Modella d’eccezione per 6 abiti straordinari: Bruno Paillard Brut Première Cuvée
La Dame du Vin per Lemiebollicine
Estremamente interessante e curiosa l’idea di Bruno Paillard di fare degustare il suo champagne “multimillesimato” attraverso la presentazione di dégorgement in anni differenti. La maison Paillard, fondata nel 1981 proprio da Bruno, possiede ora 26 ettari di vigne, suddivisi in 50 parcelle, coltivate a Chardonnay (36%), Pinot Noir (35%) e Meunier (29%). Del totale di queste parcelle, ben 12 ettari complessivi sono classificati Grand Cru. Bruno Paillard applica nei suoi vigneti una viticulture raisonnée, nel senso che cerca di limitare il più possibile l’utilizzo dei diserbanti e di sostanze chimiche, avvalendosi invece di sistemi di coltivazione rurali, usa ancora l’aratro, effettuando vendemmie rigorosamente manuali e utilizzando nei suoi champagne solo il mosto fiore, quello della prima pressatura.
Monsieur Bruno ha sempre ritenuto di grande importanza dare al consumatore finale tutte le informazioni corrette sui suoi vini, ed è per questo che, sin dal 1985, scrive in modo chiaro sul retroetichetta delle sue bottiglie la data di dégorgement, la sboccatura, ossia il momento in cui la bottiglia di champagne, alla fine del remuage, viene liberata dagli lieviti che hanno conferito al vino aromi e sentori particolari. Il momento della sboccatura viene deciso dallo chef de cave dopo il periodo di affinamento previsto dal disciplinare, a cui, molto spesso, si aggiunge quello voluto dalle maison per dare una maggiore caratura allo champagne. È incredibile constatare come e quanto, il dégorgement effettuato in differenti momenti, distanti anche anni gli uni dagli altri, conferisca caratteristiche organolettiche completamente diverse, nonostante vi siano in ogni caso delle sensazioni di base comuni.
Il Brut Première Cuvée, che Alberto ha già raccontato in diversi dégorgement su questo sito, è ottenuto, generalmente, dall’assemblaggio di 40/45% di Chardonnay, più il 40/45% di Pinot Noir e, infine, il 10/15% di Pinot Meunier. I vins de réserve intervengono per una percentuale che va dal 20 al 50%. È stato proposto in sei dégorgement diversi all’ultimo Vinitaly dallo stesso Monsieur Bruno presso lo stand dell’importatore Cuzziol.
Pertanto, andiamo subito al momento tanto atteso: la passerella è pronta, gli ospiti sono arrivati, si sta per aprire il sipario…
Dégorgement 09/2012
Si presenta con un invitante profumo di frutti di bosco, di pesca appena tagliata, di susina. È baldanzoso nel bicchiere e nei profumi. Note di primavera giocosa con una mineralità appena percettibile. Al palato è freschissimo, piacevole, giovane e molto audace. Un contenuto incredibile di tanta joie de vivre.
Per intenderci, un Jean Paul Gaultier giocato sui toni ammiccanti della provocazione.
Ottimo, ma decisamente indicato per un pubblico giovane.
Voto: 88/100
Dégorgement 05/2010
I profumi di frutta sono ancora ben delineati e freschi. La nota di susina ha il sopravvento rispetto alle altre. È forse un po’ più “composto” rispetto al primo, anche se non manca di quella vivacità giovanile tanto piacevole. Il tessuto e la trama si fanno leggermente più importanti. E anche la persistenza ne beneficia in modo gradevole. Il sorso è più rotondo e meno spigoloso. Bella la freschezza agrumata che si chiude con un ricordo di scorza di limone e un accenno di cedro.
Sfila un Dolce & Gabbana dalle stampe mediterranee, con colori caldi e, a volte, anche prepotenti.
Può piacere, oppure no, sicuramente non lascia indifferenti. Non solo per giovani!
Voto: 89/100
Dégorgement 04/2008
Ouverture deliziosa con un naso ricco di petali di fiori, rose in particolare, che chiudono l’olfatto in una morsa di velluto. Accattivante senza essere lezioso, in bocca esprime maggiore complessità rispetto ai precedenti. Piccoli sussurri di mela verde, di ananas, matura e pronta, che si trasformano man mano in un invitante accenno di marzapane e spezie dolci. Si comincia ad avvertire il grande lavoro di affinamento e i dettagli, quelli che fanno la differenza, risaltano a tutto tondo.
