Champagne le annate migliori. Ultima parte, dalla 1996 alla 1988
(III PARTE – Annate dalla 1996 alla 1988)
Articolo diviso in tre parti, per leggere sulle altre annate, ecco i link:
(I PARTE – Annate dalla 2008 alla 2003)
(II PARTE – Annate dalla 2002 alla 1997)
L’ultima parte di questo approfondimento legato alle vendemmia in Champagne ci porta al cospetto di autentici pezzi d’opera: si inizia con la “mitica” 1996 (anche se per gli champenois poi non è stata proprio tale…) per passare subito a un’altra grande, quindi via via concludiamo con quella che per me è veramente stata la très grande année en Champagne, la 1988…
Ricordo che, per ciascuna annata, riporto la valutazione ufficiale e la mia personale – sotto – in chiave millesimati (i due gruppi di stelle rispettivamente), l’andamento della stessa annata, i valori medi di maturità (alcol potenziale) e freschezza (acidità), la resa media (novità per questa terza puntata…), il mio commento e quelli che a mio avviso sono gli champagne “migliori”. Champagne le annate migliori, ecco gli anni dal 1996 fino al 1988.
1996
– Rating ufficiale
– Rating personale
Mai, in tre secoli di storia dello champagne, c’era stata un’annata come la 1996, con un simile bilanciamento tra maturità (alcol potenziale) e freschezza (acidità)…
Inverno particolarmente freddo, con le temperature che hanno raggiunto i -15°C! Questo, però, non ha minimamente danneggiato le piante e così si è arrivati alla primavera, talmente asciutta e soleggiata che il germogliamento si è avuto tra il 20 e il 24 aprile. Curioso il successivo mese di maggio, “grigio” e molto freddo, tanto che in alcuni vigneti si sono registrate pericolose gelate, mentre un luglio particolarmente secco ha portato le vigne al limite della sofferenza. Per fortuna, la seconda metà di agosto ha visto le piogge, seguite poi da temperature assolutamente ideali fino alla vendemmia, iniziata il 16 settembre. Questa si è svolta in condizioni eccellenti, con giornate asciutte e soleggiate. La perplessità iniziale data dall’assaggio dei vini (per alcuni a rischio di una rapida e brusca maturazione) ha poi lasciato il posto a vini eccellenti da grande classico. Chardonnay straordinari.
Alcol potenziale 10,11, acidità totale 9,93
Resa: 10.356 Kg/ha
Commento personale: è stata un’annata “estrema”, come dicono in Champagne, più che una grande annata e oggi ci sta regalando champagne meravigliosi, ma solo a firma di chi ha saputo interpretarla. Altrimenti, ci troviamo di fronte a bottiglie già “stanche”… Gli straordinari valori (in molti casi prossimi all’11 in entrambi i casi) hanno messo a dura prova i produttori e gli chef de cave, ma il risultato è, nei casi migliori, vini oggi ancora giovanissimi. Da dimenticare in cantina…
Top cuvée: Dom Pérignon Vintage ed Œnothèque, Krug Vintage e Clos du Mesnil, Pol Roger Sir Winston Chruchill, Taittinger Comtes de Champagne**
**= in quest’annata non sono proprio riuscito a selezionare solo tre cuvée…
1995
– Rating ufficiale
– Rating personale
Come successo nelle tre annate precedenti (cronologicamente parlando), anche questa è iniziata con un inverno mite e piuttosto piovoso. Il germogliamento è così iniziato il 6 aprile, quindi una settimana prima della media degli ultimi 5 anni. Sulla fine del mese, però, ci sono state alcune gelate pericolose che hanno colpito diversi vigneti sia nella Marne sia nell’Aube. A seguire, fortunatamente, è arrivato il caldo, che ha portato con sé una fioritura eccellente, ma poi luglio è stato caratterizzato da una curiosa alternanza di caldo torrido e temporali, tanto che gli champenois dicevano che “il rischio di muffe non è stato così alto dal 1958!”. Pertanto, le uve sono state controllate con costanza e attenzione in previsione della vendemmia. Quest’ultima è iniziata il 21 settembre con lo Chardonnay (una settimana più tardi i Pinot) e, grazie a una precedente maturazione molto rapida per via del caldo e un’accurata cernita in fase di raccolta, ha visto arrivare in cantina grappoli eccellenti che facevano prevedere un’annata eccellente. Notevoli i vini da Chardonnay.
