Grand Siècle, uno champagne d’eccezione
Ho già avuto modo di parlare della cuvée de prestige di Laurent-Perrier, proprio in occasione della degustazione di Les Réserves, massima espressione di questo champagne svelata in occasione dell’evento per il bicentenario della maison di Tours-sur-Marne.
Ho raccontato della sua creazione da parte del grande Bernard de Nonancourt, della filosofia che sta dietro a questa cuvée, ma ho anche anticipato che sarei tornato sull’argomento per parlare della straordinaria verticale che ha avuto luogo quello stesso giorno.
Una verticale che ha abbracciato quasi tutti i Grand Siècle prodotti per concludere trionfalmente con il primo, il capostipite della serie. Cinquant’anni di champagne che rappresentano la testimonianza vivente del genio di un uomo che, appena terminata la II Guerra Mondiale (dove aveva svolto un ruolo attivo), rinfondò Laurent-Perrier, mettendosi in gioco in prima persona e affidando il ruolo di chef de cave allo champenois Édouard Leclerc, all’epoca enologo in Lanson (la mamma di Bernard era una Lanson).
Fu con lui in cantina che nacque il Grand Siècle, dalla convinzione dei Bernard de Nonancourt che “la cuvée de prestige è la sintesi delle nostre capacità. Di più, è la nostra ragione d’essere”. Ed è ancora il grande Bernard a raccontare come prese forma questo champagne: “all’epoca, tutte le cuvée de prestige erano assemblate con i vini di una sola annata. Così, mi dissi che avremmo dovuto fare di meglio e sviluppare l’assemblaggio supremo selezionando ‘il meglio del meglio’. E lo facemmo innovando, con i vini di tre annate eccezionali che avrebbero dato vita a un nuovo stile, fatto di una genuina combinazione di finezza e potenza. Naturalmente, Pinot Noir e Chardonnay devono essere della stessa, eccezionale qualità (di soli 11 Grand Cru, come avviene tuttora N.d.R.). Per avere tutto ciò, io e Leclerc aspettammo tre annate eccezionali – 1952, 1953, 1955 – quindi imbottigliammo: era un’idea tutta nuova e sapevo che sarebbe stato difficile far capire alla gente questo champagne”.
Per la bottiglia, invece, in L-P si ispirarono a una bottiglia-decanter in uso alla corte di re Louis XIV, caratterizzata da un collo allungato, ma naturalmente fu scelto il vetro scuro per la sua realizzazione, mentre il nome lo si deve addirittura al generale Charles De Gaulle. Il Grand Siècle debuttò finalmente nei primi anni ’60, affiancandosi a mostri sacri come Dom Pérignon, Cristal e Comtes de Champagne.
La nuova cuvée de prestige di casa L-P fu la prima di una serie di grandi champagne “inventati” da Bernard de Nonancourt e ancora oggi è prodotta con la medesima filosofia che soli tre chef de cave si sono tramandati negli anni, sempre sotto l’occhio vigile di Bernard. L’unico cambiamento in questi anni è stato il passaggio dalla vinificazione in legno all’acciaio (e alla fermentazione a bassa temperatura), avvenuto nel 1979.
Si trattò di un’altra innovazione voluta da Bernard, perché se è vero che i tini di acciaio avevano fatto la loro comparsa in Champagne già da diversi anni, invece la fermentazione a bassa temperatura rappresentava una novità.
Grand Siècle
bottiglie sur point con bouchon liège; dégorgement 18 ott. 2012; dosage 0 g/l
1997-1996-1995 (magn.)
Naso fresco e molto tostato, denso, con leggere note grasse e di torrefazione. Spunti marini e di erbe aromatiche per un insieme di grande fascino e complessità. Bocca piena e ampia, davvero fresca e pervasa da un’anima minerale. Il vino ha volume, ma sa essere sempre elegante, e finisce per rivelarsi appieno sul finale, rotondo, fruttato, con una lunga scia minerale. Puro piacere.
Voto: 95/100
1996-1995-1993 (magn.)
