Anteprima: la nuova Cuvée 737 di Jacquesson
È passato poco più di un anno dalla presentazione in anteprima della Cuvée 736 di Jacquesson, però, essendo a fine anno, ci aspettavamo la successiva l’anno prossimo… Invece, ecco arrivare la nuova cuvée non millesimata della maison di Dizy, la 737. Che, ovviamente, segue la nuova filosofia di “Grand Vin de Champagne” dei fratelli Jean-Hervé e Laurent Chiquet, quindi vigna in pieno regime organico, fine assemblaggio di vini di diverse parcelle, nessun filtraggio, dosaggio da extra-brut.
Ricevendo il testimone dalla 736, la nuova Cuvée 737 è ovviamente basata sull’annata 2009, a proposito della quale e dei suoi vini gli Chiquet commentano: “L’annata è iniziata con un inverno secco e molto freddo. La primavera invece è stata mite, senza gelate ma molto piovosa, favorendo così gli attacchi di oidio. Fortunatamente, l’estate è stata poi calda e secca, lasciando prevedere una grande annata. Lo stato sanitario dei grappoli era perfetto, con un livello di maturazione simile a quello della 2002. L’acidità, invece, nettamente più debole rispetto al 2008, è però stata largamente sufficiente a garantire un eccellente potenziale di invecchiamento.
Le degustazioni dei ‘vins clairs’ nella primavera successiva hanno confermato la qualità dei mosti: Chardonnay ricchi e strutturati, i Pinot Noir ampi e lunghi e i Pinot Meunier realmente eccezionali, nella franchezza e nel frutto. Insomma, il 2009 è stato veramente l’ottimo millesimo sperato e ha associato maturità e precisione”.
Un’annata ben sopra le aspettative, insomma, che segue una veramente eccezionale, rivelando però piacevoli sorprese, a quanto pare. A livello di curiosità, vi dico che Richard Geoffroy mi ha confessato che nel 2009 ha fatto un grandissimo Dom Pérignon… Vedremo.
Ma torniamo a questa Cuvée 737. Come consuetudine di Jacquesson, i mosti sono stati fermentati in botte con frequenti bâtonnage, poi assemblati con il 30% di vins de réserve, composti in parte dai vini dell’annata 2008 e in parte dagli stessi assemblaggi delle Cuvée 735 e 736. L’imbottigliamento, senza alcuna filtraggio, infine, ha portato al tiraggio di 239.456 bottiglie, 9.672 magnum e 350 jeroboam.
Cuvée 737
27% Pinot Noir, 43% Chardonnay, 30% Pinot Meunier; dosage 3,5 g/l
dég. mag. 2013 – Bel naso, vivace, anzi pieno di energia verrebbe da dire, certamente freschissimo, netto e deciso nella sua espressione agrumata che poggia su una grande mineralità. La netta sensazione è che sia meno complesso del precedente, ma anche più pronto, più immediatamente piacevole. La bocca è rotonda, quasi morbida, di attacco fruttato bianco, fresco e gustoso, che poi si sviluppa e va a chiudere sui ritorni agrumati. Insomma, l’assaggio conferma esattamente l’impressione olfattiva: è un vino non molto complesso, ma decisamente piacevole, tutto da bere. Credo che la quantità e la qualità del Pinot Meunier alla fine si facciano sentire, portando, appunto, a questa impostazione. Che, però, alla fine funziona…
Voto: 89/100
Una precisazione: la Cuvée 737 non sostituisce, ma affianca nel listino la 736, tuttora venduta dall’importatore italiano. Pertanto il mio consiglio è di acquistare e dimenticare in cantina la tuttora giovanissima 736 (che promette una longevità da record…), acquistare e godere subito questa 737, già piacevolissima.
Non ho mai nascosto la mia predilezione per Jacquesson (è una delle mie maison preferite) e i fratelli Chiquet hanno fatto centro ancora una volta!
Pellegrini – tel. 035/781010 – www.pellegrinispa.net
Buongiorno
farò come dice, terrò la bottiglia della cuvée 736 a riposo. La controetichetta indica un dégorgement novembre 2012,quindi qualche annetto dovrebbe già averla.
Saluto cordialmente
Gianfranco
Ne vale la pena, mi creda.
Buona domenica
Complimenti per l’articolo, quindi secondo lei che potenzialitá di durata e o evoluzione ha il 737? Potremo ancora berlo tra 8/10 anni correttamente conservato?
Grazie
Grazie. Beh, alla fine la 2009 (annata sulla quale è basata la 737) si è rivelata molto, molto buona, anche sul fronte del potenziale di invecchiamento, quindi una vita di 10 anni per questo Jacquesson è facilmente prevedibile. Nel corso dell’anno dovrei riuscire a fare un’altra verticale di 7xx con i fratelli Chiquet, quindi sarò più preciso in futuro…
Alessandro,
intanto ci tengo a fare i più sentiti e sinceri complimenti per gli articoli. Scrittura appassionata, ma supportata da grande conoscenza ed esperienza, senza minimamente far cadere le cose dall’alto. Davvero molto apprezzato.
ho commentato questo post perché avrei da chiedere un consiglio:
sono un giovane (25 anni) appassionato di vino e mi accingo a tirare il collo al mio primo Jacquesson -un 737- (ho letto infatti tutti gli articoli riguardanti i fratelli Chiquet) e mi chiedevo con cosa andasse bene abbinarlo…
Per quanto possa essere un po’ criticabile, on si tratta di un vero e proprio “pasto” o cena con abbinamento, bensì tutto ruota intorno al vino, ma mangiar solo grissini forse è un po’ troppo…
Grazie, rinnovo ancora i mie complimenti!
Alessandro? Magari Alberto…
Grazie delle belle parole, che fanno sempre molto piacere!
La 737 è forse l’etichetta più pronta, più immediatamente piacevole della serie Cuvée 7xx, pertanto la vedo benissimo da sola, a mo’ di aperitivo…