Alcol potenziale 9,12, acidità totale 8,95
Resa: 10.986 Kg/ha
Commento personale: bellissima annata, ma solo oggi inizia a rivelare tutto il suo vero valore con champagne a dir poco eccezionali. Forse per questo motivo è stata a lungo sottovalutata, ma a mio avviso è sinonimo di vini di grandissima classe e non meno valore. Qualcuno l’ha paragonata a suo tempo alla 1988: beh, non credo sia così, però, come detto, il valore dell’annata è veramente al top, soprattutto per eleganza.
Top cuvée: Charles Heidsieck Blanc des Millénaires, Louis Roederer Cristal, Veuve Clicquot La Grande Dame Rosé
1994
– Rating ufficiale
– Rating personale
L’inverno piuttosto regolare aveva portato a buoni germogliamento e fioritura, quindi, a seguire, l’estate calda, molto soleggiata e con poca pioggia, rafforzava i presupposti di un’ottima annata, sulla falsariga della precedente. Purtroppo, a ridosso della vendemmia, è piovuto parecchio per 10 giorni, vanificando gran parte delle aspettative: le vigne, molto asciutte per via dell’estate calda e secca, hanno assorbito un’enorme quantità d’acqua. Il raccolto, comunque, ha dato grappoli decenti a quanti hanno iniziato in ritardo rispetto agli altri, garantendo così un’annata decente che la maggior parte degli champenois ha visto buona per gli assemblaggi dei brut sans année (e i vins de réserve), ma quasi disastrosa per i millesimati, soprattutto a causa di una certa carenza di espressività del frutto. I prezzi delle uve, però, ricominciarono finalmente a salire dopo gli anni della crisi.
Alcol potenziale 9,02, acidità totale 8,43
Resa: 9.577 Kg/ha
Commento personale: altra annata che, guardando i parametri, sembra molto, molto buona, invece… è stata la peggiore della decade. Ancora una volta, però, nei casi migliori si è fatta valere la bontà dei vigneti e la corretta conduzione di questi, come dimostrano i tre millesimati che indico qui sotto (Bollinger e Roederer hanno un eccellente patrimonio viticolo che gli assicura quasi la autosufficienza, mentre il Clos de Goisses fa da sempre storia a sé). Curiosamente, in Veuve Clicquot, invece, giudicarono l’annata tutt’altro che disprezzabile sia per la composizione del Carte Jaune, sia – perfino – per mettere via dei più che decorosi vini di riserva.
Top cuvée: Bollinger La Grande Année, Louis Roederer Cristal, Philipponnat Clos des Goisses (prodotto ma mai commercializzato)
1993
– Rating ufficiale
– Rating personale
Come detto, l’annata è stata molto simile alla 1994: stagioni piuttosto regolari, con inverno mite e privo di gelate, germogliamento intorno al 20 aprile seguito, più tardi, da una vigorosa fioritura, poi maturazione eccellente, da grande annata, anche se piuttosto precoce, per via dell’estate calda e secca, ma con pioggia a ridosso della vendemmia. Fortunatamente, alla fine le cose non sono andate così male come la 1994 e in diversi hanno potuto millesimare ottimi champagne. Annata di quantità ma anche di ottima qualità, con Chardonnay veramente eccellenti, mentre i Pinot sono risultati un po’ carenti di corpo.
Alcol potenziale 9,02, acidità totale 8,15
Resa: 10.379 Kg/ha
Commento personale: a guardare i dati, 1994 e 1993 sono praticamente identiche, ma poi la seconda si è rivelata nettamente migliore sul fronte dei millesimati, per non parlare del fatto che diversi di questi si sono poi rivelati eccellenti.
