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Sans Année

Lo Chardonnay di Vertus secondo Paul Goerg

A volte l’incontro tra due grandi uomini può dare risultati eccezionali… Nel caso, i due sono Jean-Philippe Moulin (già enologo in Pommery con il principe de Polignac e...
di Alberto Lupetti

champagne Paul Goerg

A volte l’incontro tra due grandi uomini può dare risultati eccezionali… Nel caso, i due sono Jean-Philippe Moulin (già enologo in Pommery con il principe de Polignac e in Lanson con Jean-Paul Gandon, poi capo ufficio tecnico al CIVC, quindi chef de cave di Ruinart…) e Pascal Ferat, co-presidente del CIVC, pertanto Presidente del Syndacat Génaral des Vigneron, ma soprattutto importante vigneron egli stesso (Champagne M. Ferat et Fils), nonché abile imprenditore e, last but not least, Presidente della cooperativa di Vertus La Goutte d’Or. L’incontro ha portato Monsieur Moulin a diventare nel 2007 Direttore Tecnico della cooperativa, ma soprattutto chef de cave dei marchi a questa legata più o meno direttamente, quindi Napoleon, Prieur, Paul Goerg e Barons de Rothschild, di cui ho già avuto modo di parlare.

Pascal Ferat e Jean-Philippe Moulin
Pascal Ferat e Jean-Philippe Moulin, i due champenois anima della Paul Goerg. E non solo…

In questa sede, però, vorrei focalizzare l’attenzione su Paul Goerg, forse il marchio più importante della cooperativa. Nasce nel 1950 per il desiderio di un gruppo di vigneron di produrre uno champagne di alto livello che fosse espressivo tanto del terroir di Vertus, quanto dello Chardonnay sull’intera gamma. Vorrei ricordare che il villaggio della parte meridionale della Côte des Blancs, classificato al 99%, dà vita a uno Chardonnay particolare, decisamente varietale, molto tipico, autentico nel suo essere tale, floreale e assai poco minerale. I vigneti si sviluppano per 564 ettari e l’85% di questi è piantato a Chardonnay, mentre la cooperativa ne possiede ben 120 di ettari, quindi oltre 1/5 dell’intero Cru. A ogni modo, nel 1984 il marchio viene ribattezzato Paul Goerg in onore del sindaco del villaggio che nella seconda metà del XIX secolo tanto fece per i vigneron. Recentemente, Paul Goerg è passata dal classico status di CM a quello di NM, con una moderna struttura produttiva nella quale l’arrivo di Jean-Philippe Moulin ha portato con sé l’introduzione di piccole cuve termoregolate per la vinificazione per singole parcelle. Tra l’altro, nonostante la produzione sia sempre stata volutamente limitata a 300.000 bottiglie, l’abile ed esperta mano di Moulin sta iniziando a farsi sentire ed è attualmente apprezzabile nei sans année (che poi rappresentano ben il 90% della produzione…), mentre per i millesimati da lui interamente firmati è necessario attendere ancora qualche anno, ovviamente.

Il villaggio di Vertus
Il villaggio di Vertus (99% Premier Cru) e i suoi vigneti.

 

degustazione champagne Paul Goerg
Con ben 120 ettari (oltre 1/5 dell’intera superficie vitata del Cru), La Goutte d’Or può fornire a Paul Goerg tutte le diverse sfumature del terroir di Vertus.

La gamma dei non millesimati Paul Goerg comprende gli imprescindibili Tradition (40% Pinot Noir, 60% Chardonnay, a mio avviso un po’ fuori stile rispetto al resto della gamma…) e Rosé (15% Pinot noir in rosso, 85% Chardonnay, semplice, fresco, tutto da bere per via del carattere da “Chardonnay rosato”), ma ha naturalmente il suo cheval de bataille nel Blanc de blancs. Che è declinato sia come classico Brut (nel caso dosato a 7,5 g/l), sia come pas dosé (Absolu). Non si tratta del medesimo champagne dosato o meno dopo il dégorgement, però, bensì di due assemblaggi prodotti con vini diversi, ovvero con parcelle diverse; inoltre, l’Absolu rimane un anno in più sui lieviti (ben 6 anziché 5): insomma, è un non dosato pensato come tale e non improvvisato. Da evidenziare anche le lunghe maturazioni sui lieviti, nettamente superiori alla stragrande maggioranza dei sans année, mentre la quota di vins de réserve è di ben il 40% su due annate per entrambi. In proposito, questi non sono semplici vini, ma gli assemblaggi degli anni passati, o meglio, gli assemblaggi delle precedenti annate base. Mi spiego meglio: il Blanc de blancs brut qui assaggiato è basato su una selezione di vini della vendemmia 2007 più il 40% delle annate 2006 e 2005; ebbene, questi ultimi vini sono a loro volta le selezioni base dei due precedenti tiraggi di questa etichetta. Chiaro? Ultima nota: negli assemblaggi Paul Goerg non entra mai la taille, a ulteriore prova del desiderio di fare qualità.

fermentazione champagne Paul Goerg
La fermentazione avviene in piccole ‘cuve’ termoregolate, in modo da attuare una vinificazione parcella per parcella.

 

sala degustazione Paul Goerg
La bella sala di degustazione nella ‘cuverie’, proprio sopra la zona di vinificazione e con vista sui vigneti.

Paul Goerg Absolu

bottiglia champagne Paul Goerg absolu100% Chardonnay, base 2007

dég. mar. 2014 – Naso di grande purezza e di netta espressività dello Chardonnay di Vertus. È, quindi, floreale e molto fruttato, più che minerale, in un contesto comunque di grande freschezza, nonostante un lievissimo spunto di miele.
Bocca tesa, verticale, vivace, asciutta ma non dura, pervasa da un’importante componente agrumata. A centro bocca sembra tradire un’ombra di maturità, ma poi sfodera una bella progressione fresca, pulita, gustosa. Per essere un dosato si beve davvero molto bene, ma sono convinto sia preferibile a tavola, magari con crudités de mer.

Voto: 86/100

Paul Goerg Blanc de blancs

bottiglia champagne Paul Goerg blanc del blancs100% Chardonnay, base 2008

dég. mar. 2014 – Rispetto al precedente, pur essendo sempre molto espressivo, l’olfatto è più rotondo, più elegante, più immediato, forse più “facile”, in un trionfo di frutta fresca e fiori bianchi, oltre a spunti di frutta secca a dare una confortante sensazione di grassezza. Palato di buon volume, morbido, con una bollicina finissima. Si ritrova, come nell’altro, l’accenno di maturità sul fronte delle note di miele, ma questo è ben presto sovrastato da un gran bello sviluppo, gustoso e di rimarchevole pienezza, che culmina con un finale di lunghissima persistenza fruttata. Ottimo.

Voto: 88/100

(89/100 in magnum)

Gli champagne Paul Goerg sono distribuiti in esclusiva da:
Ruffino – tel. 055/83605 – www.ruffino.it

 

5 risposte a “Lo Chardonnay di Vertus secondo Paul Goerg”

    • È una questione di rapporto tra quantità di vino e gas (che tecnicamente è il doppio di una bottiglia, ovvero doppia quantità di vino, ma stessa di gas). Anche per questo motivo, la rifermentazione avviene più lentamente (quindi bollicine più fine) e l’invecchiamento più lento (più vino ma stesso gas, tra cui l’ossigeno) di una bottiglia. Però non funziona la proprietà transitiva, nel senso che la jéroboam non è ancora meglio…

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