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Degustazioni

Cristal Rosé: cinquant’anni d’eccellenza

Per celebrare il 50° anniversario del Cristal Rosé, la Louis Roederer, rappresentata da Frédéric Rouzaud (presidente e discendente diretto del fondatore), lo chef de cave Jean-Baptiste Lécaillon e...
di Vania Valentini

Degustazione dei 50anni del Cristal Rosé

Per celebrare il 50° anniversario del Cristal Rosé, la Louis Roederer, rappresentata da Frédéric Rouzaud (presidente e discendente diretto del fondatore), lo chef de cave Jean-Baptiste Lécaillon e l’importatore per l’Italia Sagna hanno organizzato una rara retrospettiva di prestigiosi millesimi di questo champagne (2013, 2008, 2002 Vinothèque, 1995 e 1988) nel contesto di Casa Maria Luigia, la suggestiva dimora di Massimo Bottura, nel cuore nella campagna emiliana.

Nato nel 1974 per intuizione di Jean-Claude Rouzaud, il Cristal Rosé conquista subito gli appassionati grazie alla sua energia, la texture raffinata, la sua concentrazione. All’epoca, Jean-Claude Rouzaud, alla guida della Maison, selezionò con cura le uve provenienti dai vigneti storici del ‘Domaine Cristal’. Tra questi, furono individuate le parcelle di Pinot Noir a maturazione precoce come ‘Bonotte Pierre Robert’, ‘la Gargeotte’ e ‘la Côte du Moulin’ ad Aÿ, soprannominati “la Musigny della Champagne” per l’eccezionale qualità, ossia quei lieux-dits storici che sarebbero presto diventati il fulcro del progetto ‘In Vinifera Ternitas’, dedicato alla selezione massale delle viti. Per bilanciare e illuminare l’opulenza di questi Pinot Noir, poi, furono scelti Chardonnay provenienti dai suoli crayeux di ‘Monts Martin’ a Le-Mesnil e ‘les Pierre Vaudon’ ad Avize.

Jean-Baptiste Lécaillon
Lo chef de cave Jean-Baptiste Lécaillon illustra ai partecipanti la filosofia e l’evoluzione del Cristal Rosé.

Agli inizi degli anni 2000, tuttavia, diventò evidente la necessità di adattarsi ai cambiamenti climatici in atto, intervenendo sulle vigne. La Louis Roederer, pioniera nell’adozione di pratiche agricole sostenibili, avvia così una trasformazione significativa e inserisce nel progetto una nuova parcella, ‘la Villers’, situata in posizione più elevata nel grande coteau di Aÿ e caratterizzata da una maturazione più tardiva, ripiantata nel 1998 dopo un lungo periodo di riposo con giovani viti selezionate tramite la tecnica della selezione massale. Questo rappresenta il primo passo di una costante ridefinizione delle parcelle dedicate al Cristal Rosé, che si concentrerà su piante che offrono rese più basse ma uve più concentrate e ricche di aromi. Parallelamente, nel 2006, prende il via la conversione alla viticoltura biologica rigenerativa nei vigneti del ‘Domaine Cristal Rosé’, un approccio che non solo equilibra le rese, ma permette anche di ottenere uve dalla maturazione più compatta, con mosti più concentrati, ricchi di sostanze nutritive e minerali. Questo cambiamento rappresenta una svolta cruciale per il Cristal Rosé, poiché esalta l’espressione autentica del terroir, portando il vino a rivelare una maggiore complessità aromatica, profondità, energia.

Il metodo produttivo è quello della ‘Infusion Roederer’, una tecnica di macerazione innovativa, perfezionata dallo chef de cave Jean-Baptiste Lécaillon: per estrarre i precursori aromatici più pregiati presenti nelle bucce dell’uva, si utilizza un processo di macerazione a freddo rapida e controllata del Pinot Noir, seguita da una fase liquida attraverso interventi meccanici e sfruttando unicamente la pressione osmotica naturale del succo d’uva. Questo procedimento consente di mantenere intatta la delicatezza degli aromi del Pinot Noir, evitando l’estrazione di tannini che potrebbero risultare troppo marcati se combinati con l’alcol. Una volta completata questa fase, i mosti vengono separati dalle bucce e uniti a quelli di Chardonnay, creando una base ideale per il rilascio degli aromi, che avviene durante la co-fermentazione.