Top cuvée: Dom Pérignon Œnothèque Rosé, Louis Roederer Cristal, Ruinart Dom Ruinart
1992
– Rating ufficiale
– Rating personale
Ancora un’annata decisamente regolare e dall’andamento molto simile alle due che qui l’hanno preceduta (ma che, cronologicamente, la seguiranno…). Anzi, rispetto a queste è mancata la pioggia in vendemmia (anche se ci sono state alcune grandinate in estate), che è stata al limite del precoce (entro settembre era bella e finita), pur avendo dato grappoli in ottima salute. Soprattutto – e ancora – gli Chardonnay, che hanno dimostrato un bel vantaggio qualitativo rispetto ai Pinot. Resa straordinaria, tra le migliori tre del decennio, peraltro limitata dal CIVC a causa della crisi di mercato. Non a caso, con questa vendemmia sono entrate in vigore le nuove regole sul rendimento in uva in vigna e in mosto in cantina al fine di elevare la qualità dei vini.
Alcol potenziale 9,72, acidità totale 7,98
Resa: 11.844 Kg/ha
Commento personale: per molti è stata l’annata di grande qualità tra la 1990 e la 1995, ma, alla fine, è stata superata in numero di millesimati prodotti e, soprattutto, in fama dalla 1993. A mio avviso, però, oggi gli champagne targati 1992, anche se molto, molto interessanti, hanno raggiunto il loro picco qualitativo rispetto a quelli targati 1993.
Top Cuvée: Bollinger La Grande Année, Krug Clos du Mesnil, Moët Vintage Collection
1991
– Rating ufficiale
– Rating personale
L’inverno regolare ha, purtroppo, lasciato poi il posto a una primavera perseguitata dalle gelate: ben tre, il 17, il 21 e il 24 aprile! Questo, ovviamente, si è ripercosso sul germogliamento e anche sulla fioritura, che è stata piuttosto tardiva. Molto buoni, invece, i mesi di luglio e agosto, caldi e asciutti, ma l’avvicinarsi della vendemmia (iniziata esattamente il 30 settembre) ha portato con sé diverse piogge che hanno diluito le uve e dato origine pure alle muffe. Alla fine, comunque, si sono avuti vini più che buoni, soprattutto quelli da Chardonnay della Côte des Blancs.
Alcol potenziale 9,22, acidità totale 7,98
Resa: 11.228 Kg/ha
Commento personale: non sarebbe stata una cattiva annata, questa 1991, ma forse gli champenois erano troppo “spossati” dal fantastico terzetto ’88-89-90 per dedicarsi ai millesimati, pertanto li hanno prodotti in pochissimi… Quei pochi che dovreste ancora riuscire a trovare, però, beveteli senza ulteriori attese!
Top Cuvée: Philipponat Clos des Goisses, Taittinger Comtes de Champagne Rosé, Vilmart Cœur de Cuvée
1990
– Rating ufficiale
– Rating personale
La vera “grande annata”, per molti tra le cinque migliori del secolo, nonché l’ultima di un terzetto consecutivo mai visto prima.
L’inverno piuttosto mite ha visto le viti germogliare quasi un mese in anticipo, ma il mese di aprile ha poi portato con sé delle pericolose gelate il 5 e il 19 del mese, mettendo in serio pericolo il futuro raccolto e, comunque, danneggiando più o meno seriamente ben 12.000 ettari. La fioritura è avvenuta nelle prime due settimane di giugno in un contesto insolitamente fresco, ma, finalmente, l’estate è esplosa con l’arrivo di luglio, segnato da temperature e precipitazioni nella media di stagione, ma eccezionalmente soleggiato: con ben 2.100 ore di sole, è stato segnato il record degli ultimi 30 anni. La maturazione è proseguita al meglio, ma, al contempo, si è preservata l’acidità, così la vendemmia, iniziata la seconda settimana di settembre con gli Chardonnay, ha dato uve superbe qualitativamente e pure in ottima quantità. I vini, poi, si sono rivelati ricchi e molto bilanciati.
