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Millésime

Anteprima: arriva l’Henriot… ‘inatteso’

Appuntamento alle 12:00 in punto presso la Maison Henriot mercoledì 16 maggio. La mail parla di un incontro di due ore e mezza con la cheffe de cave,...
di Raffaello Tolfa

Champagne Henriot Inattendue 2016

Appuntamento alle 12:00 in punto presso la Maison Henriot mercoledì 16 maggio. La mail parla di un incontro di due ore e mezza con la cheffe de cave, la brava e non meno affascinante Alice Tétienne, per scoprire in anteprima il prossimo champagne di Henriot. Arrivo in anticipo di 5 minuti e mi fanno accomodare nella sala degustazione, dove trovo preparate tre postazioni di assaggio con quattro bicchieri ciascuna. Mi guardo intorno e noto una bottiglia che non conosco, “eccola!” penso tra me e me. Mi colpisce l’annata (2016) più che nome (Inattendue) e sottotitolo (Chardonnay Grand Cru). Chissà…

Gilles de Larouzière
Gilles de Larouzière, ottava generazione della famiglia e guida della Maison. A partire dalla vendemmia 2016 in poi, ha creato uno champagne inedito frutto dell’espressione di un solo territorio che l’istinto gli ha suggerito essere il più espressivo in quell’annata.

Arrivano Alice e Nicolas Ginestière, il responsabile della comunicazione, e dopo i convenevoli e aver presentato loro la guida Grandi Champagne 2022-23, iniziamo la degustazione. Il primo calice vede in campo l’ultimo Brut Souverain (base 2016): accidenti quanto è migliorato! È tanto champagne (e non è una banalità), impreziosito da tostature e mineralità, con una bocca veramente molto gustosa. Rispetto a quello assaggiato in guida, un gran bel passo in avanti! Poi è la volta del Blanc de Blancs, anch’esso ‘nuovo’, che però paga un po’ l’annata (base 2015), assai poco incline allo Chardonnay e comunque piuttosto complicata per solarità e secchezza. Terzo calice la nota Hemera 2006. Considerando l’annata, si conferma un mezzo miracolo, comunque al naso fa pensare a uno champagne molto più vecchio, in bocca, al contrario, spiazza per freschezza e mineralità. La prossima volta Alice mi ha promesso l’anteprima della successiva…

Vigneti Henriot
Con i vini del 2016, questa espressività ha visto primeggiare Avize, con i vini di quattro parcelle.

E arriviamo al quarto calice (dei Lehmann che somigliano ai Lallement N°2 ma sono invece fatti in esclusiva), dove s’è capito esserci il nuovo champagne. Battezzato L’inattendue, Alice mi spiega essere la prima creazione di Gilles de Larouzière (ottava generazione della famiglia) dopo aver preso la guida della Maison: durante la degustazione dei vins clairs della vendemmia (all’epoca l’ottima 2016), Gilles rimane particolarmente colpito da alcuni vini, che corrispondono a 4 parcelle di Chardonnay di Avize. Decide allora di fare una piccola rivoluzione in casa Henriot e ‘tirare’ appena 20.000 bottiglie di uno champagne millesimato fatto con questi quattro vini. Nasce così un Henriot ‘inatteso’… da cui il nome. Così lo stesso Gilles: “per la prima volta nella sua storia, Henriot cattura in bottiglia un vino di un terroir unico ed è con grande emozione che condivido questa creazione senza precedenti…”.

Alice Tétienne
Alla cheffe de cave Alice Tétienne il compito di tenere a battesimo il nuovo champagne, dopo averne stabilito (molto bene…) il dosaggio.

Prima che possa dire la mia, Alice aggiunge: “abbiamo iniziato l’assaggio con i 26 Cru che compongono il Souverain per poi diminuire sempre, fino ad arrivare ai soli 6 della Hemera e, infine, a uno solo de L’inattendue, il Grand Cru di Avize”. Mi dice anche che lo champagne è interamente vinificato in acciaio come da tradizione di Henriot orami da decenni, che ha maturato quattro anni sui lieviti e, infine, che è stato dosato a 4 g/l.

Controetichetta Henriot Inattendue 2016
Piuttosto essenziale, invece, la controetichetta… Perlomeno, vi è riportato il dosaggio.

Inattendue 2016

Bottiglia Henriot Inattendue 2016100% Chardonnay
dég. giu. 2021 – Il carattere cremoso di Henriot si avverte, al fianco di un frutto che dona volume e che ha una freschezza tale da riportare agli aromi primari, quasi come i vins clairs. Ma è anche floreale e agrumato, tanto che lo trovo uno champagne molto varietale, ma anche molto Henriot, nel senso che lo stile è netto, evidente. Emerge pure una leggera tostatura che va verso il fumé e a tratti l’espressione strizza l’occhio alla vinosità, con quest’ultima che sembra frenarlo un po’ nell’intensità. L’assaggio si caratterizza per la bollicina finissima e la grande cremosità che, anche in questo caso, ne marcano lo stile, però, poi e mano a mano, viene fuori il carattere della craie al fianco della vena agrumata, tali da rendere la progressione gustativa levigata e ricca, ancorché legata a un nettissimo carattere calcareo. Non a caso, il finale è molto asciutto di craie e non meno sapido, tanto da far salivare.
Voto: 92(93)/100

Tappo Henriot Inattendue 2016

C’è un ‘problema’ con questo champagne, ma è un mio limite, lo ammetto: prima di assaggiarlo, nell’attesa, ho letto l’annata (2016) e mi sono focalizzato su quella. Per non dire che mi sono fatto condizionare da quella. D’altronde, è un’annata che mi piace sempre di più per la sua energia, la sua spinta di freschezza. Ebbene, ne L’inattendue non ho ritrovato la firma della 2016, tanto che a mio avviso è uno champagne più stile (è tanto Henriot) che annata. Ma ci può stare, soprattutto in una grande maison e ancor più in una che ha sempre avuto il proprio carattere stilistico molto ben definito, com’è appunto Henriot. Però L’inattendue è anche e molto territorio, che, a pensarci bene, era proprio l’obiettivo che si erano prefissati (Alice Tétienne: “L’inattendue 2016 traduit parfaitement le profil géologique du Grand Cru d’Avize”), quindi credo che alla fine abbiano ragione.

Per concludere: è molto giovane, ma non credo si stravolgerà con il tempo (sebbene, come tutti gli champagne Henriot, invecchierà benissimo e a lungo) e il suo punto di forza è la bocca calcarea. Resto dell’idea che con più energia nella gustativa, ovvero con una spalla acido più grintosa, sarebbe veramente perfetto…

Ah, d’ora in avanti ci sarà sempre un Inattendue, ma sempre diverso, secondo l’intuizione di Gilles de Larouzière all’assaggio dei vini dell’annata.

Gli champagne Henriot sono distribuiti in esclusiva da:
Barone Ricasoli – tel. 0577/7301 – www.ricasoli.com

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