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Buone nuove, anzi… ottime nuove dalla Franciacorta

Continua perentoria la direzione della Franciacorta verso una viticoltura e un’enologia sempre più sensibili alle esigenze della ‘bollicina’ contemporanea di cui sono, fortunatamente, testimone ormai da anni in...
di Vania Valentini

Franciacorta Le Vedute Rosé

Continua perentoria la direzione della Franciacorta verso una viticoltura e un’enologia sempre più sensibili alle esigenze della ‘bollicina’ contemporanea di cui sono, fortunatamente, testimone ormai da anni in prima persona. Un balzo in avanti sinonimo di maturità per questa regione vitivinicola che vede le sue prime bottiglie di vini spumanti nel 1961 e che ci ha offerto, nel tempo, grandi etichette, ineccepibili in termini di eleganza ed equilibrio, ma che oggi porta in dote un’immagine tutta nuova, quantomeno aggiornata. E se è vero che il percorso è ancora lungo e le variabili diverse (surriscaldamento climatico, concorrenza sui mercati di altre realtà spumantistiche, ecc) è altrettanto innegabile che i piccoli produttori locali, anche quelli di teoricamente minore ambizione, stiano proponendo vini sempre meno tecnologici, senza per questo rinunciare a quei tratti identitari che, se ben governati, rappresentano il valore aggiunto della tipologia: eleganza, pulizia, bevibilità e freschezza. Uomini sensibili alla necessità di una viticoltura netta, sostenibile, intelligente. Uomini capaci di esplorare la tipologia senza il freno dettato dagli schematismi enologici di un tempo e che tentano, invece, strade nuove, interpretazioni più personali, maggiormente adese alla propria zona e ai vitigni d’origine.

Insomma, una mutazione di stile e di filosofia, io credo anche di coraggio, che ci sta consegnando oggi Franciacorta sempre più interessanti e di personalità. Ed è proprio in questo ristretto gruppo che troviamo Le Vedute.

Graziano Manenti e Andrea Gozzini
I creatori e, certamente, l’attuale cuore pulsante de Le Vedute: gli amici, enologi di formazione, Graziano Manenti e Andrea Gozzini.

Questa bella cantina di Rovato si identifica con due amici, Graziano Manenti e Andrea Gozzini, entrambi laureati al corso di Viticoltura ed Enologia a Milano, dalla solida esperienza nel mondo del vino e che fanno di un sogno quella che oggi è la loro realtà: una piccola cantina inerpicata sulle pendici del Monte Orfano. La loro proprietà si estende su 7 ettari di vigneti (ripartiti tra 4,3 ettari a Chardonnay, 2,1 a Pinot Nero, 20 are a Pinot Bianco e mezzo ettaro riservati alla Denominazione Curtefranca Rosso), attualmente tutti in conversione al regime biologico, distribuiti in diversi comuni del territorio franciacortino in modo da coglierne le varie sfaccettature e i cambiamenti in base alle annate. Infine, la loro filosofia è massimo rispetto della natura, evitando utilizzo di diserbi e minimizzando gli interventi meccanici. A tal proposito, però, Le Vedute non si presenta ai suoi clienti sbandierando chissà quale identità ‘green’. I loro sono Franciacorta puri, dinamici e trasparenti prima ancora che in prospettiva ‘bio’, legati alle espressioni più intime e autentiche delle diverse zone di provenienza, al carattere più esplicito delle uve scelte e all’evoluzione più franca, più schietta che questo vino sviluppa in bottiglia nel corso degli anni e dove l’anidride carbonica non si limita a plasmare volume, ma si diverte a creare sinergia tra sapori e sollecitazioni.

In ogni loro calice, emerge in modo chiaro la precisione degli intenti, la sincerità degli ideali, l’empatia degli obiettivi. Un lavoro di onestà intellettuale ammirevole, in direzione di una Franciacorta che riesce finalmente e definitivamente a far valere la sua singolarità senza rinunciare alla purezza dei profumi, all’integrità del frutto e con una bevibilità intesa come piacevolezza, immediatezza, spontaneità. 

