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Cuvée de Prestige

Anteprima William Deutz: ecco il 2002!

Come promesso, riprendo con le anteprime e stavolta parlo di Deutz, maison che sta vivendo un periodo di eccezionale interesse da parte degli italiani in quanto nei prossimi...
di Alberto Lupetti

ingresso della maison Deutz

Come promesso, riprendo con le anteprime e stavolta parlo di Deutz, maison che sta vivendo un periodo di eccezionale interesse da parte degli italiani in quanto nei prossimi giorni si sceglierà il nuovo importatore per il nostro paese. Da quando è terminato il rapporto con FB-Trading, si è scatenato un vero e proprio assedio a Deutz, al punto che si sono proposte addirittura una quarantina di aziende italiane per rappresentarla in Italia… Ma ora siamo al rush finale, i candidati si sono ridotti a cinque e a breve sarà annunciato il nuovo importatore. Vi terrò aggiornati.

A ogni modo, durante i miei ultimi viaggi in Champagne non potevo certo mancare una capatina proprio da Deutz, innanzitutto per fare un saluto e due chiacchiere all’amico Fabrice Rosset (presidente della maison), ma anche per assaggiare qualcosa.

Michel Davesne durante la degustazione
Chef de cave poco incline alle luci della ribalta, Michel Davesne è il garante dello stile e della qualità degli champagne Deutz.

Insieme a Michel Davesne, l’ottimo chef de cave, abbiamo assaggiato prima diversi vins clairs, tutti targati 2013 (annata veramente notevole, più l’assaggio e più ne sono convinto, quindi, quando sarà, avremo eccellenti champagne!), quindi siamo passati alle bollicine Deutz. Ho chiesto espressamente di iniziare con il Brut Classic, il sans année di casa: è uno champagne che gode di un’eccellente reputazione, ciò nonostante non riesce a convincermi, tanto che è sempre mancato nella guida Grandi Champagne, sostituito dal più riuscito Extra Brut. Lo champagne è impostato alla finezza e alla grande freschezza, risultando alla beva immediato e godibile. Però lo chef de cave dichiara essere proprio questo il loro obiettivo, specificando che si tratta di uno champagne di “architettura seriosa ma accessibile”. Ecco, nella prossima edizione della guida ce ne dovremo ricordare (gli champagne vanno assaggiati tenendo sempre ben presente l’obiettivo stilistico del produttore, altrimenti si rischiano ingiuste bocciature), anche se è incredibile come la stessa identica base con due dosaggi diversi porti a risultati clamorosamente distanti tra loro. In effetti, Davesne rivela che “dosaggi diversi portano a vini con dimensioni ben diverse”. È un discorso che avevo già fatto con un altro chef de cave, il buon Didier Mariotti di Mumm

Arriva poi il momento delle anteprime, la Cuvée William Deutz 2002, che ora vedremo in dettaglio, e l’Amour de Deutz Rosé 2005. Si tratta di una novità clamorosa che dovrebbe essere presentata a fine anno, ma per ora preferisco non parlarne ancora in dettaglio in quanto ritengo che questo champagne sia, ancora e pienamente, in una fase non ottimale. Però sto solo rimandando il discorso a un secondo assaggio, fondamentale di fronte a uno champagne tanto innovativo per la maison. Che, però ha sempre dimostrato di saper fare particolarmente bene con i rosé. Insomma, abbiate solo ancora un po’ di pazienza…

momento della degustazione deutz
Abbiamo iniziato la degustazione con alcuni vins claris della vendemmia 2013, che si preannuncia eccellente.

Veniamo, dunque, alla cuvée de prestige di Deutz, l’etichetta di punta della maison che omaggia il fondatore. Fu voluta nel 1959 dal di Jean Lallier-Deutz (nipote di René Deutz), che la lanciò nel 1961 ma con poco successo per via dell’habillage troppo scuro. Poi le cose son cambiate e oggi la Cuvée William Deutz si presenta con un’etichetta molto elegante e una bottiglia particolare che è stata poi via via estesa a tutta la gamma. È realizzata con una forte base (mai meno del 55%) di Pinot Noir cui si aggiungono una buona parte di Chardonnay e un tocco (intorno al 10%) di Pinot Meunier: è quindi uno dei rarissimi champagne top de gamme a impiegare anche il Meunier, sconfessando così con i fatti quanti vogliono questa varietà il parente povero delle altre due. I vini sono tutti fermentati in acciaio, svolgono sempre la malolattica e, dopo l’imbottigliamento, lo champagne matura non meno di otto anni sui lieviti, ma, dopo il dosaggio (9 g/l) rimane a riposare ulteriori sei mesi in cantina prima della spedizione.

Fabrice Rosset presidente di Deutz
A un certo punto si è unito a noi Fabrice Rosset, presidente della maison di Aÿ. Quando ha acquistato Deutz, la famiglia Rouzaud non poteva fare scelta migliore per la sua conduzione!

bottiglia champagne Cuvée William Deutz 2002Cuvée William Deutz 2002
60% Pinot Noir, 30% Chardonnay, 10% Pinot Meunier
dég. feb. 2014 – Naso fresco, soprattutto molto dinamico, giocato su note fruttate tropicali  e agrumi, oltre a un intrigante spunto di pain d’épices e una soffusa speziatura. Bocca rotonda, bella, ancora molto fresca, levigata, croccante di frutto, molto coerente con l’olfatto. Sfodera uno sviluppo decisamente gustoso e chiude in un contesto costantemente segnato dalla freschezza, nonché molto pulito e corroborato da ritorni fruttati.

Colpisce il fatto che, nonostante sia stato appena degorgiato (l’abbiamo assaggiato il 14 aprile 2014), questo champagne si presenti già molto buono, godibilissimo, molto meno “immanente” rispetto alle ultime annate di questa stessa etichetta. Ecco, è proprio questo l’aspetto più sorprendente quando si pensa che è un 2002, annata osannata ma a mio avviso un po’ troppo materica e sotto tono quanto ad acidità (ricordo che la media è stata pari a 7 g/l), pertanto ritengo che sia uno champagne da premiare sia perché esprime il reale valore dell’etichetta, sia perché rappresenta una delle migliori espressioni di questa annata.
Voto: 94/100

La degustazione si è chiusa con una chicca, la Cuvée William Deutz 1988, ma… la vedremo un’altra volta!

bottiglie Deutx della nostra degustazione
La nostra degustazione: si riconoscono il Brut Classic e, nella bottiglia trasparente, la novità più clamorosa, l’Amour de Deutz Rosé 2005. Ma ci sarà tempo e modo di parlarne…

www.champagne-deutz.com

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