A partire dalla metà degli anni Novanta, sempre il cambiamento climatico ha aumentato la maturazione e la concentrazione delle uve, influenzando il metodo di infusione. Le infusioni rapide di uno o due giorni a temperature più elevate (25-30°) sono state così gradualmente sostituite da infusioni più lunghe a temperature più basse (18-26°), sì da favorire un’estrazione più equilibrata del colore e delle sostanze aromatiche. Al fine di preservare la finezza degli aromi e ridurre l’ossidazione, i succhi vengono poi protetti con anidride carbonica durante il processo di infusione, che si estende per un periodo di 3-4 giorni. Questo equilibrio delicato è il risultato di anni di ottimizzazione e innovazione tecnica.

Nonostante la tecnica dell’infusione fosse già fondamentale per esaltare i profumi unici del Cristal Rosé, fin dalle sue origini, è stato necessario un ulteriore passo avanti, distinguendo con maggiore precisione le fasi di infusione e co-fermentazione per ottenere un risultato ancora più raffinato.

Jean-Baptiste Lécaillon ha, così, ulteriormente perfezionato questa tecnica e, ispirandosi in particolare al lavoro dei grandi maestri del tè giapponesi, ha lavorato per ottenere estrazioni ancora più fresche, precise, luminose. Un processo di miglioramento che è frutto di quasi 25 anni di studio e sperimentazione e che mira a raggiungere una purezza aromatica sempre più elevata.

La degustazione

Cristal Rosé 2014

Cristal Rosé 2014

Annata: un valzer climatico a tre tempi, con contrasti forti, netti e determinanti. Una primavera splendida e asciutta che sfocia in un giugno torrido; un’estate autunnale, fresca e piovosa; un settembre caldo, soleggiato e molto secco… degno di un mese di agosto. La ‘chiave’ del millesimo sta nel suolo e nel lavoro dei viticoltori: la craie, premiante perché più drenante, nella zona medio-bassa della collina, ha permesso di eliminare gli eccessi d’acqua dell’estate e di limitarne i ristagni… fondamentali le nostre pratiche viticole, sempre più virtuose, che permettono di spingerci oltre nella ricerca dell’equilibrio delle uve e della maturazione. Vendemmia dal 11 al 21 settembre.

Assemblaggio: 55% Pinot noir, 45% Chardonnay

Per questo 2014, ‘infusione’ a freddo del Pinot Noir, poi co-fermentazione con lo Chardonnay (di cui il 19% della massa in legno), niente malolattica. Quasi 8 anni sui lieviti e 8 g/l. La produzione è sempre entro le 40.000 bottiglie.

Colore ipnotico, vivo, vibrante, dalle profonde sfumature oro rosa. Un olfatto incredibilmente iodato di spuma marina e conchiglie spaccate che sfumano su note più dolci di rosa, ribes, lampone, spezie, mandorla, infine gesso. Un sorso costruito con mano virtuosa, agile e saporito, dove il Pinot Noir dona densità e progressione senza appesantire lo slancio e la vibrazione dello Chardonnay. Un Cristal Rosé dalla struttura ampia, generosa, calda e dalla persistenza infinita. 

Voto: 94(97)/100

Cristal Rosé 2013

Cristal Rosé 2013

Annata: la 2013 è caratterizzata da un ciclo particolarmente tardivo! L’inverno, interminabile, lascia il posto a una timidissima primavera. È stato infatti necessario attendere i primi giorni di giugno affinché i vigneti raggiungessero la piena fioritura… Era da molto tempo che non succedeva in Champagne! Fortunatamente l’estate è stata radiosa, con una presenza di sole da record e un basso livello di precipitazioni, che hanno favorito la maturazione dei Pinot Noir e degli Chardonnay. La vendemmia di ottobre si è svolta in un clima autunnale fresco che ha dato vita a vini eleganti di intensa freschezza… dei grandi “classici”!

Assemblaggio: 55% Pinot noir, 45% Chardonnay

In questo caso la percentuale di legno in fermentazione scende al 20%, sempre senza malolattica. Poi poco meno di sette anni sui lieviti (dégorgement dicembre 2020) e dosaggio a 7 g/l, che è il più basso di sempre per un Cristal ‘tradizionale’. 

