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Millésime

Pol Roger: ecco I millesimati 2013!

L’anno è cominciato molto bene per Pol Roger, che ha lanciato un Sir Winston Churchill 2009 tanto inaspettato quanto eccellente. E, ovviamente, non è finita, perché è ora la...
di Alberto Lupetti

Recensione dei due Pol Roger 2013

L’anno è cominciato molto bene per Pol Roger, che ha lanciato un Sir Winston Churchill 2009 tanto inaspettato quanto eccellente. E, ovviamente, non è finita, perché è ora la volta dei classici millesimati, che si confrontano però con l’annata 2013. Un’annata particolare: erano diversi anni che non si vendemmiava a ottobre ed era dal 1980 che non si arriva al 9 ottobre! Si tratta, pertanto, di un’annata che ha dato champagne ‘classici’, o meglio, un po’ ‘vecchia scuola’, profondamente diversi da quelli ai quali siamo oramai stabilmente abituati. Champagne sottili, tutt’altro che vinosi, molto freschi, di grandissima finezza. I primi champagne del 2013 che ho già assaggiato mi sono piaciuti, ma ho trovato molta differenza tra chi ha raccolto con una maturità superiore a quella media della Champagne (9,8°) e chi si è attenuto a questa. Comunque, posso dire che si tratta di un’annata molto buona, in alcuni casi ottima, anche se non a livello dell’immediatamente precedente 2012, quantità a parte.

L’approccio di Pol Roger all’annata 2013 è stato piuttosto cauto, anche perché, ricorda Hubert de Billy, “fu necessario essere estremamente precisi con le tempistiche della vendemmia, proprio per questo suo proporsi come tardiva”. Tra l’altro, nella maison di Epernay è piuttosto difficile che vengano prodotti due millesimati consecutivi… l’ultima volta era successo con 2008-2009, ma per risalire alla volta ancora precedente bisogna arrivare fino a 1999-2000. Però, proprio per questo, la nuova doppietta 2012-2013 si propone come storica per l’elevato valore di tutte e due le annate, sebbene di profilo profondamente diverso. Per quanto riguarda la 2013, da Pol Roger, a seguito dell’assaggio dei vini, si decise immediatamente di assemblare il Sir Winston Churchill e il Blanc de Blancs, mentre fu scartata l’idea di fare il Rosé, mancando le condizioni per questo champagne (elevata maturità), prodotto molto raramente. Per lo storico Vintage, invece, hanno riflettuto a lungo in Pol Roger (d’altronde è proprio questo lo champagne che fece innamorare Churchill della maison), ma alla fine anche questo assemblaggio ha visto la luce, dopo un’attente selezione dei vins clairs. Ecco dunque debuttare i due classici millesimati 2013, nell’attesa che arrivi pure la cuvée de prestige di quest’annata, ma ci vuole ancora un ben po’ di tempo…

Cantina crollata Pol Roger
La Pol Roger ieri e oggi. Ritratti nella cantina crollata nel 1900, riconosciamo da sinistra il presidente della maison Laurent d’Harcourt, il precedente chef de cave (che ha firmato questi 2013) Dominique Petit, Hubert de Billy, quinta generazione della famiglia e membro del direttorio, suo padre Christian de Billy, Damien Cambres, attuale chef de cave.

Iniziamo con il Blanc de Blancs 2013 e se può sembrare strano che una maison fortemente legata al Pinot Noir produca stabilmente uno Chardonnay in purezza, si sappia che in primo luogo in Pol Roger ritengono l’uva bianca “lo scheletro dello champagne, apportando acidità, quindi longevità”, in secondo luogo la presenza in gamma di questa etichetta risale sin dalla fine degli anni ‘50, con l’idea di racchiudere in bottiglia i vigneti acquistati nella Côte des Blancs subito dopo la fine della Guerra. Nello specifico, questo champagne è un Grand Cru, visto che è prodotto unicamente con uve di Avize, Cramant, Chouilly, Le-Mesnil, Oiry e Oger). Ovviamente la vinificazione è la tipica Pol Roger, con doppio débourbage (di cui il secondo a 6°C), fermentazione a bassa temperatura (18°C) in acciaio con svolgimento della malolattica, successivamente, dopo il tiraggio, lungo riposo nelle fredde e profonde cave, dove avviene anche il remuage, rigorosamente manuale. Nelle profondità di Epernay questo 2013 è rimasto 5 anni e, al termine, è stato dosato a 8 g/l (+1 g/l rispetto al 2012, giustamente, vista l’annata ben diversa). È prodotto unicamente nel formato da 0,75 cl.

