Jacquesson Avize D.T. 1989: al top di quest’annata
Quando, nel 1988, Jean-Hervé Chiquet e suo fratello Laurent presero dal padre le redini di Jacquesson, diedero il via a una piccola rivoluzione – o, forse, dovremmo dire evoluzione? – che si è conclusa del tutto nel 2012, con la trasformazione del Terres Rouges da rosé a blanc de noirs. Nel frattempo, ne abbiamo viste tante e di belle. Ad esempio, già l’anno seguente il loro arrivo in maison, i due fratelli decisero di dare vita un blanc de blancs millesimato frutto del solo Grand Cru di Avize, dove possedevano alcuni vigneti. Selezionarono tre parcelle, forse le migliori per suolo (pura craie) ed esposizione (sud-est), piantate tra il 1962 e il 1983, La Fosse, Némery e Champ Caïn, e prima le vinificarono (sempre in botte) e successivamente le imbottigliarono insieme. Era nato il nuovo champagne Avize – Grand Cru, poi prodotto anche in occasione delle vendemmie 1990, 1995, 1996, 1997 e 2000. Successivamente, come sappiamo, i primi due dei summenzionati vigneti sono andati nell’assemblaggio della Cuvée 7xx, mentre il terzo è sopravvissuto in purezza come uno dei quattro Lieux-Dits. Non posso permettermi di giudicare – e neanche voglio farlo… – la scelta dei fratelli Chiquet, ma posso dire che rimpiango quello champagne perché era semplicemente eccezionale, grasso ma teso, minerale e succoso, anche in annate non proprio al top come la 1997 e la 2000, ma tant’è.
Nel frattempo, Jean-Hervé e Laurent hanno preso un’altra bella ‘abitudine’: riproporre di tanto in tanto le vecchie annate (quindi non solo l’Avize, ma anche il Millésime e lo storico Grand Vin Signature, oltre che, molto più recentemente, perfino le Cuvée 7xx) come Dégorgement Tardif. Autentici gioielli, purtroppo in quantità estremamente limitata, nei quali la più lunga maturazione sui lieviti ha reso ancora più complessi, profondi, sfaccettati questi champagne, al punto che gli Chiquet ‘si permettono’ pure di proporli senza dosaggio. Tra Avize e Millésime ho avuto la fortuna di assaggiarli quasi tutti questi D.T., almeno quelli proposti finora, e se posso dire che i due 1996 fra qualche anno saranno strepitosi, finora lo Chardonnay in purezza targato 1989 è semplicemente fantastico, giocandosela gomito a gomito con il teoricamente superiore 1990. D’altronde, adoro l’annata 1989, ed effettivamente alle tre cuvée figlie di questa vendemmia segnalate nell’articolo delle annate devo aggiungere a buon diritto questo Jacquesson!
Avize 1989 Dégorgement Tardif
100% Chardonnay
dég. lug. 2008 – Naso freschissimo per questo champagne Jacquesson, in maniera assolutamente stupefacente per l’annata e dopo tutti questi anni, pervaso da una netta anima minerale, ma anche pieno e fitto tra note agrumate e di torrefazione. Soprattutto, ha una ricchezza imbarazzante, ma questa non è mai strillata per via di un’espressione di eccezionale finesse.
Bocca densa ma ancora elegantissima, piena e succosa nel raccontare un eccezionale Chardonnay e il suo terroir, pertanto ancora agrumata e minerale, grassa ma mai stanca per via di un’acidità che regala tanto tensione, quanto freschezza.
Trionfale chiusura sapida di incredibile persistenza e capace di lasciare assolutamente soddisfatti. O conquistati… Vino d’eccezione capace di andare perfino oltre l’annata.
Voto: 97/100
Pellegrini – tel. 035/781010 – www.pellegrinispa.net
Buonasera Sig. Lupetti,
seguo sempre con molto interesse la sua rubrica.
Ho aperto di recente due Cuvee 733 deg. Luglio 2009 a mio parere mi sembravano arrivati al capolinea,molta ossidazione e un colore carico.
Li ho acquistati recentemente da una enoteca, secondo lei sono stati conservati male?
Oppure sei anni dopo la sboccatura per questo tipo di vino sono troppi?
Ho realizzato di recente una nuova cantina termocontrollata con prevalenza di champagne e spumati,
che umidità e temperatura mi consiglia per conservare al mio meglio?
Grazie e complimenti.
Giancarlo
La Cuvée 733 era basata sull’annata 2005, quindi tutt’altro che memorabile (l’annata), ma ricordo lo champagne molto buono. Sappia che le Cuvée 7xx non sono meri sans année, ma “il miglior assemblaggio possibile per quell’annata”, il che vuol dire una sorta di via di mezzo tra un non millesimato e un millesimato. Questo significa che un’impronta dell’annata rimane, ma da qui a essere giunto al capolinea dopo neanche 6 anni dal dégorgement mi sembra eccessivo. Quindi potrebbe effettivamente trattarsi di una conservazione non ottimale. A meno che – e non me ne voglia – i suoi gusti personali siano in linea con champagne molto freschi, quindi uno champagne oggettivamente un po’ maturo come può essere la 733 oggi a lei poi non sembri molto più maturo di quello che è. Magari provi a farsi sostituire la seconda bottiglia con un’altra Cuvée 7xx.
