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Sans Année

Huré e l’esaltazione della perpétuelle

Da alcuni anni, almeno per quanto mi riguarda, i fratelli Huré (la maison, in effetti, si chiama Huré Frères, in omaggio ai tre fratelli che la fondarono dopo...
di Alberto Lupetti

Huré Frères Mémoire

Da alcuni anni, almeno per quanto mi riguarda, i fratelli Huré (la maison, in effetti, si chiama Huré Frères, in omaggio ai tre fratelli che la fondarono dopo la Guerra, e oggi è guidata dai fratelli François e Pierre, figli di Raoul) hanno rivelato una crescita rimarchevole, come peraltro riportato nelle ultime tre edizioni della guida Grandi Champagne. La loro gamma, insolitamente ampia, si muove tra l’ottimo e l’eccellente, con la giusta influenza dell’annata nei millesimati.

Quali sono a mio avviso gli champagne più incisivi dei fratelli Huré? Ne cito tre. Senza dubbio i millesimati parcellari 4 Élements, con una varietà a imporsi sulle altre due a seconda dell’annata. Poi il rosé Insouciance, capace di una bevibilità irresistibile. Completa idealmente questa ‘selezione’ il Mémoire, ma c’è un ma. Mi è sempre piaciuto, ma confesso di averlo costantemente approcciato con un po’ di sufficienza, pensando di più alle altre etichette di Huré, a cominciare dai 4 Élements. Tutto questo finché, nel corso di una serata con AIS Verona lo scorso maggio, mi rendo che questo champagne ha conquistato la platea. In effetti, nei due successivi assaggi non mi son fatto ‘distrarre’ dagli altri Huré e mi sono lasciato andare al perfetto equilibrio tra complessità e piacevolezza di questo champagne, scoprendo un vero pezzo d’opera del art champenois. Non solo. È uno champagne di una vitalità e una freschezza travolgenti, il che lascia di stucco quando si pensa che si tratta di una réserve perpétuelle. Anzi, di una doppia réserve perpétuelle! Ma vediamo meglio.

François Huré
François Huré guida insieme al fratello la maison di famiglia. Anzi, sono stati proprio loro, la nuova generazione, a proiettarla tra le realtà più interessanti della Champagne tutta.

Gli stessi Huré definiscono questo champagne “une histoire de fou… du vin”. Perché follia? Perché nel 1982, quado Raoul e i suoi fratelli Marc e Jean-Marie iniziarono la réserve perpétuelle, erano tra i primissimi a fare una cosa del genere. Per farlo, assemblarono i migliori vini secondo una proporzione che rispecchiava esattamente i loro vigneti e poi li conservarono in botte (oggi in due botti, visto il volume), anno dopo anno. Oggi questa riserva è ancora impiegata, proprio nel Mémoire, in ragione del 10% e con un’estensione cha va dal 1982 al 2020 (per quanto riguarda l’ultimo esemplare assaggiato, quello al momento sul mercato). Quindi la profondità delle perpétuelle è pari a ben 38 annate. Questa perpétuelle è poi, di volta in volta, ‘rinfrescata’ con i vini dell’ultima vendemmia (qui la non facile 2021) e corroborata da una seconda perpétuelle, che quota il 20%, è conservata in cuve e parte dal 2009. Per quanto riguarda gli altri dettagli, i vini base sono tendenzialmente fermentati in legno di varia caratura, la malolattica è parziale e il tiraggio tardivo, dopo più di un anno (fine 2022), affinché l’ultima annata possa ben amalgamarsi con le perpétuelle. A seguire, ‘soltanto’ un paio di anni sui lieviti e dosaggio a 2 g/l (con MCR).

Mémoire

Bottiglia Huré Frères Mémoire40% Pinot Noir, 20% Chardonnay, 40% Meunier
dég. apr. 2024 – Olfatto generoso e articolato, pulito e preciso, con una perfettamente cesellata espressione che spazia del frutto (mirtillo, pesca, albicocca e mela non matura) agli agrumi (soprattutto mandarino), dalla florealità (peonia) alle erbe aromatiche rinfrescanti, oltre, naturalmente, all’impalcatura mineral/iodata. Colpisce la nettezza di questo naso, quasi l’energico rigore con il quale si offre. E che conquista. La bocca ne è la perfetta trasposizione: tesa, pulita, succosa, finanche energica, soprattutto di una freschezza spiazzante. L’aspetto più sorprendente, oltre la suddetta freschezza (pur se con una piccola percentuale, il vino più vecchio ha comunque 42 anni all’anagrafe!), è il saper coniugare un’importante struttura con un’innata piacevolezza. La gustativa è saporita, dissetante, stimolante, leggiadra e incisiva, concentrata e leggera, per poi completarsi con una lunghissima distensione minerale. Impossibile resistergli. E tutto questo con soli tre mesi dégorgement
Voto: 94(96)/100

Il punteggio assoluto, come vedete, è lo stesso della guida (ultima edizione), ma cambia la parte emozionale: questo champagne conquista al primo sorso! È vero, forse rappresenta più un punto di arrivo che uno di partenza, nel senso che si rivolge prevalentemente a un pubblico appassionato (e ci sta), ma proprio questo stesso pubblico potrà capirlo e, quindi, apprezzarlo fino in fondo.

Gli champagne Huré Frères sono distribuiti da:
Bere e Passione – tel. 0445/1428000 – www.bereepassione.it

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