Alcol potenziale 10,93, acidità totale 8,07
Resa: 11.963 Kg/ha
Commento personale: la 1990 ha dato vita a grandissimi champagne da parte di tantissimi produttori, grandi e piccoli. Champagne spessi, profondi, strutturati, addirittura opulenti, forse oggi finanche un po’ troppo in alcuni casi, ma comunque mai carenti di finezza. Questo grazie a un livello di maturità (alcol potenziale) semplicemente eccezionale, da record, al fianco del quale si è registrata una freschezza comunque piuttosto elevata. Godibilissimi oggi, questi vini fanno prevedere ancora una lunga vita, quindi, qualora vi capitassero, potete anche… provare a resistere e lasciarli ulteriormente in cantina.
Top Cuvée: Bruno Paillard Le Mesnil, Dom Pérignon Œnothèque Rosé, Krug Vintage, Laurent-Perrier Grand Siècle “Lumière du Millénaire”, Pol Roger Cuvée Sir Winston Churchill**
** = anche in questa occasione, solo tre champagne non sono proprio riuscito a indicarli…
1989
– Rating ufficiale
– Rating personale
L’annata di mezzo del terzetto magico, forse un filino sotto altre due, ma comunque eccellente.
Annata calda e soleggiata, comparabile alle mitiche ’45, ’59 e ’64. Dopo un germogliamento veramente anticipato per precocità, i vigneti sono stati perseguitati dal freddo. Il culmine è stato il 27 aprile, quando una bruttissima gelata ha colpito i vigneti di una buona parte della Champagne, con la Vallée de la Marne e la parte est della Montagne de Reims significativamente danneggiate, mentre la Côte des Blancs si è salvata. A seguire, è arrivato un clima estiveggiante che ha permesso alle piante di ritornare al normale ciclo vegetativo. Ciò nonostante, in molti sono rimasti dubbiosi sul fatto che potesse essere un’annata da millesimati, ma, dopo altre giornate fresche, è definitivamente arrivato il caldo a metà giugno, mantenendosi ininterrottamente un giorno dietro l’altro. Pertanto, la vendemmia iniziata il 4 settembre ha visto uve perfettamente mature. Il Pinot Noir ha svettato pur avendo dimostrato una colorazione sopra la norma quando vinificato in bianco: forse anche per questo motivo è stata definita “l’annata dei rosé”.
Alcol potenziale 10,39, acidità totale 7,25
Resa: 11.619 Kg/ha
Commento personale: nonostante l’acidità non molto alta, soprattutto rispetto alla maturità, gli champagne di quest’annata si sono rivelati in questi ultimi anni veramente notevoli, carnosi e rotondi, soprattutto talmente piacevoli da risultare seducenti. Non so per quanto tempo potranno rimanere ancora in questa fase, ma al momento stanno rendendo giustizia al valore dell’annata, purtroppo non interpretata dai più in chiave millésime e che, da parte degli appassionati, meriterebbe maggiore considerazione. Curiosamente, alcuni (soprattutto gli inglesi) vi hanno trovato un’anima ossidativa, ma per me quel certo fondo di maturità non fa che incrementarne il fascino…
Top Cuvée: Henriot Cuvée des Enchateleurs, Pommery Cuvée Louise, Veuve Clicquot La Grande Dame
1988
– Rating ufficiale
– Rating personale
Annata i champagne eccezionale, una delle grandissime, ma grandissime veramente. Infatti, ha sia l’opulenza della 1990, sia la fresca vivacità della 1996, per questo ha dato vita a champagne assolutamente eccezionali che personalmente adoro. A mio avviso, è questa l’annata top nel ventennio preso in esame in queste tre puntate.
Ma, per ora, non… dico altro perché per l’analisi dettagliata di questa 1988 rimando alla esclusiva degustazione orizzontale dei migliori champagne dell’annata che vedrete su questo sito verso la fine di settembre.