Per la cronaca, come DT, proprio la 733 sta dimostrando una stoffa di prim’ordine…
Le condizioni ideali sarebbero 10°C e 90% di umidità, ma può salire a 12-13°C e 75-80% di umidità. Se riesce a ricreare le prime condizioni, non dimentichi di proteggere l’etichetta con la pellicola trasparente, altrimenti si rovina rapidamente l’etichetta…
ciao Alberto, seguo sempre il vostro sito e le vostre guide sono ormai il mio pane quotidiano, complimenti. Ti scrivo perchè sono particolarmente interessato a Jacquesson e nel mio piccolo sto cercando di farmi una piccola collezione oltre ad essere alla continua ricerca delle loro pregiate bollicine. Vorrei chiederti, in merito alla D.T1989, quando è uscita sul mercato?
grazie e continuate così.
AlBi
Grazie!
Oddio, siamo a 5-6 anni fa…
Salve Sig. Alberto,
possiedo una bottiglia di Jacquesson Avize 1989 DT deg.2009 è una bottiglia di Jacquesson Avize 1995 DT deg.2010.
Cosa ne pensa di questi champagne?
Nella tipologia Avize DT quale secondo lei è la migliore annata?
Sono secondo lei i migliori Jacquesson mai prodotti?
Ho letto che l’Avize ’89 DT è stato tirato in pochissime bottiglie ed è un espressione di grande maturità e ricchezza ma con bassa acidità.
Secondo lei è una bottiglia da godere subito o potrei conservarla ancora per poi stapparla in un futuro? In poche parole quanta vita avrebbe ancora davanti secondo lei?
Tanti complimenti per la guida e per tutti questi articoli stupendi.
Tanti Saluti
Che ne penso? Che possiede un piccolo tesoro!
L’Avize 1989 è forse uno dei migliori Jacquesson mai fatti, nettamente superiore al 1988 (ma in Jacquesson, e non si sa perché, le annate con il 9 sono migliori di quelle con l8…), mentre il 1995 avrà dalla sua un’eleganza commovente.
Quando goderle? Accidenti, domanda difficilissima. Vabbè… alla prima occasione stappi la 1989 (ora veramente al picco) e poi mi faccia sapere. la 1995 può attenderla ancora o… cedere al suo fascino dopo essere rimasto folgorato dalla 1989, anche se le due annate sono profondamente diverse, beninteso.
Sono curioso del suo feedback…
Salve Alberto,
con tutto il permesso stavo pensando a una proposta che vorrei farle, è ormai un po di tempo che ci penso e la vorrei invitare a una serata degustazione tra alcuni amici molto intimi.
Nella mia cantina posseggono gelosamente vecchie annate di champagne oltre ai grandi Classici come: Jacquesson (88, 89, 89 rosé, 95, ecc), De Sousa (99), Bruno Paillard, Comtes de Champagne e altri. E anche vecchie annate di italiani come: Giulio Ferrari, Coppo e altri.
Data la rarità e il pregio di alcune bottiglie ormai quasi introvabili, mi piacerebbe condividerle con lei ed alcuni miei amici intimi (con cui solitamente mi trovo a far serate di degustazione) solo per puro piacere di passare una serata in compagnia dello champagne.
E non credo ci sia miglior piacere di poter condividere tutto questo con il maestro dello champagne. Sarebbe davvero un onore conoscerla anche di persona.
La mia al momento è solo un’idea che mi frullava in testa ormai da tempo, spero di non essere stato irrispettoso nel porgergliela.
Ovviamente, ci tengo a ribadirlo, sarebbe mio ospite in tutto.
La ringrazio anticipatamente
Cordiali Saluti
Ma quale irrispettoso, scherziamo?
Le risponderò in privato.
Intanto… grazie!
Ma si figuri, come sempre grazie a lei!
Attendo ansiosamente una sua risposta.
Un abbraccio, a presto
Salve Alberto,
quasi una settimana fa ho stappato una bottiglia di Avize 1989 DT e le volevo riportare il mio feedback su questa bottiglia meravigliosa.
Le mie aspettative erano quelle di trovare tanta evoluzione, ma invece ha sfoderato una freschezza a dir poco incredibile, tutto giocato su note agrumate davvero piacevoli.
Quello che più mi ha sorpreso è stata la bocca, profondità e lunghezza straordinarie, spero di non dire eresie, ma come sensazioni gustative mi ha ricordato molto uno champagne che ho bevuto un mese fa, Krug 1995. Per questa potenza giocata tra freschezza e agrumi ma sempre perfettamente controllata.
A mio parere non ho trovato nessuna nota ossidativa, mi vien da descriverlo come uno champagne perfetto in tutto.
Concordo perfettamente come al solito con le sue note gustative e le sue impressioni.
Cordiali Saluti
Grazie del contributo.
La cosa non mi sorprende, visto che gli stessi fratelli Chiquet dicono che da loro la 1989 è stata un’annata fantastica, superiore a 1988 e 1990. Forse uno dei migliori champagne di sempre di Jacquesson…