Vino denso ma un po’ chiuso all’olfatto. Rispetto al precedente sembra abbia più materia, maggiore profondità, ma ancora da esprimersi. Ha fini sentori di erbe aromatiche e dolcezze fruttate che riportano proprio all’uva. Assaggio sulla stessa falsariga, prima asciutto e minerale, poi fruttato. Vino materico, ma sempre giocato sulla finezza, soprattutto ancora in piena evoluzione. Ne vedremo delle belle!
Voto: 94/100
1990-1988-1985 (magn.)
Caspita che bicchiere! Godurioso ed elegantissimo allo stesso tempo, molto tostato sul fronte del caffè e con affascinanti spunti marini, oltre a un fondo di erbe aromatiche. Al palato è ancora molto elegante, nonché freschissimo, decisamente minerale, compatto, o meglio, concentrato di energia a pervadere tutta la bocca. Chiusura finemente agrumata. Incredibile quanto sembri – e sia – ancora giovane… (d’altronde la 1988 è un’annata da “dimenticare” per altri 20 anni).
Voto: 96/100
1988-1985-1982 (magn.)
Naso rotondo e succoso, di chiara matrice fruttata e sentori di erbe aromatiche, che sembrano un po’ il fil rouge della serie al fianco della mineralità. Quest’ultima si propone finissima, oltre a delicate dolcezze. Bocca fresca, ma più “leggera” rispetto ai tre precedenti, forse maggiormente insistente sul frutto. Per questo è uno champagne meno complesso e profondo, ancorché immediatamente gradevole.
Voto: 90/100
1985-1982-1981 (magn.)
Approccio olfattivo pieno ma delicato, coerente con lo stile Grand Siècle anche per via delle tostature ad accompagnare la mineralità, che qui si fa più marina. Chiare note di torrefazione. Assaggio improntato alla freschezza, ma un po’ “incanalato”, ovvero con la materia fruttata a correre a centro bocca e la mineralità spostata sulle laterali. Finale agrumato. Vino comunque in bella forma.
Voto: 89/100
1982-1979-1978 (magn.)
Naso fitto, disegnato da fini erbe aromatiche, tostature stavolta più “verdi” e una torrefazione ora più grassa. Bocca fine e rotonda, anche croccante di frutto e snella di mineralità, in altre parole molto, molto gustosa. Bella chiusura brillante, addirittura luminosa, ancora di frutto e mineralita, perfettamente fusi insieme, e di sviluppo molto, molto lungo. Ottimo champagne, eccezionalmente piacevole.
Voto: 95/100
1979-1978-1976 (bott.)
Olfatto inizialmente un po’ chiuso, ovvero compresso su mature grassezze e dolcezze di caramella mou. L’assaggio è, invece, decisamente singolare per la contrapposizione tra la riproposizione di queste sensazioni olfattive e una vibrante freschezza di stampo minerale, che riesce a donare allungo e persistenza al vino. Però, alla fine, non mi convince del tutto…
Voto: 88/100
1975-1973-1970 (bott.)
Naso rotondo, ma soprattutto davvero elegante, in bell’equilibrio tra frutto e mineralità, oltre alle tipiche erbe aromatiche e ai sentori di torrefazione, anche stavolta grassi, ma più delicati. Finissime dolcezze e marcata sensazione di freschezza, non dimenticando che… il vino ha pur sempre una quarantina d’anni! Bocca perfettamente simmetrica, elegante ed equilibrata. Pertanto, il vino, pur non presentando picchi, conquista per il perfetto equilibrio complessivo. Bel finale minerale a suggellare quello che alla fin fine è proprio un grand vin!
Voto: 96/100
1970-1969-1966 (bott.)
Bell’olfatto grasso, pervaso da tostature, note di torrefazione, una simpatica vena acidula e una grande sensazione di vinosità. È attraente più che semplicemente affascinante, forse anche perché sembra un grand vin de Bourgone, un Mersault segnatamente. Bocca vivace, anzi energetica, stavolta più “champagnosa” che vinosa per via della tipica mineralità. Più che altro, però, questo champagne colpisce per l’assoluta perfezione fatta di brillantezza, freschezza, gusto, lunghezza. Notevole, insomma.