Buongiorno,
sono in possesso di una bottiglia di champagne veuve clicquot presumo del 1988 formato 3 litri.
le chiederei:
c’è modo di sapere effettivamente l’annata?
e se la volessi cedere quanto potrei ricavarne?
grazie per la pazienza e l’attenzione.
ps. avrei anche una bottiglia da 75 cl di ferrari anno 1988, stessa domanda.
grazie
fabio
Buonasera,
difficile dirlo se non mi dice di cosa si tratta? Vintage? In tal caso l’annata è scritta. Oppure è il Carte Jaune/Yellow Label? Il celebre non millesimo della maison… Stessa cosa per Ferrari: è il Giulio? Oppure?
Ho una bottiglia pommery cuvee speciale rose’ vintage 1988
Vorrei sapere quanto vale
Grazie
Buongiorno, ma intende la Cuvée Louise Rosé?
Salve, ho trovato tra alcune mie bottiglie di vino, spumanti e champagne, una bottiglia da 0,75 di champagne Grand Siécle Laurent Perrier 1988 millesime vintage…c’è un mio conoscente che l’ha vista e vorrebbe acquistarla. Nell’eventualità, quale potrebbe essere la sua valutazione? Grazie.
Con l’occasione porgo i migliori Auguri di Buone Festività.
Donato
Buonasera,
se vuole approfondire la questione dei Grand Siècle millesimati può vedere qui:
https://www.lemiebollicine.com/5210-lumiere-du-millenaire-1990-grand-siecle-laurent-perrier/
Pertanto, si tratta di una bottiglia rara, per me da collezione, ma curiosamente sul mercato non vale molto, a mio avviso semplicemente perché… non la si conosce! Fossi in lei non la darei via per meno di 300 euro (ammesso che sia ben conservata), ma personalmente la terrei.
Auguri
Salve,
Sono in possesso di una bottiglia di cose Dom Perignon del 1988, volevo sapere il valore. Grazie
Buongiorno,
immagino si riferisca al Vintage e non all’OEnothèque, giusto? Bene, un Vintage 1988 si colloca intorno ai 300 euro come valore di mercato, ma il valore “affettivo” è anche superiore in quanto si tratta di un’annata eccezionale per lo champagne.
Salve,vorrei chiederle quando uscirà l’annata 2005 di di don perignon e se uscirà,grazie.
Sulle prossime annate di Dom Perignon non posso dire se non che a breve ci sarà il Rosé 2004 e il Rosé P2 1995…
Salve vorrei sapere il valore di mercato di un Monet et Chandon à Epernay Champagne Cuvée Dom Pérignon Vintage 1988 1500Ml. Grazie
Splendida bottiglia, anzi magnum,figlia di quella che ritengo la vera, grandissima annata. Se ben conservata, siamo a non meno di 800 euro…
salve ALBERTO mi saprebbe dire qualcosa in più su questa bottiglia perchè non trovo nulla su quanto potrebbe valere anzi non trovo nemmeno foto di questo Piper Heidsieck 1971
Buongiorno Alberto ho da molti anni alcune bottiglie di champagne,
adesso non so se bermele o cederle.
le ho sempre mantenute in cantina ad una temperatura costante.
cristal 1996
cristal 2000 (presenta una colorazione più’ scura credo che non abbia retto il passare degli anni)
don perignon vintage 1995
don perignon vintage magnum 1988
se vessi intenzione di venderle dove mi consiglierebbe.
e sopratutto come faccio a sapere se sono ancora buone senza aprirle, ci sono indizi
grazie per la disponibilità
Buongiorno,
si tratta di tutti eccellenti champagne con addirittura un capolavoro: DP ’88 in magnum, wow!
Beh, se sono state sempre in cantina, tutte le bottiglie dovrebbero essere in ottime condizioni e, in tal caso, saranno non buone ma fantastiche.
Gli unici indizi possono essere il livello (che non deve essere sceso) e il colore (che non deve essere ambrato). In proposito, del Cristal 2000 dice che ha un colore più scuro: ma cosa intende? Non c’è più la pellicola di protezione della bottiglia?
Non faccio i conti in tasca a nessuno, quindi fosse per me, le godrei tutte! Qualora volesse venderle, invece, consideri che sono il DP 1988 e il Cristal 1996 ad avere un valore importante: case d’asta specializzate o… passaparola!
