Lanson Millésime: tradizione d’eccellenza
Nella gamma Lanson è l’etichetta meno conosciuta, ma credo che alla fine sia la più interessante in quanto si muove sempre su livelli di eccellenza e si propone a un prezzo a dir poco concorrenziale. Sto parlando del Vintage, quindi del millesimato tradizionale della maison, un assemblaggio tendenzialmente paritetico (le percentuali possono variare un pochino a favore di una varietà o dell’altra a seconda dell’annata) di Pinot Noir e Chardonnay prevalentemente Grand Cru. Non sbaglia un colpo questo champagne, tanto che le ultime due annate (2004 e 2002) ci hanno rispettivamente colpito in entrambe le edizioni della guida Grandi Champagne, ma anche la il Gold Label 1999 non è certo stata da meno. E volendo andare ancora più indietro nel tempo con altre annate? Beh, è possibile…
Infatti, giusto un anno fa, Lanson lanciava la Vintage Collection, quindi le annate più vecchie di questo eccezionale champagne. Si tratta di bottiglie, anzi prevalentemente di magnum, provenienti dalla vinothèque della maison, gelosamente custodita da Jean-Paul Gandon, lo storico chef de cave che è il vero artefice e il rigoroso garante dello stile Lanson. A proposito del simpatico M. Gandon, l’ultima volta che l’ho incontrato, non molti giorni fa, mi ha detto “oramai la barba si è fatta bianca, quindi è quasi ora di ritirarsi…” e, non a caso, dal febbraio dello scorso anno Hervé Dantan (ex Mailly Grand Cru) lavora al suo franco pronto a riceverne il testimone quando sarà. A ogni modo, la Vintage Collection è l’ennesima creazione di Gandon, dopo le Noble Cuvée e la linea Extra Age (XA). Le bottiglie sono conservate sur pointes (quindi a testa in giù, ancora con i propri lieviti ma già ‘remuate’, N.d.A.) e sono per lo più preparate su ordinazione: degorgiate a mano, ognuna assaggiata dallo stesso Gandon, quindi tappata e ‘vestita’ manualmente. Per curiosità, lo scorso anno, a ottobre, un lotto dell’intera Vintage Collection (1976-1977) è stato aggiudicato a un’asta per 36.000 euro.
Bene, degli champagne di questa esclusivissima linea ho avuto modo di parlare dell’eccezionale 1988, mentre nella guida Grandi Champagne 2014-15 abbiamo recensito l’opulento 1990, insomma forse le due annate ‘migliori’. Nel corso della mia suddetta ultima visita, però, al termine della degustazione Jean-Paul Gandon ha voluto farmi regalo e mi aperto una magnum di 1976, la prima annata! Eccola…
Vintage Collection 1976
47% Pinot Noir, 53% Chardonnay
(uve dai Cru di Avize, Cramant, Trépail, Le Mesnil, Verzenay, Mailly, Bouzy, Ambonnay, Mareuil e Dizy)
dég. dic. 2013 – Olfatto complesso, giustamente maturo, con tanta torrefazione, note fumé e un frutto acidulo ma zuccherino (Gandon parlava di ‘mirabelle’, quindi susina), oltre a uno spunto di fico e dolcezze che ricordano tanto il panettone. Bocca incredibilmente fresca, tesa e minerale, tanto, ma solo dopo un attacco ancora di torrefazione, quasi a dare ideale continuità con l’olfatto. Sviluppo pieno, addirittura opulento, su note di cioccolato bianco, agrumi canditi e continui ritorni minerali, quindi ecco uno slancio acido travolgente che porta a un gran finale e ti fa addirittura definire questo champagne ‘giovanissimo’.
Forse una delle più belle espressioni, se non ‘la’ più bella di questa annata tutt’altro che facile, che per certi versi ricorda tanto la 2003…
Voto: 97/100
Alla fine una chicca: il video nel quale lo stesso Jean-Paul Gandon – che non ringrazierò mai abbastanza… – racconta questo grande champagne!
Duca di Salaparuta – tel. 091/945201 – www.duca.it
Si è vero, Lanson e’ poco conosciuta come Maison, ma l’impegno che sta mettendo per farsi scoprire dal grande pubblico, sicuramente porterà dei risultati. Le dirò, ho assaggiato l’anno scorso il vintage 76 all’anteprima della presentazione della collezione al Theatre di Bordeaux durante Vinexpo e concordo pienamente con lei sulle valutazioni date, c’è l’ho ancora impresso in testa…..
Cosa assai rara e destinata a pochi fortunati, visto l’esiguo numero di bottiglie a dire il vero, ma che si è ripetuta al recente vinitaly con la degustazione del 1985 sempre magnum, il cui responso è stato a dir poco commovente! Mi piacerebbe poi avere anche un suo parere sull’Extra Age.
Cordiali Saluti
Ho seguito negli anni la nascita e lo sviluppo della linea XA e devo dire che si tratta di ottimi champagne, ma forse un po’ troppo da appassionati per via della loro maturità di fondo. Nella prima edizione della guida, poi, avevamo recensito il Brut e il nuovo (per allora) Rosé, mentre nell’ultima c’è il Blanc de blancs. Che, ritenevo fosse il migliore della serie, invece, dopo averlo riassaggiato nel corso dell’ultima visita, trovo si sia fatto un po’ troppo maturo. Così, alla fin fine, il più riuscito sembra proprio il Brut, anche alla luce della seconda uscita, di cui ho parlato qui: https://www.lemiebollicine.com/3802-lanson-extra-age-lottima-seconda-edizione/
Però, personalmente, non riescono a colpirmi al cuore, pur essendo indubbiamente molto ben fatti dal bravissimo Gandon.
Pertanto, sottolineo ancora una volta come la perla di Lanson credo proprio che sia il Gold Label, quindi il classico millesimato, tra l’altro forte di un prezzo a dir poco competitivo, seguito dalla linea Noble. Insomma, sì, proprio i meno conosciuti…
Io o ereditato da mio bisnonno una modesta collezione di champagne e vini a me sconosciuti ma o fato una ricerca e sembrerebbe che siano rari faccio qualche nome lanson millesime 1985, louis roedere reimis maison fondee en 1776 , e tanti altri ancora tra vini e brendi se qualcuno fosse in terra stato io vendo tutto si fa una valutazione. Rimango in attesa di una vostra risposta Cordiali saluti. Occasione unica
Per favore mandi un elenco preciso e foto alla mail guida@lemiebollicine.com