Voto: 97/100
1955-1953-1952 (magn.)
Il primo Grand Siècle della serie e…wow! Elegantissimo e di una freschezza incredibile, è l’emblema dello stile L-P, legato allo Chardonnay sul versante del frutto e della mineralità, profondissimo a toccare ancora le note di caffè, ma più sulla polvere che sulla grassezza dei chicchi. Bocca simmetrica, rotondamente materica, gustosamente giocata ancora una volta tra frutto e mineralità. Finale profondo nella sua complessa finezza. Un capolavoro.
À la santè de M. Bernard de Nonancourt!
Voto: 99/100
Considerazioni finali
Certamente, questi champagne sono stati assaggiati in quelle che ritengo le migliori condizioni possibili, ovvero lunga maturazione sui lieviti, dégorgement al momento e nessun dosaggio. Chissà come sarebbe andata se avessimo assaggiato le medesime bottiglie ma degorgiate all’origine e poi lasciate maturare con il proprio dosaggio (dégorgement historique). Avremmo avuto a che fare con vini diversi, più maturi, forse anche più affascinanti per un appassionato, ma le condizioni di degustazione scelte dallo chef de cave Michel Fauconnet ci hanno permesso di apprezzare i Grand Siècle nella loro massima purezza. Quasi, e dico quasi, com’erano all’origine…
Tra l’altro, questa lunga maturazione ha permesso di beneficiare della chiusura con tappo di sughero (bouchon liège), ottimale per una lenta ossidoriduzione, e, in proposito, in L-P scelgono solo sugheri di altissima qualità selezionati dalla stessa maison in maniera maniacale, in modo da scongiurare ogni problema di sorta. Infine, non vorrei mancare di sottolineare che tutti questi Grand Siècle assaggiati hanno evidenziato una bollicina splendida, sempre finissima, e un roccioso fil rouge stilistico.
Attualmente, il Grand Siècle sul mercato è frutto delle annate 1999-1997-1996 e sta dimostrando tutto il suo valore anno dopo anno. Infatti, se nella guida Grandi Champagne (LINK) ha raggiunto agevolmente i 92/100, penso che ora già valga di più, sempre considerando che ha una lunghissima strada di fronte a sé. Insomma, non bisogna avere fretta approcciando una bottiglia di Grand Siècle, anche se capisco perfettamente che conoscere le annate in assemblaggio sarebbe cosa graditissima. Non riesco proprio a comprendere, infatti, perché la maison non le dichiari in controetichetta (come fa, ad esempio, Cattier con il Clos du Moulin, anch’esso assemblaggio di tre annate)… Far comprendere al grande pubblico il concetto di cuvée de prestige senza annata non è facile, ancor di più lo è spiegare la filosofia dell’assemblaggio delle tre annate e lo stesso Bernard de Nonancourt tutto questo lo sapeva bene.
Io, nel mio piccolo, c’ho provato…
D&C – tel. 051/6172777 – www.dec.it
Salve, giorni fa – viste le favorevoli condizioni d’acquisto praticatemi – mi sono concesso un Grand Siècle, arrivato in enoteca nel mese di giugno.
Ora, trattandosi di un sans anneé – caso più unico che raro nei top gamma – vorrei sapere, se lei ritiene possa trattarsi del medesimo assemblaggio -1996/1997/1999 della bottiglia da Voi recensita nella guida 14/15, che si è guadagnato 94/100.
Grazie mille!
Buongiorno,
ottimo acquisto! È un grande champagne che meriterebbe maggiore considerazione… Ma forse proprio il fatto di non dichiarare le tre annate lo rende meno appetibile ai più. In proposito, non si tratta di un sans année, ma di un multivintage. Anzi, è l’emblema del multivintage, su tre annate.
