a caso propone un naso maturo su note di miele, ma di gran classe. Molto ‘meglio’ la bocca, sorprendentemente fresca e con una bollicina perfetta. Finale agrumato, sull’arancia amara. Champagne in ottima forma e molto affascinante, ma non così espressivo come ci aspettavamo…
92/100
Va comunque evidenziato, dopo questi quattro assaggi consecutivi di Grande Cuvée, il solidissimo fil rouge dell’etichetta, ovvero della perfetta coerenza con lo stile Krug. Almeno fino alla suddetta ‘base 2003’…
L’abilissimo regista della serata: Marco Reitano, chef sommelier de La Pergola. Oramai un mito per simpatia e professionalità, lo abbiamo conosciuto nella rubrica Il Personaggio.
Inizia la serie dei Vintage. Olivier suggerisce giustamente di raggruppare le bottiglie per “temi”. Si parte con le annate calde, quindi la batteria 2003, 2000 e 1976. Olivier confessa addirittura che è la prima volta che assaggia insieme, in verticale, queste tre annate calde… Il Vintage 2003, a poco più di un anno dal debutto, si rivela sempre più sorprendente, proponendosi autorevolmente come il “miglior champagne” per questa difficile annata. Però, vi rimando nuovamente alla prossima edizione di Grandi Champagne…
Il Vintage 2000 è sempre stato un gran bel Krug, ma più passa il tempo e più si rivela uno straordinario Krug! È una bellissima interpretazione dell’annata secondo lo stile della maison, rotonda, vellutata, finemente dolce, finemente tostata. Uno champagne dall’attraente anima gourmand che sa essere anche eccezionalmente elegante.
96/100
Nel frattempo, Simone Pinoli, squisito maître de La Pergola, continua a deliziarci con le creazioni dello chef: Capesante affumicate in guscio di barbabietola.
La batteria “calda” si conclude con il Collection 1976: naso un po’ ‘avanti’, segnato da note ossidative e di legno vecchio. Via via, si impernia su note di miele e tamarindo. Assolutamente sorprendente, invece, la bocca: perfettamente equilibrata, con la materia e la freschezza in armonica fusione. Il legno riscontrato al naso si fa spezie, lo sviluppo palatale perfetto anche grazie a una bollicina di rara finezza. Notevole.
97/100
E, dalla cucina, Heinz Beck si supera piatto dopo piatto: Tonno tonnato…
La degustazione con Olivier Krug e i superbi champagne della sua famiglia va avanti con millesimati assolutamente straordinari, ma… li vedremo la prossima puntata!
Tra poco sarà disponibile la nuova edizione della Guida Grandi Champagne 2016-17.
Vuoi essere avvisato in caso di promozioni e comunque quando la guida sarà ufficialmente disponibile?
Allora compila il form. Sarai tra i primi ad essere avvisato!
Lanson ha prodotto una clos???
Sì, il primo sarà targato 2006 e uscirà a breve.
È una delle anteprima mondiali della prossima edizione della guida Grandi Champagne…