Buongiorno Alberto,
conservo una bottiglia di Brut Imperial con etichetta : Moet&Chandon
Epernay-France, credo del 1989, non riesco a trovare l’anno, non conservato in cantina, colore
chiaro e non vedo residui, prima di buttarlo le chiedo se potrebbe aver un certo valore ?
Se si a chi potrei proporlo ?
molte grazie
Oddio, buttarlo no: lo stappi! Potrebbe essere una bella sorpresa…
PS: il Brut Impérial è un non millesimato
Io invece ho un Moet & Chandon Brut Imperial, ma in versione millesimata Vintage 1990. Quanto potrebbe valere?
Si riferisce al Vintage 1990 (etichetta scura) o al Grand Vintage Collection 1990 (etichetta nera)?
Etichetta scura, non è il grand vintage (etichetta nera con annata scritta “a mano” in bianco, per intenderci), è apparentemente come il brut imperial classico, ma millesimato, con indicazione dell’annata su una sovraetichetta ovale.
Non è indicata la data di dégorgement.
Cercando su internet non ne ho trovato grandi tracce, mi chiedevo se fosse una edizione limitata.
Sì, il vecchio millesimato, diventato Grand Vintage con il 2000. Tra l’altro, il 1990 è stato riproposto qualche anno fa come Grand Vintage Collection…
Bene, il valore? Non meno di 200-220 euro.
Salve posssiedo una bottiglia di Krug vintage reims del 1982,mi sapreste diire la quotazione. grazie
Wow! Un grande Krug di una grandissima annata. Siamo sui 550-600, se ben conservata, ovviamente.
Grazie..le auguro un buon natale
Grazie, contraccambio!
Buongiorno Sig Lupetti
recentemente mi è stato proposto l’acquisto di un DP magnum 1995,comprensivo di astuccio originale,sempre tenuta in cantina.
quale potrebbe essere il suo valore?
La ringarzio
Saluti
Un grande DP di una grandissima annata. In magnum, poi! Il valore? Attualmente siamo sui 420-480 euro.
Buongiorno…ho una bott di Cristal del 1988, mi sa dire il suo valore attuale? Grazie!!
Se ben conservata, siamo sui 450-500 euro.
Buongiorno sig. Alberto, posseggo delle bottiglie di Lanson Noble Cuvèe del 1988, vorrei conoscerne il valore.
Grazie per la Sua attenzione.
Uno champagne eccezionale, che meriterebbe maggiore considerazione sia da parte degli appassionati, sia del mercato ‘vintage’. Per questo, il valore non è quello che la bottiglia meriterebbe: 150 euro.
Trova la recensione qui:
https://www.lemiebollicine.com/3221-un-grande-champagne-di-una-grande-annata-lanson-noble-cuvee-1988/
Salve ho una bottiglia di Ferrari brut del 1988 natura estate volevo sapere il suo valore grazie
Ferrari Natura Estate?
vorrei sapere per cortesia la quotazione di una bottiglia di champagne Veuve Clicquot 1985 ‘ la gran dame’ etichetta nera.
Grazie.
Un LGD piuttosto rara. Infatti, in quell’annata, peraltro eccellente, ci fu la transizione dalla vecchia bottiglia all’attuale, dalla vecchia etichetta (nera) alla nuova (arancione). E la sua bottiglia fa parte della prima serie, quindi bottiglia ed etichette ‘vecchie’. Se ben conservata, vale sui 280-300 euro. Non è molto, però questo superbo champagne non gode ancora della reputazione (il suo vero valore è largamente sconosciuto) che meriterebbe sul mercato del vintage/collection.
buonasera, volevo conoscere il valore di una dom Perignon 0,75 del 1988. Grazie.
Vintage o Œnothèque?
Buongion Sig. Alberto,
sono in possesso di una bottiglia di Dom Perignon Oenotheqe 1988 (etichetta scura riportante ancora la dicitura Moet et Chandon a Epernay Champagne cuvée Dom Perignon Oenotheque Vintage 1988. per intenderci).
