Anteprima Perrier-Jouët: Edition Première, la Belle Èpoque “diversa”
Avrebbe potuto giustamente riposarsi sugli allori il buon Hervé Deschamps, chef de cave di Perrier-Jouët, e continuare il suo paziente lavoro, iniziato nel 1993 come settimo chef de cave della maison di Epernay. D’altronde, oltre a mantenere su livelli di eccellenza gli champagne di Perrier-Jouët, Hervé ne ha anche creato uno nuovo, il Belle Èpoque Blanc de blancs, che si rifà alla natura della prima annata (1964) di questa elegantissima cuvée. Però Hervé è curioso, appassionato di gastronomia, sempre alla ricerca di raffinati abbinamenti per i suoi champagne, soprattutto allegro e simpaticissimo. Quindi, non poteva certo accontentarsi e rimanere fermo…
Durante la vendemmia del 2007, Hervé decise che non avrebbe dato vita a nessuna delle tre Belle Èpoque, pertanto anche le uve migliori sarebbero confluite nei due non millesimati, il Grand Brut e il Blason Rosé. Però, lo chef de cave si rese anche conto che sarebbe stato un peccato fare questo pure con le uve dei due pregiati lieux-dits di Cramant (Bourons-Leroy e Bourons du Midi), quelli da cui nasce la Belle Èpoque Blanc de blancs. Allora, cosa fare? Così, a Hervé è venuta un’idea geniale: provare a fare una Belle Èpoque diversa. Una Belle Èpoque unica e irripetibile, prodotta secondo l’intuizione dello stesso Hervé di volta in volta, quindi solo quando la vendemmia lo avrebbe ispirato e con un assemblaggio deciso al momento in base alle caratteristiche delle uve.
Questa volta, avendo a disposizione lo Chardonnay dei due lieux-dits, lo champagne sarebbe certamente stato a forte prevalenza di questo, ma abbinato a un po’ di Pinot Noir. Un Pinot Noir particolare, però, non solo accuratamente selezionato nel villaggio di Vertus (solitamente usato in Perrier-Jouët per produrre il vino rosso per i rosé…), ma anche brevemente macerato sulle bucce per dargli un colore tipo quello dei vins gris di qualche secolo fa. Quindi, non un rosé, ma… qualcosa di diverso, di particolare. Appunto.
Questa Belle Epoque particolarissima, battezzata Edition Première 2007, è stata prodotta in quantità estremamente limitata, ha maturato cinque anni sui lieviti ed è, come abbiamo visto, una tantum, quindi ‘rischia’ di diventare un pezzo da collezione. A ogni modo, domani sarà ufficialmente presentata da Antinori, ma nel frattempo, avendo avuto la fortuna di assaggiarla in anteprima, ve la racconto…
Belle Èpoque Edition Première 2007
10% Pinot Noir, 90% Chardonnay
Naso certamente nel fil rouge della linea Belle Èpoque, ma anche diverso. È vivace, brillante, nonché grasso di nocciola a tradire la forte componente di Chardonnay. Man mano, però, ecco anche una fine florealità e la tipica mineralità.
L’assaggio rivela del tutto la singolarità, l’unicità di questo champagne: è morbido, finissimo nella bollicina (sembra quasi un demi-mousse) e sfodera una singolare e non meno dinamica trama che unisce la frutta secca a una florealità che ricorda il geranio, il tutto su un fondo tendente al maturo. Lo sviluppo, poi, è pieno e ampio, mentre il finale, veramente molto lungo e persistente, rivela pure uno spunto di frutto rosso in un contesto fresco.
Rischio di ripetermi, ma è uno champagne particolarissimo, una Belle Èpoque ‘alternativa’, ma anche gustosa, divertente, piacevole, tanto che più lo bevi e più ti piace…
Ma, più d’ogni altra cosa, si esalta a tavola con la grande cucina di pesce.
Voto: 94/100
Che dire? Innanzitutto che è uno champagne dai forti contrasti, tra il grande Chardonnay di Cramant e il Pinot Noir di Vertus macerato. Inoltre, non è assolutamente uno champagne per tutti, anzi è per certi versi elitario, ma indubbiamente coinvolgente. D’altronde, nasce proprio per essere diverso, unico, visto che se ci sarà un’altra BE in edizione speciale (Deuxième?) sarà certamente diversa. A me, però, è piaciuto tanto, anzi, mi ha affascinato, da qui il premio dell’elevato punteggio…
Marchesi Antinori, tel. 055/23595, www.antinori.it