Blanc de Blancs 2013

Bottiglia Pol Roger BdB 2013100% Chardonnay
Quest’etichetta è sempre stata bene identitaria tanto dello stile quanto, ancor più, dell’annata e stavolta non delude certo le aspettative. Il naso è innanzitutto elegante, con una trama che spazia su un ampio ventaglio agrumato, fino ai profumi delle foglie, accompagnato da spunti nocciola e una bella mineralità, più pietrosa, quindi scura, quasi di grafite, piuttosto che di craie. E quest’anima minerale si fa via via sempre più evidente nel calice, intensa, protagonista. Inoltre, l’olfatto denota una ricchezza, una compattezza, una solidità quasi inusuali per un 2013. Però l’annata mette la sua firma con una freschezza perfettamente integrata e diffusa, per questo capace di tenere a bada… meglio, riequilibrare questa sensazione di densità. È un naso che fa riflettere e anche parlare, invece la bocca è più d’impatto, immediata. Ha volume, se non addirittura estrazione, ma sempre ben bilanciata da quella sensazione sottile e fresca tipicissima dell’annata. Per questo è molto blanc de blancs nella sua finezza ed è molto 2013 nella sua leggerezza, con una gustativa che, proprio in virtù di queste qualità, sa richiamare continuamente la beva. Però questo Pol Roger è anche di più. È uno champagne di precisione ed è un inno alla mineralità, salina, a tratti anche salmastra, con una chiusura insospettabilmente asciutta e lunghissima sui continui ritorni minerali. Ben fatto, sarà divertente vederlo alla prova del tempo…
Voto: 94/100

Difficilmente la maison di Epernay non convince appieno con il suo Blanc de Blancs e lo fa agevolmente anche stavolta, ma, dal momento che personalmente amo particolarmente l’annata 2013, mi sarei aspettato che questo 2013 potesse mettere a dura prova il 2012. Invece, è costretto ad accodarsi, seppure di poco, ma questo aspetto alla fin fine non fa che deporre ulteriormente a favore di Pol Roger che, sapendo ben rispettare le caratteristiche del millesimo, ne rispetta anche la gerarchia di valori assoluti pure con lo champagne più avvincente della gamma dopo il mitico SWC. Lo affermo serenamente, avendo avuto modo negli anni la possibilità di assaggiare più volte questo champagne, anche con vecchie annate: devo dire che è e rimane uno dei blanc de blancs più interessanti dell’intero panorama champenoise. E se si avesse la pazienza di farlo invecchiare un minimo sarebbe ancora meglio!

Come d’abitudine della maison, l’uscita di una nuova annata vede il Blanc de Blancs accompagnarsi al Vintage del medesimo millesimo. Si tratta di uno champagne che, sebbene prodotto in quantità limitata, incarna tutto lo stile Pol Roger: non a caso, fu quello che fece innamorare Churchill della maison, a suo tempo. Ne rappresenta, pertanto, l’emblema e, proprio per questo, l’assemblaggio è sempre lo stesso, con le uve provenienti da 20 tra Grand e Premier Cru della Montagne de Reims e dalla Côte des Blancs. Tirato fino al formato jéroboam, ha maturato anch’esso 5 anni sui lieviti ed è stato egualmente dosato a 8 g/l.

Laurent d’Harcourt e Alberto Lupetti
Ricordi di qualche anno fa… Laurent d’Harcourt e il sottoscritto all’inizio di un’incredibile verticale di Blanc de Blancs: questo champagne sa tanto rispettare le annate quanto essere amico del tempo.

Vintage 2013

Bottiglia Pol Roger Vintage 201360% Pinot Noir, 40% Chardonnay
Il primo approccio con questo champagne spiazza. Sarà la componente di Pinot Noir? Oddio, il naso è addirittura confortante in quanto l’uva scura dona un attraente ventaglio fruttato (dalla mora alla prugna, oltre a un tocco di ananas) di estrema finezza, di toccante delicatezza e non minore freschezza. In questo calice l’annata appare molto più evidente, con la sua leggerezza che rasenta il carattere ‘aerienne’, a costo di portare in secondo piano lo stile della maison. Tutto questo si fa ancora più evidente in bocca: è 2013, è tanto 2013. Quindi è fresco e sottile e se nel precedente champagne questo carattere si sposava bene alla finezza tipica dei blanc de blancs, qui invece mal concilia la consueta potenza dell’etichetta. Recupera sul finale, delicatamente sapido, asciutto, inaspettatamente persistente su note acidulo/agrumate. È uno champagne evidentemente in debito di tempo, in questo momento fin troppo sbilanciato sull’annata, quindi non perfettamente a fuoco, ma sono pronto a scommettere sul suo prepotente ritorno alla lunga.
Voto: 93/100

Confesso che avrei chiuso la scheda del Vintage 2013 con un punteggio non più di 91/100, ma poi mi sono ricordato del Vintage 1995 assaggiato un annetto fa: uno champagne semplicemente monumentale! Quando uscirono gli champagne del 1995 somigliavano ai 2013 di oggi e solo il tempo gli ha poi donato quell’eccellenza che conosciamo. Per questo mi sono assunto la responsabilità (più che prendere un rischio…) e ho rivisto il punteggio in prospettiva: sono sicuro di averci visto giusto. Infatti, se al momento lo champagne appare incompleto, il tempo ci rivelerà il reale valore di questo champagne. Tra l’altro, osservando i tappi, credo proprio che il Blanc de Blancs sia stato degorgiato diversi mesi prima del Vintage, il che ne giustificherebbe la migliore espressività al momento…

Pol Roger non ha dichiarato millesimo con l’annata 2014, ma lo ha fatto con la 2015, quindi… appuntamento alla fine del prossimo anno con la nuova edizione della guida Grandi Champagne!

(ha collaborato alla degustazione Vania Valentini)

Tappi Pol Roger

Gli champagne Pol Roger sono distribuiti in esclusiva da:
Compagnia del Vino – tel. 055/243101 – www.compagniadelvino.com

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