In arrivo la tanto attesa Hemera 2008 di Henriot
Gli ultimi mesi dello scorso anno hanno portato nuovamente sotto i riflettori Henriot, che è entrata definitivamente in Artémis Domaines, braccio ‘armato’ di François Pinault nel mondo del vino che già conta perle del calibro di Château Latour, Clos de Tart e, dal 1 gennaio 2023, anche l’intera proprietà di Champagne Jacquesson. In realtà, quella tra Maisons et Domaines Henriot e Artémis non è stata una mera vendita, ma una fusione, che ha reso la famiglia Henriot/de Larouzière socio minoritario (25%) del nuovo Gruppo. Non a caso, Gilles de Larouzière va a rivestire un ruolo apicale in seno al Consiglio di Sorveglianza del Gruppo, mentre all’interno della maison Henriot sono stati confermati i ruoli di Richard Moreau come Directeur Général, Cyrille Harmel all’export e, soprattutto, Alice Tetienne come cheffe de cave. Ed è proprio Alice a tenere a battesimo la nuova e non meno attesa annata (2008) della cuvée de prestige Hemera.
Confesso di essere rimasto piuttosto interdetto quando, nel 2017, vidi la Cuvée des Enchanteleurs, l’eccellente ‘top champagne’ di Henriot, non solo cambiare nome in Hemera, ma soprattutto passare direttamente da 2000 a 2005, quindi mancando due annate come 2002 e 2004. Però i primi anni Duemila sono stati piuttosto complicati per la famiglia Henriot, con la diversificazione delle responsabilità di vari membri per quanto riguarda le attività vitivinicole, e questo ha inciso senza dubbio sulla gestione della gamma di champagne. Così, la cuvée de prestige di Henriot non ha potuto lasciare il segno come aveva sempre fatto con le annate precedenti, sebbene vada onestamente detto che la Hemera 2006 ha rappresentato a mio avviso ben più di una sorpresa in quanto ha saputo limitare il carattere solare e maturo dell’annata in favore di una netta mineralità e una freschezza assolutamente insospettabili (rimando alla scheda in Grandi Champagne 2022-23 per maggiori dettagli).
A ogni modo, la cuvée de prestige della maison nacque sul finire del XIX secolo grazie a Paul Henriot (quarta generazione della famiglia). L’idea era di racchiudere in bottiglia i migliori vigneti di proprietà, quindi quelli storici acquistati a inizio secolo da Apolline Henriot (Verzy, Verzenay e Mailly) più quelli portati successivamente in dote dalla propria moglie Marie Marguet (Avize, Le-Mesnil e Chouilly), rampolla di una famiglia di vigneron della Côte des Blancs. A partire dal 1911, questi vigneti acquisiranno progressivamente la classificazione di Grand Cru, mentre successivamente lo champagne, inizialmente nato come Réserve Millésimé, sarà battezzato prima Baron Philippe de Rothschild (1969, 1971, 1975, 1976, 1979, 1981) e dopo Cuvée Baccarat (1983, bianco e rosato). L’assemblaggio, tuttavia, sarà sempre invariato: metà Pinot Noir e metà Chardonnay, con le proporzioni dei vari Grand Cru che potevano variare a seconda dell’annata. È con il lancio del millesimo 1985, però, che Joseph Henriot decide di cambiare nuovamente nome allo champagne e lo battezza Cuvées des Enchanteleurs (1985, 1988, 1990, 1995, 1996, 1998 e 2000). Pare che Paul Henriot avesse chiesto a suo tempo ai suoi cantinieri (gli enchanteleurs) quali fossero i fusti con i migliori vini dei sei Cru di proprietà (detti oggi ‘Cru fondatori’) e questi ultimi, conoscendo tutti i segreti dei vini in cantina, botte per botte, sapevano benissimo quali erano i migliori, pertanto suggerirono a Paul proprio i più fini per l’assemblaggio del nuovo champagne: Joseph Henriot, per sottolineare l’eccellenza dei vini che compongono questo champagne e onorare gli storici cantinieri di Henriot, avrebbe deciso questo nome.
L’ultimo cambio di nome in Hemera non ha modificato la sostanza dello champagne, tuttavia la cheffe de cave Alice Tetienne mi ha confessato che, a partire dal millesimo 2006 le proporzioni di ciascuno dei 6 Grand Cru sono diventate identiche, quindi 16,6% per ogni villaggio.
E arriviamo all’attesissima Hemera 2008, che è anche uno degli ultimi champagne di quest’annata a rivelarsi. A parte il valore dell’annata in sé (forse mitizzata, a mio avviso, ma di valore elevato e indiscutibile, ci mancherebbe), il 2008 è stato un anno molto importante per Henriot, che ha festeggiato il proprio bicentenario. Dal punto di vista tecnico, la provenienza delle uve e l’assemblaggio seguono lo schema tradizionale per questo champagne, con fermentazione in cuve e malolattica svolta, tuttavia per quest’annata la maturazione sui lieviti è stata estesa fino a 12 anni (dégorgement ottobre 2022), con successivo dosaggio pari a 5 g/l; la liqueur è fatta con gli stessi vini dell’assemblaggio messi via all’uopo a suo tempo. Per quanto riguarda il tappo, infine, Alice ha abbandonato il ‘bouchon technologique’ utilizzato negli ultimi anni e, a partire dalle ultime Hemera 2006 – e, ovviamente, sulla Hemera 2008 – ha deciso di tornare al classico elemento a due rondelle: ottima scelta, brava!
Hemera 2008
50% Pinot Noir, 50% Chardonnay
L’annata, che giustamente Alice Tetienne definisce “un grande classico, con dei vini un po’ chiusi che hanno bisogno di tempo”, si propone come una delle sue interpretazioni più equilibrate e raffinate, con un naso non tanto fresco quanto proprio energico, nel quale emerge la densità della materia, intrecciata tra il frutto ben maturo e l’agrume in scorza. La mineralità è profonda, intima, a dare verticalità, e l’attesa evidenzia note di torrefazione e le tostature. La bocca testimonia definitivamente l’interpretazione personale dell’annata, di volume, ampia, setosa all’attacco, poi tesa e levigata, perfino succosa, con una stimolante sapidità in chiusura e une persistenza minerale che va contata in minuti. A me ricorda tanto la Cuvée des Enchanteleurs 1996, che si è distaccata dalla media in quanto tesa ed energica, ma mai succube della spiccata acidità. In effetti, qui della 2008 troviamo la tonicità e l’innata piacevolezza, non l’arroccamento sull’acidità. Insomma, uno champagne di gran carattere, energico e luminoso, vibrante, elegantissimo, che ha senza dubbio bisogno di tempo, ma ti conquista già oggi. Ho detto ad Alice che mi piacerebbe riassaggiarlo insieme con almeno un anno di dégorgement, tuttavia se il buongiorno si vede dal mattino…
Voto: 94(97)/100
Gli champagne Henriot sono distribuiti in esclusiva da:
Barone Ricasoli – tel. 0577/7301 – www.ricasoli.com
Buongiorno Dottor Lupetti, volevo chiederle cortesemente un parere riguardo lo champagne Andre clouet brut base e il terroirs blanc de Blancs di bonnaire. La ringrazio anticipatamente e le faccio i miei complimenti per il sito ed i vari capolavori da lei realizzati.
Senza voler essere il depositario della verità assoluta, le dico che entrambi non mi hanno mai convinto. In passato avevo tentato pure di metterli in guide, ma alla fine li ho scartati. Mi spiace…