Avrei 3 domande a riguardo:
1. pura curiosità, quanto vale?
2. Ê un’antenata della attuale P2? l’etichetta è tuttavia diversa da quella della foto nella sua orizzonatel del 1988, come mai? . C’è possibilità di risalire all’anno di sboccatura? Essendo un’Oenotheque dovrebbe essere una sboccatura tardiva giusto? dovrebbe aver fatto almeno 15/20 anni sui lieviti? quindi è una bottitglia di che anno? anni 2003/2005?
3. quando sarà il momento più appropriato per berla e goderla appieno?
grazie mille per una sua risposta
Grandissimo champagne! Se ben conservato è fantastico.
Venendo alle domande:
1) non meno di 550-600 euro
2) I primi OE erano una via di mezzo tra gli attuali P2 e P3 e avevano l’etichetta verdina, come immagino sia la sua. Quindi si tratta di dégorgement del periodo che dice lei, nel dettaglio credo 2004, perché poi cambiò etichetta (come quello del mio articolo). Erano i primi OE, ancora non differenziati tra argento e oro (poi P2/P3), per questo l’etichetta era diversa.
3) Ah, bella domanda! Essendo un 1988 ha ancora tanta strada davanti a sé, ma… resistere è difficile!!!
Mi faccia sapere
Buongiorno,
Mi saprebbe dire quanto potrebbe valere un PJ Belle Epoque 1969 Magnum perfettamente conservato?
Sono poi in possesso di una bottiglia di Ruinart, priva di annata, con capsula oro ed etichetta gialla con la scritta “coteaux champenois – chardonnay Blanc de Blancs”.
Ho provato a contattare la cantina chiedendo se potevano fornirmi maggiori informazioni sul vino e su un eventuale valore ma l’unica risposta che ho ottenuto è che il vino è una delle prime Annate del 900 e che se intenzionato a venderlo, la cantina sarebbe disposta ad acquistarlo.
Cosa ne pensa?
Grazie in anticipo
Mi scusi ma non ho capito se ha contattato la PJ o la Ruinart…
In entrambi i casi ha due rarità, ma qual è il loro stato di conservazione?
Se le due bottiglie sono state ben conservate, la magnum di BP può valere più di 1.500 euro (è la terza della sua storia, ma figlia di un’annata eccezionale), mentre il Ruinart è il vino bianco fermo prodotto un tempo dalla maison. Non è quindi uno champagne, ma è molto raro e credo che abbia più di trent’anni (non lo producono più da un pezzo). Ciò nonostante, ha più valore affettivo che monetario…
Mi scusi Signor Lupetti,
1) le annate 2018 come sono, buone annate? Sarebbe una buona operazione invecchiarle un po’ ed avere un buon prodotto tra qualche anno?
2) seconda domanda, mi sa dire come mai non ci sono indicate le annate ad alcune bottiglie che vedo nella GDO? Sono annate correnti?
3)Vede una bella operazione invecchiare una “moet brut imperial rosè”?
Grazie Buone cose 😀
Credi di averle già risposto in un altro post…
Aggiungo solo che è troppo presto per parlare dell’annata 2018!
Salve signor Lupetti, girando per la GDO capita di vedere bottiglie senza l’annata…MOET imperial brut rosè…VEUVE CLIQUOT….PERRIER JOUET…MUMM…come mai? Sono del 2018?
Lei come le vede per invecchiare? Dopo svariati anni avrei un bel prodotto da piazzare?
grazie anticipatamente, cordiali saluti. 😀
Lo champagne si divide tra non millesimati (brut sans année) e millesimati. Quelli da lei citati fanno ovviamente parte della prima categoria, quindi non hanno l’annata.
I non millesimati possono invecchiare per qualche anno, ma non sono né da lungo invecchiamenti, né tantomeno da ‘speculazione’…
comprerò la sua guida 😀 faccio prima 😛
🙂
dunque non posso sbagliarmi su ogni millesimato c’è un’annata…se ho ben capito…?