Impressionante interpretazione in rosa di questo Cristal. Quasi Borgogna con le bollicine, un Pinot Noir nervoso e spesso, succoso e sapido, che qui incrocia le pulsioni dello Chardonnay più flessuoso, armonico, e cremoso. Un naso potente, affilato ma in grado di sedurre con note esotiche, papaya, pesca rossa, fico e floreali, ma anche, con l’evoluzione, moka, nocciola, cacao. Bocca dalla materia ineccepibile, dalla texture cesellata e dalla materia piena. Di grintosa verve agrumata, allunga su una chiusura che sa essere inarrestabile e salina. Cristal Rosé grandioso. 

Voto: 96(99)/100

Cristal Rosé 2008

Cristal Rosé 2008

(in magnum)

Annata: caratterizzata da un periodo estivo particolarmente secco ma fresco, l’annata 2008 rientra sicuramente nella categoria delle annate ‘continentali’, cariche e potenti poiché dotate di grande concentrazione. Tuttavia, le temperature stranamente fresche dell’estate hanno contraddistinto quest’annata, conferendole un’incredibile freschezza, intensa e salina al tempo stesso.

Secondo Lécaillon, “il 2008 segna un punto di svolta nella storia del Cristal Rosé. Considerata una delle migliori annate del secolo, ha rappresentato l’apice di un decennio di trasformazioni in vigna e in cantina. Il risultato è stato un vino che coniuga energia, profondità e finezza, consacrandosi come uno dei Cristal Rosé più straordinari mai realizzati”

Assemblaggio: 56% Pinot noir, 44% Chardonnay

Per quest’annata, co-fermentazione delle due varietà per il 17% in tini tronco-conici di quercia con frequenti bâtonnage; da notare, però, che prima il Pinot Noir è totalmente macerato a freddo sulle bucce per 5-8 giorni. Stavolta, una piccola parte (17%) dei vini ha svolto la malolattica (16%) e la maturazione sui lieviti è cresciuta a oltre 8 anni. Dosage 7 g/l.

Olfatto di una complessità straordinaria, che esprime una maturità e un’eleganza senza pari. È travolgente nei suoi profumi di peonia, rosa, scorza di arancia candita, lampone, la crostata appena sfornata di piccoli frutti rossi e poi tabacco, tartufo bianco, iodio. Nobile anche il portamento gustativo, vive di una stratificazione di salinità e agrumi rossi, è prorompente e si muove saldamente sui binari di una freschezza ancora impetuosa, innestata su una struttura crayèuse che conferisce al sorso freschezza pura e cristallina, sino al finale. Un Cristal Rosé monumentale, eterno. 

Voto: 100(100)/100

Cristal Rosé 2002 Vinothèque

Cristal Rosé 2002 Vinothèque

(in magnum)

Annata: la prima grande annata del XXI secolo, con tutte le eccezionali caratteristiche champenoise di un millesimo top: temperature costantemente calde, senza eccessi di sole e di calore, e decisamente miti in inverno; una leggera carenza di pioggia (circa il 20%) durante il ciclo vegetativo; notti fresche e un vento fresco e secco proveniente da Nord-Est ad agosto e settembre… Un insieme di condizioni estremamente favorevoli che hanno contribuito alla maturazione ideale delle uve e a una piacevole concentrazione dei sapori. La vendemmia è iniziata il 12 settembre con gli Chardonnay, con un alcol potenziale medio superiore all’11%

Assemblaggio: 60% Pinot Noir, 40% Chardonnay

Il 20% di vini è vinificato in legno, niente malolattica, affinamento sui lieviti per 16 anni. Dégorgement nel 2019 e dosaggio a 8 g/l

Evoluto, complesso e potente, proprio come l’annata 2002 in Champagne. La veste è brillante e luminosissima, l’olfatto è ampio, sfaccettato, dominato da note agrumate e da intense suggestioni di moka, crème brûlée, spezie, cenere di camino, fino a sfumare su brezze iodate, marine. Una meraviglia il sorso, che è ancora teso e vibrante, incisivo ed energico, con la carbonica fine, puntiforme. Una progressione gustativa che intercede senza esitazioni e che regala un crescendo di gusto, sapore, dolcezze agrumate. Dotato di formidabile persistenza, entra a pieno nella lista dei più bei champagne della storia (e non solo di Roereder). 

