commenta
Mondo Vigneron

L’Aube: un tesoro nascosto della Champagne

Quando si parla di Champagne, la mente vola immediatamente alle celebri zone della Montagne de Reims, della Vallée de la Marne e della Côte des Blancs. Eppure, c’è...
di Vania Valentini

filari di vigne nell'Aube. Regione della Champagne

Quando si parla di Champagne, la mente vola immediatamente alle celebri zone della Montagne de Reims, della Vallée de la Marne e della Côte des Blancs. Eppure, c’è un’area che, silenziosamente e con la forza della sua identità, sta conquistando il cuore degli appassionati e degli addetti ai lavori: la Côte des Bar, meglio nota come Aube. Situata nella parte meridionale della regione Champagne, l’Aube rappresenta un mondo a sé. Qui, la viticoltura ha radici antiche, lo spirito dei vigneron è indomito e i vini, in costante ascesa qualitativa, spesso hanno poco da invidiare alle più celebri cuvée prodotte nella Marne.

L’articolo è in versione ridotta, la versione integrale è riservata agli iscritti del Club
Iscriviti al Club per accedere a questo e tanti altri contenuti esclusivi

Un territorio unico tra storia e geografia

Un territorio a lungo conteso tra Borgogna e Champagne, con le rispettive nobiltà in lotta per il vino prodotto dalle sue vigne. Il villaggio di Les-Riceys, originariamente borgognone sin dall’830, passò sotto la giurisdizione della Champagne nel XIII secolo. Tuttavia, nel 1420, il Trattato di Troyes lo riportò sotto il dominio borgognone, fino alla definitiva annessione al Regno di Francia dopo la Guerra dei Cent’anni.

cattedrale nella regione dell'Aube, Champagne
Basilica di Saint-Urbain, edificata tra il XIII e il XX secolo Troyes fu capitale storica della regione Champagne, dove nel Medioevo si svolgevano le celebri Foires de Champagne, fino al 1789.Oggi è conosciuta anche oltre confine ed è classificata come Città d’Arte e di Storia per la grande concentrazione di case a graticcio che risalgono al XVI secolo, per i Palazzi Rinascimentali, le strette vie del centro, le magnifiche vetrate e per le 9 chiese tutelate dai beni culturali. Una particolarità: il cuore della città ha la forma esatta di un “tappo di champagne”!

Questa doppia identità rimase evidente nei secoli successivi: le case di Les-Riceys presentavano ingressi doppi, uno rivolto verso la Champagne e l’altro verso la Borgogna, e il vino veniva venduto attraverso l’uno o l’altro canale a seconda delle offerte più vantaggiose. Nemmeno la riorganizzazione amministrativa del 1790 riuscì a risolvere questa dicotomia, con una parte della popolazione che voleva restare legata alla Côte-d’Or e un’altra che preferiva unirsi a Troyes.

case tradizionali dell'Aube, regione della Champagne
Tipiche case a graticcio del centro storico di Troyes.

Fu solo tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo che la crisi della Fillossera e l’esodo rurale contribuirono a smorzare le tensioni. Il conflitto si protrasse fino al 1927, quando l’Aube e Les-Riceys furono definitivamente incluse nella denominazione Champagne. Tuttavia, fino agli inizi del XX secolo, la regione dovette affrontare una lunga battaglia per il riconoscimento ufficiale, ostacolata dalla diffidenza dei produttori delle altre aree della Champagne, che consideravano l’Aube una realtà secondaria. Ma la determinazione dei vigneron locali prevalse e oggi, non solo l’Aube è parte integrante della AOC Champagne, ma molti dei suoi produttori sono tra i più innovativi e talentuosi dell’intera Champagne.

Distante dal ‘cuore’ tradizionale della Champagne, l’Aube si configura come un ponte naturale tra la regione e la vicina Borgogna. Una vicinanza che non è solo una questione di chilometri: i suoli dell’Aube, caratterizzati da marne calcaree del Kimmeridgiano – lo stesso di Chablis, con cui confina – conferiscono agli champagne prodotti qui una spiccata mineralità e un’acidità vibrante.

La Côte des Bar: cuore pulsante dell’Aube

Parlando dell’Aube, è impossibile non soffermarsi sulla realtà della Côte des Bar nella sua interezza, che da sola copre il 23% della superficie vitata dell’intera denominazione. In questo scenario incorniciato da colline, corsi d’acqua e pascoli, si estendono 7,898 ettari di vigneti, dove il Pinot Noir regna sovrano, rappresentando circa l’84% della produzione. Non è un caso: questo vitigno, su questi suoli, trova l’habitat ideale per esprimere pienezza, rotondità e una sorprendente freschezza. Gli champagne dell’Aube, infatti, sono spesso riconoscibili per la loro immediatezza fruttata e per una struttura che li rende versatili, sia in gioventù che dopo diversi anni di maturazione. Accanto al Pinot Noir si trova poi il 12% di Chardonnay, piccole parcelle di Pinot Blanc, conosciuto localmente come ‘Blanc Vrai’, e rare tracce di Arbanne e Meunier (meno del 4%), oltre a Petit Meslier e Fromenteau, una variante locale del Pinot Gris. Il Gamay, un tempo diffuso in tutta l’area fino alla metà del ‘900, è oggi completamente scomparso.

L’articolo sul sito è in versione ridotta. Vuoi scoprire di più su questo argomento e accedere a tanti altri contenuti esclusivi?
Iscriviti al Club per accedere a questo e tanti altri contenuti esclusivi

Suggerimenti a tema:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.