In passerella il gioco cromatico di Blumarine, dalle stoffe preziose e rassicuranti, con quel ventaglio di colori pastello che sembra non debbano mai finire.
Il gioco si fa più interessante…
Voto: 89/100
Dégorgement 07/2002
I riflettori si fanno più luminosi, la musica si alza di un tono, il colore assume maggiore intensità rispetto ai precedenti e la platea si scalda. Semplicemente meraviglioso al naso con una speziatura elegantissima e una base minerale ineccepibile. Il profumo di frutta secca gioca a rimpiattino con quello di litchi e quando si trovano è una semplice meraviglia. Sorso pieno, di tanta materia, di freschezza assoluta data da un’equilibratissima mineralità. Persistenza, eleganza, finezza, mentre si fanno strada anche note di piccola pasticceria e di agrumi che sempre, costantemente, si avvertono in modo continuo ma diverso.
Signore e signori, a voi l’eleganza e l’eccentricità di Coco Chanel.
Quando l’età non conta, quando la preziosità dei tessuti si sposa con la classe delle linee, quando, avere uno Chanel nel guardaroba, diventa un sogno senza tempo.
Ma basta uno champagne, per sognare.
Voto: 91/100
Dégorgement 07/1997
L’oro nel bicchiere mi induce a pensare che quanto è stato versato abbia la saggezza degli anni trascorsi meditando in solitudine. L’impatto olfattivo è davvero potente e la prima parola che mi viene alla mente è austero. Piccole note di tostatura si fanno strada, alternandosi ad accenni di incenso. Non vuole giocare questo champagne, non ne ha tempo e voglia. Rigoroso il sorso, si ammorbidisce leggermente verso la fine, dove appaiono note di tabacco dolce e un piccolo risveglio di primavera con note agrumate (sempre loro) per chiudersi in un finale senza appelli.
In passerella: Armani e i suoi tagli simmetrici, le sue forme squadrate e la sua essenzialità. Elegante, di poche parole e merletti, e di tanta sostanza.
Cosi è se vi pare. Altrimenti prendete un altro bicchiere…
Voto: 90/100
Dégorgement 09/1992
L’ultima uscita, quella che conclude la magnifica kermesse di oggi. Il colore è ancora più intenso e preludio di trama raffinata ancorché semplice. Guardo e riguardo le invitanti stelline di cristallo che frammentano il bicchiere rendendolo quasi un gioiello luminoso. Arriva al naso con netta precisione, senza farsi troppo notare ma rimarcando, con questa finta noncuranza, la sua importante presenza. Il giovane frutto ha lasciato spazio a una confettura perfetta di ananas e passion fruit. Il pan di spezie e il marzapane solleticano il mio olfatto sino a renderlo schiavo di cotanta stregoneria. Devo staccare… mi sto innamorando.
Prendo due minuti di pausa e chiudo gli occhi. Placo i sensi e procedo all’assaggio. Un turbine di sensazioni fino ad allora sopite si risveglia al richiamo di un tessuto fitto ma leggero, lavorato su un telaio di freschezza e fragranza, palpabile nei suoi giochi asimmetrici e improvvisi eppur armonici, eleganti. Le spezie dolci incrociano la piccola pasticceria, lasciandole la precedenza, per poi riprendere il loro cammino e i canditi e l’uva passa passeggiano, a braccetto, con note leggere di distillato, o meglio, il ricordo che ne resta quando il bicchiere è vuoto. Un drappo di voile di seta che si interseca magistralmente dando vita ad una immagine di sobria eleganza aristocratica senza rivali.
Quelle bonheur…!
Non ho dubbi, la sfilata è stata chiusa da un Valentino Vintage, non servono parole per descriverlo, basta guardarlo e perdersi fra le sue pieghe preziose.
E non me ne vogliano i signori Francesi, quando la classe c’è ed ha sostanza, non ci sono confini che la racchiudano. Dopotutto loro continuano ad avere lo Champagne.
Voto: 92/100
Parola di Dame.
Cuzziol
tel. 0438/4564
www.cuzziol.it
Molto bella l’idea di offrire in degustazione le diverse sboccature e una bella prova per la cuvée base di Paillard. Molto simpatico l’accostamento con l’alta moda. Complimenti Dame!