Graziano e Andrea sono due interpreti veri, appassionati e di talento. Assaggiate i loro vini, se non l’avete ancora fatto.

Io l’ho fatto con piacere, con grande piacere direi, ed eccone il racconto…

Franciacorta Le Vedute Brut

Brut

Chardonnay 80%, Pinot Nero 20%
(24 mesi sui lieviti, dosaggio 4 g/l)
Di purezza e trasparenza rare, con i profumi che si muovono tra polvere di gesso, foglia di limone, purea di mela, fiori, nocciola ed erbe fini. Armonia che ritorna in bocca dove guadagna luce e sfoggia freschezza, in un allungo deciso, succoso e limpido, ben trainato dalla finissima carbonica. Luminoso e coinvolgente, finisce… in un attimo!
Voto: 90/100

Franciacorta Le Vedute Dosaggio Zero

Dosaggio Zero

Chardonnay 80%, Pinot Nero 20%
(30 mesi sui lieviti, nessun dosaggio)
Espressione aromatica meno esuberante del Brut. Note di frutta secca, nocciolina e agrumi si intrecciano a una mineralità pietrosa per una bocca fresca e compatta la cui materia, densa e foderata, è esaltata dal dosaggio assente. Recupera nel finale, dove svela una decisa e intrinseca sapidità, che alla fin fine appassiona pure.
Voto: 89/100

Franciacorta Le Vedute Satèn

Satèn

Chardonnay 80%, Pinot Bianco 20%
(30 mesi sui lieviti, dosaggio 4 g/l)
Note dolcissime di nocciola si intrecciano a ricordi di fiori, spunti balsamici ed erbe aromatiche. Il sorso è ben foderato, pieno e avvolgente, dalla smagliante purezza sapida e con la freschezza acida ben proporzionata, mai esuberante. Sa proporsi con garbo, composta cremosità e con una rinfrescante salinità nell’allungo. Raffinato e appagante.
Voto: 91/100

Franciacorta Le Vedute Rosé

Rosé

Pinot Nero 100%
(26 mesi sui lieviti, dosaggio 2,5 g/l)
Dalla veste accattivante, rosso corallo con riflessi ramati, lascia emergere con una classe e pulizia senza pari i classici profumi del Pinot Noir: arancia candita, sottobosco, piccoli frutti rossi, peonia, pietra e grafite. La bocca è pura e squillante di arancia sanguinella, gustosa e salina, soprattutto, freschissima. Infonde fragranza, sapore e succosità con invidiabile sincronia, chiudendo su un finale ampio, agrumato e roccioso. Della tipologia, uno dei rosé più gustosi mai assaggiati. Proprio una bellissima sorpresa…
Voto: 92/100

www.levedutefranciacorta.it

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2 risposte a “Buone nuove, anzi… ottime nuove dalla Franciacorta”

  1. Caro Alberto.
    Leggo di questi due vigneron della Franciacorta con estremo piacere in quanto reputo sempre fondamentale e improtante che le nostre braccia, le nostre menti investano in primis sul nostro territorio. La mia speranza o meglio vorrei dire il mio augurio, è quello di poter assitere all’onestà intellettuale del nostro paese verso le bollicine italiane fatte con garbo ,eccellenza e qualità . Godiamoci pertanto il nostro successo senza necessariamente gareggiare con i Franesci, anche perchè come disse una sommelier francese di una nota e grande Maison: ” Vous êtes unique et très bon avec vos bulles. Nous sommes uniques et très bons avec notre champagne mais ce sont deux mondes différents”.
    Un caro saluto Alberto a presto.

    • Grazie del contributo, Massimo.
      Io sto un po’ abbandonando le nostre belle realtà, perché, coma sai, credo nella specializzazione, ma, per fortuna, c’è Vania che vi sia sta sempre più dedicando. E appassionando…
      A presto

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