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Sans Année

Composizione parcellare per la novità di Eric Taillet

Tra gli champagne che personalmente stappo quando ho semplicemente voglia di un calice per il puro piacere di berlo, quindi senza coinvolgere il mio lato da critico, c’è,...
di Alberto Lupetti

Recensione Des Grillons aux Clos

Tra gli champagne che personalmente stappo quando ho semplicemente voglia di un calice per il puro piacere di berlo, quindi senza coinvolgere il mio lato da critico, c’è, tra gli altri, l’Exlusiv’T, il non millesimato di Eric Taillet. Oggettiva bravura a parte, questo vigneron mi ha fatto scoprire un lato del Meunier che non conoscevo e che mi è piaciuto tantissimo. Soprattutto nella declinazione rappresentata da questa etichetta, che è la più semplice della gamma. Per carità, sono lodevoli la precisione del Sous le Grand Marais (dove il tocco di Chardonnay gioca un ruolo decisivo nel donare quel qualcosa in più…), l’espressività del Bansionensi e la complessità de Le Bois de Binson, però trovo che lo champagne teoricamente più semplice sia, alla fin fine, anche il più appagante. Ma poiché Eric è una sorta di anima in pena (nel senso buono), le novità non mancano mai. L’ultima volta che ho passato una mezza giornata con lui (settembre 2020) mi ha fatto assaggiare diversi esperimenti, tra i quali un incredibile Coteaux Champenois Rosé! Poi, risalendo dalla cantina, passiamo davanti alle gyropalette, piene di bottiglie. Un foglio attaccato sopra attira la mia attenzione: c’è scritto ‘Des Grillons aux Clos’…

Eric Taillet
Eric Taillet nella sua cantina, dove si diverte a sperimentare e dove ha sviluppato i suoi piccoli ‘segreti’.

La mia curiosità – potete facilmente immaginarlo – è tanta, così incalzo Eric. Mi spiega che è un nuovo non millesimato, una vera e propria evoluzione dell’Exlusiv’T. Eric voleva esplorare nuovi limiti di questo validissimo champagne, allora ha deciso di seguire la strada della selezione parcellare di vecchie vigne di Meunier nel cuore della Vallée de la Marne, tra i villaggi di Montigny e della natia Baslieux-sous-Châtillon. Molto semplicemente, il nome sta a indicare proprio che le parcelle che compongono l’assemblaggio sono comprese tra il lieu-dit ‘Les Grillons’ fino a ‘Les Clos’, attraverso 12 vigne su terreno argilloso e sottosuolo calcareo condotte secondo le più classiche pratiche colturali Taillet.

In cantina, la vinificazione è “calma e lenta” (i vini restano sulle fecce nobili fino all’assemblaggio, senza travasi), parte in acciaio, parte in legno, senza svolgere la malolattica ed evitando passaggi a freddo o filtrazioni. Tra l’altro, per il debutto del nuovo champagne Eric ha scelto una vendemmia nient’affatto facile, la 2017 (estremamente critica per la Botrite che ha flagellato le uve nere), che pesa per il 70%, mentre il resto è composto da una réserve perpétuelle che al momento conta 9 annate, la medesima impiegata anche nell’Exlusiv’T, almeno per ora. Lo champagne matura tra i 24 e i 36 mesi sui lieviti (il dégorgement avviene progressivamente per piccoli lotti), ma poi il dosaggio è sempre lo stesso, da extra-brut, per la precisione 1,3 g/l. A differenza della maggior parte dei vigneron, la liqueur non è MCR ma fatta in proprio ed Eric anche in questo ha una marcia in più: i vini non sono vins de réserve, ma bottiglie di Millésimé 2004 sacrificate all’uopo.

controetichetta
Esplicativa in maniera più che soddisfacente la controetichetta. Mancherebbe solo il dégorgement…

Des Grillons aux Clos

Bottiglia Des Grillons aux Clos100% Meunier
Dalla sua uscita, ho assaggiato questo champagne più volte, al fine di apprezzarne la lenta ma apprezzabile evoluzione nel corso dei mesi. L’ultimo assaggio, in effetti, mi ha messo di fronte a uno champagne che si è arricchito nell’espressione olfattiva, meno goloso, più solido, sempre freschissimo. È attraente, fitto e intenso, nel quale la freschezza – a tratti finanche balsamico/silvestre – e un’indiscutibile eleganza fanno da cornice a note di mollica di panettone, soprattutto agli agrumi scuri (tipici dei Meunier di razza), al frutto tropicale sempre fresco, oltre ad accenni di tostature, alle spezie dolci e alle erbe aromatiche. Ha complessità, ma anche una straordinaria capacità di attrarre. Però è la bocca a essere cresciuta tanto di assaggio in assaggio: l’iniziale impressione di leggerezza ha lasciato ora il posto a una gran bella cremosità, accompagnata da una bollicina molto fine. La gustativa è ampia, solida, intensa nel frutto (non solo tropicale, ma ora anche pesca), con la mineralità a costituire la spina dorsale e, man mano, i ritorni agrumati accompagnarsi a spunti di polvere di caffè e a una sottile ma gustosa sapidità sul finale. In sintesi? Ricchezza e bevibilità per uno (ma anche due, se non tre…) calici di piacere.
Voto: 92/100

tappo Des Grillons aux Clos

Considerando la vendemmia alla base di questo debuttante, direi che il buon Eric ha dato prova ancora una volta della sua abilità. E pensare che il vigneron di Baslieux ancora non sapeva bene a chi proporre questo nuovo champagne, perché il nome aveva fatto storcere il naso a quanti l’aveva svelato. Poi, però è arrivato Alberto Massucco e… Infatti, diversamente dall’altro sans année di casa, il summenzionato Exlusiv’T, il nuovo Des Grillons aux Clos è riservato in esclusiva per la Alberto Massucco Champagne.

Gli champagne Eric Taillet sono distribuiti* da:
Alberto Massucco Champagne – tel. 0124/518555 – info@massuccochampagne.it
(*= Des Grillons aux Clos e Sous le Grand Marais in esclusiva)

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4 risposte a “Composizione parcellare per la novità di Eric Taillet”

  1. Buongiorno Lupetti
    L’ho assaggiato la prima vera due settimane fa e l’ho trovato veramente una meraviglia ben lontano dai sentori solo fruttati. L’ho trovato elegante e complesso. Con un ottimo rapporto qualità prezzo. Ne berrei secchiate.. ovviamente parlo dell’Exclusiv’T.
    Grazie ancora delle sue graditissime recensioni.
    PS: a pranzo invece abbiamo bevuto il Grand Marais che ci è piaciuto molto e dopo il bansionensi che invece non ci ha entusiasmato. Forse abbiamo sbagliato a berlo dopo il Grand Marais??

    • Mi fa piacere.
      Sì, avreste dovuto invertire: più maturo e ricco il Bansionensi, più teso e asciutto le Grand Marais, che a mio avviso contende a Le Bois de Binson il titolo di top champagne per questo produttore.
      Saluti

  2. Buongiorno, di Eric Tailet sto bevendo qualche bottiglia di Egalit e devo approfondire di più questo produttore perché le sue bottiglie sono veramente buone.

    • Era in guida, sarà nella prossima guida, ne ho parlato qui sul sito… Comunque, molto, molto bravo!

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