Esatto!
ah si glielo già detto nell’altra domanda…pardon. Innanzitutto grazie sempre per le cortesi risposte 😀
e perdoni la mia ignoranza 😀
1)Quindi un millesimato è un prodotto migliore?O più importante come vogliamo dire…
2)Quando parliamo di “millesimato” o metodo clacciso” parliamo della stessa cosa?
3)Ho visto una bottiglia di Ferrari: “Giulio Ferrari riserva del fondatore” è un millesimato?E’ un prodotto importante secondo lei? le Ferrari anche se non sono CHampagne(se non erro, almeno che investono anche in Francia, non ne sono a conoscenza) lei come li commenta? E ho visto anche un’altra bottiglia di Ferrari(ferrari perle dove c’era l’annata del 2008 qui c’era scritto Millesimato, gran prodotto secondo lei?
La saluto e la ringrazio…:D
Millesimato è la fotografia dell’annata secondo la visione dello chef de cave, quindi nel rispetto dello stile della maison. È prodotto nelle annate di grande maturità.
Millesimato è prodotto con uve di un’annata, ma poi può essere Metodo Classico (Champenoise nel caso degli champagne…) o meno…
Il Giulio Ferrari è sempre millesimato e non è certo uno champagne (è fatto in Italia…), ma un Trento DOC.
Buon giorno Sig. Lupetti
volevo gentilmente chederle quale fosse a suo giudizzio il miglior Champagne prodotto nel periodo 1989.
Ancorché calda, la 1989 è stata una bellissima annata e oggi gli champagne sono veramente notevoli. Da standing ovation La Grande Dame di Veuve Clicquot, di livello non certo inferiore l’Avize DT di Jacquesson, poi, a seguire, Cristal, Enchanteleurs di Henriot, anche Krug, ma come Collection. Così su due piedi, ma ce ne saranno sicuramente altri che ora mi sfuggono…
Salve a tutti, ho trovato un clos des goisses del 1988 di philipponnat. Bottiglia da 750ml con scatola in legno e certificato. Quanto potrebbe valere? Grazie.
Con la solita premessa circa l’ottimale conservazione, il valore si colloca oltre i 400-450 euro.
Buonasera Sig.Lupetti, complimenti per lo splendido lavoro che svolge.
Mi sono capitate tra le mani 2 bottiglie di taittinger comtes de champagne una Bdb è una Rose entrambe annata 1996.
Condizione perfette.
Quale potrebbe essere il loro valore?
Saluti Simone
Ho una Bottiglia di Bollinger R.D. Magnum 1,5L del 1988 tenuta perfettamente, etichette ancora intatte, ha la bolla, colorazione perfetta. Ho pensato piu volte di venderla ma non l’ho mai fatto. quanto potrei ricavarci?
Accidenti! Una bottiglia… anzi, una magnum d’eccezione. Supera i 1.000 euro.
Mi perdoni ho usato la parola sbagliata, magnum intendevo, la ringrazio buono a sapersi il prezzo, non me lo sarei mai aspettao, sapevo che valeva ma credevo intorno ai 700/800 saprebbe indicarmi anche dove si potrebbe vendere.
Passaparola, case d’asta specializzate…
Buongiorno, mercoledì prossimo dovrò salire da AR Lenoble ; ho chiesto per le bottiglie del centenario ed in Casa sono rimaste disponibili le annate 1982, 1986, 1990, 1996 e 2002, Se dovesse sceglierne una quale mi consiglierebbe fra le 3 annate più vecchie ?
Grazie per la cortese attenzione
Non avrei dubbi, avendoli assaggiati da poco: 1996! E lo dice uno che non ama l’annata…
Buonasera Sig. Lupetti
Quanto può valere una bottiglia di Dom Perignon Magnum 1988?
A vederla è in condizione perfette; capsula, trasparenza e bolla super presente.
Grazie anticipatamente
Un’altra domanda; perché ci sono alcune bottiglie 1988 con etichetta la dicitura vintage e altre millésime?
Qualcuno scrive all’inglese, qualcun altro alla francese…
Parecchio. Se effettivamente ben conservata, all’asta potrebbe spuntare più di 1.000 euro…