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Millésime

Louis Roederer 1990 Blanc de blancs: senza parole!

Più assaggio gli champagne Louis Roederer e più mi piacciono; non solo, più visito la maison e mi faccio lunghe chiacchierate con lo chef de cave Jean-Baptiste Lécaiollon...
di Alberto Lupetti

degustazione Blanc de blancs 1990

Più assaggio gli champagne Louis Roederer e più mi piacciono; non solo, più visito la maison e mi faccio lunghe chiacchierate con lo chef de cave Jean-Baptiste Lécaiollon e più rimango stupito dall’eccellenza di questa realtà champenoise. Tra l’altro, Louis Roederer non solo è una delle pochissime maison ancora in mano ai discendenti del fondatore, ma è addirittura l’unica in mano a una sola persona: Frédéric Rouzaud, discendente diretto di Louis Roederer.

vigneti champagne louis roederer
Il Blanc de blancs è prodotto solo con uve di Le-Mesnil e Avize (50/50) e queste ultime sono addirittura biodinamiche.

Questa pregiata maison di Reims è arcinota per il Cristal, ma gli appassionati la conoscono bene (e la apprezzano) anche per il sans année Brut Premier, per me tra i migliori – se non il migliore… – della categoria. Poi, però, sono in pochi a conoscere i Vintage, che si confermano puntualmente eccellenti, come riscontrato anche nelle degustazioni di tutte e due le edizioni della guida Grandi Champagne con il Brut e il Rosé ai quali, proprio nell’edizione 2014-15, si è aggiunto anche il Blanc de blancs. Si tratta del meno conosciuto dei tre, al punto che si potrebbe parlare di ‘champagne di nicchia’, ma credo che sia anche il più affascinante dei tre, soprattutto alla lunga.

Blanc de blancs prima del restyling
Ecco com’era il Blanc de blancs prima del recente restyling. Le bottiglie da me assaggiate erano tutte con la nuova etichetta in quanto tenute in cantina prive di habillage.

La decisione di proporre uno champagne da sole uve Chardonnay (anche se la produzione è piccolissima: circa 8.000 bottiglie) nasce dalla volontà della maison di far capire l’espressività delle proprie vigne e, nel caso, anche la finezza, l’elegante mineralità dei terreni della Côte des Blancs attraverso l’espressione di due Grand Cru d’eccezione: Le-Mesnil e Avize in unione paritetica.
Per la cronaca, i vigneti di quest’ultimo sono attualmente in biodinamica e qui faccio una domanda, rivolta soprattutto ai ‘talebani’ del vino: chi è il più grande produttore biodinamico di Champagne? Beh, è proprio Louis Roederer, oggi con ben 60 ettari in questo regime! Spiega Jean-Baptiste Lécaillon che lo hanno fatto “per capire” e che non sono interessati né a comunicarlo, né ad alcun tipo di certificazione perché “oggi è così, ma non possiamo dire cosa succederà domani”.
Queste uve, poi, sono parzialmente fermentate in tini tronco-conici di legno (per il 20-30%, a seconda della vendemmia) con periodico bâtonnage, tutti i vini non svolgono mai la malolattica, quindi il tiraggio avviene con una liqueur atta a produrre una pressione leggermente più bassa della canoniche 6 atmosfere, quindi si tratta di un demi-mousse. Al termine di una maturazione sui lieviti di 5 anni, allo champagne è applicato un dosaggio di 8-10 g/l dopo il dégorgement, quindi riposa ulteriori 6 mesi in cantina.

Jean-Baptiste Lécaillon
L’amico Jean-Baptiste Lécaillon, chef de cave e direttore generale della maison. È a lui, con il pieno supporto della proprietà, che si deve l’eccellenza di Roederer che si sta perpetrando (se non crescendo…) anche negli anni più recenti.

Bene, ricordo che, durante una delle mie frequenti visiti alla Louis Roederer, Jean-Baptiste mi chiese se avessi voglia di assaggiare qualcosa di particolare. Era estate, faceva caldo ed ero pure stanco, così gli risposi “Mah, non saprei, ma fai tu…”. Si allontanò per ritornare con una bottiglia singolare, una di Blanc de blancs 1990… Bene, rimasi talmente colpito che, quando possibile, me lo fa sempre riassaggiare. Anzi, mi fece dono di una queste bottiglie eccezionali che ho conservato in cantina ‘aspettando l’occasione’. Occasione che nona arrivava mai finché decido di portarla con me in un dei miei posti del cuore, il ristorante Stella d’Oro di Soragna, del grande Marco Dallabona. Qui l’ho assaggiato con lo stesso Marco e Angelo Capasso, ovvero Mr. Squisito, al fianco di una superba selezione dei suoi salumi tra cui una Coppa della Bassa semplicemente stratosferica!

champagne Blanc de blancs 1990Blanc de blancs 1990
100% Chardonnay
dég. 1996 – Ed ecco questo sontuoso 1990 dal colore dorato e dalla bollicina finissima, che al naso si propone opulento, denso, fitto, ma levigato nella sua freschezza. È certamente la mineralità a essere protagonista, ma ci sono pure tante grassezze di nocciola e spezie dolci, oltre a un tocco fungino che riporta alla fascinosa maturità propria dei grandi champagne d’annata. La bocca è ricchissima, profonda, spessa, ma animata da un’acidità spettacolare, matura il giusto da affascinare sul frutto, giustamente dolce, anche grassa prima dello slancio sapido. Chiude massiccio – in coerenza con l’annata – ma senza mancare mai di eleganza, nonché lunghissimo. Un grande.
Voto: 94/100

Se, tra i tre brut millesimati di Roederer, il Vintage è un vino immediatamente appagante nella sua vinosità e il Rosé conquista per la gustosa e raffinata interpretazione della tipologia, il Blanc de blancs è forse il più sofisticato dei tre, quello più da appassionati, se mi si passa il termine, soprattutto perché questo champagne non rivela completamente il suo valore da giovane e lo fa solo con gli anni. Tanti, come dimostra questo 1990 che, tra l’altro, si propone come una delle migliori espressioni di questa vendemmia, in molti casi perfino troppo opulenti. Come detto, non se ne produce tanto di questo Blanc de blancs, quindi non fatevelo scappare. Almeno una volta…

Coppa della Bassa
Angelo Capasso non sbaglia un salume e anche la sua Coppa della Bassa si rivela superba. Soprattutto se al fianco di una grande champagne come questo Blanc de blancs 1990.
Gli champagne Louis Roederer sono distribuiti in esclusiva da:
Sagna – tel. 011/8131632 – www.sagna.it

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