Voto: 99(99) /100

Cristal Rosé 1995

Cristal Rosé 1995

Annata: la 1995 riflette perfettamente le condizioni climatiche della Champagne ‘classica’ che le ha dato vita; elegante, caratterizzata da una bella acidità e con una complessità aromatica meravigliosa. Questa espressione di maturità equilibrata, di integrazione dei sapori, si rivela ancora di più grazie agli Chardonnay della Côte des Blancs e ai Pinot Noir da suoli crayeux.

Assemblaggio: 62% Pinot Noir, 38% Chardonnay

L’ 8% dei vini è vinificato in legno, nessuna fermentazione malolattica, affinamento in bottiglia per 10 anni, seguiti dal dégorgement e dosaggio a 9 g/l.

Ecco l’evidente dimostrazione del valore del tempo per gli champagne Roederer. In questo caso parliamo di un’annata straordinaria e già dal calice ne possiamo intravedere la statura: elegantissimo il colore, oro rosa intenso dai riflessi corallo, dalle vibrazioni profonde, brillanti, con una trama olfattiva fitta, profonda, dai ricami affumicati e iodati, finanche balsamici, fungini e mentolati. Emerge, con l’evoluzione, una coinvolgente nota umami. L’ingresso in bocca è spiazzante, la freschezza è prorompente, pura e cristallina a sostenere una trama gustativa ricca di elementi tattili e sapidi, dolce di agrumi e frutti rossi, sapida di craie e dalla bollicina finissima ma vivace, vigorosa e carezzevole. Interminabile la chiusura, tutta giocata sui registri dell’agrume e del sale. Monumentale.

Voto: 100(100)/100

Cristal Rosé 1988

Cristal Rosé 1988

Annata: la grandissima, senza se e senza ma. Dopo un inverno mite ma piovoso, la primavera ha visto alternarsi periodi addirittura secchi e insolitamente soleggiati ad altri umidi ed eccezionalmente regolari nelle precipitazioni. Non si sono registrate malattie, solo un po’ di grandine in Aube. Estate nella norma, che ha condotto serenamente a una vendemmia svoltasi rapidamente per via delle previsioni pessimistiche. Dopo le fermentazioni i vini hanno dimostrato valori prodigiosi, sorprendendo gli champenois stessi, che avevano definito l’annata ‘banale’. Complessità straordinaria, purezza, eleganza, solida struttura, profondità e persistenza e un profilo aromatico ricco e raffinato; tutti valori che ritroviamo ancora oggi negli champagne a firma 1988.

Inizio vendemmia 19 Settembre, alcol medio potenziale 9,6%, acidità 9,4 g/l, resa 9.655 kg/ha.

Assemblaggio: 49% Pinot Noir, 51% Chardonnay

L’ 8% dei vini fu vinificato in legno, senza alcuna fermentazione malolattica. Degorgiato nel 1997, fu dosato a 12 g/l

Colore magnetico, caldo, con sfumature esotiche che rivelano vibrazioni più profonde, austere e scure. Al naso una velata e giusta evoluzione ad anticipare nitide note iodate per poi svelare la sua essenza più sensuale: cioccolato bianco, spunti balsamici, resine, spezie orientali, piccoli frutti neri e grafite, il tutto avvolto da delicate note floreali di peonia, rosa essiccata. Di una classe e una raffinatezza senza eguali. Il sorso si dischiude con avvolgenza setosa, la progressione gustativa è dinamica e vibrante, ma anche generosa, calda, sempre sostenuta da una spinta acida precisa e viva. Il finale, di una persistenza straordinaria, si dispiega in un intreccio di note agrumate brillanti e sapidità marina, ad amplificare la sensazione di profondità e purezza. Notevole.

Voto: 99(99)/100

Jean Baptiste Lécaillon descrive il Cristal Rosé come “una bellezza senza sforzo”… 

Queste le annate del Cristal Rosé fatte durante il suo mezzo secolo di esistenza:

1974, 1975, 1976, 1978, 1981, 1982, 1983, 1985, 1988, 1989, 1990, 1995, 1996, 1999, 2000, 2002, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2012, 2013, 2014.

Frédéric Rouzaud
Frédéric Rouzaud, presidente della Maison e discendente del fondatore, durante la degustazione insieme all’autrice dell’articolo.

Nota: tutti i dettagli tecnici dei Cristal Rosé sono stati estratti dalla sezione ‘Club’ di questo sito.

www.louis-roederer.com/it

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