Venendo alla sua domanda, penso di sì, dovrebbe trattarsi ancora dell’assemblaggio ’96/97/99.
Buonasera dott. Lupetti, io sono in possesso di bottiglie di laurent perrier rose importato dalla ditta Carpano di Torino. Ha l’etichetta verde e non so se è a causa del tempo e poi il contenuto è di cl 77 . Non penso che abbiano valore visto che senza annata ma penso che siano molto vecchie. La bottiglia ha la forma allungata , forse in gergo è Enrico quarto. Grazie
Come detto nel caso della vecchia bottiglia SC di Bollinger, i non millesimati non riescono a spuntare valori apprezzabili, a meno si tratti di bottiglie veramente particolari. Valore affettivo a parte, ovviamente, e nonostante la sua bottigliata una ‘chicca’. Mi spiace…
Buonasera,
vorrei sapere il valore di una bottiglia di champagne Lanson pere&fils vintage 1953 extra quality.
Grazie mille in anticipo
Buonasera,
con bottiglie tanto vecchie la conservazione è fondamentale, ciò nonostante il vino potrebbe essere molto evoluto.
Ciò premesso, posso ipotizzare un valore di 150-200 euro. Non di più. Purtroppo.
Esiste un modo tramite il distributore / numero lotto di verificare le annate di assemblaggio ? Un enoteca ha in offerta questo champagne, mi ha detto che ce l’ha da un po’ di anni, che faccio ? Mi fa uno sconto del 40% rischio di comprare uno Champagne vecchio ? Grazie
La maison non vuole dichiarare le tre annate in assemblaggio. Io le dichiaro sempre perché le chiedo allo chef de cave, che, però, non è mai troppo ‘felice’ di rivelarle… E credo sia questo l’unico limite di questo champagne: non avendo l’annata in etichetta, da molti non viene percepito come un ‘top champagne’. Quale invece è e senza dubbio.
Invece, a proposito dei sui dubbi sullo ‘champagne vecchio’, ricordi che una cuvée de prestige come il Grand Siècle non può che giovarsi dell’invecchiamento. A patto, ovviamente, che questo invecchiamento avvenga in condizioni ideali. L’enoteca, però, dovrebbe rappresentare una garanzia in tale senso.
Visto il forte sconto, fossi in lei lo prenderei, a patto che conosca il gusto degli champagne tendenti al maturo. Quanto può essere maturo questo GS? Può farsi un’idea vedendo l’estetica dell’etichetta, ma un’eta certa la si può avere solo dopo aver stappata in base al codice solitamente impresso sul tappo.
Grazie per il consiglio, l’etichetta è perfetta. Le farò sapere il codice
Ottimo!
Gentilissimo,
ieri sera ho stappato….splendida bollicina, fragrante, agrumato, minerale al naso, note di tostatura ( che non dovrebbe avere in teoria non avendo fatto legno ) in bocca pieno, ancora molto fresco e interminabile…che dire… pare non sintire l’età.
Chiederò all’enoteca se ne ha ancora, mi è piaciuto molto.
Il codice è A8UEO può cortesemente farmi sapere di che triennio si tratta ?
Grazie del consiglio iniziale e garanzie in anticipo se vorrà farmi sapere le annate di questa cuvée.
GV
Grazie del suo consiglio, complimenti per il sito, ho agito, quando stappo le farò sapere il codice del tappo ed ovviamente le mie osservazioni sul vino.
Saluti
Attualmente vi sono conservate le annate 2007 e 2007, mi sembra ci sia un errore…
Ha ragione, ottimo occhio! Correggiamo subito. Ovviamente è 2007 e 2008…
Grazie
Gentilissimo,
ieri sera ho stappato….splendida bollicina, fragrante, agrumato, minerale al naso, note di tostatura ( che non dovrebbe avere in teoria non avendo fatto legno ) in bocca pieno, ancora molto fresco e interminabile…che dire… pare non sintire l’età.
Chiederò all’enoteca se ne ha ancora, mi è piaciuto molto.
