Gioiello per pochi: Jebroboam 2002 by Cristal
Lo champagne è non solo il più grande vino al mondo, il più longevo e il più versatile, ma anche il simbolo della gioia, della festa, il sugello per eccellenza dei momenti importanti, finanche la rappresentazione del lusso. Così, suo malgrado, è costretto a subire anche delle autentiche storture, soprattutto nel caso delle etichette che si son trovate a estremizzare questo concetto… Giustamente, le maison sfruttano abilmente il fenomeno (son pur sempre aziende che devono fare profitto, quindi, se trovano ‘terreno fertile’, ben venga!), proponendo edizioni e/o formati particolari che sono da un lato e certamente fenomeni di marketing, ma dall’altro non vengono mai meno alla loro qualità, alla loro reputazione di eccellenza costruita nel corso dei decenni. Un paio di esempi? Il mathusalem di Dom Pérignon, tirato in soli 200 pezzi per annata e rifermentato interamente nel grande flacone da 6 litri (quindi niente transvasage…) e lo stesso formato di Cristal 2000, prodotto solo nell’occasione del nuovo millennio. In Proposito, proprio il Cristal è con tutta probabilità il primo di questa singolare categoria di “champagne VIP” e così ecco la maison di Reims proporre ancora una volta qualcosa di eccezionale legato all’etichetta inventata nel 1876 da Louis Roederer II per lo zar Alexandr II…
L’annata 2002 è stata una delle grandi in Champagne. Qualcuno parla addirittura di eccezionale, come nel caso proprio della Louis Roederer. È stata caratterizzata da temperature uniformemente calde, senza eccesso di sole e di calore, con un clima estremamente mite in inverno. Inoltre, si è registrato un leggero deficit di pioggia (circa 20%) durante il ciclo vegetativo, oltre a notti fresche e un vento fresco e asciutto da Nord-Est nel mese di agosto-settembre… Insomma, tutte condizioni straordinariamente favorevoli che hanno contribuito a una maturazione ideale dell’uva e a una bella concentrazione dei sapori. La vendemmia iniziò il 12 settembre con lo Chardonnay e le uve furono caratterizzate da una concentrazione media di zucchero superiore all’11% di alcol naturale.
Così, nel 2002, non poteva non nascere il Cristal, anzi, credo che per lo chef de cave Jean-Baptiste Lécaillon il Cristal 2002 sia finora il suo gioiello più prezioso. Come avviene tradizionalmente per l’etichetta, selezionò le migliori uve di proprietà da sette villaggi Grand Cru, che poi ha vinificato parzialmente il tini tronco-conici di quercia e, a seguire, non ha fatto svolgere la malolattica. L’assemblaggio ha visto la classica, leggera predominanza di Pinot Noir sullo Chardonnay, per un rapporto di 55/45.
Ho avuto la fortuna di assaggiare il Cristal 2002 diverse volte, sia in bottiglia, sia in magnum, ed effettivamente devo convenire con Jean-Baptiste che lo ama tanto. Ma ha ancora bisogno di tempo, tanto, perché è uno dei 2002 (invero pochi, perché gli altri sono tutti già ben pronti se non addirittura tendenti al maturo…) oggi estremamente giovani. Si propone all’olfatto ampio e invitante, anzi seducente nel suo morbido spessore. Apre le danze con una sinuosa nota dolce sotto la quale si muovono il frutto (pesca e melone bianco), la florealità e una vena minerale. Tutto sempre molto fresco, nonché ben fuso ed equilibrato, soprattutto molto piacevole, tanto che invoglia a rimetterci continuamente il naso. La bocca è nuovamente piena e spessa, o meglio cremosa, ma è più austera rispetto al naso, nel senso che è qui che emerge la giovinezza del vino. L’attacco è segnato da intense note agrumate che ricordano il pompelmo rosa, quindi sale in cattedra una vivace mineralità pietrosa che dona dinamismo all’assaggio. Finale sapido di rimarchevole lunghezza con piacevoli ritorni fruttati. Elegantissimo e davvero molto buono. Fama meritata.
Voto: 95/100
Ebbene, di uno champagne tanto prezioso, la maison ne ha tirato anche una piccola quantità nel formato jeroboam, tenuto giustamente a maturare più a lungo sui lieviti.
Un Cristal di particolare valore che ora è proposto con un habillage a dir poco eccezionale e parimenti prezioso.
Ecco il “Jeroboam 2002 by Cristal” diventa così un gioiello che lascia la consueta veste per sposare una vera e propria armatura di oro poudré a 24 carati realizzata dall’artista Di Méo. Che, in proposito, ha dichiarato: “Immaginando la jeroboam per Cristal, vedevo solo la luce del vino custodita da un ‘flacone’ trasparente e possente per le sue dimensioni. Nessuna ombra sulla bottiglia, bensì dei riflessi portati da un ‘un sole’. Da questa idea è nata una rete dal disegno preciso come un gioiello a fior di pelle. Maglie a forma di medaglione incastonate direttamente sul vetro per creare una montatura preziosa e unica in ciascun dettaglio”.
Pertanto, il jeroboam di Cristal è contenuto in una sorta di gabbia imperniata su un medaglione che è il simbolo della Louis Roederer. Il tutto è realizzato interamente a mano, richiedendo per ogni pezzo quattro giorni di lavoro da parte di due maestri orafi e ben dodici specialisti di mestieri diversi, tutti coinvolti a plasmare i settecento metri di nastro di ottone in bagno d’oro 24 carati e poi effettuare addirittura centocinquantotto punti di saldatura in argento necessari per costruire quattrocento di questi pezzi d’opera. Tanti, infatti, ne sono previsti di “Jeroboam 2002 by Cristal” in tutto il mondo, di cui duecento nel 2013.
In Italia pare ne arriveranno sei, ma sul prezzo c’è ancora il massimo riserbo.
Sagna – tel. 011/8131632 – www.sagna.it
IL RISTORANTE RINALDI AL QUIRINALE è UNO DEI 6 FORTUNATI ITALIANI CHE HA LA BOTTIGLIA!!! 🙂
Buon per loro…
😉
Salve Signor Lupetti,
Su alcuni siti specializzati si parla di 17000 sterline, può essere una cifra verosimile?
Per lei qual è il valore della bottiglia, e soggetto ad aumentare nel tempo?
Grazie dell’attenzione
Marco Sincalli
Sì, visto che nell’Europa Continentale siamo sui 18.000 euro… Però ci riferiamo a quella con la ‘gabbia’ in oro, perché quella normale (senza gabbia) vale invece sui 3.000 euro. E certamente sarà uno champagne destinato ad aumentare di valore, anche la bottiglia e la magnum… D’altronde si è trattato di una grandissima annata, soprattutto per il Cristal.
nel 2016, in vendita a Mikonos (supermercato vicino aeroporto, alla modica cifra di 16’531,96€).
ho fatto una foto xè non ci credevo….
Ci creda, ci creda. È un pezzo raro e prezioso, quindi non proprio a buon mercato, se poi ci aggiungiamo la location… tombola!
Anche al caffè Torino ne possediamo una in ottime condizioni del 2002 prezzo all’asta
Invece di metterla all’asta, perché non organizzare una serata al calice?