Bollinger La Grande Année 1999… in magnum!
Mi è sempre piaciuta l’annata 1999 in Champagne e, nonostante sia stata considerata “calda”, i suoi champagne mi hanno immancabilmente conquistato. Così, è con una certa eccitazione che mi è capitato di condividere una magnum di Bollinger La Grande Année 1999 insieme ad alcuni cari amici: Federico Angelini, Alessandro Scorsone e Daniele Tagliaferri (tutti con me nella guida Grandi Champagne), nonché Luigi Parise, titolare di quegli incredibili pub romani che rispondono al nome di Ris Cafè e Morrison’s Pub.
Giusto un anno fa, sempre con il buon Federico, avevamo avuto modo di assaggiare una bottiglia di questo champagne, grande di nome e di fatto, di cui potete leggere la recensione e tutti i dettagli relativi alla stessa La Grande Année. Qui, invece, vediamo un po’ com’è andata la degustazione di questa superba magnum, ferma nella mia cantina da non meno di 6 anni, se non ricordo male.
La Grande Année 1999
63% Pinot Noir, 37% Chardonnay
dég. lug. 2007 – Come al solito, il naso di questo champagne conquista immancabilmente e immediatamente: è bellissimo, affascinante, assolutamente rappresentativo dell’etichetta, grasso, finemente dolce, elegante, ma pure giocato su note fruttate di pera e, soprattutto, un’espressione “lievitosa” che riporta con piacere ai Bollinger della migliore tradizione. L’assaggio è rotondo, ovvero ancora grasso, affascinante nel passare da note vegetali alla frutta secca (nocciola) e ancora alla grassezza (burro). Non sembra avere una netta acidità, ma è un’impressione perché l’acidità c’è, solo che è ben dissimulata da una spiccata eleganza. Ritoni di pera sul finale e gustosa chiusura sapido/minerale completano il quadro di uno champagne di raro equilibrio, forse anche troppo, ma indubbiamente piacevolissimo.
Voto: 93/100
Sì, leggendo il punteggio, molti potranno rimanere un po’ sorpresi, aspettandosi almeno un punticino in più rispetto alla bottiglia… Beh, devo dire che anche io sono rimasto sorpreso per primo (di solito la magnum vale tra 1 e 3 punti in più rispetto alla bottiglia), ma alla fine, ragionandoci, tant’è. E ne do conto: il vino di questa magnum era godurioso, tutto da bere, ma anche molto, molto equilibrato. È apparso incredibilmente fresco, non tanto per via dell’acidità, quanto proprio per la vitalità, l’eccezionale forma dello stesso vino, certamente aiutato dal formato magnum. Così, se la bottiglia si mostrò più complessa, più matura, più sofisticata, la magnum mi è sembrata decisamente più immediata e fruibile, al punto che mi viene un dubbio: avrei dovuto aspettare ancora un paio di anni per farle raggiungere quella fascinosa maturità? In nome della complessità sì, in nome del piacere spensierato no. Ma stiamo spaccando il capello in quattro: è stata una bevuta memorabile!
A questo punto non oso immaginare cosa possa essere il diretto discendente, ovvero l’R.D. 1999 in magnum…
Gruppo Meregalli – tel. 039/2301980 – www.meregalli.it
Sarei lieto di avere un vostro consiglio visto che sono in possesso della stessa magnum della degustazione se è il caso di aprirla a breve o di aspettare ancora un po’ fino alla piena maturità. Al momento preferirei aspettare ancora qualche anno. Grazie come sempre complimenti per gli articoli straordinari che ci regalate.
Buongiorno,
dipende da lei, o meglio dai suoi gusti. Come ho scritto, se lei è un appassionato, pertanto ama gli champagne un po’ maturi, le consiglio di aspettare, anche un paio d’anni. Se, invece, dovesse prediligere l’immediato piacere di uno champagne, beh, allora può godere subito di questa splendida magnum! A proposito, ma il dégorgement è lo stesso?
Si il degorgement e quasi lo stesso Ottobre 2007 per quanto riguarda la magnum , mentre è di luglio una gran anne rose 1999 in bottiglia normale. Per quanto riguarda la magnum ho deciso di aspettare ancora un po’ , mentre per la rose non saprei , purtroppo non una grande esperienza sui rose di questo livello non vorrei mai che si rovinasse. E quindi venuto il momento per la rose o anche quella può aspettare . Grazie mille per i consigli.
A questo punto, mi sento di consigliarle di lasciare ancora in cantina la magnum e godersi alla prima, “giusta” occasione la bottiglia di rosé…
Mi faccia sapere