Il codice è A8UEO può cortesemente farmi sapere di che triennio si tratta ?
Grazie del consiglio iniziale e grazie in anticipo se vorrà farmi sapere le annate di questa cuvée.
GV
Sicuro del numero 8?
Si, il numero 8 è molto chiaro, il codice è nella parte alta del fungo, se mi da una mail le mando una foto.
Grazie
GV
La mandi a guida@lemiebollicine.com
Grazie
Fatto, ha ricevuto ?
Buonasera,
scusi il ritardo, ma tra fine lavori della guide e viaggi…
Bella bottiglie, molto rara. Conservazione perfetta, con livello appena basso. Se non ha subito shock, sarà notevole.
Il valore? Non meno di 450-500 euro…
Buongiorno sig. Lupetti, innanzitutto le rinnovo i miei complimenti per il sito e la fantastica guida che ormai è quasi la mia bibbia dello Champagne.
Le scrivo per chiederle delle informazioni appunto sulla Grand Siècle, so che l’articolo è vecchio ma è l’unico pertinente.
Recentemente per il mio compleanno mi è stata regalata una magnum di GS ( presumo di annate 99′ 02′ 04′ ) , secondo Lei per quanti anni dovrei dimenticarla in cantina?
Grazie del complimenti, sempre graditissimi!
Per quanto riguarda la magnum di GS, potrebbe trattarsi anche di 97-99-02, visto che le magnum di solito sono di un assemblaggio precedente alla bottiglia… A ogni modo, visto il formato 2-3 anni di cantina non faranno che migliorare quello che è già uno champagne eccezionale! Ammesso che riesca a resistere…
Buongiorno Alberto,
ho da poco acquistato alcune bottiglie di Grand Siecle vecchie edizioni ma conservate magnificamente. Si tratta dell’edizione con capsula color rame e scritte sull’etichetta color oro.
All’incirca in che periodo temporale sono state prodotte? Al tempo, quanti anni di affinamento facevano sui lieviti?
Leggendo qualche suo articolo ho capito che l’unico modo per conoscere qualche dettaglio in più è stappare la bottiglia e leggere i numeri che vi sono sul tappo. Mi potrebbe spiegare come si interpretano?
Grazie mille, lei per me rimane sempre l’unico e grande riferimento per lo champagne
Cordiali Saluti
Buongiorno,
se non ricordo male, sono bottiglie degli anni ’90, quindi con annate della decade precedente, visto che il GS ha sempre maturato 8-10 anni sui lieviti.
Esatto, l’unico modo per capire il dégorgement e, da lì, risalire a spanne alla data di tiraggio è il tappo, dove la lettera indica il quadrimestre e le prime due cifre l’anno. Che a volte posso uno essere invertite: 71 starà per 2017, ad esempio.
Buonasera Alberto, ho appena acquistato una bottiglia di Grand Siecle iteration 24, e quindi un assemblaggio delle annate 2007, 2006 e 2004. Fermo restando che la berrò non prima del 2024, e spero di resistere anche oltre prima di stapparla, sulla bottiglia e sul sito internet nulla si dice riguardo alla data di degorgement. Secondo lei si può ipotizzare una data che abbia un’approssimazione accettabile? Grazie mille e complimenti per il libro “La mia Champagne”, è veramente meraviglioso. Saluti.
I dégorgement dei GS vengono fatti per lotti. Le primissime bottiglie erano del II trimestre del 2018, le ultimissime arrivate del mercato sempre del II ma del 2020.
Le rivelo un piccolo segreto-non segreto per scoprire il dégorgement di L-P, Delamotte, Salon. Sul tappo trova un codice. Deve guardare le prime tre cifre, una lettera da A a D e un numero a due cifre, quindi secondo lo schema X 00. La lettera è il trimestre, la cifra l’anno al contrario, quindi l’ultimo GS che è B 02, significa secondo trimestre del 2020…
Grazie dei complimenti del libro!
Grazie a lei, Alberto, la sua conoscenza è veramente unica.!
Grazie! Si fa quel che si può…