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Cuvée de Prestige

Champagne d’autore: il Clos di Veuve Fourny

All’estremità sud della Côte des blancs, nel villaggio Premier Cru di Vertus, Veuve Fourny è un produttore di tradizione famigliare la cui opera oggi è portata avanti dai...
di Alberto Lupetti

maison vve fourny e fils

All’estremità sud della Côte des blancs, nel villaggio Premier Cru di Vertus, Veuve Fourny è un produttore di tradizione famigliare la cui opera oggi è portata avanti dai fratelli Charles ed Emmanuel. Anzi, sono proprio i due fratelli ad aver impresso una svolta alla produzione, soprattutto sotto il profilo qualitativo, con Emmanuel a ricoprire il ruolo di chef de cave dopo gli studi in Borgogna e Charles che si dedica alla parte commerciale e di comunicazione. Li conosco da tempo e i loro champagne mi piacciono molto, ma devo recitare il mea culpa perché da un paio di anni li ho un po’ persi di vista. E mi dispiace. Ma conto di rimediare al più presto.

Emmanuel e Charles Fourny
Emmanuel e Charles Fourny, i due fratelli che con passione e bravura conducono queste bella realtà familiare di Vertus.

Non molto tempo fa è capitata a Roma Chiara Giovoni e non potevamo non vederci di fronte a un bicchiere di champagne! Appuntamento all’Enoteca Achilli al Parlamento, dove ci ha accolti il titolare, l’amico (nonché componente dello staff di degustazione della guida Grandi Champagne) Daniele Tagliaferri. Si parla e, naturalmente, si assaggia, prima l’anteprima della Cuvée 737 e poi… Beh, stavamo bene, volevamo assaggiare ancora qualcosa, anche perché Daniele ci stava deliziando con alcune prelibatezze del suo ristorante, allora… Ricordo di avere una bottiglia in macchina: la prendo, la mettiamo in fresco e, quando pronta, eccola nei nostri bicchieri. Si tratta della top cuvée di V.ve Fourny, il loro blanc de blancs millesimato frutto esclusivamente delle uve del clos che possiedono attiguo alla sede.

terreno vigneto lavorato con cavallo
Il clos è condotto in maniera la più naturale possibile, al punto che il terreno è lavorato con il cavallo.

Il motto di V.ve Fourny è “une famille, un clos, un premier cru”, a sottolineare la tradizione familiare, la territorialità di Vertus e, appunto, il clos. Si tratta di un piccolissimo vigneto chiuso dentro le mura della maison e piantato su suolo di pura craie. Un vigneto che la famiglia possiede dal XIX secolo e che è intitolato all’antica abbazia di Vertus (Faubourg Notre Dame) costruita dopo l’incendio del 1167. Queste uve sono vinificate e maturate in barrique secondo il più puro stile borgognone e la maturazione in bottiglia si protrae per nove anni. Dopo il dégorgement, lo champagne, prodotto in quantità limitata con bottiglie numerate, è dosato da extra-brut. Abbiamo assaggiato la bottiglia n. 00598, ma ora lascio la parola a Chiara che ci sintetizza le impressioni della nostra degustazione.

champagne di punta di V.ve Fourny
Dalle uve del clos nasce lo champagne di punta di V.ve Fourny, tirato in quantità limitata, con le bottiglie numerate.

bottiglia champagne vve fourny e filsCuvée du Clos “Fg Notre Dame” 2000
100% Chardonnay
Una perla rara di Champagne, per le uve provenienti non solo da un grande villaggio come Vertus, di cui manifesta tutta l’espressività. Si tratta, infatti, di un vino eccezionale prodotto da una vigna racchiusa da mura, un clos appunto, luoghi rarissimi e ambiti nella viticoltura champenoise. In questa vigna privilegiata ed esposta a sud-est, le viti non solo poggiano sul terreno gessoso, ma ne sono circondate: le pietre di craie che costituiscono i muretti favoriscono una maturazione unica dei grappoli, grazie alla creazione di un vero e proprio microclima eccezionale, effetto del riverbero del sole e della parziale protezione dal freddo delle piccole mura.

Ciò che colpisce di questo champagne peculiare è indubbiamente l’intensità e la complessità non appena si avvicina il calice. Il perlage oro carico svela note di composta di frutta gialla, pasta di mandorle, rotondità di spezie dolci ma soprattutto una bella freschezza che si apprezza nella vigoria col passare dei minuti. L’assaggio sorprende per potenza e farebbe pensare a una qualche carenza in eleganza, ma è solo una suggestione iniziale, perché lo Chardonnay è interpretato nella sua qualità più cremosa e ricca dove la finezza è la trama di un arazzo dallo stile nobile. Il profilo si tende tra struttura vigorosa e grande tensione minerale, la pienezza non lascia indugi alla raffinatezza e se il finale di miele di eucalipto seduce, la sapidità che fa brillare il sorso accompagna un finale di freschezze, anche grazie alla sapiente scelta del dosaggio extra-brut.
Voto: 90/100

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